Forconi, l’antagonismo torinese: “Cari compagni basta con la spocchia, scendiamo in piazza anche noi”

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Laura Eduati, l’huffingtonpost  |  Pubblicato: 12/12/2013 11:58 CET  |

Forconi in piazza davanti alla Regione Piemonte

Il contrordine arriva inaspettato, e proprio dall’epicentro della protesta: “Cari compagni, smettiamola con questa spocchia tipica della sinistra. Scendiamo in piazza per comprendere davvero le ragioni della rivolta dei forconi”. È questo in sintesi il ragionamento che gli antagonisti torinesi stanno pubblicando nelle piattaforme web, suscitando non poca sorpresa visto che a sinistra il giudizio delle rivolte inaugurate il 9 dicembre è impietoso.

Tutto è accaduto nelle ore precedenti al comizio di Danilo Calvani, il leader arrivato a piazza Castello al bordo di una Jaguar. Il centro sociale occupato Askatasuna, uno dei più attivi d’Italia, dalla propria pagina Facebook spinge i militanti a mescolarsi con i forconi “per avere un punto di vista reale su quello che sta accadendo”.

Insomma, a non fermarsi alle apparenze. I leader di Askatausa chiariscono: “Non abbiamo aderito formalmente alla protesta, abbiamo pochissimo da spartire con certe persone”. Ma, ammettono, le rivolte di questi giorni sono un dato interessante e “lasciare la piazza in mano a fascisti e mafiosi può rivelarsi la mossa più controproducente”.

Gli esponenti dei centri sociali e dei movimenti antagonisti torinesi – intenso il dibattito su radio Black Out – ammettono che a Torino la composizione della piazza è eterogenea. Non soltanto piccoli imprenditori, ambulanti e partite Iva, ma anche studenti, pensionati, operai. Tutti impoveriti dalla crisi e arrabbiati con la classe politica percepita come inconcludente. Molti, scrivono gli attivisti nei social network, prendono l’occasione dei blocchi organizzati dai forconi e manifestano per la prima volta “una rabbia che è fuori dalla gestione di qualsiasi organizzazione”. E dunque non inquadrabile politicamente.

A marchiare come spocchiosa la sinistra anti-forconi interviene un anonimo “lavoratore metalmeccanico” che sul sito di informazione antagonista Infoaut – vicinissimo ai No Tav – spiega come mai ha protestato a Torino: “In quel “tutti a casa” che molti, a sinistra, bollano come “populismo” (evidentemente “se vayan todos” fa più figo) è racchiusa la nostra rabbia i cui obiettivi, nonostante la spontaneità che tutti ieri abbiamo visto, sono ben chiari”.

E si chiede come mai la sinistra si tenga lontana dalle mobilitazioni: “Non riesco a capire il disprezzo da parte di chi, invece, dovrebbe essere in mezzo a noi”.

Che i forconi siano rivolta di popolo e che il popolo sia materia della sinistra è la conclusione alla quale arrivano i Carc, i microscopici Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo: “I comunisti devono partecipare con spirito scientifico ai presidii, ai blocchi, alle manifestazioni”. Anche i Carc bacchettano la sinistra politica e intellettuale: “Pensano che siccome i manifestanti non sono classicamente operai e studenti allora sono automaticamente fascisti. Ma è questa una analisi politica?”.

E così a Torino ieri sono scese in piazza anche le sigle studentesche storicamente di sinistra. Circa tremila ragazzi dei licei e degli istituti tecnici hanno formato un corteo che secondo gli organizzatori voleva protestare contro le misure di austerity. E forse, concludono, la rivolta dei forconi sta diventando una vera mobilitazione comune pur con una buona dose di perplessità: “Continua ad essere interessante per noi attraversare in modo partecipe questa piazza sempre più lontana da quelle ambiguità che hanno caratterizzato l’inizio delle mobilitazioni e che spontaneamente si sta dando un sua continuità”.

Forconi, l’antagonismo torinese: “Cari compagni basta con la spocchia, scendiamo in piazza anche noi”ultima modifica: 2013-12-13T11:33:05+01:00da davi-luciano
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