Cronaca nascosta…NO TAV

Cronaca nascosta...NO TAV :  CHIARA ZENOBI, 41 anni, risiede formalmente a Tortoreto ma da tre anni è insediata a Torino, dove prende parte alle iniziative dell'«ala radicale anarchica». Gli investigatori osservano che «per poter parlare liberamente ed evitare di essere intercettata è solita incontrare gli altri sodali all'aperto». Numerose sono le denunce a suo carico, una delle quali per associazione con finalità di terrorismo...Chiara Zenobi è ora in carcere in stato di ISOLAMENTO: 
"Nella mattinata di oggi, un compagno e un familiare di Chiara, recatisi alle Vallette per i colloqui che svolgono regolarmente da ormai più di un mese, si son visti negare dai secondini la possibilità di incontrarla. "C'è un nuovo provvedimento del Tribunale che blocca i colloqui", hanno spiegato le guardie. Nel corso della giornata si è poi appreso che il blocco dei colloqui riguarda anche Niccolò, Claudio e Mattia, ma non si è ancora riusciti a comprendere il perché di questa decisione né la durata di questa interruzione. Responsabili di questa manovra sono naturalmente i soliti Padalino e Rinaudo. Al momento dunque i compagni oltre che non poter incontrare altri detenuti non hanno neanche alcun contatto con il mondo esterno. Se Niccolò, Claudio e Mattia si possono incontrare solo tra di loro, Chiara a questo punto è invece in un isolamento assoluto." Mar, 21/01/2014 – 01:50 
LA STORIA... Un blitz della digos scattato all’alba di questa mattina tra Torino e Milano ha portato all’arresto di quattro persone per l’assalto notturno al cantiere della Tav avvenuto tra il 13 e il 14 maggio di quest’anno. I fernati sono considerati anarchici insurrezionalisti dagli inquirenti e sono indagati dalla digos e dalla procura di Torino per attentato con finalità terroristiche. Le ordinanze di custodia cautelare sono state richieste dai pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo.In manette sono finiti Claudio Alberto, 23enne di Ivrea, Mattia Zanotti, 29enne di Milano, Chiara Zenobi, 41enne teramana residente a Torino da oltre un anno e Niccolo Blasi già in carcere, marchigiano ma residente a Torino da anni. Sono stati perquisiti due centri sociali durante l’operazione: uno in via Vagnino, zona di Porta Palazzo e l’Asilo occupato, entrambi di area anarachica a Torino.«È ravvisabile la finalità di terrorismo tenuto conto che l’azione è idonea, per contesto e natura, a cagionare grave danno al Paese, ed è stata posta in essere allo scopo di costringere i pubblici poteri ad astenersi dalla realizzazione di un’opera pubblica di rilevanza internazionale».  
Con queste motivazioni i giudici del Riesame hanno respinto la richiesta di arresti domiciliari sollevata nei giorni scorsi dai legali dei quattro attivisti No tav arrestati il 9 dicembre con l’accusa di aver organizzato gli attacchi del 14 maggio 2013 al cantiere di Chiomonte con «finalità terroristica». Oltre a prendere in considerazione il valore simbolico degli attacchi, «idonei ad arrecare danno all’immagine del Paese», hanno considerato la pericolosità dell’azione con molotov e bengala, connotata da un’organizzazione «strategica assimilabile a quella militare» e «di portata tale da porre in grave pericolo la vita o l’incolumità dei lavoratori». Nel corso dell’attacco, infatti, il fumo di un incendio raggiunse l’interno del tunnel esplorativo, dove erano al lavoro 14 operai. I giudici del riesame hanno accolto in pieno le accuse dei pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino ai quattro attivisti dell’area antagonista torinese e milanese: Claudio Alberto, Niccolò Blasi, Mattia Zanotti e Chiara Zenobi. I due magistrati sono stati oggetto ieri di insulti da parte di alcuni anarchici e antagonisti, presenti in un’aula del tribunale torinese per un altro processo.  «Sono allibito. Nell’ordinanza del Tribunale del Riesame mi sembra che si ripeta l’errore logico e giuridico già fatto dal Gip: sui quattro indagati, accusati per un singolo fatto avvenuto a Chiomonte la notte del 14 maggio 2013, viene rovesciata la responsabilità per ogni episodio anti-Tav avvenuto negli ultimi due anni in Val di Susa». E’ dura la reazione dell’avvocato Claudio Novaro, che assiste i quattro giovani arrestati. «I miei assistiti possono aver commesso il reato di danneggiamenti, distruggendo un escavatore - aggiunge il difensore – ma come li si può accusare di terrorismo e di aver causato un grave danno all’immagine internazionale dell’Italia? Mi sembra un grosso errore interpretativo. Ora faremo ricorso in Cassazione e speriamo che lontano da Torino, a Roma, i giudici si dimostrino più attenti e disponibili ad ascoltare le nostre tesi». 
