Valsusa. Anche a capodanno l’è dura!

http://www.contropiano.org/articoli/item/21241
Valsusa. Anche a capodanno l'è dura!

Il brindisi in Clarea per il Capodanno si è rivelato l’ennesima occasione per dimostrare come le truppe di occupazione si ritengano proprietari del territorio e con l’ausilio della forza, intendono dimostrarlo ogni qualvolta ne hanno l’occasione.

Questa è stata data dal brindisi organizzato in Clarea: una cinquantina di notav in marca da Giaglione per ricordare proprio alle truppe, che magari avevano organizzato un brindisi tra commilitoni, che nonostante l’ennesimo cronoprogramma dato ai giornali da Virano, qui bisogna fare i conti con i notav, sempre, anche a capodanno.

Virano dice che l’opera è irreversibile, eppure per 50 notav tocca mobilitare l’apparato di sicurezza del cantiere a pieno regime, che vista l’occasione non stenta a farsi riconoscere manganellando i notav.

Oggi la ricostruzione di parte sui giornali segue la solita linea editoriale, le cose sono andate diversamente e quello di stanotte è il solito sopruso arrogante di chi sa di essere malvisto nel territorio che occupa militarmente, che ha procurato un ferito e tre denunciati per un brindisi sulla propria terra.

Di seguito due testimonianze che rendono l’idea:

(Renata) Il Capodanno che non dimentico – Riflessioni del 1° gennaio
Che uno non possa fare il brindisi di capodanno dove gli pare e piace bè.. ha dell’incredibile!! soprattutto se ad impedirtelo sono un centinaio di sbirri in tenuta antisommossa.. dove? Ma in Valle di Susa, naturalmente!!
Al ritrovo a Giaglione si era una cinquantina, belli, allegri, spensierati.. è l’ultimo dell’anno ed abbiamo voglia di festeggiare. Un brindisi, due botti, qualche effetto speciale, niente di che.. un capodanno normale, insomma.
Ma cosa c’è di normale da queste parti? Proprio niente..
Giù al cantiere si fanno trovare già belli schierati sul ponte.. per altro la “zona rossa” è DOPO il ponte, ma si sa, “loro” fanno quello che gli pare. Comunque la cosa non ci spaventa assolutamente anzi.. (vabbè qualche parolaccia, qualche insulto me lo sono lasciato sfuggire ma ero veramente incazzata..e che c.. sono a casa mia!!).
Mezzanotte arriva si brinda e tutto il resto.. Tutto tranquillo? Niente affatto!! Gli sgherri non hanno apprezzato la festa e sono sempre più nervosi e tesi: mi dicono che un pezzo di merda ha già pronto il fucile con il cs.. si, vabbè..
E parte una prima carica.. una leggera botta in testa, arretro e finisco a terra.. bè.. ero proprio lì davanti.. forse me la sono cercata?? mah!!
Non passa nenche mezz’ora e ne parte un’altra.. volano e fischiano i manganelli.. un bel concerto di capodanno!.. Cosimo viene ferito, vedo il sangue che esce da sopra l’occhio (infatti oggi è di una bella sfumatura tra il blu ed il violetto!) mi racconta come si sono svolti i fatti….xchè tra la prima e la seconda carica la renna era svenuta!!
Per farla breve, si è rimasti lì ancora un’oretta circa, poi augurandogli “buonanotte #pezzidimerda” ce ne siamo andati. A Venaus, al calduccio e con un bel caffè!!
Che dire? Isolare i violenti? Ci abbiamo provato, ma loro hanno gli scudi, i manganelli.. ecc.. ecc.. Sicuramente non ci lasciamo intimorire dalle loro prove di forza e la determinazione è ancora più forte. Torneremo. Torneremo sempre. E se quest’opera totalmente inutile la vogliono fare.. NON AVRANNO VITA FACILE! Questa è la nostra terra e la difenderemo finchè sarà necessario.. GIU’-LE MANI-DALLA VALSUSA!!

(Cesare) Alcune, foto degli incappucciati in Clarea a Capodanno. Nonostante i telegiornali continuino a falsare la realtà e sicuramente non ascolteranno PAPA Francesco, dovranno schierare sempre centinaia di poliziotti fuori dalle recinzioni e addirittura ben oltre il ponte del torr. Clarea, già sul territorio di Giaglione; bloccando il passaggio anche ai proprietari “frontisti ” e sui sentieri attigui alla zona rossa. Se non è provocazione tale comportamento non saprei come interpretarlo diversamente.
Noi eravamo comunque armati di spumante e panettone che deposti su di un grande sasso che fungeva da tavolo ci si apprestava al banchetto, bruscamente interrotto e poi il tutto calpestato durante la loro carica insensata. Fine della festa, buona notte e buon anno. Sono messi male .. ” A LE’ DURA ANCHE PER LUR”.

da NoTav.info

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Per capire cos’è il giornalismo “embedded”, invece, bisogna leggersi con la dovuta calma e una camomilla a disposizione l’articolo su La Stampa del solito Massimo Numa /quello che aveva esordito alla scrittura con l’elogio di un “repubblichino”.

Tensione nella notte in Valsusa. Pietre e petardi contro la polizia

Un centinaio di attivisti No Tav ha attaccato le forze dell’ordine. Un ferito, tre fermi. E sul web minacce di morte ai sindaci favorevoli all’Alta Velocità.
massimo numa

Anarchici, autonomi dei centri sociali e attivisti No Tav, in particolare del comitato Susa-Mompantero, sono stati protagonisti di una serie di azioni collegate l’una all’altra. Nuove minacce di morte ai sindaci di Susa e Chiomonte, Gemma Amprino e Renzo Pinard. L’episodio più grave stanotte all’una quando una cinquantina di No Tav reduci dalla cena di S. Silvestro avvenuta a Venaus – tra loro anche un gruppo di black bloc incappucciati – hanno tentato invano di avvicinarsi alle recinzioni del cantiere Tav di Chiomonte. Un attivista di origine danese ma residente in Val Susa è stato fermato assieme ad altri due. Tutti denunciati per oltraggio e resistenza. Un agente è rimasto lievemente contuso. L’indagine è coordinata dal pm Antonio Rinaudo.

Lanci di pietre, parte la carica

I reparti anti-sommossa del presidio interforze, dopo il lancio di pietre e bottiglie che hanno danneggiato gli scudi (un agente è rimasto lievemente confuso), hanno reagito con una carica sul ponte della Clarea. I manifestanti sono così ritornati precipitosamente verso Giaglione. Era dal 19 luglio scorso che le frange violente del movimento No Tav, non tentavano di avvicinarsi alle protezioni del cantiere, a quanto pare in aperta contraddizione con le disposizioni dei vertici del movimento che hanno suggerito-ordinato ai gruppi antagonisti di fermare le azioni violente, per non danneggiare le liste No Tav in vista delle prossime elezioni amministrative.

 Minacce di morte ai sindaci di Susa e Chiomonte

Riprese anche le minacce di morte verso i sindaci di Susa e Chiomonte, Gemma Amprino e Renzo Pinardo. Sul profilo facebook di un attivista No Tav, giorni fa, era comparso un post: «Respira Gemma, respira a pieni polmoni e muori, assieme a quelli che la pensano come te. Muori assieme a Pinard, mano nella mano, finchè morte vi accolga»

Presidi alle Vallette e al Cie

A Torino, i presidi davanti al carcere delle Vallette per manifestare solidarietà ai quattro anarchici per terrorismo (Clara Zenoni, Niccolò Blasi, Mattia Zanotti e Claudio Alberto), presunti autori dell’attacco paramilitare al cantiere Tav di Chiomonte, avvenuto nella notte del 14 maggio scorso. Una trentina di antagonisti ha cercato di avvicinarsi al settore (ora protetto con nuove recinzioni) dove sono rinchiusi i quattro dal 9 dicembre, provenienti dall’area anarchica torinese e di Milano che teorizza e rivendica tuttora l’uso della violenza come strumento di contrasto alla Tav. Poi un secondo presidio al Cie, sempre da parte dei gruppi insurrezionalisti torinesi, dell’ala cosiddetta «cittadinista», concluso senza incidenti.

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Diaz, poliziotti arrestati dopo 13 anni

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2014/01/02/AQTMRxPB-diaz_poliziotti_arrestati.shtml

Matteo Indice

Genova – La notte della Diaz li ha inseguiti per quasi tredici anni, terminando infine a San Silvestro. Perché il 31 dicembre, sono stati arrestati gli ultimi due superpoliziotti finiti sott’accusa per l’irruzione e l’introduzione di prove taroccate nella scuola dove dormivano i noglobal, al termine del G8 2001 di Genova. Uno è Spartaco Mortola, volto conosciutissimo nel capoluogo ligure, ex capo della Digos genovese poi divenuto questore vicario di Torino, che dall’altroieri deve scontare otto mesi di domiciliari nella propria abitazione.

