Tav: la magistratrura non urli al lupo al lupo

di: Davide Bono

In occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, alcuni esponenti della Magistratura torinese hanno manifestato viva preoccupazione per una “ripresa delle attività riconducibili a matrice eversiva” di natura anarchica che si sarebbero “inserite nel più vasto e del tutto legittimo fenomeno della resistenza no TAV”.

Da questa dichiarazione, frutto del lavoro della Procura torinese, su cui non possiamo avanzare dubbi metodologici, semmai perplessità ontologiche, deriva l’appello della magistratura alla politica: da una parte, l’appello condivisibile a “farsi carico delle preoccupazioni delle popolazioni interessate direttamente dai lavori”, dall’altra quello, a nostro parere inaccettabile, in quanto apparente presa di posizione politica, ad adottare “tutte le misure compensative…anche realizzandole in concreto”. Il consenso dei dissenzienti non si compra infatti con le “caramelle”, in un’ottica fortemente paternalistica e statalista.

Tali appelli si basano su premesse erronee ed ultronee, quale l’attribuzione del carattere strategico Europeo e nazionale dell’opera. Il TAV Torino Lione NON è opera strategica per l’Europa, come è stato, obtorto collo, costretto a confessare il governo avanti alla Camera dei Deputati. L’esistente linea convenzionale NON è prossima alla saturazione, come invece viene dolosamente indicato da chi ha a cuore esclusivamente il saccheggio della finanza pubblica, primario bene comune dei cittadini italiani. Bene comune e finanza pubblica che dovrebbero essere difesi dalla Giustizia Italiana, sia essa contabile, amministrativa e, di conseguenza, penale.

Ma se la Magistratura ponesse attenzione alle predette informazioni in modo autonomo e non attraverso la trasversale lente deformante della politica e, conseguentemente, del potere esecutivo, l’opposizione anche radicale a questa grande opera inutile, verrebbe valutata in modo così intransigente?

Paventare l’ombra del terrorismo, l’eversione e le nuove BR sul movimento No Tav è una costante trasversale della politica sin dal 2010, anno dell’esclusione delle Comunità locali Valsusine da ogni tavolo politico istituzionale, ben prima che passasse nelle penne e sulla bocca della magistratura.

Speriamo vivamente che ciò dipenda solo, per una volta, dalla lungimiranza della politica e non da una certa frattura del diaframma d’indipendenza tra i poteri dello Stato.

Noi questa eversione non la vediamo, ma sarà, certamente, nostra limitatezza e partigianeria.

E’ anche evidente a tutti che chi grida “al lupo, al lupo”, contribuendo alla repressione del buon senso, o non viene più ascoltato o, come la storia italiana recente insegna, fa comparire il lupo da luoghi remoti.

Davide Bono
MoVimento 5 Stelle Piemonte

Tav: la magistratrura non urli al lupo al lupoultima modifica: 2014-01-27T20:56:06+01:00da davi-luciano
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