Crisi Spagna, tv pubblica valenziana chiude i battenti dopo 24 anni. Sgombero forzato dei lavoratori (VIDEO)

ragazzi, ce lo chiede la Troika e quello che chiedono i tecnici competenti, ad elevata credibilità non si può dire di no (anche perché non chiedono il permesso).
Non contestate il volere della troika, è da euroscettici brutti e cattivi. E Letta si preoccupa

L’Huffington Post  |  Pubblicato: 29/11/2013 14:51 

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Un tribunale di Paterna (Valencia) ha ordinato lo sgombero immediato dei lavoratori dalle installazioni di Canal 9, la televisione pubblica valenziana Rtvv, come misura cautelare sollecitata dalla commissione di liquidazione dell’emittente televisiva, nominata dal governo regionale.
 
La chiusura della tv, dopo 24 anni di attività, era stata ratificata ieri dalla maggioranza del PP nel Parlamento valenziano, dopo che il Tar aveva annullato nelle scorse settimane i mille licenziamenti dei 1.670 lavoratori in organico, previsti dal piano di ristrutturazione.
 
“Qui giace Rtvv, maltrattata, sfruttata, manipolata e assassinata dal Partido Popular. 9/11/1989-27/11/2013”: con questa immagine dell’annuncio funebre sullo sfondo, l’emittente continua a trasmettere in diretta, dopo essere stata occupata nella notte dai lavoratori. Mentre la radio regionale ha interrotto da questa mattina le trasmissioni.
 
Nell’accogliere la richiesta della Procura, il Tribunale ha sollecitato un’evacuazione pacifica della sede di Rtvv, prima di un intervento della polizia per notificare ed eseguire il provvedimento giudiziario. Dalla notte scorsa, centinaia di impiegati e cittadini contrari alla chiusura continuano a presidiare l’ingresso dell’emittente.
 
Le trasmissioni della radiotelevisione pubblica valenciana Rtvv sono state interrotte, con la sospensione del segnale alle ore 12.19, mentre il personale sgomberato dalle installazioni e i cittadini concentrati davanti alla sede invocavano le dimissioni del presidente della giunta regionale, Alberto Fabra (PP). Lo sgombero è stato seguito in diretta dai media spagnoli.
 
Quanto sta succedendo in queste ore in Spagna ricorda la chiusura della televisione pubblica greca Ert nel giugno scorso.

I militari USA di Sigonella hanno aperto una loggia massonica [FOTO]

un altro esempio di quanto la massoneria sia dedita al progresso umano e la diffusione di valori, si da accreditarsi nei conti correnti dei grembiulini

02.dic 2013 -di Davide Consonni-
I militari statunitensi di stanza nella base militare di Sigonella hanno gemmato ( “alzato le colonne”, aperto, creato) una nuova loggia massonica col benestare del Grande Oriente d’Italia. La nuova loggia è stata chiamata “Sigonella Travelers lodge n° 1288?. La loggia di Sigonella è una delle 4 logge massoniche  militari statunitensi operanti in Italia; le altre tre sono la loggia “Harry S Truman N. 649? di Napoli, la loggia “Benjamin Franklin N. 591? di Pisa, e la loggia “George Washington No 585? di Vicenza.
Nel link qui seguito potete leggere un articolo della rivista massonica del Grande Oriente d’Italia in cui si parla dell’inaugurazione della loggia, pagina 17: http://www.agerecontra.it/public/pres30/wp-content/uploads/2013/07/27-0102.pdf
Qui potete vedere alcune fotografie della loggia di Sigonella in riunione:http://www.flickr.com/photos/29301210@N02
Qui di seguito potete vede la nuova loggia di Sigonella nell’elenco del ufficiale delle logge del Grande Oriente d’Italia: http://www.goisicilia.it/logge.php?tid=1288
Qui sotto potete ammirare la loggia di Sigonella in riunione:
– See more at: http://www.losai.eu/i-militari-usa-di-sigonella-hanno-aperto-una-loggia-massonica-foto/#sthash.S087Pf36.vKqSU68g.dpuf

LE SOCIETA’ LIBERISTE – UN COACERVO DI IMBECILLITA’

di Gianni Tirelli

“La moderna ignoranza è una nuova scienza che traduce le aspirazioni in beni di consumo”.
Prima dell’avvento di questo liberismo demente, l’umanità si regolava in ragione di un meccanismo perfetto, intrinseco al progetto primigenio di creazione, suddividendo in categorie le molteplici diversità individuali che si auto/collocavano all’interno di realtà speculari. E non solo in relazione dello stato socio/economico e livello culturale, ma sulla spinta di passioni, ideali, sogni, vocazioni e capacità creativa, che ponevano l’individuo ben oltre i confini e i limiti dei vari strati sociali, per collocarsi dentro speciali aree spirituali, che fungevano da collante, interagendo con tutto il resto della piramide sociale.
L’ignorante, ben differenziato di un tempo, non solo era innocuo, ma come un certo colesterolo apportava benefici all’intricato sistema sociale e ai suoi fragilissimi equilibri. Con la rivoluzione industriale, l’ignoranza si è resa palese, condivisa, a tal punto da essersi resa la sola condizione per avere accesso ai vertici del potere senza averne titolo e merito – ma esclusivamente sulla base di una personale capacità di contraffazione, manipolazione e di mistificazione, che in ragione dei moderni mezzi di propaganda mediatica, ha prodotto quell’inferno in cui oggi è trasfigurata la nostra realtà quotidiana.

