Expo 2015, i «No canal» bloccano il progetto della Via d’acqua. Ricevuti dalle istituzioni

di Michela Finizio

I «No Canal» si sono dati appuntamento per stasera davanti al Teatro della Scala, in centro a Milano. Dopo quasi due mesi di mobilitazione, una settimana di blocchi al cantiere di Trenno, la lotta contro il progetto della Via d’Acqua per Expo 2015 si sposta sotto i riflettori delle istituzioni. Il comitato di cittadini è contrario al canale in cemento da 90 milioni di euro che dovrà raggiungere il sito dell’Esposizione Universale e attraverserà i parchi più estesi e frequentati della città: taglierà in due (da est ad ovest) il Trenno, lambirà il Bosco in Città per poi segare il parco delle Cave.

Una delegazione dei comitati degli abitanti dei quartieri Trenno, Gallaratese, Baggio e San Siro, che hanno animato le proteste e le iniziative di queste settimane, stasera parteciperà a Palazzo Marino a un incontro con la Giunta Comunale, Expo Spa e i tecnici del caso, invitati a confrontarci e discutere di possibili soluzioni alternative. «Quello che solo un mese fa sembrava un dogma invalicabile, un progetto blindato e immodificabile, ora diventa oggetto di trattativa», si legge in una nota sul gruppo Facebook del Comitato No Expo. «La mobilitazione ha pagato e la forza e la determinazione dimostrata da cittadini e attivisti, sfidando il gelo mattutino e un gigante che sembrava intoccabile, apre per la prima volta una breccia nella macchina di Expo2015», si legge.

Il movimento No Canal in queste settimane ha bloccato i lavori, fermato le ruspe e i manifestanti sono anche entrati nell’area di cantiere per ricoprire l’inizio dello scavo. Gli organizzatori del movimento No Canal su Facebook chiedono che la trattativa riguardi l’intera tratta urbana della Via d’Acqua, per «salvare» così i parchi di Trenno, Pertini e delle Cave, ripartendo dagli studi e dai progetti di Italia Nostra e del Politecnico di Milano. Richiesti, inoltre, chiarimenti sul tema delle bonifiche, che interessa pressoché tutta la tratta e, in particolar modo, l’area di via Quarenghi e il Parco delle Cave. «In ogni caso saremo pronti in ogni momento alla mobilitazione se nelle prossime settimane i lavori dovessero ripartire», aggiungono i manifestanti.

«Giù le mani dai parchi Trenno, delle Cave e dal Bosco in città». È l’appello lanciato dal comitato No Canal. I residenti di Zona 7 si sono scagliati contro quello che loro stessi definiscono «il mini Naviglio», largo otto metri e profondo uno e mezzo: non sarà navigabile, ma servirà da scolo per le acque del sito espositivo. Gli scavi coinvolgono anche il parco Pertini al Gallaratese, dove i cittadini sono già insorti raccogliendo 1500 firme. E giovedì scorso le ruspe sono arrivate anche al Trenno per iniziare i lavori che comporteranno inevitabilmente l’abbattimento di centinaia di alberi.

Si mobilitano anche i comitati Italia Nostra e gli ambientalisti. Indietro però non si torna, perché il «piccolo Naviglio» è stato approvato da tutti i soci Expo – governo compreso – e sarà realizzato con il budget (1,3 miliardi di euro) a disposizione della società organizzatrice per completare le opere inerenti l’Esposizione universale del 2015. Ma i No Canal non si arrendono: è partita una seconda petizione e si attende l’esito dell’incontro con le istituzioni.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-12-19/i-no-canal-bloccano-progetto-via-d-acqua-stasera-incontro-palazzo-marino-164221.shtml?uuid=ABPLx5k

Expo 2015, i «No canal» bloccano il progetto della Via d’acqua. Ricevuti dalle istituzioniultima modifica: 2013-12-20T08:23:31+01:00da davi-luciano
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