Senza il lavoro, senza la dignità

però se uno va in piazza è fascista. In democrazia dobbiamo delegare i sindacati che proteggono tanto bene gli ultimi
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“Vent’anni fa aveva perso il lavoro alla Danieli, ma era riuscito a ripartire, trovando un’occupazione alle latterie friulane di Campoformido. Ora quegli antichi problemi sono riapparsi in tutta la loro gravità. Non ce l’ha fatta a reggere questo nuovo peso e a 54 anni Giuseppe Bassi di Godia, ha deciso di farla finita, togliendosi la vita nel garage della sua abitazione di Udine. E’ morto così un operaio delle latterie friulane, che fino al giorno prima aveva partecipato ai presidi dei sindacati per difendere il posto di lavoro. Secondo la testimonianza di alcuni sindacalisti a lui vicini l’uomo in questi giorni aveva più volte manifestato una forte preoccupazione per il rischio di perdere nuovamente il lavoro. Nello stabilimento la tensione è altissima e i sindacati temono di non riuscire più a gestire la protesta. Dai colleghi dell’uomo è anche arrivato un duro monito ai dirigenti delle Latterie: “Non si presentino ai funerali“. Bassi era anche impegnato nel sociale: era presidente della squadra di calcio dilettanti della Fulgor di Godia.”Il Messaggero Veneto

La Boldrini voleva farci pagare la siepe di casa sua? Sentite il vivaista cosa dice…

non a caso si definiscono parassiti
La Boldrini voleva farci pagare la siepe di casa sua? Sentite il vivaista cosa dice…
Scritto da: Giorgio Cafaro
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La Presidente della Camera deve ancora pagare il titolare dell’impresa che le ha fatto i lavori.
“La fattura è in sospensione, ancora devono decidere a chi intestarla. Mi hanno detto di intestarla al Viminale, poi non so più che cosa è accaduto. Fatto sta che, ad oggi, aspetto ancora di sapere a chi la devo intestare e, soprattutto, aspetto che qualcuno mi paghi. La fattura è stata emessa e adesso dobbiamo metterci l’intestazione, ma qui nessuno si fa vivo. Finché non c’è questo cambiamento, non ci pagano. Quando abbiamo fatto i lavori era nato questo problema del pagamento, anche da parte dei cittadini. Io non so chi pagherà, sarebbe giusto che paghi lei con i suoi soldi. I contribuenti hanno ragione a lamentarsi. Non so come andrà a finire, non so che dire, è da agosto che aspettiamo, intanto noi saremo costretti a pagarci l’Iva”.
La solita Boldrini moralista! Attacca tutto e tutti e poi non si degna di pagare le siepi di casa.

Hollande si allinea totalmente con le posizioni dell’Arabia Saudita

Secondo quanto pubblicato dalla catena TV Al Arabiya, che cita fonti ufficiali francesi, il presidente Hollande si è totalmente allineato alle posizioni della monarchia saudita per quanto riguarda la questione del conflitto in Siria e per quello che si riferisce ai negoziati con l’Iran per lo sviluppo del nucleare.
Una fonte francese vicina al Ministero degli esteri francese ha affermato: “l’Arabia Saudita è un paese molto importante nel Medio Oriente. Un paese che riveste una importante responsabilità e che mostra una diplomazia molto dinamica”.
La stessa fonte rivela anche un fatto nuovo della politica estere francese:  “L’opinione della Francia e quella dell’Arabia Saudita sulla questione siriana convergono in forma totale. Entrambi gli Stati ritengono che la crisi siriana non potrà risolversi con i negoziati senza l’allontanamento dal potere di Bashar al Assad”.La stessa fonte esprime rincrescimento che gli Stati Uniti non siano voluti intervenire militarmente in Siria ed abbiano lasciato ai russi l’iniziativa diplomatica per risolvere il conflitto in Siria.
In questo modo, con queste dichiarazioni, la Francia si è messa totalmente dalla parte delle organizzazioni dei miliziani salafiti, allineati con Al Qaeda che operano nel conflitto  siriano con il patrocinio dei sauditi, incurante del fatto che i cittadini francesi in Libano ed in Siria saranno esposti a gravi pericoli di rappresaglia.
Per quello che riguarda la questione del nucleare iraniano, anche qui la Francia si dichiara vicina alla posizione saudita che risulta ostile al negoziato con l’Iran (grande nemico dei sauditi) poiché i sauditi  non vogliono la normalizzazione delle relazioni tra USA ed Iran per tema che quest’ultimo Stato possa espandere la sua influenza nella regione a discapito di Ryad. Per tale motivo l’Arabia Saudita non desidera che vengano fatte possibili concessioni da parte occidentale all’Iran già a partire dalla prima fase dei negoziati.