Il liberismo, attraverso il suo piano di commercializzazione e di consumo su larga scala di ogni bene prodotto, ha messo nelle mani della stragrande maggioranza dei mediocri e degli imbecilli, gli strumenti tecnologici e mediatici in virtù dei quali dare visibilità alla loro ignoranza, fino a trasfigurarla a dottrina e dogma. Attraverso questa operazione di omologazione delle diversità in un unico blocco, la mediocrità ha subito un’impennata devastante, che nel tempo è assurta a verità assoluta condivisa, essendo la stessa il prodotto più gettonato da grandi e piccini, e nel quale la maggior parte degli individui oggi si riconosce, facendone baluardo di conquista sociale – un riscatto della “pochezza, della bassezza, della grettezza, dell’inefficienza e inettitudine” da quello stato di ignavia e di sana e dovuta emarginazione che (da sempre, e a ragione), la logica intrinseca alle regole della natura, aveva relegato nei tuguri della società, ed evitato che si mescolasse con le eccellenze intellettive, culturali, umane e filosofiche, eludendo in questo modo ogni forma di contaminazione e di degenerazione.

L’individuo iper/tecnologico, dunque, è il risultato di una perversa operazione di lavaggio mentale che, in breve tempo, si è attestato a carattere genetico. La maggior parte del suo cervello, che per milioni di anni gli ha consentito di sopravvivere, di adattarsi e produrre vera conoscenza, non solo è rimasta inattiva, ma nella gran parte degli individui occidentali (nuove generazioni in particolare), è totalmente assente.

Oggi l’ignoranza, non è specifica caratteristica di una classe sociale ma, nelle moderne società industrializzate, esprime la sua massima virulenza nella rappresentazione del potere politico, economico e mediatico.
Questi soggetti, oggi sempre più comuni, sono in parte il prodotto di una sottocultura, consumistica e deresponsabilizzante, che nella potenzialità degli individui a rischio, trova terreno di coltura per attuare il suo progetto di omologazione delle coscienze. Così non sono in grado di procurarsi il cibo, di scaldarsi, di produrre alimenti, di soffrire e di decidere. Un uomo monco, incompiuto, privo della più remota forma di volontà, che come un infante egoista ed egocentrico, rifiuta ogni fatica fisica, responsabilità individuale e ragione di consapevolezza, essendosi consegnato, anima e corpo, fra le grinfie del Sistema Padrone.

Un uomo che interpreta alla lettera le indicazioni di un libretto di istruzioni che il Sistema gli consegna al momento della sua venuta al mondo. Le comodità poi, che il Sistema ha messo ha sua disposizione, lo hanno rammollito, fino a ridurlo ad uno stato di invalidità permanente. Etica, deontologia, morale e umanità si sono in lui, estinte per sempre, privandolo così della spiritualità; un essere completamente manipolabile, ricattabile e corruttibile.

Fonte
http://www.oltrelacoltre.com/?p=17575

Bank Rothschild of America

poi accusano di essere fissati sul complotto dei banchieri..nooo poi tutte queste maldicenze su quelle amabili petrolmonarchie illuminate, che tanto si preoccupano per la democrazia che manca in Siria….

