Forconi scontri a Torino, il portavoce del movimento 9 dicembre: “Erano infiltrati Ultras con noi non c’entrano nulla”

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Fabio Lepore, l’huffingtonpost  |  Pubblicato: 09/12/2013 19:55 CET  |

“Ci aspettavamo intrusioni da parte di infiltrati, che con il nostro comitato non c’entrano niente. Ci avevano avvertito anche dalla Questura. E così è stato”. Andrea Zunino, portavoce del Coordinamento 9 dicembre, parte dall’episodio degli scontri di piazza Castello, per fare il bilancio della giornata di protesta a Torino. Dove questa mattina, di fronte al Palazzo della Regione Piemonte, un centinaio di giovani, lanciando pietre e bombe carta contro la sede dell’istituzione guidata da Roberto Cota, ha provocato la reazione delle forze dell’ordine .

Zunino, interpellato dall’Huffpost, ricostruisce così l’episodio: “Un gruppo di ragazzi si è raccolto prima in piazza Castello e poi sotto Palazzo di Città, riuscendo a trascinarsi dietro un po’ di gente. L’ispettore della Digos mi ha chiamato e mi ha detto di portare via i nostri, così li abbiamo fatti spostare verso una via vicina. Sotto il Comune sono rimasti solo i facinorosi. Quando hanno visto che non riuscivano più ad avere appeal sulla folla sono tornati in piazza Castello. Erano 100 o 120 e si sono messi sotto il Palazzo della Regione. Sfortuna vuole che ci fosse un cantiere stradale aperto. Hanno iniziato a prendere mattoni, pietre. Li hanno lanciati, hanno spaccato vetri e ferito poliziotti. Ovviamente la Polizia ha dovuto rispondere con la forza. Ho visto addirittura un Carabiniere ferito che si è preso uno schiaffone mentre veniva soccorso e portato via. Era un gruppo di giovani che aveva solo voglia di sfasciare tutto. Non era certo il nostro movimento”.

“Gruppi della tifoseria calcistica più oltranzista” li descrivono le forze dell’ordine, che a fine giornata contano 14 agenti feriti e tre auto danneggiate. “Ci dissociamo da ogni tipo di azione violenta”, prosegue Zunino, “noi stiamo cercando di far capire alla gente che si può protestare in modo civile. Anche bloccare, oltre che essere una violazione del codice penale, è sbagliato, perchè vuol dire interrompere servizi di pubblica utilità. Sappiamo che alcuni gruppi sono andati a fermare i treni alle stazioni di Porta Nuova e Porta Susa. Ci dissociamo anche da questi. Anzi, la collaborazione con e da parte delle forze dell’ordine è stata massima. Non solo gli agenti si sono tolti i caschi in segno di vicinanza e solidarietà: in piazza Derna questa mattina c’era un gruppo di ragazzi che voleva bloccare la strada e impedire il passaggio. Noi abbiamo provato a dissuaderli e a un certo punto l’ispettore stesso della Digos ci ha detto che, se non avessero smesso, sarebbero intervenuti in nostro aiuto”. Sulle immagini degli agenti che si tolgono i caschi, riprese da molte telecamere, la Questura di Torino nel pomeriggio ha precisato che si è trattato di un’operazione normale, dovuta alla situazione tranquilla del momento e non alla “condivisione delle istanze dei manifestanti”.

Ma quale è la natura del movimento sceso oggi nelle strade di Torino? In questi giorni, in città, in molti se lo sono chiesti. Anche tra gli esponenti dei centri sociali torinesi, che oggi sarebbero scesi in piazza come “osservatori”, per capire meglio il fenomeno. Il portavoce del comitato la spiega invece così: “La composizione del Coordinamento 9 dicembre è eterogenea: lavoratori autonomi, disoccupati, artigiani, uno spaccato rappresentativo della società civile e arrabbiata. Assolutamente apartitico e privo di ogni simbolo: l’unico ammesso è la bandiera italiana. A Torino tutto è iniziato da 11 persone, senza partiti alle spalle e senza finanziamenti. Il coordinamento nasce dall’unione di due gruppi distinti, chiamati 9 dicembre e Resistenza italiana. In 20 giorni abbiamo raccolto quasi 29 mila adesioni sulle pagine dei social netwrork e all’ultima riunione di giovedì c’erano 830 partecipanti. Abbiamo invitato Mariano Ferro dei forconi e Danilo Calvani dei Comitati riuniti agricoli a parlare per capire il loro punto di vista, ma non siamo i forconi o altri movimenti; abbiamo una nostra precisa identità”.

E adesso? “Continueremo a presidiare a oltranza. Non è più tempo di dialogo. Se mai ci convocassero e chiedessero di aprire un tavolo, non ci andremmo, perchè riteniamo che questo è un governo illegittimo e con i nostri governanti non ci mettiamo a discutere. Se ne devono andare. Su questo punto siamo molto fermi”.

Forconi scontri a Torino, il portavoce del movimento 9 dicembre: “Erano infiltrati Ultras con noi non c’entrano nulla”ultima modifica: 2013-12-10T10:43:19+01:00da davi-luciano
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