L’altro è Giovanni Luperi, ex dirigente Ucigosnelle giornate della guerriglia, quindi capo-analista dei servizi segreti e attualmente in pensione: per lui, della condanna definitiva a quattro anni, ne restauno.

Il giorno precedente (pomeriggio del 30), l’arresto era scattato per un altro big:Francesco Gratteri, numero tre della polizia italiana prima della condanna, coordinatore d’indagini su attentati e latitanti. È ora obbligato a un anno di domiciliari, potrà beneficiare come gli altri di alcune ore (2 o 4) di libertà durante il giorno e usare il telefono.

I poliziotti-detenuti potranno chiedere il riconoscimento della buona condotta, e quindi rosicchiare qualche mese oltre a ciò che era stato spazzato dall’indulto del 2006.

Leggi tutto l’articolo sull’edicola digitale

Comunicato stampa – Comitato No Tav Susa – Mompantero

http://www.tgvallesusa.it/?p=4467

SCRITTO DA: CONTRIBUTI – GEN• 01•14

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In merito all’articolo di Massimo Numa pubblicato oggi (1 gennaio 2014) su La Stampa on line, il Comitato No TAV Susa-Mompantero denuncia l’uso pretestuoso e strumentale che il giornalista in questione fa del nome del Comitato stesso, che viene indicato in modo del tutto menzognero di essere, nelle persone dei suoi componenti, tra i partecipanti dei fatti avvenuti nella notte di Capodanno in Val Clarea. L’articolista, raccontando fatti da lui sicuramente non verificati in prima persona, riporta l’accaduto in modo distorto e ricostruisce i fatti in maniera strategicamente mirata a colpire persone da anni impegnate nell’opposizione legittima al TAV. Con questo comunicato il Comitato No TAV Susa-Mompantero non vuole assolutamente prendere le distanze da quanto accaduto la notte di Capodanno in Val Clarea anzi, esprime tutta la sua solidarietà alle persone che intenzionate a festeggiare in modo pacifico la fine dell’anno ribadendo la loro contrarietà all’opera, sono state irragionevolmente e vigliaccamente aggredite e malmenate dalle forze dell’ordine. Articoli come quelli di Massimo Numa rappresentano la faccia vergognosa dell’informazione italiana e certo non contribuiscono e non contribuiranno a fare in modo che nella vicenda TAV in Valle di Susa prevalgano il buon senso e la ragione.

Comitato No Tav Susa – Mompantero

Capodanno negato, in Clarea non si festeggia!

http://www.tgvallesusa.it/?p=4438

SCRITTO DA: LEONARDO CAPELLA – GEN• 01•14

Clarea capodanno 2014

Né lanci di pietre né avvicinamento al cantiere. Il nervosismo nelle Forze dell’ordine carica a freddo il capodanno No Tav.

Come consuetudine, dopo il cenone condiviso svoltosi al presidio No Tav di Venaus, oltre un centinaio di attivisti si sono avviati verso la baita Clarea per festeggiare la fine del 2013 e l’inizio del nuovo anno. Quest’anno il tradizionale brindisi di fine d’anno alla baita No TAV è stato  impedito da un cordone di poliziotti che schierati oltre il torrente Clarea hanno sbarrato il passaggio ai No Tav.

Gli attivisti, arrivati intorno alle undici a ridosso dei militari, iniziando un fitto lancio di parole relative hai dati di progetto, all’insostenibilità economica dell’opera, all’illegittimità della presenza delle Ff.Oo. nel territorio, all’immotivato divieto di accesso ai terreni e i consueti cori e slogan. Viene rivendicato il diritto alla protesta e il diritto di svolgerla sui propri territori a cui viene proibito l’accesso.

All’approssimarsi della mezzanotte i primi fuochi artificiali fanno la loro comparsa e nel loro chiarore si distingue chiaramente il nervosismo della truppa. Lo si percepisce anche da mille piccoli episodi di nervosismo: repliche alle contestazioni, pernacchie a singoli, personalizzazioni della risposta alla protesta che travalicano lo schieramento, salutato più volte nella sua professionalità con encomi e discorsi autorevoli. Un crescendo che sfocia in una carica, apparentemente a ridosso del cambio turno, apparentemente a freddo, con diversi contusi fra gli attivisti: c’è chi cade e viene malmenato a terra o calpestato. Nella carica un attivista viene fermato, per essere rilasciato soltanto dopo l’identificazione.

Gli agenti non sono stati oggetto di lancio di pietre né il cantiere, lontano un centinaio di metri, è stato violato, non pare esservi quindi nessuna altra spiegazione che il nervosismo per comprendere le ragioni di questa carica che ha ferito diverse persone. All’incirca alle due, tornata la calma, gli attivisti si sono riuniti e hanno iniziato, assieme, il rientro lungo il sentiero di Giaglione per poi raggiungere il presidio di Venaus dove hanno proseguito i festeggiamenti dell’anno nuovo.

Capodanno No Tav, sassi al cantiere di Chiomonte. Ferito un agente

http://torino.repubblica.it/cronaca/2014/01/01/news/no_tav_mezzanotte_al_cantiere_con_lancio_di_sassi_e_petardi-74900527/

Annunciata come manifestazione goliardica, si è trasformato in un nuovo assalto La polizia carica: un attivista è stato denunciato a Chiomonte resistenza a pubblico ufficiale, due fermati e rilasciati per aver violato la zona rossa.

 Capodanno No Tav, sassi al cantiere di Chiomonte. Ferito un agente
Anche a Capodanno manifestazione davanti al cantierte della Tav di Chiomonte 

Capodanno di tensione al cantiere della ferrovia Torino-Lione, a Chiomonte, in valle di Susa.
Quella che sui siti internet del movimento No Tav era stata annunciata come una manifestazione goliardica – “cena al presidio di Venaus, per stare in compagnia con musica e vin brulé, e poi brindisi in Clarea” – si è tramutata nel volgere di pochi minuti nell’ennesimo attacco alle forze dell’ordine schierate a difesa dell’area di interesse strategico.
Nell’arco di mezz’ora le circa 100 persone, per la maggior parte antagonisti, che si erano date appuntamento nella zona dopo essere partite da Venaus, hanno portato due attacchi. Il primo è consistito nel lancio di petardi, il secondo nel lancio di pietre e nel tentativo di forzare il cordone di agenti che nel frattempo si era disposto fuori dal cantiere. Le forze dell’ordine hanno risposto con una carica di alleggerimento, nel corso della quale un agente è rimasto ferito in modo lieve e alcuni scudi sono stati spaccati dai manifestanti. Uno di loro, residente in valle di Susa, è stato bloccato, portato all’interno del cantiere per l’identificazione e denunciato a piede libero per resistenza. Altri due, invece, sono stati semplicemente identificati per avere varcato il torrente Clarea, violando l’ordinanza del prefetto di Torino che vieta di avvicinarsi al cantiere. Dopo la carica, gli attivisti si sono dispersi fuggendo verso Giaglione.

I No Tav sono tornati ad assaltare il cantiere dopo un lungo periodo di pausa: l’ultimo episodio simile, infatti, risale al 19 luglio dello scorso anno. Anche la composizione degli assalitori, secondo gli investigatori, è diversa dalle precedenti, con una maggior presenza dell’ala anarchica, mentre sarebbero stati assenti gli esponenti dei centri sociali.

Commentano il senatore Pd Stefano Esposito e il vicepresidente del partito in Piemonte, Raffaele Bianco:  “Purtroppo un manipolo di disperati tra autonomi ed anarchici, anche durante i festeggiamenti di Capodanno, hanno attaccato le forze dell’ordine che presidiano il cantiere Tav di Chiomonte. Speravamo che il 2013 si portasse via questa teppaglia che si nasconde dietro le bandiere No Tav, invece siamo di nuovo costretti ad esprimere la nostra solidarietà ai poliziotti che hanno dovuto passare le prime ore dell’anno a difendersi dal lancio di pietre, bombe carta e bulloni lanciati da questi pericolosi imbecilli”.

http://www.lastampa.it/2014/01/01/cronaca/tav-tensione-nella-notte-in-valsusa-pietre-e-petardi-contro-la-polizia-3FsOz5hy7F5e6sA0QpgMvO/pagina.html

Tensione nella notte in Valsusa Pietre e petardi contro la polizia

Un centinaio di attivisti No Tav ha attaccato le forze dell’ordine. Un ferito, 
tre fermi. E sul web minacce di morte ai sindaci favorevoli all’Alta Velocità
Gli agenti di polizia presidiano il cantiere Tav a Chiomonte

 MASSIMO NUMA
Anarchici, autonomi dei centri sociali e attivisti No Tav, in particolare del comitato Susa-Mompantero, sono stati protagonisti di una serie di azioni collegate l’una all’altra. Nuove minacce di morte ai sindaci di Susa e Chiomonte, Gemma Amprino e Renzo Pinard. L’episodio più grave stanotte all’una quando una cinquantina di No Tav reduci dalla cena di S. Silvestro avvenuta a Venaus – tra loro anche un gruppo di black bloc incappucciati – hanno tentato invano di avvicinarsi alle recinzioni del cantiere Tav di Chiomonte. Un attivista di origine danese ma residente in Val Susa è stato fermato assieme ad altri due. Tutti denunciati per oltraggio e resistenza. Un agente è rimasto lievemente contuso. L’indagine è coordinata dal pm Antonio Rinaudo.