Stessa posizione coincidente con gli interessi della monarchia dei Saud, viene affermata a proposito del Libano dove, entrambe le parti (Francia e sauditi) hanno convenuto nella necessità di appoggiare l’Esercito nazionale Libanese in funzione anti Hezbollah.
In pratica la Francia ha ufficializzato con queste dichiarazioni, in cambio di vari contratti per la fornitura di armamenti,  la sua posizione perfettamente allineata all’Arabia Saudita che è il principale patrocinatore e finanziatore del terrorismo nella regione.

Questa posizione francese segue di poco quanto scritto dal giornale israeliano Maariv dove si parla della decisione di Israele di stringere maggiormente le relazioni con l’Arabia Saudita e la cooperazione sia militare che economica in base al principio enunciato secondo il quale “il nemico del mio nemico deve essere un mio amico”. Naturalmente il nemico comune in questo caso è l’Iran e la volontà comune di entrambi i paesi di non consentire all’Iran di acquistare una “legittimità” internazionale mediante i negoziati condotti a Ginevra.
Si è quindi creato un inedito asse tra Francia, Arabia Saudita ed Israele sulle questioni del Medio Oriente che non risulterebbe affatto strano, se si considera che il ministro degli esteri francese Lorent Fabius è notoriamente un sionista che persegue gli interessi di Israele e che ha cercato di sabotare fin dall’inizio i negoziati di Ginevra  mentre lo stesso Fabius è stato uno degli assertori dell’intervento USA Francia contro la Siria per rovesciare il regime di al Assad  (la Francia aveva già mobilitato una armata navale nel Mediterraneo).
Nel sanguinoso conflitto (svolto mediante attacchi terroristici) che oppone gli integralisti sunniti, fautori della jihad (guerra santa) contro gli sciiti, contro gli alawiti, contro i cristiani ed i curdi in Siria, in Libano ed in Iraq, la Francia di Hollande ha scelto da quale parte stare.

Fonte: Controinformazione.info 

CACCIA ALLE STREGHE

nel mondo civilizzato non ci sono più i roghi. Ma la messa al bando e conseguente messa a tacere degli scomodi si fa a norma di legge  e tramite la demonizzazione mainstream.

La nostra storia è costellata da soprusi di ogni tipo – sfociati spesso e volentieri nell’assassinio vero e proprio – nei confronti di persone geniali, che nel campo della medicina, della fisica, della astronomia, ecc., non si sono piegate e uniformate al pensiero religioso e/o politico dell’epoca.
 Penso a un certo Galileo che per evitare di essere bruciato vivo dalla santa chiesa romana ha abiurato; penso a un Giordano Bruno, il quale ha scelto invece la via della purificazione messa gentilmente a disposizione, sempre dalla santa chiesa cattolica e apostolica di Roma! Penso a tutte quelle donne arse vive semplicemente perché sapevano far nascere i bambini e curare con le erbe che Madre Natura ha messo a disposizione (oggi si chiamerebbero erboriste!).

I fuocherelli che hanno provocato milioni di morti – sempre e solo nel nome di dio ovviamente – si sono definitivamente spenti. In una società mediatica come la nostra, il rogo è stato sostituito metaforicamente dall’arresto ingiustificato e dal discredito pubblico, cioè da quelle campagne mirate a screditare una persona, sia esso un medico o uno scienziato, davanti a tutti! 

