Censis: morte 1,5 milioni di imprese. 8 milioni le famiglie povere

ma non è grave. Vigliamo sulle proteste a causa della crisi, saranno approvate solo marcette che non disturbano soprattutto se gestite e negoziate dalla “società civile”.6 Dicembre 2013

  
crisi
di MARIETTO CERNEAZ
 
La crisi ha portato alla chiusura di oltre un milione e mezzo di aziende in Italia negli ultimi quattro anni, mentre è cresciuto contemporaneamente nel Paese il fenomeno delle imprese di proprietà di immigrati che rappresentano ormai circa l’11% del totale. “La recessione ha portato alla cessazione di più di un 1,6 milioni di imprese tra il 2009 e oggi”, si legge nel rapporto annuale del Censis sulla situazione sociale del Paese, mentre “il commercio ambulante è cresciuto di quasi l’8% (da 168.000 operatori a quasi 181.000)” e così quello online aumentato nello stesso periodo del 20%. “L’impresa immigrata è ormai una realtà vasta e significativa nel nostro Paese” con 379.584 i imprenditori stranieri che lavorano in Italia: +16,5% tra il 2009 e il 2012, +4,4% solo nell’ultimo anno, secondo il rapporto.
 
L’imprenditoria straniera si concentra in particolare nelle costruzioni (il 21,2% del totale) e nel commercio al dettaglio: un negozio su 5 è in mano ad immigrati. Di fronte alla crisi che sta colpendo i negozi italiani – che dal 2009 sono diminuiti del 3,3% – gli stranieri sono invece cresciuti del 21,3% nel comparto al dettaglio (dove gli esercizi commerciali a titolarità straniera sono 120.626) e del 9,1% nel settore dell’ingrosso (21.440). Quanto alla nazionalità dei proprietari, oltre 40.000 negozi sono gestiti da marocchini e più di 12.000 da cinesi. Sono 85.000 gli stranieri che lavorano in proprio. Si tratta per lo più di giovani artigiani con dipendenti italiani e stranieri. Negli ultimi quattro anni, mentre gli italiani diminuivano del 3,6%, sono aumentati del 14,3%.
 
E LE FAMIGLIE?
 
 
Famiglie italiane in difficoltà a causa della crisi economica. Sono quasi 8 milioni le famiglie che hanno ricevuto dalle rispettive reti familiari una forma di aiuto nell’ultimo anno. E 1,2 milioni di famiglie, che non sono riuscite a coprire le spese con il proprio reddito, hanno fatto ricorso a prestiti di amici. E’ quanto sottolinea il 47esimo rapporto del Censis sulla situazione sociale della penisola.
 
Per il 72,8% delle famiglie un’improvvisa malattia grave o la necessità di significative riparazioni per la casa o per l’auto rappresentano un serio problema. Il pagamento di tasse e tributi (24,3%), bollette (22,6%), rate del mutuo (6,8%) mette in difficoltà una quota significativa di italiani. Dati negativi anche per le imprese italiane. Dal 2009, rileva il rapporto del Censis, la recessione ha portato alla cessazione di più di un 1,6 milioni di imprese. Tuttavia nel piccolo commercio, che conta oltre 770.000 imprese, i negozi di vicinato che operano nell’alimentare, pur essendo stati spiazzati dalla grande distribuzione, hanno registrato un lieve incremento, vicino all’1% tra il 2009 e la prima metà del 2013.
 
Un altro dato significativo segnalato nel rapporto è il crollo delle compravendite di abitazioni dal 2007 al 2012, calate del 45%; nel 2013 il calo potrebbe arrivare al 50% (400.000 abitazioni vendute). Le famiglie che hanno manifestato l’intenzione di acquistare casa sono state 907.000 e solo il 53,5% è riuscito a realizzare l’acquisto. Infatti, dal 2007 al 2012 il risparmio netto annuo per famiglia è passato da 4.000 euro a 1.300 euro.
 
Nonostante questo bollettino di guerra, la pressione fiscale continua ad aumentare e non ha mai smesso di aumentare negli ultimi 1o anni. Don’t worry… Letta ha detto che l’Italia sta crescendo…
Censis: morte 1,5 milioni di imprese. 8 milioni le famiglie povereultima modifica: 2013-12-08T14:11:15+01:00da davi-luciano
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