Jobs Act di Renzi, arrivano i sì di Cisl e Cgil

O Signur, il Renzi non passa manco dal via del Parlamento ma ha l’approvazione di Bruxelles seduta stante. O quando gli avrebbe chiesto alla Ue il parere su tale proposta? Mah. Le scorciatoie lobbistiche….e quanti soldi darebbe ai disoccupati tanto da preoccupare il Giovannini, quello che disse che gli italiani sono troppo ignoranti per questo son disoccupati? La bozza è per gli intimi a quanto pare

E Mario Draghi che sposta ancora la ripresa al 2015 e che dice che il costo del lavoro in Italia è alto, per questo non c’è la ripresa. Son cari anche gli spagnoli, i greci, gli irlandesi noti al mondo intero per essere ricchi……

Bonanni apre, Camusso: «Novità inattesa»
La bozza presentata da Renzi sarà definita il 16 gennaio, ma il dibattito è già partito. Brunetta: «Scritto da dilettanti»

Enrico Giovannini (Daniel Dal Zennaro/Ansa)
«Il #jobsact è bozza che sarà definita il 16 gennaio e poi diverrà documento tecnico. Gradite idee, critiche, commenti. Email matteo@matteorenzi.it». Giovedì mattina il segretario del pd ribadisce su Twitter che è pronto a mettere mano al suo piano per cambiare il lavoro, annunciato mercoledì in serata. Ma intanto le linee guida sono tracciate. Tra le idee, quella dell’assegno universale per chi perde il posto di lavoro, anche per chi oggi non ne avrebbe diritto, con l’obbligo di seguire un corso di formazione professionale e di non rifiutare più di una nuova proposta di lavoro. Renzi propone anche una riduzione delle varie forme di rapporti di lavoro, con l’intenzione di arrivare a un contratto di inserimento a tempo indeterminato per i giovani al primo impiego. Poi: Irap giù del 10% per le aziende, pagamenti elettronici, investimenti sulla rete, semplificazioni amministrative tra cui l’eliminazione di iscrizione alle Camere di Commercio, no ai dirigenti della pa inamovibili. Le proposte saranno articolate in sette settori, tutti con un unico scopo: creare posti di lavoro. Arrivano intanto le prime reazioni compresa quella, soddisfatta, del commissario Ue al lavoro Lorenzo Andor.

CAUTO GIOVANNINI – È cauto Enrico Giovannini. Secondo il ministro del Lavoro non si tratta di una proposta innovativa e, soprattutto, non si tratta di una proposta «economica». Insomma, ci vorrebbero tanti soldi per mettere in atto la riforma del lavoro del segretario del Pd.

BONANNI APRE – Renzi ha incassato intanto il sostegno di Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl. «Bisogna discuterne approfonditamente, ma tendenzialmente siamo favorevoli», ha detto il segretario. «Il lavoro lo si può creare solo con la buona economia, ma il giudizio sul Jobs Act di Renzi è positivo. La misura sulla quale sono maggiormente d’accordo è quella che consente di riassumere attraverso un contratto di lavoro tante altre persone, a partire dalle false partite Iva che di solito sono usate per pagare meno la gente».

CAMUSSO: NOVITÀ INASPETTATA – Più soddisfatta Susanna Camusso, segretario della Cgil, che parla di «novità assolutamente inaspettata». L’apertura alla discussione è perché «che si dica esplicitamente che bisogna ridurre le forme del lavoro è una novità assolutamente inaspettata: fino ad oggi lo dicevamo solo noi. Credo sia materia sulla quale si potrà sicuramente discutere». Di parere opposto Giorgio Cremaschi, membro del Comitato direttivo, in corrente di minoranza: esistono «almeno tre ragioni per dire no al Job Act di Renzi e per contrastarlo. Dalle anticipazioni che ci sono sulle proposte di Renzi si può e si deve dare un giudizio negativo per almeno tre ragioni. Per questo non siamo d’accordo con la cautela di Susanna Camusso o con le aperture di Maurizio Landini». Il segretario della Fiom, in realtà, si è limitato a condividere il fatto che «bisogna rimettere al centro il lavoro e che ci sono tante cose da cambiare in questo Paese».

FORZA ITALIA CONTRARIA – Forza Italia affida il commento a d Annagrazia Calabria, capogruppo di Forza Italia in Commissione Lavoro alla Camera: «Non permetteremo che si giochi sulla pelle dei giovani italiani e dei disoccupati l’ennesima lotta di potere tra i democratici, un’altra partita a scacchi tra governo e pd in cui ci sono solo mosse tattiche e nessun risultato concreto». L’ex ministro Renato Brunetta parla di testo «scritto da dilettanti allo sbaraglio, un po’ furbetti, un po’ opportunisti, sicuramente molto pasticcioni, che a un certo punto si sono dovuti fermare perché non riuscivano ad andare avanti». Apre invece al confronto il ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo: «Mi aspetto delle proposte concrete. A breve offriremo anche noi il nostro programma e le nostre proposte. Quello che serve è la flessibilità in entrata più che in uscita».

SCETTICI M5S, NCD E SCELTA CIVICA – Scettico il M5S: «Siamo convinti che il reddito di cittadinanza, così com’era stato proposto, continui ad essere lo strumento migliore. Quello che dice Renzi in parte può essere condivisibile dal punto di vista teorico ma noi continuiamo ad aspettare dei fatti», è il commento di Paola Taverna, capogruppo al Senato dei grillini. «La proposta di Renzi sul lavoro, ancora teorica, mi sembra un libro degli intenti. Le riforme sono belle, ma nella misura in cui hanno delle coperture per essere attuate», ha detto Renato Schifani, presidente di Nuovo Centrodestra.
Alla lista dei freddi si aggiunge Scelta Civica: «Renzi continuerà a voler fare l’agitatore del popolo delle primarie o imposterà un lavoro serio che coinvolga le migliori energie del Paese, che sia capace non tanto di cambiare il pd quanto il futuro dell’Italia?», si chiede Linda Lanzillotta (Sc), vicepresidente del Senato.

09 gennaio 2014

http://www.corriere.it/politica/14_gennaio_09/giovannini-il-job-s-act-renzi-richiede-forti-investimenti-c6aeb222-7907-11e3-a2d4-bf73e88c1718.shtml

Jobs Act di Renzi, arrivano i sì di Cisl e Cgilultima modifica: 2014-01-10T08:17:13+01:00da davi-luciano
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