 Il piano della CIA “Pan-Turania” per sostituire l’URSS

 
novembre 28, 2013
 
Dean Henderson 23 novembre 2013
 
bank-of-america
La NSC inviava armi ai contras nicaraguensi prima che la rete di rifornimento di Oliver North fosse operativa. Gli aiuti degli Stati Uniti all’Arabia Saudita venivano inviati ai contras attraverso la Banca di Credito e Commercio Internazionale (BCCI) di Karachi in Pakistan. [1] Mentre il denaro della Casa dei Saud veniva deviato verso i contras, uno dei più grandi depositanti iniziali della BCCI era lo Scià di Persia, i cui conti svizzeri della BCCI erano enormi. Con le famiglie dominanti dei “due pilastri” di Nixon nel CdA, la BCCI sarebbe diventata il ricettacolo dei petrodollari del Golfo Persico, generosamente mescolati con narcodollari, usati per finanziare in tutto il mondo le operazioni segrete della CIA e dei suoi partner del Mossad israeliano e dell’MI6 inglese. La BCCI era la banca di riferimento dei dittatori più noti del mondo, tra cui la famiglia Somoza, Saddam Hussein, l’uomo forte filippino Ferdinand Marcos e quello di Haiti Jean-Claude “Papa Doc” Duvalier. Il regime dell’apartheid sudafricano usò la BCCI, come fece Manuel Noriega, che andava regolarmente nella filiale della BCCI di Panama per ritirare il suo stipendio annuale della CIA di  200000 dollari. La BCCI era la lavanderia favorita del Cartello di Medellin e dei nuovi boss dell’eroina mondiale, i leader delle fazioni dei mujahidin afgani controllati dalla CIA. La BCCI finanziò la vendita segreta di armi di Reagan all’Iran e collaborò con Roberto Calvi del Banco Ambrosiano. Fu il tramite per il denaro sporco generato dal finanziere latitante del Mossad Marc Rich e del denaro proveniente dall’oggi in bancarotta Enron, reincarnatasi nel Bank Group Pinnacle di Chicago. [2] Frequentatore della sede di Karachi della BCCI, avendo titolarità di un conto, era Usama bin Ladin.
Con filiali in 76 paesi, la BCCI trattava armi convenzionali e nucleari, oro, droga, mercenari, intelligence e contro-intelligence. Questi interessi erano spesso schermati da facciate legittime, quali il trasporto di caffè dall’Honduras o di fagioli vietnamiti. La banca aveva stretti rapporti con la CIA, l’ISI pakistano, il Mossad israeliano e le agenzie d’intelligence saudite. Fu il collante finanziario collegato a numerosi scandali pubblici apparentemente distinti. I principali azionisti della BCCI erano regnanti e ricchi petrosceicchi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) ideato da Reagan. Fu fondata nel 1972 in Pakistan da Agha Hasan Abedi, un amico intimo del dittatore militare pakistano Zia ul-Haq. Abedi inizialmente sollecitò depositi nella banca dagli espatriati pakistani che lavoravano negli Emirati Arabi Uniti. La BCCI decollò quando Bank of America piazzò 2,5 milioni di dollari per una quota del 30%. In quel momento Bank of America era la più grande banca del mondo ed era controllata da NM Rothschild & Sons. [3] La “N” stava per Nathan, che una volta prestò al tiranno francese Napoleone 5000000 di sterline, mentre al tempo stesso faceva prestiti al suo avversario inglese di Waterloo, il duca di Wellington, per equipaggiarne l’esercito. Nathan Rothschild poi commentò l’accaduto, “fu il miglior affare che abbia mai fatto.” La “M” stava per Mayer, studioso di esoterismo della Cabala ebraica che lanciò la dinastia dei banchieri Rothschild con denaro sottratto e acquisì titoli nobiliari per la famiglia agli inizi del 19.mo secolo. Nel 1885 la regina Vittoria nominò baronetto il nipote di Nathan, mentre i fratelli condussero operazioni globali presso i governi di Inghilterra, Francia, Prussia, Austria, Belgio, Spagna, Italia, Portogallo, germanici e Brasile. Erano i banchieri delle Corone d’Europa con partecipazioni in Paesi lontani come Stati Uniti, India, Cuba e Australia. [4] Nel 1996 il 41.enne Amschel Rothschild, che gestiva il colosso finanziario della famiglia, morì in un misterioso suicidio. La Rothschild Asset Management, che Amschel guidava, perse 9 milioni di dollari l’anno precedente la morte. Le perdite si verificarono mentre Evelyn Rothschild stava creando una joint venture con la seconda banca più grande della Cina. Amschel fu trovato morto impiccato a un portasciugamani posto a un metro e mezzo dal pavimento del bagno, nel suo hotel di Parigi. Un giornalista scherzò, “impiccarsi non deve essere stato facile per un uomo alto un 1,85m”. [5]
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L’esecutivo della Bank of America Roy P.M. Carlson orchestrò l’affare BCCI. Carlson poi entrò nella Safeer, la società di consulenza di Teheran fondata dall’ex direttore della CIA e ambasciatore in Iran Richard Helms. Carlson divenne presidente della travagliata Banca Nazionale della Georgia  (NBG) di Bert Lance, segretamente acquisita dalla BCCI con l’aiuto del miliardario saudita Ghaith Pharaon. La NBG era una cliente di Kissinger Associates, che anche “consigliò” l’armamento di Saddam alla Banca Nazionale del Lavoro (BNL). Partner di Helm presso Safeer era il magnate iraniano Rahim Irvani che controllava il Gruppo Melli, dove Carlson era presidente. Irvani fondò una società off-shore per nascondere l’acquisizione della BCCI di First American Bank dell’ex-segretario alla Difesa statunitense Clark Clifford. Helms progettò l’acquisizione. I grandi investitori della BCCI erano gli sceicchi del petrolio del GCC. Il capo della famiglia regnante di Abu Dhabi, lo sceicco Zayad bin Sultan al-Nahiyan era il più grande azionista della BCCI, controllando il 77% delle azioni della BCCI. [6] Il defunto sceicco Qalid bin Mahfuz, il miliardario saudita che controllava la National Commercial Bank, la più grande banca del mondo arabo, partecipava col 20%. I monarchi al-Qalifa del Bahrain e i monarchi al-Qabu di Oman possedevano anche grandi azioni della BCCI. E la BCCI era proprietaria della Banca nazionale dell’Oman. Nel 1976 la BCCI istituì una filiale nelle Isole Cayman nota come International Credit & Investment Company (ICIC). Fu attraverso questo ramo della BCCI, così come dalla filiale di Karachi, gestita dal figlio del presidente Zia ul-Haq, che le operazioni finanziarie più avvedute ebbero luogo.
Un grafico trovato in una cassaforte della Casa Bianca relativo agli sforzi per rifornire i contras nicaraguensi di Oliver North, indicavano una “IC” nelle Isole Cayman quale epicentro della rete dell’Impresa di North. Donazioni private vennero incanalate dalla ICIC e finirono nei conti Lake Resources del Credit Suisse a Ginevra, controllati da Richard Secord. Secord era allora un alto “consulente” della Casa dei Saud. Il Washington Post riferì che “IC” aveva inviato 21182 dollari alla Gulf & Caribbean Foundation di William Blakemore III, vecchio compare di George Bush Sr. nel petrolio del Texas occidentale. [7] L’ICIC fece una quantità enorme di affari con il Banco de America Central (BAC). La traduzione inglese del nome della banca è Bank of Central America, un nome stranamente simile a quello della Bank of America, gestita dalla BCCI. In realtà, BAC fu  istituita da Wells Fargo Bank (l’altra metà sulla costa occidentale delle banche dei Quattro Cavalieri, che spesso lavora in tandem con Bank of America) e dall’elite zuccheriera pro-Somoza del Nicaragua. [8] BAC diventò la più grande lavanderia dei narcodollari del Cartello di Medellin, legando il dinero della cocaina al supermercato delle armi honduregno dei contras nicaraguensi, rifornito con le armi dell’Impresa.
Ogni volta che Aga Hasan Abedi scambiava denaro con le azioni emesse della BCCI, le vendeva allo sceicco Qamal Adham, capo della Direzione Generale dell’intelligence saudita, o a AR Qalil, altro funzionario dell’intelligence saudita e agente di collegamento della CIA. Adham Qalil  prendeva il denaro per acquistare azioni appaltando “prestiti” della ICIC nelle Isole Cayman, che non furono mai rimborsate. Quando Secord dirigeva l’Impresa da Riyadh, dov’era l’agente di  collegamento di Reagan con l’Arabia Saudita, l’intelligence saudita era occupata a riciclare narcodollari attraverso l’ICIC. Prestiti simili furono emessi dall’ICIC allo sceicco Muhammad bin Rashid al-Maqtum, rampollo della famiglia regnante degli Emirati Arabi Uniti, e a Faisal al-Saud Fulaij, presidente della Kuwait Airways nei primi anni ’70, che ricevette oltre 300 mila dollari in tangenti dalla Boeing. Al-Fulaij era anche legato alla Kuwait International Finance Company.  Questi prestiti dell’ICIC furono trasferiti dalla Banque de Commerce et de Placements, filiale svizzera della BCCI gestita dal luogotenente dei Rothschild Alfred Hartman, o dalla Banca nazionale dell’Oman, che la BCCI possedeva. [9] La ragione per cui Abedi continuava ad essere a corto di liquidi era che la filiale di Karachi della BCCI, gestito dal figlio di Zia ul-Haq, finanziava gli eserciti della CIA dei mujahidin in Afghanistan. Nel 1978 uno dei più grandi depositanti della BCCI, il tenente-generale pakistano Fazle Haq, fu nominato governatore della provincia nord-occidentale del Pakistan. Haq era il braccio destro del presidente Zia. Nella sua nuova posizione  prese il controllo del finanziamento della BCCI ai mujahidin. Si fece carico anche del traffico di eroina pakistano. La BCCI trasferì milioni agli ufficiali e ai funzionari dell’ISI pakistani dai conti della CIA presso la filiale di Karachi. La BCCI era così coinvolto nello sforzo della CIA che il proprio personale avrebbe spesso trasportato armi nelle basi dei mujahidin presso Peshawar, nella provincia del nord-ovest di Haq, appena entro il confine del Pakistan con l’Afghanistan. Questi stessi dipendenti della BCCI sarebbero quindi stati i corrieri dell’eroina nel viaggio di ritorno a Karachi. La banca fu così invischiata negli affari pakistani che si potrebbe quasi dire che non c’erano differenze tra i due. Oltre ai prestiti all’ICCI, la BCCI fu mantenuta a galla da Bank of America, che trasferiva un  miliardo di dollari al giorno fino al 1991. Bank of America era come un aspirapolvere globale che risucchiava i depositi della banca da tutto il mondo. La maggior parte di questi depositi furono dirottati vero la filiale di Karachi. Anche Bank of America ebbe una sua grande filiale a Karachi. Vi  erano almeno 10 linee di telex tra Bank of America-Karachi e l’ICIC nelle Isole Cayman.
Nel 1980 Bank of America vendette le sue azioni della BCCI, ma continuò a gestire la maggior parte della sua attività. Nel 1984 BCCI trasferì 37,5 miliardi dollari nelle banche statunitensi, oltre la metà gestita da cinque banche del pool Bank of AmericaSecurity Pacific (poi fusa con la Bank of America), American Express (dove i membri del consiglio includevano Henry Kissinger, Edmund Safra e Sulaiman Olayan), Bank of New York (che nel 2000 fu multata per riciclaggio di oltre 10 miliardi di narcodollari della mafia russa) e First Chicago (a lungo diretta dalla CIA e in parte di proprietà della famiglia regnante al-Sabah del Kuwait). [10]
 