 Lanci di pietre, parte la carica  

I reparti anti-sommossa del presidio interforze, dopo il lancio di pietre e bottiglie che hanno danneggiato gli scudi (un agente è rimasto lievemente confuso), hanno reagito con una carica sul ponte della Clarea. I manifestanti sono così ritornati precipitosamente verso Giaglione. Era dal 19 luglio scorso che le frange violente del movimento No Tav, non tentavano di avvicinarsi alle protezioni del cantiere, a quanto pare in aperta contraddizione con le disposizioni dei vertici del movimento che hanno suggerito-ordinato ai gruppi antagonisti di fermare le azioni violente, per non danneggiare le liste No Tav in vista delle prossime elezioni amministrative.

 Minacce di morte ai sindaci di Susa e Chiomonte  

Riprese anche le minacce di morte verso i sindaci di Susa e Chiomonte, Gemma Amprino e Renzo Pinardo. Sul profilo facebook di un attivista No Tav, giorni fa, era comparso un post: «Respira Gemma, respira a pieni polmoni e muori, assieme a quelli che la pensano come te. Muori assieme a Pinard, mano nella mano, finchè morte vi accolga»

 Presidi alle Vallette e al Cie  

A Torino, i presidi davanti al carcere delle Vallette per manifestare solidarietà ai quattro anarchici per terrorismo (Clara Zenoni, Niccolò Blasi, Mattia Zanotti e Claudio Alberto), presunti autori dell’attacco paramilitare al cantiere Tav di Chiomonte, avvenuto nella notte del 14 maggio scorso. Una trentina di antagonisti ha cercato di avvicinarsi al settore (ora protetto con nuove recinzioni) dove sono rinchiusi i quattro dal 9 dicembre, provenienti dall’area anarchica torinese e di Milano che teorizza e rivendica tuttora l’uso della violenza come strumento di contrasto alla Tav. Poi un secondo presidio al Cie, sempre da parte dei gruppi insurrezionalisti torinesi, dell’ala cosiddetta «cittadinista», concluso senza incidenti.

Impatto ambientale della Nuova Linea Torino-Lione — 1

I Con­su­lenti Tec­nici della Comu­nità Mon­tana Val Susa e Val San­gone, che dovrebbe essere attra­ver­sata — un dovrebbe che si pro­trae ormai da 24 anni — dal TAV (Nuona Linea Torino Lione, più esat­ta­mente) con­ti­nuano a cre­dere che sia utile por­tare e ripor­tare tutte le ragioni scien­ti­fi­che e tec­ni­che, eco­no­mi­che, di buon senso, che spie­gano come e qual­mente la NLTL sia una bestem­mia tec­no­lo­gica, scien­ti­fica, eco­no­mica, ambien­tale, energetica.

Lo abbiamo fatto in mol­tis­sime occa­sioni. Le rispo­ste sono state prima nulla e poi risi­bil­mente raf­faz­zo­nate. Poi sono state peno­sa­mente e igno­ran­te­mente sba­gliate. Non c’è nes­sun argo­mento scien­ti­fi­ca­mente serio che giu­sti­fi­chi la NLTL, e que­sto lo sap­piamo ormai da almeno due decenni.

Tut­ta­via con­ti­nuiamo. Dato che in Ita­lia abbon­dano i sordi con le orec­chie fasciate ed imbot­tite di reto­rica o di maz­zette, ci rivol­giamo ulti­ma­mente all’estero. E’ stato recen­te­mente pre­sen­tata una comu­ni­ca­zione al con­ve­gno inter­na­zio­nale MESAEP (Medi­ter­ra­nean Asso­cia­tion for Envi­ron­men­tal Pro­tec­tion) a Istan­bul. Il lavoro è repe­ri­bile nel programma:

http://​www​.mesaep​.org/​f​i​l​e​a​d​m​i​n​/​M​E​S​A​E​P​/​P​D​F​/​2​0​1​3​/​f​i​n​a​l​_​p​r​o​g​r​a​m​.​pdf

Adesso il paper com­pleto, in inglese, è stato inviato ad una seria rivi­sta scien­ti­fica inter­na­zio­nale, il Fre­se­nius Envi­ron­men­tal Bul­le­tin, edito in Ger­ma­nia, per la pubblicazione.

Il con­te­nuto dell’articolo è in inglese, e la bozza è leg­gi­bile qui, utile per chi cono­sce l’idioma e vuol sapere “come andrà a finire”. Infatti ora, a pun­tate come già feci in pas­sato, pub­bli­cherò la tra­du­zione in italiano.

Buona let­tura, per chi ha ancora la mente aperta, ovviamente.

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Impatto ambien­tale della Nuova Linea Fer­ro­via­ria Torino-Lione

M. Cle­rico1, L.Giunti2, L.Mercalli3, M. Ponti4, A. Tar­ta­glia1, S.Ulgiati5, M. Zuc­chetti1

1 Poli­tec­nico di Torino

2 Com­mis­sione Tec­nica della Comu­nità Montana

3 SMI – Società Meteo­ro­lo­gica Italiana

4 Poli­tec­nico di Milano

5 Uni­ver­sità Par­the­nope di Napoli

RIASSUNTO

Uno dei casi più noti di lotta per i beni comuni in Ita­lia, carat­te­riz­zati da aspre pole­mi­che nel corso degli ultimi 20 anni, è l’opposizione popo­lare alla costru­zione della linea fer­ro­via­ria ad Alta Velo­cità (HSR, “TAV”, in ita­liano) tra Torino e Lione , pro­get­tato per attra­ver­sare la Valle di Susa (al con­fine italiano-francese) e le Alpi. Que­sto pro­getto HSR com­porta ancora, nono­stante i 20 anni di con­ti­nuo aggior­na­mento e di rie­la­bo­ra­zione, una grande quan­tità di que­stioni ambien­tali e di pro­blemi eco­no­mici irri­solti. Una que­stione di insuf­fi­ciente equi­li­brio costi-benefici è recen­te­mente venuta a prove evi­denti, soprat­tutto in vista della dimi­nu­zione del traf­fico non tra­scu­ra­bile dei pas­seg­geri e delle merci nella dire­zione Torino-Lione. Ven­gono discussi gli aspetti più impor­tanti riguar­danti il bilan­cio costi e bene­fici eco­no­mici dichia­rati, con­si­de­ra­zioni ener­ge­ti­che, vin­coli legali, di impatto ambien­tale, il poten­ziale impatto sulla salute e le espe­rienze nega­tive di altri progetti.

1 . introduzione

La Val di Susa situata tra Mau­rienne , la Fran­cia e Torino, è stata urba­niz­zata dallo svi­luppo eco­no­mico della regione . La costru­zione di infra­strut­ture , come l’autostrada del Fre­jus , una fer­ro­via inter­na­zio­nale , e un gran numero di dighe, gal­le­rie e indu­strie , ha gene­rato impatti ambien­tali e sociali signi­fi­ca­tivi . La linea fer­ro­via­ria ad alta velo­cità pro­po­sta ( Treno Alta Velo­cità, o TAV) tra Torino e Lione dovrebbe attra­ver­sare la Valle di Susa , attra­verso due tun­nel prin­ci­pali e altri più brevi oltralpe . Il movi­mento “No TAV ” è un movi­mento di base della popo­la­zione Val di Susa con­tro la nuova costru­zione della linea . L’ Alta Velo­cità fer­ro­via­ria Torino-Lione ( HSR ), in Val di Susa è stata a lungo cir­con­data da aspre pole­mi­che sugli aspetti più signi­fi­ca­tivi e tec­nici del pro­getto pro­po­sto . Il pro­getto HSR com­porta , dopo più di venti anni di fati­coso e con­ti­nua ripro­get­ta­zione , un gran numero di que­stioni ambien­tali ancora irri­solte. I prin­ci­pali pro­blemi di inqui­na­mento aventi a che fare con la costru­zione della fer­ro­via sono stati messi in evi­denza da diversi studi e rela­zioni uffi­ciali. Ad esem­pio , la pre­senza in Valle di Susa di for­ma­zioni geo­lo­gi­che con amianto e ura­nio è di par­ti­co­lare inte­resse , anche in con­si­de­ra­zione della desti­na­zione finale dell’inerte estratto [ 1 ] . Aspetti legati alla idro­geo­lo­gia locale e le sue per­tur­ba­zioni , ed al rumore , sono anche di grande pre­oc­cu­pa­zione [ 2 ] .