Il tribunale non è più quello secolare della santa inquisizione, formato da illustri prelati, cardinali e vescovi, ma da scienziati, luminari e baroni della scienza. Questi ultimi decidono se la Terra è rotonda, se gira attorno al Sole oppure no; se esistono altri mondi oltre al nostro o se siamo noi gli unici nell’Universo. Sempre a loro spetta la decisione terapeutica per la cura del cancro. Responsabilità questa molto pesante. Una volta si vestivano di nero e portavano al collo un rosario con il crocefisso, oggi indossano il camice bianco e al collo hanno lo stetoscopio. I tempi sono cambiati, l’abbigliamento è cambiato, ma il modo di lavorare è lo stesso: distruggere, utilizzando ogni mezzo lecito e illecito, tutti coloro che sfidano i dogmi religiosi e/o scientifici (anche la scienza è pregna di dogmi!), annientare tutti coloro che vanno controcorrente e che apportano delle innovazioni.
Motivo? Il mantenimento dello status quo, cioè il mantenimento dell’establishment medico-scientifica, e, detta in soldoni: il mantenimento delle multinazionali chimico-farmaceutiche! Queste controllano tutto il sistema, e attraverso i luminari della scienza – che vengono pagati e strapagati per la nobile missione – mettono in pratica le loro politiche.
Qualche giorno fa, il 9 settembre 2004 per la precisione, il Dottor Geerd Ryke Hamer è stato imprigionato a Madrid per «abuso della professione medica». Ricordo brevemente che il Dottor Hamer ha una laurea in fisica una in teologia e una in medicina ed è il codificatore della Nuova Medicina, cioè di una sistema medico-scientifico assolutamente empirico (quindi riproducibile nel 100% dei casi) rappresentato da Cinque leggi, che capovolge l’intero concetto di malattia  (per coloro interessati leggetevi Nuova Medicina)

Il concetto rivoluzionario del Dottor Hamer (personalmente continuerò a chiamarlo Dottor con la D maiuscola) è così dirompente che se venisse messo in pratica porterebbe alla chiusura di tutte le lobbies dei farmaci e alla comprensione della malattia!!!
Avete capito la portata della Nuova Medicina, e quali interessi tocca? Interessi enormi e quindi molto pericolosi!
Un Medico così, andava e va fermato quanto prima (hanno da poco sistemato per le feste il compianto Professore Luigi Di Bella). Inizialmente ci hanno provato con l’abiura e con oltre sessanta tentativi d’internamento in manicomio, ma niente da fare. L’osso è duro più del previsto (tedesco di nascita e alto circa un metro e novanta!). Sono riusciti però a radiarlo dall’albo dei medici, e infatti oggi Hamer si trova in esilio in Spagna, dove vive e lavora libero. Libero, almeno fino a qualche giorno fa!

Il 9 settembre 2004 il Dottor Hamer è stato arrestato dalla polizia spagnola su richiesta del Ministero della Giustizia francese. Volete sapere perché?  Perché il Dottor Hamer avrebbe detto al telefono con una terapista francese (tutti i medici al mondo hanno il telefono sotto controllo, vero?): «mandami la TAC della gamba e poi ti saprò dire…». Bene, tale pesantissima, compromettente affermazione al telefono, che denota chiaramente il suo collegamento con qualche cellula terroristica, è la causa di tutto!
Perché un Medico che ha fatto solo del bene all’umanità, che ha codificato una teoria medica rivoluzionaria, viene considerato peggio di un terrorista assassino?

Fonte

Il sito ufficiale di hamer http://nuova-medicina-germanica.com/ credo che oggi 2013  hamer viva in Norvegia
http://altrarealta.blogspot.it/2013/12/caccia-alle-streghe.html

DE BENEDETTI E LE BANCHE: BENEFICIATI DAL GOVERNO LETTA

mica è Mediaset sulla quale si possono aprire i processi. Sulle industrie del politically correct de Benedetti non si indaga e la Ue non considera le regalie allo svizzero come un aiuto di stato. Forse perché in cambio sarà svenduta bankitalia alle banche europee??