[1] The Outlaw Bank: A Wild Ride into the Secret Heart of BCCI. Jonathan Beaty and S.C. Gwynne. Random House. New York. 1993.
[3] “A System Out of Control, Not Just One Bank”. George Winslow. In These Times. October 23-29, 1991. p.8
[4] Rule by Secrecy: The Hidden History that Connects the Trilateral Commission, the Freemasons and the Great Pyramids. Jim Marrs. HarperCollins Publishers. New York. 2000. p.80
[5] Ibid. p.81
[6] “Emirates Looked Other Way While al Qaeda Funds Flowed”. Judy Pasternak and Stephen Braun. Los Angeles Times. 1-20-02
[7] The Mafia, CIA and George Bush: The Untold Story of America’s Greatest Financial Debacle. Pete Brewton. SPI Books. New York. 1992
[8] Out of Control. Leslie Cockburn. Atlantic Monthly Press. New York. 1987. p.155
[9] Beaty and Gwynne
[10] Winslow. p.9
 
BCCI
Dean Henderson è autore dei seguenti libri: Big Oil & Their Bankers in the Persian Gulf: Four Horsemen, Eight Families & Their Global Intelligence, Narcotics & Terror Network, The Grateful Unrich: Revolution in 50 Countries, Das Kartell der Federal Reserve e Stickin’ it to the Matrix. Potete iscrivervi al suo sito Left Hook.
 
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

URGENTE!! Sapa u srcu – Zampa nel cuore Italia

 
 
Cari amici,
come sapete Zampa nel cuore ITALIA ha deciso di sposare la causa bosniaca, operando per salvaguardare i randagi di questo paese. Ciò però non toglie che l’Associazione abbia la volontà e il desiderio di aiutare i quattrozampe anche di altre zone qualora ci sia un’evidente e assoluta necessità.
 
E’ per questo che oggi vi scriviamo per i pelosi che stanno vivendo queste drammatiche ore in Sardegna.
 
I rifugi “I Fratelli Minori” della Lida Sez. Olbia e “Gli Amici di Susy” di Villacidro (VS) sono stati colpiti pesantemente dalle recenti alluvioni, perdendo tutto ciò che consentiva loro di aiutare i propri ospiti a quattro zampe. Per chiunque volesse dare un aiuto, in tutta Italia si stanno raccogliendo materiali di prima necessità.
 
