Matteo Renzi, gli scheletri nel suo armadio – segue: Un deputato israeliano nel parlamento italiano

28 novembre 2013

di: Nicola Bizzi
www.signoraggio.it
Riprendiamo, in sintesi, da signoraggio.it, un articolo di Nicola Bizzi sugli scheletri nell’armadio dell’enfant prodige del Pd, Matteo Renzi.
Sul “personaggio” Matteo Renzi, con una certosina opera di demaquillage abbiamo tolto, una ad una, come in un gioco di scatole cinesi, le varie maschere che costui, costruito dal Nuovo Ordine Mondiale, sta indossando per farsi accettare dall’addormentato elettorato del PD e per presentarsi al Popolo Italiano come il nuovo salvatore della Patria.
Tale personaggio è stato mediaticamente studiato e costruito e imposto da ben collaudate agenzie di marketing, secondo un classico sistema all’americana. Gode dell’appoggio dei peggiori “poteri forti” della grande finanza internazionale (e, recentemente, anche di quello di Carlo De Benedetti, un nome, una garanzia!), e di come tutto il suo pensiero (o meglio, “non-pensiero”) e la sua azione politica trasudino massonicità. D’altra parte il Pd è ormai lo strumento prediletto della grande massoneria finanziaria internazionale.

Abbiamo già scritto della condanna comminatagli dalla Corte dei Conti in relazione ad illeciti risalenti a quando il “ragazzo” presiedeva la Provincia di Firenze, e di come certi “poteri forti” che fino ad oggi hanno avuto come referente Massimo D’Alema, dopo aver definitivamente scaricato “baffino”, stiano adesso puntando invece su Matteo Renzi. E, proprio in relazione a certi poteri, è stato raccontato chi sia il “consigliere economico” del giovane aspirante Premier di Rignano sull’Arno, quell’economista israeliano (da questa legislatura Deputato del PD) Itzhak Yoram Gutgeld, fino al Marzo di quest’anno direttore della Mc Kinsey e già autore nel 2006 de programma politico di governo di Romano Prodi. E come Gugeld abbia confezionato per Renzi un programma di governo ad hoc per finire di consegnare quel che resta dell’Italia al potere usurocratico-massonico-bancario e alle multinazionali.
Tornando a Gutgeld e alla Mc Kinsey, è bene fare ancora piena luce sui danni enormi e incalcolabili che questa multinazionale, leader mondiale nel campo delle consulenze manageriali, della quale Matteo Renzi è palese espressione, ha arrecato al sistema bancario italiano e, soprattutto, alle tasche dei risparmiatori.
Gli Italiani, a differenza di molti altri popoli europei votati per cultura e tradizione all’indebitamento creditizio, hanno sempre avuto una marcata vocazione al risparmio, tanto che, nonostante la pesante crisi economica che stiamo attraversando (voluta e imposta dagli speculatori), il risparmio bancario dei nostri concittadini rappresenta ancora una quota consistente della ricchezza nazionale. Siccome i “guru” e gli avvoltoi della finanza internazionale stanno finendo di spolpare, con la complicità della nostra classe politica, le ricchezze dello Stato, e fra non molto nel settore dell’industria statale non resterà più niente da mordere, era inevitabile che prima o poi finissero nel mirino di questi sciacalli anche i risparmi dei privati cittadini, un tesoretto troppo ghiotto per lasciarselo sfuggire.
Abbiamo sempre criticato la smania tutta italiana di “investire”. Non riesco infatti a concepire (forse perché non fa parte della mia cultura e della mia formazione) la fretta maledetta e la disinvoltura con cui decine di migliaia di concittadini consegnino alle banche i propri sudati risparmi acquistando Titoli di Stato o sottoscrivendo discutibili investimenti obbligazionari che, nel migliore dei casi, daranno a loro nel corso di diversi anni interessi decisamente ridicoli (spesso nell’ordine del 2 – 3%). Una follia.
Se capita di avere del denaro da investire, occorre guardarsi bene dall’affidarlo alle banche in cambio di carta straccia. E’ meglio di certo acquistare beni materiali a prezzo conveniente, per poi rivenderli al momento giusto e ricavarci un’utile magari del 100%, se non maggiore. Ma la stragrande maggioranza degli Italiani non ragiona così e, per tradizione, si è sempre votata all’acquisto di titoli. Tanto che, negli ambienti finanziari esteri, gli Italiani sono da sempre chiamati “BOT People”.