FONTI : http://www.lastampa.it/2014/01/17/cronaca/gli-attacchi-terroristici-al-tav-recano-grave-danno-allimmagine-del-paese-bNB0x65JeeHZQc6rf8mh0N/pagina.html
http://www.informa-azione.info/prigionieri_no_tav_bloccati_i_colloqui_per_chiara_niccol%C3%B2_claudio_e_mattia
FOTO Simona Granati per il manifesto
Cronaca nascosta…NO TAV : CHIARA ZENOBI, 41 anni, risiede formalmente a Tortoreto ma da tre anni è insediata a Torino, dove prende parte alle iniziative dell’«ala radicale anarchica». Gli investigatori osservano che «per poter parlare liberamente ed evitare di essere intercettata è solita incontrare gli altri sodali all’aperto». Numerose sono le denunce a suo carico, una delle quali per associazione con finalità di terrorismo…Chiara Zenobi è ora in carcere in stato di ISOLAMENTO: “Nella mattinata di oggi, un compagno e un familiare di Chiara, recatisi alle Vallette per i colloqui che svolgono regolarmente da ormai più di un mese, si son visti negare dai secondini la possibilità di incontrarla. “C’è un nuovo provvedimento del Tribunale che blocca i colloqui”, hanno spiegato le guardie. Nel corso della giornata si è poi appreso che il blocco dei colloqui riguarda anche Niccolò, Claudio e Mattia, ma non si è ancora riusciti a comprendere il perché di questa decisione né la durata di questa interruzione. Responsabili di questa manovra sono naturalmente i soliti Padalino e Rinaudo. Al momento dunque i compagni oltre che non poter incontrare altri detenuti non hanno neanche alcun contatto con il mondo esterno. Se Niccolò, Claudio e Mattia si possono incontrare solo tra di loro, Chiara a questo punto è invece in un isolamento assoluto.” Mar, 21/01/2014 – 01:50 LA STORIA… Un blitz della digos scattato all’alba di questa mattina tra Torino e Milano ha portato all’arresto di quattro persone per l’assalto notturno al cantiere della Tav avvenuto tra il 13 e il 14 maggio di quest’anno. I fernati sono considerati anarchici insurrezionalisti dagli inquirenti e sono indagati dalla digos e dalla procura di Torino per attentato con finalità terroristiche. Le ordinanze di custodia cautelare sono state richieste dai pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo.In manette sono finiti Claudio Alberto, 23enne di Ivrea, Mattia Zanotti, 29enne di Milano, Chiara Zenobi, 41enne teramana residente a Torino da oltre un anno e Niccolo Blasi già in carcere, marchigiano ma residente a Torino da anni. Sono stati perquisiti due centri sociali durante l’operazione: uno in via Vagnino, zona di Porta Palazzo e l’Asilo occupato, entrambi di area anarachica a Torino.«È ravvisabile la finalità di terrorismo tenuto conto che l’azione è idonea, per contesto e natura, a cagionare grave danno al Paese, ed è stata posta in essere allo scopo di costringere i pubblici poteri ad astenersi dalla realizzazione di un’opera pubblica di rilevanza internazionale». Con queste motivazioni i giudici del Riesame hanno respinto la richiesta di arresti domiciliari sollevata nei giorni scorsi dai legali dei quattro attivisti No tav arrestati il 9 dicembre con l’accusa di aver organizzato gli attacchi del 14 maggio 2013 al cantiere di Chiomonte con «finalità terroristica». Oltre a prendere in considerazione il valore simbolico degli attacchi, «idonei ad arrecare danno all’immagine del Paese», hanno considerato la pericolosità dell’azione con molotov e bengala, connotata da un’organizzazione «strategica assimilabile a quella militare» e «di portata tale da porre in grave pericolo la vita o l’incolumità dei lavoratori». Nel corso dell’attacco, infatti, il fumo di un incendio raggiunse l’interno del tunnel esplorativo, dove erano al lavoro 14 operai. I giudici del riesame hanno accolto in pieno le accuse dei pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino ai quattro attivisti dell’area antagonista torinese e milanese: Claudio Alberto, Niccolò Blasi, Mattia Zanotti e Chiara Zenobi. I due magistrati sono stati oggetto ieri di insulti da parte di alcuni anarchici e antagonisti, presenti in un’aula del tribunale torinese per un altro processo. «Sono allibito. Nell’ordinanza del Tribunale del Riesame mi sembra che si ripeta l’errore logico e giuridico già fatto dal Gip: sui quattro indagati, accusati per un singolo fatto avvenuto a Chiomonte la notte del 14 maggio 2013, viene rovesciata la responsabilità per ogni episodio anti-Tav avvenuto negli ultimi due anni in Val di Susa». E’ dura la reazione dell’avvocato Claudio Novaro, che assiste i quattro giovani arrestati. «I miei assistiti possono aver commesso il reato di danneggiamenti, distruggendo un escavatore – aggiunge il difensore – ma come li si può accusare di terrorismo e di aver causato un grave danno all’immagine internazionale dell’Italia? Mi sembra un grosso errore interpretativo. Ora faremo ricorso in Cassazione e speriamo che lontano da Torino, a Roma, i giudici si dimostrino più attenti e disponibili ad ascoltare le nostre tesi».
FOTO Simona Granati per il manifesto
Cronaca nascosta…NO TAVultima modifica: 2014-01-21T11:42:52+01:00da davi-luciano
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