B. E IL FASCINO DEL FORCONE

Da: Il Fatto
OGGI ALLE 17 IL CAVALIERE RICEVE UNA DELEGAZIONE DEL MOVIMENTO. GRILLO SCRIVE ALLE FORZE D E L L’ORDINE: “STATE DALLA PARTE DEI MANIFESTANTI”. MENTRE ALFANO PROMETTE FERMEZZA

di Tommaso Rodano

Se danno la fiducia a Letta, a Roma ci sarà un’azione eclatante”. La minacciosa promessa è di Danilo Calvani, agricoltore di Latina, uno dei volti televisivi dell’eterogenea galassia dei Forconi. Oggi, dunque, la protesta potrebbe avvicinarsi ai palazzi delle istituzioni. Nel frattempo, la politica ha risposto.    Qualcuno è già sul punto di salire sull’(auto)carro dei Forconi. Silvio Berlusconi non ha perso tempo per attaccare l’esecutivo: “Il governo ha sottovalutato la protesta. Ora deve ricevere subito gli autotrasportatori. Tra una settimana sarà troppo tardi”.    Lui, nel suo piccolo, lo farà già questo pomeriggio. Nel giorno della fiducia al governo, il Cavaliere ha accettato di ricevere una delegazione di Forconi. L’incontro è fissato per le 17, nella nuova sede di Forza Italia a San Lorenzo in Lucina. A chiedere e ottenere l’incontro con Berlusconi è un altro leader della protesta, Augusto Zaccardelli, capo del Movimento autonomo degli autotrasportatori, ex ultras della Lazio.    La prima risposta ufficiale del governo Letta è affidata al vicepremier, Angelino Alfano. E significa una nuova nuova frattura tra Berlusconi e il suo ex delfino. Mentre il leader di Forza Italia arringava sulle ragioni della protesta, il ministro dell’Interno prometteva fermezza. “La linea è quella del rispetto della legge e della democrazia – ha dichiarato Alfano al Tg 3 –. Non consentiremo che le città vengano messe a ferro e fuoco. E le minacce ai negozianti per tenere chiuse le attività commerciali sono inaccettabili”.    LA LUNGA SERIE di dichiarazioni, interviste e comunicati stampa sui Forconi era iniziata in mattinata sul blog di Beppe Grillo. Il leader del Movimento 5 stelle ha pubblicato una lettera aperta indirizzata ai vertici delle forze dell’ordine: “La protesta può essere l’inizio di un incendio o l’annuncio di future rivolte forse incontrollabili – scrive Grillo –. Alcuni agenti di Polizia e della Guardia di Finanza a Torino si sono tolti il casco, si sono fatti riconoscere, hanno guardato negli occhi i loro fratelli (…). Vi chiedo di non proteggere più questa classe politica che ha portato l’Italia allo sfacelo”. Gelida, per usare un eufemismo, la risposta dei sindacati degli agenti. Siulp e Sap hanno respinto l’invito, chiedendo di evitare strumentalizzazioni: “È un appello ridicolo – ha dichiarato il segretario del sindacato autonomo di polizia, Nicola Tanzi –. Può servire solo ad aumentare il disagio che in questi giorni stanno vivendo le forze dell’ordine”. Ancora più dura la replica di Franco Maccari, segretario generale del Coisp: “Quella di Grillo è un’idiozia. Questi appelli sono un esercizio di populismo puro. Non siamo burattini nelle sue mani e se ci togliamo il casco non è certo perché ce lo dice lui”.    A fine serata, è intervenuto anche il nuovo segretario del Partito democratico. Matteo Renzi è rimasto a metà strada. Ha attaccato Beppe Grillo, ma – come lui – ha parlato a favore della polizia. Non ha contestato esplicitamente il governo, ma lo ha invitato a sostenere le forze dell’ordine con più convinzione. “L’atteggiamento di Grillo è demagogico e strumentale – secondo il sindaco di Firenze – specie da parte di chi invitava i manifestanti No Tav a picchiare i poliziotti”. Renzi si riferisce a un intervento del 2011 del leader del M5s. Dopo gli scontri in Val di Susa, Grillo accusò le forze dell’ordine per l’utilizzo dei lacrimogeni (“armi da guerra cancerogene”) e definì “eroi” i No Tav.    Il secondo pensiero del segretario del Pd è per il governo: “Spero che domani Letta annunci maggiore attenzione verso le forze di polizia, perché gli agenti sono stressati”.

Tensione tra i forconi e la polizia a Torino. In basso a sinistra, Alessandro Pansa Ansa

B. E IL FASCINO DEL FORCONEultima modifica: 2013-12-11T12:53:48+01:00da davi-luciano
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