Di seguito i link dei rispettivi gruppi in cui troverete tutte le informazioni relative ai materiali necessari, i referenti e i punta di raccolta.
– “I Fratelli Minori” della Lida Sez. Olbia: https://www.facebook.com/groups/ilfurgonedellamore/?fref=ts
 
Monikk e il suo bellissimo sorriso – ADOZIONE DEL CUORE
Monilkk è una cagnolina disabile, un Angelo pieno d’amore che, nonostante la sua disabilità, sa gioire delle piccole cose, dei piccoli incontri.
Monikk è completamente autosufficiente grazie anche al nuovo carrellino creato dai “Carrellini del Mago”.
Monikk si affida in zona Novara e limitrofe, previ controlli preaffido e compilazione questionario, con disponibilità anche per i successivi controlli postaffido.
Per contatti: Michela Innocenti o Claudia Fenga
 
 
1 dicembre 2013
 
Queste le foto della nostra pensione in Bosnia oggi. Non ci sono molte parole da aggiungere… La situazione è abbastanza evidente: i nostri cani hanno quanto meno ancora un pasto assicurato, ma sono costretti a vivere in cucce di fortuna e sotto la neve. Cuccioli di poche settimane costretti a vivere con temperature che di notte vanno sotto allo zero, quante possibilità di sopravvivenza hanno?
Dobbiamo portarli via al più presto!!
 
 
Per aiuti economici:
– POSTEPAY intestato a Clara Bonetti | 4023 6005 7683 0832 | Cod.Fisc. BNT CLR 64H63 F205S
– BONIFICO BANCARIO intestato a Sapa u srcu – Zampa nel cuore Italia
BANCA POPOLARE DI SONDRIO | IBAN: IT 80 O 05696 01618 000004038X16 | Milano Agenzia 19
 

No Muos scontri tra comitati

http://www.tgvallesusa.it/?p=3722

Scritto da: Contributi – dic• 02•13

 foto notte bianca messina 16 ott 2013Dalla nostra corrispondente in Sicilia Daniela Giuffrida

Sabato pomeriggio si è svolta a Palermo una manifestazione di protesta contro la presenza della base americana NRTF-8 a Niscemi, base, all’interno dalla quale ben presto verrà ultimata l’installazione delle tre parabole del M.U.O.S. (Mobile User Objective System).

Ricordiamo che il M.U.O.S. è un moderno sistema di comunicazioni satellitare che la Marina Militare Statunitense ha voluto in Sicilia e che, con impegno e malcelata “sudditanza”, le autorità regionali e nazionali ne hanno permesso l’installazione, in barba alle innumerevoli proteste degli attivisti No Muos e delle richieste di riconoscimento della propria “sovranità territoriale” che i siciliani avanzano e motivano ormai da anni.

La manifestazione organizzata da una “neo-nata” Rete No Muos ha suscitato fin dal suo annuncio il disappunto dei comitati No Muos “tradizionali”, sicché i timori e le polemiche temuti e previsti hanno trovato il loro riscontro nei fatti realmente accaduti. La Rete No Muos al suo apparire sul Web, si era dichiarata un “movimento apartitico” ma non aveva fatto mistero della presenza, al suo interno, di componenti che si riconoscono in principi e valori della destra.

Questo ha suscitato irritazione nel coordinamento dei comitati No Muos, i cui componenti si riconoscono invece nei principi e nei valori della sinistra e che da più di due anni (insieme ad altre associazioni ed altri comitati) combattono sul campo, in tutti i modi, fino al punto da ritenere “propria” la lotta al Muos. Disordini e tafferugli, risse e manganellate hanno animato, le vie del centro di una Palermo battute dalla pioggia e i pochi dimostranti, di entrambe le parti, sono riusciti a vivacizzare un sabato palermitano che altrimenti sarebbe trascorso in maniera anonima e tranquilla.

I lavori alla base di Niscemi intanto proseguono indifferenti alle “umane vicende”.

La cronaca dello sviluppo degli eventi in questo articolo di LinkSicilia 

TG Valle Susa Team Giornalistico Valle di Susa Editoriali News Contributi Rubriche Comunicati stampa ricevuti Foto Contatta la redazione Chi siamo Diritto alla Resistenza: convegno a Bussoleno, sabato 7 dicembre

http://www.tgvallesusa.it/?p=3707

Scritto da: Contributi – dic• 02•13
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Diritto alla Resistenza, nella Valle che non si arresta.

7 dicembre 2013 – dalle ore 10.00

Bussoleno, Teatro Don Bunino

La criminalizzazione in atto contro il movimento notav è una strategia giocata su più fronti, che nel suo agire in maniera coordinata tra le parti assume molteplici aspetti e rivela la volontà di abbattere una resistenza popolare che da oltre vent’anni si batte, con metodo e condivisione, contro un’opera imposta con la forza.

La storia del movimento notav è cristallina, così come lo è la sua lotta, fatta da momenti di partecipazione elevatissima che costituiscono la forza reale di una comunità che si è trasformata, in movimento, passo dopo passo.

Una delle caratteristiche preponderanti degli ultimi anni di azione del movimento è rappresentata da una ricerca continua nel portare avanti le proprie istanze, praticando il conflitto e costruendo sempre maggior consenso attorno a sè.

Pratiche liberanti come quelle delle Libere Repubbliche sono oggi nel mirino della magistratura, così come la resistenza legittima che il popolo notav compie contro un cantiere e un apparato militare che più passa il tempo e più appaiono un corpo estraneo ad un territorio e alla sua popolazione.

Oggi ci sono più soldati in Valsusa che in Afganistan, sintomo che la lotta del popolo valsusino fa paura al potere delle lobby del Tav, che sempre più sono sinonimo di Stato.

Nell’ultimo periodo i reati contestati ai notav sono cresciuti di qualità arrivando ad indagare alcuni giovani per terrorismo ed eversione.

