Caselli: non si deleghi la Tav a magistrati e forze dell’ordine

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 Il procuratore capo di Torino: “La situazione della Torino-Lione è complessa, un problema simile vuole molteplici cure sul piano politico, economico, finanziario e dell’informazione”

Caselli: non si deleghi la Tav a magistrati e forze dell'ordine
Gian Carlo Caselli 

“La situazione della Torino-Lione è complessa, articolata e difficile: non si può pensare di delegare tutto a magistratura e forze dell’ordine. Un problema così complesso vuole molteplici cure sul piano politico, economico, finanziario e dell’informazione”. A sostenerlo è stato il procuratore capo della Repubblica di Torino, Giancarlo Caselli, commentando i quattro arresti per l’attacco al cantiere di Chiomonte, avvenuto nel maggio scorso.

Caselli, in Questura, ha voluto nell’occasione accomiatarsi dai giornalisti visto che il 27 dicembre sarà il suo ultimo giorno di lavoro prima della pensione. “Nel rispetto assoluto delle competenze e delle prerogative altrui, c’è il problema delle compensazioni in Val Susa: se poi non arrivassero, non mi sembrerebbe proprio questa la scelta migliore” ha detto Caselli, che ha proseguito: “C’è poi il capitolo dei risarcimenti alle aziende oggetto di sabotaggio. Un tema stralciato dalla legge sul femminicidio, ma che dovrebbe essere affrontato”, ha aggiunto il procuratore ricordando inoltre anche i 150 milioni di euro “stanziati per il 2015 e poi dirottati verso l’Anas”. Si tratta di questioni “che esulano dalla magistratura, ma parlarne non mi sembra fuori luogo”, ha precisato Caselli, ammonendo: “Altrimenti un problema già complesso rischia di complicarsi ancora di più”.

Caselli: non si deleghi la Tav a magistrati e forze dell’ordineultima modifica: 2013-12-11T13:05:19+01:00da davi-luciano
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