Il bilan­cio costi-benefici insuf­fi­ciente , soprat­tutto in con­si­de­ra­zione della note­vole dimi­nu­zione del traf­fico pas­seg­geri e merci lungo la dire­zione Torino-Lione [ 3 ] , è venuto in evi­denza quando il governo fran­cese (a par­tire da luglio 2012) ha annun­ciato una revi­sione della spesa che potrebbe fer­mare la costru­zione del HSR Torino — Lione e altre linee sul ver­sante fran­cese [ 4 ] .

In ultimo ma non meno impor­tante , il con­cetto stesso di que­sto tipo di inve­sti­mento è in fase di pro­fonda revi­sione , dal momento che l’enorme quan­tità di denaro pub­blico inve­stito o pia­ni­fi­cato a soste­gno di tale svi­luppo non sem­bra essere giu­sti­fi­cata da bene­fici eco­no­mici suf­fi­cienti asso­ciati all’investimento [ 5 ] . In altre parole , non è solo un seque­stro e degrado ambien­tale che sta per avere luogo, ma anche non c’è alcun van­tag­gio  in ter­mini eco­no­mici , ad ecce­zione pro­ba­bil­mente per le aziende coin­volte nel set­tore delle costru­zioni e, più pro­ba­bil­mente , il sistema bancario .

Tor­nando alle que­stioni tec­ni­che , rite­niamo che il solito ricorso al prin­ci­pio di pre­cau­zione [ 6,7 ] nel caso del pro­getto HSR non è nem­meno neces­sa­rio . I dati eco­no­mici , con­si­de­ra­zioni ener­ge­ti­che , que­stioni giu­ri­di­che , l’impatto ambien­tale , il poten­ziale impatto sulla salute , le espe­rienze nega­tive di altri pro­getti , e soprat­tutto il buon senso , sug­ge­ri­scono che l’alta velo­cità fer­ro­via­ria Torino –Lione non è una prio­rità reale per l’Italia e l’Europa , e la sua costru­zione deve essere imme­dia­ta­mente sospesa.

2 . Mate­riali e Metodi

2.1 La Valle di Susa . Natura e storia.

La Valle di Susa si trova in Ita­lia del Nord-ovest al con­fine con la Fran­cia , da cui è sepa­rata dalle Alpi , alte 3600 metri . E ’ la più ampia valle nelle Alpi Occi­den­tali: infatti , è un cor­ri­doio natu­rale che si estende da est a ovest . I due lati della valle bene­fi­ciano di espo­si­zione al sole diversa e que­sto li rende molto diversi l’uno dall’altro . Il lato sini­stro è secco, men­tre il lato destro è umido , ombroso e freddo. L’ambiente natu­rale , e in par­ti­co­lare la flora , sono pro­fon­da­mente col­piti da que­sta pecu­lia­rità , risul­tando in una valle estre­ma­mente diversi. In par­ti­co­lare , la Valle di Susa è defi­nita come un sito di impor­tanza comu­ni­ta­ria (SIC ) secondo la cosid­detta Com­mis­sione euro­pea ” Diret­tiva Habi­tat ” ( 92/43/CEE ) , nell’ambito della rete Natura 2000 . Il fiume Dora Ripa­ria attra­versa la valle , e ci sono abbon­danti sor­genti e falde acqui­fere super­fi­ciali . Ampi pascoli si tro­vano nella parte alta della valle , men­tre a quote più basse (1300–1800 metri) , è pos­si­bile tro­vare cre­pacci ripidi. La Val di Susa è tra le val­late alpine più svi­lup­pate dal punto di vista eco­no­mico e infra­strut­tu­rale. E’ attra­ver­sata da due strade sta­tali verso i vali­chi del Mon­gi­ne­vro e Mon­ce­ni­sio . Inol­tre , un’autostrada e una fer­ro­via inter­na­zio­nale per­met­tono di rag­giun­gere la Fran­cia attra­verso il tra­foro del Fré­jus . La Valle ospita tre dighe idroe­let­tri­che ed è attra­ver­sata da due linee elet­tri­che . Molte loca­lità turi­sti­che e spor­tive ren­dono la valle un’attrazione turi­stica (è stata anche alla base delle Olim­piadi inver­nali del 2006 ). Ci sono molte indu­strie , com­prese quelle mine­ra­rie , e molte strade mili­tari costruite nei secoli pre­ce­denti, che sono attual­mente dei per­corsi  turi­stici inter­na­zio­nali per escur­sio­ni­sti e ciclisti .

La valle ha circa 90.000 abi­tanti , ed è divisa in 39 Comuni . C’è un turi­smo con­so­li­dato, come è evi­dente dalla pre­senza di “seconde case” , alber­ghi e traf­fico auto­stra­dale . Nono­stante la pre­senza umana pesante , la Valle di Susa offre un’ampia scelta di aree semi– natu­rali e sel­vagge , che ospi­tano molti esempi di fauna alpina (cervi , camo­sci , caprioli , cin­ghiali , aquile , fal­chi , per­nici e lupi ), e una ricca diver­sità di spe­cie di fiori : ci sono quat­tro par­chi natu­rali , due riserve natu­rali e molte aree di inte­resse euro­peo . Bestiame per l’allevamento , che è stato molto intenso fino alla fine della seconda guerra mon­diale e suc­ces­si­va­mente è dimi­nuito, è ora in una nuova fase di cre­scita , sep­pur lenta , e si com­pone di circa 8000 bovini, 12000 ovini e 800 caprini .

2.2 La nuova linea fer­ro­via­ria Torino-Lione .

Nel 2005 la linea HSR Roma-Napoli è entrata in fun­zione, prima in Ita­lia , seguita dalla linea Milano– Torino nel 2006 , la linea Milano –Bolo­gna nel 2008, la Bologna-Firenze e  un miglio­ra­mento tec­no­lo­gico ad alta velo­cità Firenze –Roma nel 2009. Ulte­riori esten­sioni di linea (fra le altre linee minori di Napoli– Salerno) hanno com­ple­tato la prima rete ad alta velo­cità ita­liana negli anni suc­ces­sivi fino al 2011 . La linea Salerno– Milano fa parte del cor­ri­doio tran­seu­ro­peo ad alta velo­cità Nord-Sud , men­tre la Milano– Torino-Lione è stata pro­get­tata per essere parte di un pro­getto più ambi­zioso che col­lega Kiev (Ucraina) a Lisbona (Por­to­gallo) . Il pro­getto , escluso dall’Unione euro­pea tra i pro­getti prio­ri­tari ad alta velo­cità, ha perso poten­ziali part­ner sulla strada ( Spa­gna, Por­to­gallo , Ucraina , Slo­ve­nia) a causa degli ingenti inve­sti­menti finan­ziari neces­sari , le pre­vi­sioni a basso traf­fico , e il basso ritorno eco­no­mico atteso . Di con­se­guenza , è diven­tato un pro­getto bila­te­rale Francia-Italia , ancora in discus­sione e in attesa di appro­va­zione defi­ni­tiva e ulte­riori finan­zia­menti. Il suo com­ple­ta­mento richiede una nuova gal­le­ria lunga 57 chi­lo­me­tri e altri lavori fer­ro­viari per il col­le­ga­mento alla rete esi­stente . L’intera linea Torino-Lione sarebbe di circa 270 km lungo tutta la Valle di Susa ( Nord Ita­lia): è nato un acceso dibat­tito di oppo­si­zione da parte della popo­la­zione locale per oltre 20 anni ( e ancora in corso). I soste­ni­tori della NLTL affer­mano essere essa in grado di tra­sfe­rire grandi fra­zioni di traf­fico merci dalla strada alla fer­ro­via , con con­se­guenti van­taggi ambien­tali . L’analisi costi-benefici gover­na­tiva [ 9], sostiene che entro il 2035 circa 39,9 Mton / anno di merci saranno tra­spor­tate attra­verso la nuova linea attra­verso le valli di Susa e della Mau­rienne, merci che rap­pre­sen­tano circa il 55 % del traf­fico merci totale . Tale ammon­tare si tra­duce in uno scam­bio di merci dieci volte supe­riore rispetto al 2010, in con­tra­sto con l’attuale ten­denza a ridurre il traf­fico com­mer­ciale tra Ita­lia e Fran­cia [ 8 ] . Un resi­duo 45 % del traf­fico ( 1,6 volte il traf­fico 2010) avrebbe dovuto essere tra­sfe­rito via strada dal camion attra­verso il tun­nel del Monte Bianco , che si tra­duce in circa 2 milioni di vei­coli , circa 800.000 oltre i  vei­coli cir­co­lanti nel 2010. Non una dimi­nu­zione del traf­fico stra­dale , in effetti , ma una poten­ziale ridu­zione del pre­vi­sto aumento [ 8 ] .

