Il Senegal e il peschereccio russo Oleg Najdenov: una guerra per le risorse del continente africano

gennaio 11, 2014
 
“Queste esplosioni, troppo precise per il popolo delle sabbie. Solo gli assaltatori imperiali sono così precisi.”
 
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Il leader politici russi leggono i commenti di Zebra Station Polaire e soprattutto lo scambio con il mio corrispondente brasiliano “Jan”?
L’amico Igor Korochenko, editorialista della rivista Natsjonalnaja Oborona e curatore del blog Defense & GP, ha inviato ai leader politici russi il contenuto delle nostre discussioni sul fermo del peschereccio russo e la mia tesi sulla guerre per le risorse in Africa?
Basta scherzare! Eppure, dopo aver accusato Greenpisse, le autorità russe sembrano aver percepito ciò che tutti sanno ed è noto perfino ai leader politici senegalesi: la posizione del peschereccio russo Oleg Najdenov fu comunicata ai leader politici senegalesi dalla marina francese [da un Atlantique 2 delle FES] e il fermo rientra nella lotta tra ex-potenze coloniali e potenze emergenti dei BRIC! Santa Intelligence
Il fermo di un peschereccio russo per motivi oscuri da parte delle forze armate senegalesi, pone la domanda: come tale Stato di terzo rango, anche se di livello regionale, ha “osato” affrontare con tale coraggio e ferocia i pescatori di una potenza del Consiglio di Sicurezza? Diversi fattori portano a credere, allo stato attuale delle informazioni disponibili, che “il coraggio” dei suddetti senegalesi non sia proprio ma probabilmente dovuto alla diplomazia e alla marina francesi. Il topo senegalese ruggisce all’ombra del Gallo gallico e del berretto con pon-pon della marina francese. Le foto pubblicate dal ministero della Difesa dell’Atlantique 2 in pattugliamento, descrivono chiaramente i fatti: l’ufficiale senegalese è a bordo dell’Atlantique 2 di pattuglia solo nel ruolo di secondo violino e di collegamento del ministro della pesca.
Tale incidente s’inserisce perfettamente nella guerra delle potenze occidentali contro i loro concorrenti dei BRIC in Africa, per controllare le risorse del continente. Si può anche dire   probabilmente che sia la prima volta che la Francia si scontra con le nazioni BRIC dopo il vertice di Parigi, dove Hollande, indossando le pantofole di Jules Ferry e il casco coloniale del maresciallo  Lyautey, annunciava il roll-back della Francia in Africa: la Francia, che in dieci anni ha perso metà del suo mercato in Africa a vantaggio della Cina e dei Paesi emergenti, “mira a raddoppiare in cinque anni il commercio” con il continente, come aveva detto Hollande del Mali.
Quali sono gli elementi che fanno sospettare un sostegno occulto della diplomazia e dei militari  francesi a tale arrembaggio? Il peschereccio russo fu avvistato e rilevato “da un aereo francese”. Probabilmente l’Atlantique 2 di Dakar, degli Elementi francesi in Senegal (EFS). Le informazioni sul fermo del peschereccio russo e, in particolare, sull’esatta ubicazione, sono quindi di origine francese. Indi, è alla marina e alla diplomazia francesi che dovrebbe rivolgersi la diplomazia russa per avere le prove [fotografie aeree, registrazione radar, ecc.] della presenza o assenza del peschereccio russo nella zona economica esclusiva del Senegal, più precisamente nella zona di pesca mista di Guinea Bissau e Senegal. Per dignità, i marinai dell’Oleg Najdenov rifiutarono ogni contatto e soprattutto ogni aiuto dalla marina francese.
La presenza nell’entourage del ministro della Pesca Ali al-Haidar, un senegalese “nativo”, come  mostra bene una foto, della consorteria di “biologi marini” francesi e, soprattutto, di Daniel Pauly. Gran parte del lavoro accademico di tale individuo è costituita da pubblicazioni che denunciano il “saccheggio” dei pescherecci russi e cinesi al largo delle coste africane. La tesi di Daniel Pauly è che il Senegal dovrebbe proibire qualsiasi accordo che autorizzi le navi russe e cinesi a pescare nelle acque senegalesi. Questa bella anima preoccupata dalla sorte dei pescatori senegalesi limita, tuttavia, la sua compassione escludendo dalla sua crociata i pescherecci francesi e spagnoli, che non “saccheggiano” ma “pescano scientificamente“. Le autorità russe sembrano aver scoperto l’esistenza di tale individuo e delle sue pubblicazioni! Resta da vedere quale sarà ora la posizione dei leader politici e militari russi. Igor Korochenko si chiede, tra il serio e il faceto, se “inviare un Tu-160″ in risposta allo sfregio del Senegal: un Tu-160 da Cuba o Venezuela davvero potrebbe realmente compiere questa “diplomazia aerea”, e sarebbe interessante sapere come reagirebbe l’ex-potenza colonialeCommentando la situazione in Africa, ha scritto: “Se un peschereccio francese venisse abbordato, la Legione Straniera sarebbe già balzata su Dakar e giustiziato il capo dello Stato“. L’invio di un sottomarino lanciamissili da crociera è  un’altra opzione da considerare nell’ambito della “diplomazia navale“.
Il Brasile ha scelto il Gripen NG per il programma FX-2. I leader politici brasiliani devono ora scegliere un velivolo pre-strategico capace, in particolare, di “bloccare” l’accesso al Sud Atlantico dalle basi di Fortaleza o del Natal, se vogliono mantenere il vantaggio diplomatico ed economico sul continente africano. I Paesi BRIC dovrebbero anche ispirarsi al linguaggio dell’opposizione senegalese, che non sembra apprezzare particolarmente il ministro della Pesca, pubblicando documenti del suo dipartimento per criticarlo su tale caso. Il sostegno al separatismo in Casamance potrebbe anche essere un mezzo di pressione efficace sui leader politici senegalesi!
Aggiornamento dell’11 gennaio 2014: la marina francese ha appena risposto! Non si tratta di un Atlantique 2, ma di un Falcon 50M. Non mi sono sbagliato e il nero di servizio c’è sempre. Dovrebbe essere lo stesso… In tale tipo di missione, il Falcon 50M ha a bordo un ispettore per la protezione e la sorveglianza delle attività di pesca senegalese. L’ispettore deve accertare i casi di pesca illegale. Durante i voli di sorveglianza, cinque pescherecci furono fermati perché  illegalmente presenti nella ZEE senegalese. Uno di essi fu abbordato dalle autorità senegalesi ed ora si trova nel porto di Dakar.
 
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
Il Senegal e il peschereccio russo Oleg Najdenov: una guerra per le risorse del continente africanoultima modifica: 2014-01-13T15:24:26+01:00da davi-luciano
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