Processo ai No Tav. Ancora celerini “lesionati”

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SCRITTO DA: FABRIZIO SALMONI – GEN• 17•14

27 Giugno 2011. La pinza meccanica alla barricata Stalingrado (foto di Luca Perino)

27 Giugno 2011. La pinza meccanica alla barricata Stalingrado (foto di Luca Perino)

Continua la sfilata infinita di testi d’accusa, tutti celerini dei reparti-killer, che hanno lamentato danni fisici durante lo sgombero della Maddalena. Lazzaro continua a latitare (ma lo vorranno sentire davvero?)

Non se ne poteva più, stamattina, di poliziotti infortunati: ben 13, tutti appartenenti all’8° Reparto Mobile di Firenze, si sono accomodati in aula per lamentare di essersi fatti male quel 27 Giugno 2011 e per raccontare unanimemente le loro fatiche lavorative: Luca Innocenti, Massimiliano Rosati, Tobia Annunziata, Gaetano Guariello, Carlo Barbati, Alessio Palasca, Stefano Lazzerini, Antonio D’Urso, Luigi DelBeato, Marco Varalli, Agostino Petraglia, Fusco Pellegrino, Giancarmine Venale. Lo scenario è ormai noto: quel mattino i reparti furono schierati intorno alle 5 dentro la Galleria Ramat in attesa che la pinza meccanica aprisse un varco nella barricata Stalingrado. All’ordine dei dirigenti, le sei squadre del Reparto sono partite all’assalto coperte da un fitto lancio di gas ma sono rimaste bloccate dal pantano provocato dagli idranti dei pompieri e dalla resistenza dei dimostranti. Prima ritirata dentro la galleria, poi ripreso coraggio un secondo tentativo che si ferma nuovamente davanti allo sbarramento di rete metallica e massi sul sentiero a mezza costa. Altro sfondamento e irruzione sul piazzale grazie all’intervento di un secondo reparto che irrompe dalle vasche liberando dai No Tav le posizioni sopra la galleria e adiacenti. L’intervento, tra melma, proiettili solidi e liquidi (vernici, olii esausti, schiuma di idranti) dei manifestanti e gas è più caotico di quello che si prevedeva: il Del Beato dice “A un certo punto non ci ho capito più niente...”. Sulle lesioni, il meccanismo è lo stesso quasi per tutti: per poter configurare il reato: gli infortunati a cui il Cto torinese dà una prognosi bassissima (3-5 giorni) si fanno ri-visitare dal medico di polizia o da altro medico curante i quali aumentano la prognosi in progresso. Facile. Cosi si può parlare di veri feriti, darne cifra esagerata e appioppare le lesioni: il Barbati, per esempio, riceve 8 giorni al Cto e poi altri 20 dal medico di polizia; il Pellegrino, 3 giorni al Cto poi 21 dal medico di reparto; il Palasca 3 +6, e cosi via; il furbetto Petraglia ai 10 giorni Cto ne aggiunge altri 10 + altri 30 ma poi si fa complessivamente 114 giorni di assenza visto che era estate.

Era prevista la testimonianza di Lazzaro, unico citato non-poliziotto, ma per la seconda volta si fa negare con un biglietto di viaggio per Casablanca comprato nello stesso giorno della citazione. I pm, sempre molto pignoli, non sembrano dare peso all’assenza e qualcuno esprime il dubbio che, visto il personaggio e il suo ruolo anomalo il 27 Giugno, possa esser più di imbarazzo per l’accusa che di utilità. L’udienza viene chiusa per le assenze più o meno giustificate di altri celerini e riconvocata per lunedi 21. Nessun indizio di gesti di protesta del collegio difensivo dopo il comunicato stampa di due giorni fa.

Processo ai No Tav. Ancora celerini “lesionati”ultima modifica: 2014-01-18T22:50:52+01:00da davi-luciano
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