2.3 Ana­lisi eco­no­mica costi-benefici

Le stime circa gli inve­sti­menti neces­sari e i bene­fici attesi sono state molto incerte fino a poco tempo fa (giu­gno 2012) , quando un’analisi costi-benefici gover­na­tiva è stata final­mente pre­sen­tata [ 9 ] e pub­bli­cata. L’investimento pre­vi­sto era così grande che un piano B è stato messo avanti : invece di una linea di 270 km Torino-Lione , una solu­zione più eco­no­mica ( solo 57 km di tun­nel di base e col­le­ga­menti  alla linea già esi­stente ) è stata pro­po­sta, che si tra­dur­rebbe in un 60 % di abbat­ti­mento dei costi. Stime eco­no­mi­che sono sem­pre stata incerta e sog­getta a cre­scita espo­nen­ziale a causa dei costi reali si è veri­fi­cato e le con­se­guenze della cri­mi­na­lità orga­niz­zata e la cor­ru­zione , durante la costru­zione della Salerno– Milano Alta Velo­cità fer­ro­via­ria , come chia­ra­mente evi­den­ziato dalla Corte dei conti ita­liana , dalla risul­tati di un audit pub­blico effet­tuato da un comi­tato spe­ciale del Par­la­mento ita­liana [ 10 ] e di altri studi acca­de­mici [ 11 ] . Alcune di que­ste fonti hanno for­te­mente messo in dub­bio la vali­dità dell’investimento HSR e la pos­si­bi­lità di un ritorno sul capi­tale investito .

2.4 I costi ambien­tali ed energetici

Un con­fronto tra le diverse moda­lità di tra­sporto è pre­sen­tato , sulla base della let­te­ra­tura pub­bli­cata [ 13–20 ] tra gli altri) e le pre­ce­denti valu­ta­zioni effet­tuate dagli Autori , rife­ren­dosi alla Napoli — Milano HSR come caso di stu­dio [ 8,16 ] . In par­ti­co­lare , le seguenti cate­go­rie di impatto ambien­tale ven­gono con­fron­tati : l’esaurimento delle risorse abio­ti­che , Cumu­la­tive Energy Demand , le emis­sioni di CO2 ( Glo­bal War­ming ) , le emis­sioni di SO2 ( acidificazione ) .

Tre moda­lità di tra­sporto pas­seg­geri ( auto­strada, treno inter­city e treni ad alta velo­cità ) e tre moda­lità di tra­sporto merci ( auto­carri pesanti di tra­sporto , rego­lari treni merci , e un uso ipo­te­tico di capa­cità ele­vata / treno merci ad alta velo­cità ) ven­gono confrontati .

Tutti gli impatti cal­co­lati si rife­ri­scono alle unità fun­zio­nali di 1 p — km e 1 t — km , rispet­ti­va­mente per pas­seg­geri e merci .

Altri tipi di impatti ( estra­zione di mate­riali radioat­tivi e di amianto e rischio idro­geo­lo­gico ) ven­gono valu­tati anche sulla base delle infor­ma­zioni spe­ci­fi­che del sito Val Susa .

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CONTINUA CON LA SECONDA PUNTATA.…..

Biblio­gra­fia

 

[1] Lucia Bona­vigo, Mas­simo Zuc­chetti, Dose Cal­cu­la­tion Due To Under­ground Expo­sure: The Tav Tun­nel In Valle Di Susa, 17,9B Fre­se­nius Envi­ron­men­tal Bul­le­tin 1476, 1480 (2008)

[2] Gian­franco Chioc­chia, Marina Cle­rico, Pie­tro Saliz­zoni et al., Impact assess­ment of a rail­way noise in an alpine val­ley, 10th Con­gress Fran­cais de Acou­sti­que, Lyon (2010), avai­la­ble at: http://​areeweb​.polito​.it/​e​v​e​n​t​i​/​T​A​V​S​a​l​u​t​e​/​A​r​t​i​c​o​l​i​/​0​0​0​2​5​6​.​pdf

[3] Angelo Tar­ta­glia, Quali dovreb­bero essere i van­taggi del nuovo col­le­ga­mento tra Torino e Lione?http://​areeweb​.polito​.it/​e​v​e​n​t​i​/​T​A​V​S​a​l​u​t​e​/​A​r​t​i​c​o​l​i​/​T​a​r​t​a​g​l​i​a​.​pdf

[4] See news report for instance: http://​sto​phs2​.org/​n​e​w​s​/​5​9​2​5​-​f​r​e​n​c​h​-​a​c​t​i​o​n​s​-​a​f​f​e​c​t​-​i​t​aly

[5] Donald Gray, Laura Colucci-Gray and Elena Camino: Science, society and sustai­na­bi­lity, Rou­tledge (USA-UK), 2009 (see par­ti­cu­larly cap. 3 Active Citi­zen­ship, a Case Study. The Con­tro­versy of High-Speed Rail in the Susa Valley)

[6] EU, 2000. Com­mis­sion of the Euro­pean Com­mu­ni­ties. Com­mu­ni­ca­tion from the Com­mis­sion on the Pre­cau­tio­nary prin­ci­ple. Bru­xel­les, 2/2/2000. http://​ec​.europa​.eu/​d​g​s​/​h​e​a​l​t​h​_​c​o​n​s​u​m​e​r​/​l​i​b​r​a​r​y​/​p​u​b​/​p​u​b​0​7​_​e​n​.​pdf.

[7] UNESCO, 2005. The Pre­cau­tio­nary Prin­ci­ple. March 2005. World Com­mis­sion on the Ethics of Scien­ti­fic Kno­w­ledge and Tech­no­logy. http://​une​sdoc​.une​sco​.org/​i​m​a​g​e​s​/​0​0​1​3​/​0​0​1​3​9​5​/​1​3​9​5​7​8​e​.​pdf.

[8] CMVSVS, 2012. TAV Val Susa: Una solu­zione in cerca di pro­blema. Ana­lisi tec­nica del docu­mento del Governo Ita­liano datato 21.04.2012. Comi­tato Scien­ti­fico della Comu­nità Mon­tana delle Valli Susa e San­gone.http://areeweb.polito.it/eventi/TAVSalute/ANALISI%20DOCUMENTO%20GOVERNO%20284.06.12.pdf.

[9] Mini­stero Infra­strut­ture e Tra­sporti, 2012. CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL PROGETTO E DELL’ANALISI COSTI BENEFICI. Roma, 26 aprile 2012.

[10] Impo­si­mato, F., Prov­vi­sio­nato, S., Pisauro, G., 1999. Cor­ru­zione ad Alta Velo­cità. Viag­gio nel governo invi­si­bile. KOINè Nuove Edi­zioni, pp. 191.

[11] Paolo Beria, Raf­faele Gri­maldi, 2011. An Early Eva­lua­tion of Ita­lian High Speed Pro­jects. Tema, 4(3): 15–28. http://​www​.tema​.unina​.it. ISSN 1970–9870

[12] Marco Ponti, Com­pe­ti­tion and Regu­la­tion in the Public Choice Per­spec­tivein 16th Inter­na­tio­nal Sym­po­sium on Theory and Prac­tice in Trans­port Eco­no­mics, 247, 259 (2005)

[13] Che­ster, M.V., A. Hor­vath, and Samer Mada­nat, 2009. Par­king infra­struc­ture: energy, emis­sions, and auto­mo­bile life-cycle envi­ron­men­tal accoun­ting. Envi­ron. Res. Lett. 5(3): 1–8

[14] Gros­srie­der, C., 2011. Life-Cycle assess­ment of Future High­speed Rail in Nor­way. Nor­we­gian Uni­ver­sity of Science and Tech­no­logy, Depart­ment of Energy and Pro­cess Engi­nee­ring. http://​daim​.idi​.ntnu​.no/​m​a​s​t​e​r​o​p​p​g​a​v​e​r​/​0​0​6​/​6​2​6​5​/​t​i​t​t​e​l​s​i​d​e​.​pdf

[15] Åker­man, J., 2011. The role of high-speed rail in miti­ga­ting cli­mate change – The Swe­dish case Euro­pa­ba­nan from a life cycle per­spec­tive. Trans­por­ta­tion Research Part D 16: 208–217

[16] M. Fede­rici, S. Ulgiati, R. Basosi, A ther­mo­dy­na­mic, envi­ron­men­tal and mate­rial flow ana­ly­sis of the Ita­lian high­way and rail­way trans­port systems, 33,5 Energy 760, 775 (2008).