Il movimento, imbattibile politicamente, lo vorrebbero sconfitto nei tribunali e sulle pagine dei giornali, mettendo in atto una strategia articolata e battezzata da figure illustri di entrambi i campi.

Nonostante questo, il movimento notav non si arrende e prosegue il cammino della lotta popolare con determinazione, affermando nel momento in cui è sotto attacco, il proprio Diritto alla Resistenza, vivendolo, praticandolo, organizzandolo.

Il nostro e quello dei movimenti sociali è un diritto che non ha giurisprudenza, ma è in essere nelle lotte e nei movimenti che si battono per cambiare radicalmente l’esistente.

Di questo discuteremo il 7 dicembre, smontando pezzo per pezzo la strategia di criminalizzazione e repressione nei confronti del movimento notav, affermando ancora una volta il nostro Diritto alla Resistenza.

Programma

Mattino ore 10.00  tavola rotonda

-la risposta giudiziaria e repressiva: misure cautelari, fogli di via, il concorso di persone nel reato, il salto di qualità dell’estate 2013, la nuova categoria interpretativa del terrorismo

Rel. Avv Claudio Novaro

-Il ruolo dei media  nel conflitto: Noi non chiediamo ai media di essere razionali, noi li rendiamo razionali. Le loro parole, i loro obiettivi, i loro perché.

Rel Maurizio Pagliassotti – giornalista

-Alta velocità nel diritto ‘No Tav’: confronto fra tempi e risorse contro e pro No Tav; l’Operazione Hunter; l’uso dei gas lacrimogeni.

Rel avv. Stefano Bertone

-Conflitto sociale e magistratura: i processi in corso in altre città italiane, il reato di devastazione e saccheggio, i reati associativi.

Rel Avv. Simonetta Crisci

-La militarizzazione del territorio valsusino e le conseguenze sulla vita delle persone: la libertà di circolazione.

Rel. avv Emanuele D’Amico

-Il diritto di resistenza nelle lotte e nelle costituzioni in America Latina.

Rel. Maria Teresa Messidoro

– Libertà d’espressione: segnali preoccupanti in rete
Rel. Carola Frediani, giornalista

Pranzo h 13.00

h.14 Proiezione inedita di Fermarci è impossibile

Il racconto in immagini, dentro il movimento, degli ultimi tre anni di lotta No tav in Valsusa, dal periodo dei sondaggi del 2010 alle ultime iniziative dell’estate 2013
a cura di: Centro Sociale Askatasuna – Comitato di Lotta Popolare

A seguire assemblea con interventi di:

– Ordine pubblico e conflitto sociale: il processo per devastazione e saccheggio dopo il G8 di Genova 2001

rel. Campagna 10×100

-Presentazione della campagna “Se non con Marta quando? Se toccano una toccano tutte“

rel. Movimento notav Pisa

– Malapolizia – Un’inchiesta-verità sugli abusi di polizia in Italia.

 Rel. Adriano Chiarelli

-Autodifesa digitale: gli smartphone

rel. InfoFreeFlow (Bologna) e Cyber Resistance (Milano)

– Oltre il 15 Ottobre 2011: la libertà di movimento ai tempi dell’austerity.

Rel L.o.a Acrobax/Supporto legale 15 Ottobre

Noi saremo tutto  ” La tortura è di stato! Rompiamo il silenzio “

Rel. Collettivo Militant

Campagna Amnistia Sociale – Osservatorio sulla Repressione.