Era quindi ovvio e prevedibile che i lupi famelici che stanno strangolando la nostra economia sfruttassero questa tendenza tutta italiana ad “investire” per poter arrivare a mettere le mani sui loro risparmi. Come? La risposta è semplice! Stravolgendo completamente e snaturando il tradizionale sistema bancario, fino a poco tempo fa fondato sui depositi e sulla concessione del credito, in modo da poter in tutta libertà (e impunità) vendere ai nostri concittadini derivati, investimenti “tossici” e titoli spazzatura.
Ci ha pensato naturalmente la Mc Kinsey, formulando e imponendo agli istituti di credito italiani l’utilizzo di piattaforme di consulenza come la Advice, che hanno distrutto la figura professionale dei bancari, parcellizzandone il lavoro e trasformandoli in venditori di fumo legalizzati, in “effettori” che propongono titoli spazzatura, senza neanche essere tenuti a conoscerne i potenziali rischi, carpendo così la fiducia dei risparmiatori.
La Mc Kinsey ha così imposto, come rileva Marco Della Luna, un metodo di budgetismo “mordi e fuggi”, improntato su certificazioni di contratto illusorie e fuorvianti. La piattaforma Advice, imposta dalla Mc Kinsey, emette “consulenze” che recano la certificazione dell’ABI, consulenze che hanno già di per sé un costo base. Quindi l’ignaro risparmiatore viene spinto dal personale bancario, trasformato in una impersonale catena di piazzisti, ad acquistare e a sottoscrivere qualsiasi porcheria, in quanto “protetta” da una certificazione che deve pure pagare. Ma nessuno dice al risparmiatore che non si può certificare la certezza di un risultato e che sono alte le possibilità di andarci a rimettere.
Grazie quindi a personaggi come Gutgeld, e alla pressione che hanno esercitato sugli economisti e sulla stampa di settore per fare applicare il giochetto di queste certificazioni, non abbiamo più in Italia una banca “che fa la banca”, cioé che raccoglie il risparmio e che finanzia l’economia produttiva. Abbiamo invece una frode legalizzata che, oltre a danneggiare i risparmiatori, mortifica la stessa figura del bancario, defraudato della propria competenza e professionalità e ridotto quasi ad un robot.
Il metodo Mc Kinsey è stato introdotto in Italia agli inizi degli anni ’90, in preparazione alla campagna di frodi bancarie e di mutui facili al 100-110% del valore degli immobili.
I gestori del risparmio dei clienti sono stati così convertiti in piazzisti di titoli (perlopiù strutturati) spazzatura, che sovente si deprezzano del 5% il giorno dopo la vendita (il 5% viene così introitato dalla banca), e la clientela da spennare è stata suddivisa in:
-fascia bassa (family del MPS)
-fascia media (affluent)
-fascia medio-alta (upper affluent)
-fascia alta (private – gestito fuori dalle filiali, in uffici appositi).
Come denuncia Marco Della Luna, in base alla “dottrina Mc Kinsey”, i gestori si spacciano per consulenti, ma hanno perso ormai quella conoscenza dell’economia e della finanza necessaria a fare da consulenti reali. Vendono prodotti spinti dalla banca, cioè quelli da cui la banca guadagna di più o quelli che deve sbolognare perché stanno per saltare (vedi vendite di titoli Lehman in prossimità del default) in conflitto di interesse coi clienti.
Attraverso piattaforme di consulenza automatica e computerizzata come la Advice, un software chiede le caratteristiche del cliente, i suoi bisogni, obiettivi, etc., per poi sfornare una proposta personalizzata e “certificata” dall’ABI, che però tiene conto innanzitutto degli interessi delle banche socie dell’ABI stessa. Per questa consultazione, come ho già rilevato, il cliente paga (e non poco), per poi buttare i suoi risparmi in un pozzo dal quale non sa se riusciranno, perché non ha alcuna garanzia di non perdere l’investimento.
Come possono quindi gli Italiani fidarsi di Matteo Renzi, che della Mc Kinsey è prodotto ed espressione? Come possono fidarsi di un burattino il cui “consigliere economico” è uno degli artefici e dei responsabili della spoliazione “legalizzata” dei loro risparmi?
Temo che quando il Popolo Italiano aprirà finalmente gli occhi sarà già sprofondato in un baratro dal quale non riuscirà più a risalire.
http://www.rinascita.eu/?action=news&id=22719

UN DEPUTATO ISRAELIANO NEL PARLAMENTO ITALIANO  (a fianco di Matteo Renzi ndr)
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/11/un-deputato-israeliano-nel-parlamento.html

Matteo Renzi, gli scheletri nel suo armadio – segue: Un deputato israeliano nel parlamento italianoultima modifica: 2013-12-01T11:21:04+01:00da davi-luciano
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