[17] Fede­rici, M., S. Ulgiati, R. Basosi, 2009. Air ver­sus ter­re­strial trans­port moda­li­ties: An energy and envi­ron­men­tal com­pa­ri­sonEnergy, 34(10): 1493–1503

[18] MVV, 2009. MVV Con­sul­ting Trac­te­bel Engi­nee­ring e GDFSUEZ:http://​ec​.europa​.eu/​t​r​a​n​s​p​o​r​t​/​i​n​f​r​a​s​t​r​u​c​t​u​r​e​/​s​t​u​d​i​e​s​/​d​o​c​/​p​r​e​s​e​n​t​a​t​i​o​n​_​h​i​g​h​_​s​p​e​e​d​_​r​a​i​l​_​0​9​0​4​2​4​.​p​p​t​.​pdf

[19] Pre­ston, J., 2009. The Case for High Speed Rail: A review of recent evi­dence. A Report to the Royal Auto­mo­bile Club Foun­da­tion for Moto­ring, Lon­don (UK), www​.rac​foun​da​tion​.org. Report No. 09/128. Pp.30.

[20] Spiel­mann, M., de Haan, P., and Scholz, R.W., 2008. Envi­ron­men­tal rebound effects of high-speed trans­port tech­no­lo­gies: a case study of cli­mate change rebound effects of a future under­ground maglev train system. Jour­nal of Clea­ner Pro­duc­tion 16 (2008) 1388–1398.

[21] Ruz­ze­nenti, F., Fede­rici, M., Basosi, R., 2006. Energy Effi­ciency and struc­tu­ral change in pro­duc­tion: an ana­ly­sis of long-term impacts in the road freight trans­port sec­tor. Book of Pro­cee­dings of the Bien­nial Iner­na­tio­nal Work­shop “Advan­ces in Enrgy Stu­dies. Per­spec­ti­ves on Energy Future”, Porto Venere, Italy, 12–16 Sep­tem­ber 2006. S. Ulgiati, S. Bar­gi­gli, M.T. Brown, M. Giam­pie­tro, R.A. Heren­deen and K. Mayumi Editors.

[22] Ruz­ze­nenti, F. and Basosi, R., 2008. The role of the power/efficiency miscon­cep­tion in the rebound effect’s size debate: Does effi­ciency actually lead to a power enhan­ce­ment? Energy Policy, 36(9):3626–3632.

[23] Ita­lian Govern­ment: col­lec­tion of docu­ments on the HSR que­stion, 2012. See: http://​www​.governo​.it/​G​o​v​e​r​n​o​I​n​f​o​r​m​a​/​D​o​s​s​i​e​r​/​T​A​V​/​T​A​V​_​r​i​s​p​o​s​t​e​_​o​s​s​e​r​v​a​z​i​o​n​i​_​c​o​m​u​n​i​t​a​_​m​o​n​t​a​n​a​.​pdf

[24] Net­work Rail, 2009. New Lines Pro­gramme. Com­pa­ring the Envi­ron­men­tal Impact of Con­ven­tio­nal and High Speed Rail. http://​www​.net​wor​krail​.co​.uk/​n​e​w​l​i​n​e​s​p​r​o​g​r​a​m​me/.

[25] Tra­volti Dall’alta Vora­cità (Clau­dio Can­celli, Giu­seppe Sergi, Mas­simo Zuc­chetti, ed. 2006)

[26] Fede­rica Appiotti, Fau­sto Marin­cioni, The Lyon-Turin High-Speed Rail: The Public Debate and Per­cep­tion of Envi­ron­men­tal Risk in Susa Val­ley, Italy, 43 Envi­ron­men­tal Mana­ge­ment 863, 875 (2009)

[27] Mas­simo Zuc­chetti, 2012. Rail­way Rela­ted Soil Pol­lu­tion: The Turin-Lyon High-Speed Rail Case, Paper S12.01-P –34, p.127. Con­fe­rence Euro­Soil 2012, Bari (Italy), see:http://www.eurosoil2012.eu/download/300/Final%20Programme .

[28] ARPA Pie­monte, 1997. Let­ter, Octo­ber 9th 1997, prot. n. 3065, seehttp://​www​.ambien​te​val​susa​.it/​I​m​a​g​e​s​/​u​r​a​n​i​o​-​a​m​i​a​n​t​o​/​a​r​p​a​.​jpg

[29] ARPA Pie­monte Report, 1998. ARPA Pie­monte, Dipar­ti­mento Sub­pro­vin­ciale di Ivrea, “Rela­zione tec­nica sul pro­blema della radioat­ti­vità in Val di Susa”. Report n. 193/IR (1998); signed Giam­paolo Ribaldi, 19.2.1998, rif. IR/49, prot. 1798. (in italian)

[30] Ita­lian Law, 1995: Decreto Legi­sla­tivo del Governo n° 230 del 17/03/1995, as modi­fied by: D.Lgs. n°241 del 26/05/2000.

[31] M. Zuc­chetti, 2005. Con­sul­tant Report for The Asso­cia­tion of vil­la­ges of the Susa Val­ley (Comu­nità Mon­tana della Val Susa e Val San­gone: CMVSS,www​.cmvss​.it), Poli­tec­nico di Torino Report, 2005. Avai­la­ble at: http://​staff​.polito​.it/​m​a​s​s​i​m​o​.​z​u​c​c​h​e​t​t​i​/​S​e​c​o​n​d​a​_​R​e​l​a​z​i​o​n​e​.​pdf

[32] Ita­lian Law, 1992: Legge n. 257/92, avai­la­ble in Suppl. Ord. n. 64 alla Gazz. Uff. n. 87, Serie Gene­rale, Parte Prima del 13.4.92.

[33] R. Sac­chi, 2004. Studi geo­lo­gici in Val Susa fina­liz­zati ad un nuovo col­le­ga­mento fer­ro­via­rio Torino-Lione, Report of the Museo Scienze Natu­rali, Torino (Italy), n.41. ISBN-10: 8886041594.

[34] Mario Cavar­gna, 2006. Il pro­blema dell’amianto accom­pa­gna la sto­ria recente della Valle Susa. Ric­cardo Pavia, 2006. Amianto e ura­nio in Valle Susa: quali peri­coli si cor­rono?. Marco Toma­lino, 2006. TAV e amianto, quale rischio per la Valle Susa?. Three papers in: Medi­cina Demo­cra­tica, 165–167 (2006) 67–90.

[35] R. Com­pa­gnoni e C. Groppo, 2006. “Gli amianti in Val di Susa e le rocce che li con­ten­gono”, Rend. Soc. Geol. It., 3 (2006), Nuova Serie, 21–28.

[36] A. Alla­sio, 2006. The High Speed and High Capa­city rail­way Turin-Lyon, Report for The Asso­cia­tion of vil­la­ges of the Susa Val­ley (Comu­nità Mon­tana della Val Susa e Val San­gone: CMVSS, www​.cmvss​.it )

[37] F. Pasquali (ed.), “Osser­va­to­rio Col­le­ga­mento Fer­ro­via­rio Torino-Lione. Qua­derno n.8. Ana­lisi costi-benefici. Ana­lisi Glo­bale e rica­dute sul ter­ri­to­rio”, May 2012, avai­la­ble at: http://​www​.regione​.pie​monte​.it/​s​p​e​c​i​a​l​i​/​n​u​o​v​a​_​T​o​r​i​n​o​L​i​o​n​e​/​d​w​d​/​q​u​a​d​e​r​n​i​/​q​u​a​d​e​r​n​o​8​.​zip

SE LA GOVERNANCE ECONOMICA SE L’ASSUME LA NATO

Ma non era la Germania che da potenza vincitrice ha infiltrato la società dei migliori del mondo coronando il sogno di Hitler? Narrano certi tizi fantasiosi “fini economisti”...