Rel. Italo Di Sabato

A cura del Movimento NOTAV

Supportato da Mutuo Soccorso Bandito

LA PSICHIATRIA VUOLE CLASSIFICARE LE EMOZIONI UMANE COME DISORDINI MENTALI

DSM-5: IL NUOVO MANUALE DI PSICHIATRIA CLASSIFICHERÀ TUTTE LE EMOZIONI UMANE COME UN DISORDINE MENTALE
 
L’industria della psichiatria moderna è ufficialmente impazzita. Praticamente ogni emozione vissuta da un essere umano – la tristezza, il dolore, l’ansia, la frustrazione, l’impazienza, l’eccitazione – saranno classificate come “disturbi mentali” che necessitano di un trattamento chimico (ovviamente, tramite prescrizione farmacologica).
La nuova “bibbia della psichiatria”, DSM-5, che dovrebbe essere rilasciata nel giro di pochi mesi, si è trasformata da un manuale di riferimento medico ad una testimonianza della follia della industria farmaceutica.
I “disturbi mentali” citati nel DSM-5 comprendono il “Disturbo d’Ansia generale” o GAD in breve. Il GAD può essere diagnosticato in una persona che prova dell’ansia, ad esempio, nel parlare con uno psichiatra. Pertanto, il semplice atto di uno psichiatra, nel formulare un diagnosi, farà magicamente apparire i “sintomi” diagnosticati.
Questa si chiama scienza ciarlatana, ma è tuttavia indicativa dell’attuale settore psichiatrico, diventato ormai una barzelletta nei circoli scientifici, tanto da disgustare anche i più scettici. La psichiatria non è più “scientifica” dell’astrologia o della lettura della mano, ma i suoi praticanti si autodefiniscono “dottori” della psichiatria, al fine di rendere tali baggianate, credibili.
COME FUNZIONA REALMENTE LA PSICHIATRIA MODERNA
Ecco come funziona veramente la psichiatria moderna: Un gruppo di intellettuali auto-referenziati e strapagati che vogliono fare più soldi inventano una malattia che chiamerò “Hoogala Boogala Disorder” o HBD.
Per alzata di mano, poi, votano quali “sintomi” sono associati all’Hoogala Boogala Disorder. In questo caso, i sintomi potrebbero essere: il canto spontaneo o il mettersi le dita nel naso.
Convincono poi insegnanti, giornalisti e autorità di regolamentazione governative che l’Hoogala Boogala Disorder è reale – e soprattutto che ne soffrono milioni di bambini! Come potremmo guardarci ancora allo specchio se non offrissimo a tutti questi bambini un trattamento adeguato?
Comincia così la richiesta di una “cura” per una malattia del tutto inventata. Da qui, è un gioco da ragazzi far si che la Big Pharma fabbrichi qualsiasi dato “scentifico” di cui si ha bisogno, al fine di “dimostrare” che lo speed, le anfetamine, il crack o qualsiasi veleno che vogliono vendere “riduca il rischio del Hoogala Boogala Disorder.”
Dei “seri” psichiatri – che se la ridono nascosti nei loro laboratori – “diagnosticano” poi l’Hoogala Boogala Disorder ai bambini prescrivendo farmaci che dovrebbero curarli. Grazie a questo trucchetto, gli psichiatri, guadagnano tangenti direttamente dalla Big Pharma.
Al fine di massimizzare tangenti e omaggi dalla Big Pharma, gruppi di questi psichiatri si riuniscono ogni pochi anni e inventano i disturbi più strani, espandendo il loro tomo immaginario chiamato DSM.
Il DSM è ora più grande che mai e include disturbi come l’”Obedience Defiance Disorder” (ODD), definito come il rifiuto di leccare il culo e seguire le false autorità. Agli stupratori che provano eccitazione sessuale nel corso delle loro attività, viene concessa l’attenuante del “Paraphilic coercive disorder”, pertanto, non sono responsabili delle loro azioni. (Ma avranno bisogno di farmaci, ovviamente!)
Potrebbero diagnosticarvi anche l’”Hoarding Disorder” se doveste fare scorta di cibo, acqua e munizioni, tra le altre cose. Sì, prepararsi per eventuali calamità naturali vi rende malati mentali agli occhi della psichiatria moderna (e del governo).
L’EX PRESIDENTE DEL DSM SI SCUSA PER AVER CREATO “FALSE EPIDEMIE”
Allen Frances presiedette al DSM-IV, rilasciato nel 1994. Ammette ora che si trattò di un errore enorme il quale portò a diagnosticare malattie mentali in persone del tutto sane. Il DSM-IV “… involontariamente contribuì a tre false epidemie – il disturbo da deficit dell’attenzione, l’autismo e il disturbo bipolare infantile”, scrive Allen in un pezzo del Los Angeles Times.
Egli continua dicendo:
La prima bozza della prossima edizione del DSM … è piena di suggerimenti che moltiplicheranno i nostri errori ed estenderanno drammaticamente la portata della psichiatria nel dominio sempre più piccolo della normalità. Questa monopolizzazione della normalità potrebbe potenzialmente creare decine di milioni di innocenti scambiati per dei malati mentali.
Tutti questi disturbi fabbricati, naturalmente, si traducono in un certo numero di falsi positivi. Come Allen scrive:
La “sindrome da rischio di psicosi” avrebbe utilizzato la presenza di pensieri strani per prevedere un futuro episodio psicotico. La previsione, però, risulterebbe sbagliata almeno tre volte su quattro – in questo modo molti ragazzi riceverebbero, erroneamente, farmaci che causerebbero loro un enorme aumento di peso, il diabete e un’aspettativa di vita ridotta.
Ma questo è il punto di psichiatria: prescrivere farmaci a persone che non ne hanno bisogno.
Immaginate: un intera industria che poggia sul nulla! E sì, c’è bisogno di immaginarlo perché nulla all’interno dell’industria farmaceutica è reale.
COSA SIGNIFICA NORMALITA’ IN PSICHIATRIA? ESSERE UNO ZOMBIE SENZA SENTIMENTI
L’unico modo per essere “normali” quando si è sottoposti alla “diagnosi” di uno psichiatra – un processo che è del tutto soggettivo e del tutto privo di qualcosa di simile alla vera scienza – è quello di mostrarsi assolutamente privi di emozioni.
Una persona in coma è una persona “normale”, secondo il DSM, in quanto non presenta alcun sintomo che potrebbe indicare la presenza di quelle terribili cose, chiamate sentimenti.
Anche una persona morta è “normale”, secondo la psichiatria, soprattutto perché i morti non si qualificano per il rimborso Medicare e quindi non vale la pena diagnosticarli o curarli.
E’ tutta una crudele beffa. La psichiatria dovrebbe essere del tutto abolita in questo momento, togliendo i psicofarmaci ai bambini e sostituendoli con alimenti sani.
IL CONCETTO PERDUTO DI NORMALITA‘
Ecco alcune semplici verità che devono essere riaffermate quando aboliremo la scienza ciarlatana che è la psichiatria:
La normalità non si raggiunge attraverso i farmaci. La normalità non è l’assenza di emozioni. La vita implica necessariamente emozioni, esperienze e comportamenti che, di volta in volta, “superano” il confine della patetica sobrietà. Questo non significa che la gente sia “mentalmente disturbata”. Significa soltanto che non sono dei robot biologici.
LA NUTRIZIONE E’ LA RISPOSTA, NON I FARMACI
Le carenze nutrizionali, tra l’altro, sono la causa principale di quasi tutte le “malattie mentali”. Gli squilibri di zucchero nel sangue causano malfunzionamenti del cervello in quanto la sua fonte energetica primaria sono proprio gli zuccheri. Carenze di zinco, selenio, cromo, magnesio e altri elementi causano squilibri di zucchero nel sangue che provocano emozioni o comportamenti apparentemente “selvaggi”.
Quasi tutti coloro i quali sono stati diagnosticati con un disturbo mentale nel nostro mondo moderno soffrono in realtà di squilibri nutrizionali. Troppi cibi spazzatura, non fanno bene al nostro organismo. A volte, questi cibi sono avvelenati dai troppi vaccini (alluminio e mercurio) o per aver mangiato troppi cibi tossici (mercurio nel pesce, cadmio, arsenico, ecc), la carenza di vitamina D è ridicolmente diffusa, soprattutto nel Regno Unito e in Canada, dove la luce solare è nettamente meno intensa.
La ragione per cui la nutrizione non è mai stata proposta come soluzione ai disturbi mentali è perché l’industria farmaceutica fa soldi solo vendendo “trattamenti” chimici per condizioni mentali fittizie e dai nomi complessi in modo che assumano una apparente credibilità. Se il cibo e gli integratori alimentari potessero mantenere il vostro cervello sano – e credetemi, possono! – Allora chi avrebbe bisogno di costosi prodotti farmaceutici? Chi avrebbe bisogno di costosi psichiatri? Chi avrebbe bisogno di pilloline magiche?
Nessuno! Questa è la semplice ed evidente verità: la nostra società sarebbe molto più felice, più sana e più produttiva, se l’intera industria farmaceutica e psichiatrica sparissero.
Con il DSM-5, la moderna psichiatria si è fatta beffa di se stessa. La psichiatria stessa sembra essere completamente impazzita.
Inventa anche tu delle malattie fittizie!!!
Potete diventare psichiatri anche voi! Basta che utilizzate il Disease Mongering Engine! Potreste divertirvi a creare nuove malattie psichiatriche!:)
Fonte tratta dal sito .