Chi ha detto che il governo Letta impone sacrifici a tutti? Non è vero. C’è chi da questo governo è beneficiato. A spese, naturalmente, di tutti noi, che dovremo coprire i costi di queste regalìe. Chi sono i fortunati? Non si ha la lista completa, ma due, almeno, sono stati identificati, stando a quanto rivelato da “Il Giornale” e dai blog di Beppe Grillo e di Roberto D’Agostino. Il primo dei beneficiati è Carlo De Benedetti, l’industriale ebreo-svizzero con interessi in Italia e tessera numero 1 del PD in tasca. Il secondo è un soggetto plurimo; e non soltanto perché abbraccia le diverse banche private che sono proprietarie della Banca d’Italia, ma anche perché il giulivo Enrico e il draghesco (da Draghi) Saccomanni, nella loro immensa bontà, hanno pensato anche alle banche estere che – secondo la loro lungimirante visione – potranno in futuro papparsi qualche porzione della nostra “banca centrale”.

 Incominciamo da De Benedetti. Un articolo di Marcello Zacchè pubblicato l’11 dicembre da “Il Giornale” – e ripreso dal sito “Dagospia” – rivela che una bozza della legge di stabilità prevedrebbe sovvenzioni pubbliche alle centrali elettriche per assicurarne la funzionalità. Da calcoli effettuati, tale misura porterebbe nelle casse della Sorgenia (società del ramo facente capo al gruppo De Benedetti) un contributo pubblico di circa 100 milioni di euro. I rappresentanti grillini in
Commissione Bilancio, inoltre, avrebbero scoperto un ulteriore “aiutino” di 22 milioni di euro: lo prevede un emendamento, presentato da Scelta Civica e già approvato in Commissione, volto ad esentare la centrale turbogas di Turano-Bertonico (di proprietà Sorgenia) dall’obbligo di sborsare la cifra – appunto – di 22 milioni per gli oneri di urbanizzazione. Complessivamente, quindi, la sommetta di denaro pubblico che dovrebbe affluire nelle casse della CIR (la holding debenedettiana) dovrebbe aggirarsi attorno ai 120 milioni di euro, pari a circa 240 miliardi del vecchio conio (come direbbe Bonolis).
Ma queste sono noccioline, in confronto alla pioggia di soldi (nostri) che un decreto-legge del Saccomanno ha già assicurato alle banche. Salto a piè pari tutte le premesse diordine tecnico e vengo direttamente alle conclusioni pratiche, che ho desunto dalla denuncia dell’esperto finanziario Lucio Di Gaetano: il capitale sociale della Banca d’Italia passa dagli attuali simbolici 156.000 euro a 7,5 miliardi di euro (non chiedetemi come). La qualcosa – per le banche private proprietarie di Bankitalia – comporta: 1) una regalìa di “valore patrimoniale aggiuntivo” di 7 miliardi e mezzo; 2) l’attribuzione di dividendi annui per 450 milioni di euro, a fronte dei 50-70 milioni percepiti oggi. In ogni caso, quindi, anche a non voler considerare il valore patrimoniale aggiuntivo, il decreto in questione regala letteralmente 400 milioni di euro l’anno alle banche. Ma l’aspetto più preoccupante è un altro: il definitivo accantonamento della vecchia (e inattuata) legge del 2° governo Berlusconi che si muoveva in direzione di una parziale pubblicizzazione della banca centrale, e il compiersi dell’ultimo atto di una completa e totale privatizzazione della stessa. E non solo. Perché il decreto espressamente prevede che le quote che secondo il decreto berlusconiano avrebbero dovuto tornare allo Stato, potranno essere vendute a soggetti bancari e parabancari “italiani ed europei”. Chiaro, no? Non soltanto la Banca d’Italia deve essere proprietà delle banche private, ma proprietà anche delle banche private straniere. È un altro passo sulla via della completa colonizzazione dell’Italia.
 http://www.stampalibera.com/?p=69861