Di comidad del 02/01/2014
 
Recentemente è stato pubblicato un interessante libro del giornalista economico Luca Ciarrocca, sulla cupola della finanza mondiale. Il libro ha un titolo significativo: “I Padroni del Mondo”, che si riferisce appunto al potere di poche decine di multinazionali della finanza di manipolare le decisioni dei governi e di condizionare irreversibilmente la vita delle popolazioni, sino a cancellare standard sociali che apparivano inamovibili, come le relative garanzie di benessere del ceto medio.
Il testo di Ciarrocca ha molti meriti, tra cui una notevole mole di documentazione e la capacità di sfuggire alle banalizzazioni più ricorrenti nel dibattito attuale. Tra le osservazioni più pertinenti di Ciarrocca c’è sicuramente la realistica constatazione che la grande finanza si muove su un piano completamente asimmetrico, che prende in considerazione esclusivamente il proprio interesse immediato ed esclude ogni possibilità di interlocuzione e mediazione con interessi diversi.
D’altra parte occorre anche tener conto del fatto che questo tipo di testi può avere un impatto impressionante in un contesto come quello italiano, nel quale l’informazione economica ufficiale è ripiegata su questioni interne, legata ai consueti rituali del “colpanostrismo” per quanto riguarda il passato e dei “compiti a casa” per quanto concerne il presente.
Nell’agosto ultimo scorso sul sito del NATO Council of Canada è stato pubblicato un articolo che contiene denunce piuttosto pesanti sull’operato delle grandi banche internazionali, tra cui i soliti noti come Goldman Sachs e JP Morgan. L’articolo sottolinea lo strapotere del lobbying bancario a Washington ed osserva la pericolosa tendenza delle banche ad influenzare pesantemente le sorti dell’economia reale con speculazioni attuate con l’acquisto di enormi quantità di materie prime fondamentali. Goldman Sachs si è specializzata nel settore dell’alluminio, mentre JP Morgan in quello del rame. Se le stesse notizie fossero state pubblicate su un sito di opposizione si sarebbe gridato al “complottismo”, ma il NATO Council of Canada è una società non profit legata appunto alla NATO.
Non si tratta di un caso isolato. Nel 2010, mentre in Italia chi nominava Goldman Sachs veniva psichiatrizzato come complottista visionario, nel frattempo il sito di un’altra organizzazione internazionale diretta espressione della NATO, l’Atlantic Council, pubblicava un circostanziato articolo sul nefasto ruolo del lobbying di Wall Street, ed in particolare di Goldman Sachs, a Washington.
In seguito alle guerre del Kosovo e dell’Afghanistan, una parte dell’opinione pubblica si è svegliata riguardo al ruolo affaristico svolto dalla NATO, le cui imprese militari si trasformano in cordate affaristiche; e le relazioni tra militari e banchieri non vengono neppure celate, come dimostra il caso della collaborazione tra Pentagono e JP Morgan in Afghanistan.
L’affarismo legato alla NATO non si limita neppure al settore legale, dato che in tutti questi anni sono circolati innumerevoli indizi sul coinvolgimento della stessa NATO in varie forme di contrabbando, dal petrolio alle sigarette, dall’oppio ai rifiuti tossici, e persino nel traffico di organi umani. Ovviamente le poche notizie ufficiali a riguardo hanno scaricato l’intera responsabilità su militari di bassa forza, nascondendo il coinvolgimento degli alti comandi.
Ciò che invece risulta quasi ignoto all’opinione pubblica è che la NATO, sin dalla sua fondazione, abbia costantemente rivendicato un ruolo di direzione economica generale, ben al di là degli aspetti puramente connessi all’industria militare. Non deve quindi apparire inconsueto o anomalo che la NATO dia tanto rilievo al tema economico nel suo dibattito interno, poiché la stessa NATO, in base all’articolo 2 del Trattato istitutivo, si assume una funzione esplicita di controllo ed indirizzo dell’economia, e non solo rispetto ai Paesi membri, ma anche a livello globale. Per svolgere questa funzione la NATO esprime un organismo apposito, a href=http://translate.google.com/translate?hl=it&sl=en&u=http://www.nato-pa.int/default.asp%3FSHORTCUT%3D146&prev=/search%3Fq%3Dnato%2Beconomics%26client%3Daff-maxthon-newtab%26hs%3DSXi%26affdom%3Dmaxthon.com%26channel%3Dt5>l’Economics and Security Commitee (ESC), che si occupa non solo di relazionare sullo stato dell’economia e della finanza mondiale, ma elabora anche “raccomandazioni” da impartire ai governi.
Nulla di strano perciò che nell’ottobre scorso il segretario generale della NATO, il danese Rasmussen, si sia fatto in prima persona promotore e mallevadore davanti agli industriali danesi dell’iniziativa del mercato unico transatlantico. Si tratta di quel TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), detto anche la “NATO economica”, che andrà in vigore dal prossimo anno.
Il punto è che mentre nella stessa NATO si evidenzia lo strapotere del lobbying bancario e l’assenza di una “governance” che sappia disciplinarlo, già esiste l’istituzione internazionale che si candida “autorevolmente” a svolgere questo ruolo di governance, cioè appunto la NATO. Qualche scettico potrebbe sospettare che questa tanto invocata governance costituirebbe anch’essa una centrale, magari ancora più aggressiva, del lobbying bancario.
L’immagine delle banche ormai è troppo in basso per poter essere risollevata, perciò la propaganda avrebbe più gioco nel raggirare nuovamente l’opinione pubblica sfruttando proprio il risentimento contro la finanza. Così il lobbying bancario potrebbe riciclarsi sotto altre vesti, spacciandosi come la cura del male che esso stesso ha creato. Si tratterebbe di un sospetto fondato, poiché non si spiegherebbe assolutamente una tale invadenza del lobbying bancario se non esistesse da sempre quell’intreccio inestricabile tra militarismo e finanza che è alla base del colonialismo.

Grazie Presidente Napolitano

I problemi nel nord Italia non ci sono. Tutti evasori e tutte scuse perché non vogliono assumere le risorse straniere

Collegno: omicidio suicidio, 57enne stermina la famiglia poi si uccide

Posted On 31 dic 2013
ART_3243È accaduto nel primo pomeriggio a Collegno, in un alloggio di corso Francia 226. Daniele Garattini, 57 anni, rappresentante di abbigliamento ha sparato quattro colpi di pistola contro la moglie, Letizia Maggio, 54 anni, la suocera Daria Maccari, 84 anni, di Bellinzago Novarese e la figlia Giulia, di 21 anni poi si è ucciso con una coltellata al petto. La figlia è stata trasportata in gravissime condizioni all’ospedale Martini di Torino dove è morta poco dopo. Alla base della tragedia probabilmente la crisi economica, l’uomo aveva perso il lavoro circa tre mesi fa e aveva paura di non poter sostenere il tenore di vita a cui erano abituati. Questa mattina una lite in famiglia che poi sarebbe degenerata in raptus omicida. L’assassino è descritto dagli amici come persona mite, per bene e rispettata da tutti. Sul posto i carabinieri coordinati dal sostituto procuratore Antonio Rinaudo.(Fabio Artesi)
http://www.zipnews.it/2013/12/collegno-omicidio-suicidio/

Cividale: Commerciante in difficoltà economiche trovato carbonizzato, ennesimo suicidio!?
1 gennaio 2014
Il cadavere carbonizzato di un uomo è stato trovato dai vigili del fuoco in una legnaia a Cividale (Udine), dove erano intervenuti per la segnalazione di uno scoppio e conseguente incendio. La vittima era il titolare di un piccolo negozio che sembra stesse attraversando un periodo di crisi economica ma anche psicologica dopo la perdita del padre. I carabinieri di Cividale indagano per incidente o suicidio. Esclusa l’ipotesi di intervento di terzi. Nel caseggiato abita la madre della vittima.(…)

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http://www.crisitaly.org/notizie/cividale-commerciante-difficolta-economiche-trovato-carbonizzato-ennesimo-suicidio/

Udine: Operaio 54enne delle Latterie si suicida, temeva di perdere il posto
28 dicembre 2013
Vent’anni fa aveva perso il lavoro alla Danieli, ma era riuscito a ripartire, trovando un’occupazione alle latterie friulane di Campoformido.
Ora quegli antichi problemi sono riapparsi in tutta la loro gravità. Non ce l’ha fatta a reggere questo nuovo peso e a 54 anni Giuseppe Bassi di Godia, ha deciso di farla finita, togliendosi la vita nel garage della sua abitazione di Udine.
E’ morto così un operaio delle latterie friulane, che fino al giorno prima aveva partecipato ai presidi dei sindacati per difendere il posto di lavoro. Secondo la testimonianza di alcuni sindacalisti a lui vicini l’uomo in questi giorni aveva più volte manifestato una forte preoccupazione per il rischio di perdere nuovamente il lavoro.
Nello stabilimento la tensione è altissima e i sindacati temono di non riuscire più a gestire la protesta.
Dai colleghi dell’uomo è anche arrivato un duro monito ai dirigenti delle Latterie: “Non si presentino ai funerali”.(…)
http://www.crisitaly.org/notizie/udine-operario-delle-latterie-si-suicida-temeva-di-perdere-il-posto/

Isola di Giannutri: Consorzio privato interrompe erogazione di luce e acqua potabile, troppo onerosa

1 gennaio 2014
Gli abitanti dell’isola di Giannutri nell’arcipelago toscano sono da stamani alle 9 senza energia elettrica. Il consorzio privato che assicurava l’erogazione agli abitanti, d’inverno circa un centinaio, ha deciso di interromperla perché considerata troppo onerosa. Senza energia elettrica non funziona il dissalatore, quindi l’isola è anche senza acqua potabile. Dopo il blackout, il sindaco del Giglio Sergio Ortelli ha già trasmesso un’ordinanza per la riattivazione immediata del servizio.(…)