La tirannia ”democratica”

Alessandro Scipioni    

Non può un uomo essere libero in una nazione schiava. La libertà individuale è connessa e dipende molto dal contesto  che la circonda. Non è libertà, l’iperlibertinaggio che viene offerto oggi dal nuovo ordine mondiale.
Non si contesta le singole scelte, e non ci si rende maestri di alcuna morale. Ma riflettiamo esattamente su cosa sia questa libertà che ci viene offerta in un mondo che viene etichettato come il più libero.  Cosa possiamo realmente fare? Avere una vita privata piena di ogni tipo di avventure, potremmo in futuro liberamente drogarci, verranno consentiti i matrimoni omosessuali, potremmo adottare bambini da singles, potremmo spostarci come vogliamo per il mondo, potremmo credere o non credere in tutto. Ma i nostri paesi dovranno comunque adottare la politica monetaria imposta da altri, non potremmo avere la libertà di codificare comportamenti che urtano la sensibilità dei nostri Popoli, la nostra sovranità in campo legislativo sarà subordinata a scelte fatte da stranieri, chi votiamo conterà di meno del capitale apolide. E per guardare solo al presente abbiamo la libertà di far morire milioni di persone di fame per avere le rate che divorano il potere d’acquisto dei nostri stipendi, possiamo “sballarci” in cambio di non guardare alla distruzione della nostra millenaria civiltà.
E saremo gli uomini liberi del più libero dei mondi?
Viviamo addirittura in un epoca nella quale un qualsiasi speculatore disonesto si sveglia la mattina fa crollare un mercato per avere ancora più denaro  in un giorno per specularci ancora, di quanto una nazione africana potrà avere in cento anni per mangiare. E ciò costerà ancora posti di lavoro disperazione e miseria anche in occidente.  Viviamo in un mondo nel quale politicanti da réclame televisiva vanno a pontificare del diritto dei mercati a strangolare barbaramente le persone, a calpestare la dignità umana e lo chiamano progresso. Non è male che un popolo venga distrutto al solo scopo di permettere lo smodato arricchimento di pochi singoli, non è male che questi pochi singoli usino il futuro delle persone come se si trattasse di pacchetti d’azione , ma è un abominio, agli occhi dei nostri politici, mettere un freno alla loro avidità.
Mai come in questa epoca gli uomini, i Popoli sono stati più schiavi. Ogni nostra conversazione telefonica è registrata, ogni email, i nostri pur minimi movimenti su internet possono essere   controllati e per decine di anni, l’avidità del mercato schiaccia le nostre speranze, eppure abbiamo l’impressione di essere liberi. Liberi di fare ciò che vogliamo,- ma è ovvio! Crediamo forse  agli schiavi di ogni epoca sia mai stato vietato di accoppiarsi? O crediamo che al padrone di due in catene interessasse se questi due fossero omo o eterosessuali, o che gli impedisse di ballare nei loro alloggi? Questo non interessa ai padroni, anzi…  Balla pure caro schiavo, ubriacati ti forniscono anche la birra, fai tutto quello che vuoi ma non spezzare le catene.
Non discutete il mercato, restate schiavi dei consumi, fregatevene dei popoli oppressi, della vostra cultura annientata, dei soprusi del capitale apolide,  ed in cambio potrete andare a letto con chi preferite, sposare una persona dello stesso sesso, bere, tutto quello che volete  non è la morale che interessa, sono le nuove catene che non vanno spezzate.
Ora  non è questo un giudizio morale, è soltanto una costatazione su ciò che ci consentono di fare ciò che vogliamo in un ambito privato in cambio di poter rinunciare alla libertà vera dei nostri popoli, a patto che non tentiamo di scostarci dal nostro ruolo, che accettiamo l’oppressione dei mercati.
 Ammoniva profeticamente il grande Pericle nel proprio discorso: “Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private. Qui ad Atene noi facciamo così. Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa. E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così. Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore”.
 Non era oggi come allora l’abdicazione all’interesse verso la cosa pubblica del cittadino, la dimenticanza dei propri fratelli  l’obbiettivo dei veri Tiranni? Non è oggi la stessa falsa libertà a far sentire l’odierno schiavo l’uomo più libero al mondo, a far prosperare la dittatura del capitale?
 27 Novembre 2013 12:00:00 – http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=22712