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Cremona: 56enne indigente muore in casa, gli avevano staccato il riscaldamento
1 gennaio 2014
E’ morto in una casa che gli aveva dato il Comune e che da tempo era priva del riscaldamento, causa morosità. Cesare Zovadelli, il 56enne trovato senza vita nel giorno si Santo Stefano in un appartamento di via Cattaneo, a Borgo Loreto (dopo l’allarme lanciato da una cugina), con il lavoro al cimitero che il Comune gli aveva trovato — come ha detto l’assessore ai Servizi sociali, Luigi Amore — doveva rimettersi in carreggiata. Invece, non ce l’ha fatta. Un malore, sul quale farà luce l’autopsia, non gli ha dato scampo. La protesta – prima dei vicini, poi del Movimento 5 Stelle e infine del Comitato antisfratto – è scattata sabato mattina. Gli esponenti del M5S hanno incontrato i vicini e dato vita a un sit-in: ‘Cesare riposa in pace. Vergogna per chi ti ha dimenticato’, si legge su uno dei grossi cartelli esposti(…)

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gli evasori non si arrendono…..
GUSPINI: NO TARES, OCCUPATO IL MUNICIPIO, NUOVA PROTESTA NEL SULCIS

31 dicembre 2013
Il Municipio di Guspini è stato occupato dal comitato “No Tares”, ed anche nel Sulcis monta la protesta antitasse da parte dei sindaci.
A Guspini un gruppo composto da una ventina di cittadini -prevalentemente commercianti e artigiani, ma sostenuto anche dai rappresentanti di altre fasce sociali- ha occupato sin dal primo pomeriggio i locali del Comune. Gli occupanti, che si danno il turno due per volta all’interno della sala consiliare, contestano le tariffe Tares applicate dall’amministrazione comunale per quanto riguarda i locali commerciali.
La “guerra” del comitato è in atto da due mesi e ci sono stati momenti di grande tensione con gli amministratori locali. Ripetutamente le parti si sono incontrate per trovare un accordo sulle tariffe, ma la riduzione chiesta dai “No Tares” per i loro locali commerciali non è passata ed è rimasta quella stabilita dal Consiglio comunale.
Il sindaco Rossella Pinna e la sua Giunta hanno sempre ribadito di aver fatto il possibile per ridurre gli importi della Tares e che questa risulta, a conti fatti, la più bassa in assoluto applicabile ai contribuenti. Non la pensano così i componenti del comitato. “Ci siamo incontrati più volte con gli amministratori comunali – racconta il portavoce Francesco Carta – ma dall’altra parte, nonostante le promesse, c’è un muro di gomma. Non è accettabile che per un bar si passi da una tariffa di 500 euro a una nuova di 2000?. “Abbiamo fatto tutto il possibile, e anche la minoranza – puntualizza il sindaco Pinna – ha riconosciuto lo sforzo compiuto per recuperare dallo scarno bilancio le risorse da destinare alle agevolazioni. Per venire incontro ai cittadini – sottolinea ancora il primo cittadino – abbiamo anche deliberato che il pagamento della Tares avvenga in quattro rate, di cui solo la prima nel 2013?.Anche nel Sulcis prende corpo la mobilitazione dei sindaci contro i rincari della Tares e loorganizzazione del servizio: i primi cittadini chiedono alla Regione di poter conferire i rifiuti direttamente nella discarica di Iglesias invece che a Macchiareddu. Portavoce dell’iniziativa il sindaco di Villamassargia Franco Porcu, coordinatore del movimento dei sindaci del territorio. “C’è un atto che si può fare subito per contrastare la stangata della Tares, e deve vedere tutti i sindaci uniti – spiega il primo cittadino – ed è quello di dare la possibilità alle amministrazioni di portare i rifiuti alla discarica di Candiazzus a Iglesias invece che a Macchiareddu. In questo modo ci sarebbe un risparmio di circa 60 euro a tonnellata”.(…)

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San Giorgio di Nogaro: Sangalli Vetro, rischio cassa integrazione per 140 dipendenti

1 gennaio 2014
Nessun premio di produzione ai lavoratori della Sangalli Vetro Porto Nogaro, per non far aumentare i costi all’azienda. Cresce la preoccupazione tra i lavoratori della Sangalli per la recessione incombente sul settore: il ribasso del vetro non garantisce un’adeguata remunerazione e fa vendere in perdita, costringendo l’azienda a cambiare strategie puntando su prodotti ad alta marginalità per imporsi su nuovi mercati.
Il timore che questa situazione abbia riscontri sul futuro dell’azienda sangiorgina, resta alto tra i circa 140 addetti occupati nel sito, anche a fronte delle preoccupazioni espresse dal socio russo della Glasswall (50% delle quote societarie), Dmitri Sulin, nel recente incontro con il sindacato e le maestranze.
La crisi dei settori legati alle produzioni del vetro float, dell’edilizia, e del comparto elettrodomestici, hanno messo in difficoltà la produzione dell’impianto di San Giorgio, il cui forno lavora a ciclo continuo e quindi non può essere fermato. Sulin, ha parlato infatti delle nuove strategie che verranno messe in atto per la Sangalli Vetro Porto Nogaro, sia relative al ritorno a fare utili, sia quelle legate alla non semplice situazioni finanziaria del Gruppo Sangalli e per l’intero Gruppo.
Ricordiamo che il Gruppo russo Glasswall, socio al 50% del Gruppo Sangalli (di cui fa parte con il 16% la Finanziaria regionale Friulia) con il suo ingresso ha portato un’iniezione di mezzi freschi a sostegno del fabbisogno finanziario e delle esigenze di sviluppo aziendale. A valle di tale partnership industriale, c’è l’accordo interbancario avente ad oggetto circa 130 milioni di euro di linee finanziarie e la salvaguardia di oltre 400 posti di lavoro.
Questa partnership strategica permetterà al Gruppo Sangalli di supportare la riorganizzazione finanziaria e di business già avviata a partire dal secondo semestre 2012, oltre che a gettare le basi per una futura espansione e consentire al Gruppo Glaswall di espandersi sul mercato europeo, essendo il Gruppo Sangalli l’asset di vetro float più moderno in Europa e il fulcro ideale per l’implementazione delle tecnologie avanzate del vetro, grazie alla sua qualità produttiva e posizione logistica.
Obiettivo principale della partnership è la trasformazione del Gruppo Sangalli in una realtà focalizzata sullo sviluppo e sull’implementazione delle tecnologie avanzate nel coating e nelle lavorazioni del vetro, grazie all’esperienza di successo di entrambi i partners nel business delle trasformazioni. Il Gruppo Sangalli, fondato nel 1986, si è specializzato nella produzione di vetro trasformato e nella produzione di vetro float.(…)

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Mereto di Tomba: Imprenditore in difficoltà economiche si suicida nella sua azienda
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28 dicembre 2013
Cordoglio in tutto il Medio Friuli per l’improvvisa morte, avvenuta nella sua azienda, di un imprenditore di Pantianicco, trovato privo di vita proprio nei locali dell’azienda. All’origine del gesto parrebbero esservi difficoltà economiche che avevano colpito anche la storica ditta.
Molto conosciuto per la sua cordialità, i modi eleganti e gentili, la partecipazione attiva alla vita della sua amata frazione, come ricorda il concittadino e vicesindaco Eros Cisilino, l’imprenditore era anche uno sportivo con una grande passione per il calcio; rilevante è stato il suo impegno per creare un campo nel paese come un punto di aggregazione giovanile.
L’uomo dirigeva la sua azienda, modello di imprenditoria tipica friulana, da almeno 40 anni; una ventina le dipendenti, tutte donne che risiedono nel paese o nelle località vicine. La notizia della scomparsa dell’imprenditore in un attimo ha fatto il giro di tutto Friuli centrale.(…)

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Udine: Protesta coi forconi, quelli veri, davanti al palazzo della regione
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20 dicembre 2013
Protesta – con tanto di forconi – davanti alla sede udinese della Regione Fvg. Assieme ad alcuni agricoltori c’erano anche gli esponenti del comitato per la difesa del Friuli Rurale.(…)

Video video.gelocal
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Bimba morta in incidente,arrestato romeno drogato alla guida. Il padre di Stella, 8 anni, si era rivolto a ministro Cancellieri

com’è che questo era solo stato denunciato e poteva circolare? Ma davvero se fosse stato italiano avrebbe avuto lo stesso “privilegio”? Deve essere il padre a fare appello al Ministro?
Ma l’omicidio è reato a seconda della nazionalità dell’omicida? E questo il senso dell’eguaglianza 2.0?

31/12/2013 – 17:11
(ANSA) – ROMA, 31 DIC – E’ stato arrestato oggi pomeriggio dagli agenti della polstrada della sottosezione di Albano il romeno di 21 anni che, guidando ubriaco, sotto effetto di droga e senza patente, ha provocato giovedì l’incidente stradale in cui è morta Stella Manzi, 8 anni, romana. Ieri il padre aveva fatto appello al ministro Cancellieri perchè il romeno era stato solo ‘denunciato a piede libero e se ne poteva andare’. Il romeno ora è piantonato in ospedale dalla Polstrada in attesa di essere portato in carcere.

http://www.gazzettadiparma.it/news/italia-mondo/156914/Bimba-morta-in-incidente-arrestato-romeno.html