La Francia neocolonialista e le relazioni pericolose di Enrico Letta

22 novembre 2013
Parigi, Letta incontra Hollande
Abbiamo tutti amato la Francia della grande Rivoluzione Repubblicana del 1789, della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo nella notte del 26 agosto dello stesso anno, della rivoluzione del 1848, della Comune di Parigi, primo tentativo di stato democratico avanzato; ma quella Francia non esiste più. Oggi la Francia (non importa che al potere vi sia la “destra” di Sarkozy o la presunta “sinistra” del socialista Hollande) è uno stato guerrafondaio e neocolonialista.

Nonostante le sconfitte subite ad opera del movimento di liberazione vietnamita, con la battaglia di Dien Bien Phu del 1954, e quella subita ad opera del Fronte di Liberazione Nazionale algerino nella guerra di indipendenza algerina (1954-1962), la Francia ha continuato negli ultimi 60 anni ad esercitare una forma di interferenza e dominio di stampo neocolonialista nei confronti delle sue ex-colonie africane, e di altri paesi africani come l’ex-Congo belga, l’Egitto ed il Ruanda, non rinunciando peraltro a tentare di interferire nella politica interna dei suoi ex-protettorati asiatici della Siria e del Libano.
Questa politica si è tradotta spesso in vere e proprie aggressioni armate, come quella perpetrata ai danni dell’Egitto nel 1956, insieme a Israele e Gran Bretagna. Sono seguite una serie di altri interventi armati via terra, bombardamenti, destituzioni “manu militari” di governi locali, cui si accenna solo brevemente:
 
-interventi in Gabon nel 1964 e 1990;
-in Ciad nel 1972 e 2008;
-nell’ex-Congo Belga nel 1978, 1991, 1994 e 2003;
-nella Repubblica Centroafricana nel 1979 e 1996;
-nella guerra del Niger nel 1983-1984;
-nelle Isole Comore nel 1989 e 1995;
-a Gibuti nel 1991;
-nel Ruanda nel 1994;
-nella Costa d’Avorio nel 2002 e 2004.
 
Venendo direttamente agli episodi più recenti:
 
-Libia 2011:
 
La Francia il 19 marzo 2011 iniziò unilateralmente l’ intervento militare contro la Libia di Gheddafi. Solo successivamente intervenne tutta la Nato, servendosi come pretesto di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che prevedeva l’istituzione di una “no fly zone” e genericamente azioni atte a “salvare i civili”.
 
In occasione dell’ assassinio di Gheddafi, ottobre 2011, “voci” ricorrenti, riprese anche dal Corriere della Sera, indicavano che l’ uccisione di Gheddafi, dopo che era stato catturato, era stata eseguita da un agente francese.
 
-Costa d’Avorio 2011:
 
Nel 2011, durante le guerra in civile in Costa d’Avorio, le forze militari francesi intervennero a favore di Alassane Ouattara, ex funzionario della Banca Mondiale. La guerra civile era scoppiata dopo il rifiuto da parte del presidente Laurent Gbagbo (indipendentista inviso a Parigi) di dimettersi e accettare il verdetto delle elezioni, da cui Alassane Ouattara (sostenuto dalla Francia e collegato ad importanti aziende francesi) sarebbe risultato Presidente (a meno di brogli).
 
-Mali 2013:
 
La Francia l’11 gennaio 2013 annunciò di avere iniziato operazioni militari in Mali contro i ribelli islamici in gran parte infiltratisi dalla “nuova” Libia post-Gheddafi. La presenza di truppe francesi è tuttora attiva.
 
Il 10 gennaio 2011 il Consiglio di Sicurezza ONU aveva deliberato che in Mali doveva intervenire una forza multinazionale a guida africana; i militari dell’ UE avrebbero dovuto fornire solo aiuti logistici.
 
Solo dopo “il fatto compiuto” francese, ONU e UE approvarono l’ intervento militare del paese occidentale. Questa eventualità, prima l’ intervento poi l’ approvazione ONU, non rientra in quello che è previsto dal Cap. VII della Carta ONU.
 
-Siria 2012-2013:
 
Sarkozy nel febbraio 2012 fonda il gruppo “Amici della Siria” che coordina gli interventi dei paesi occidentali e del Golfo in aiuto all’ opposizione siriana armata da loro sostenuta finanziariamente e militarmente.
 
30 agosto 2012: in Consiglio di Sicurezza la Francia cerca di fare passare la proposta di zone cuscinetto e “corridoi umanitari” presidiati militarmente, ma la cosa non viene approvata per l’opposizione di Russia e Cina.
 
31 agosto 2013: Hollande aveva già ordinato ai suoi cacciabombardieri di colpire in Siria, ma viene fermato all’ultimo momento dall’accordo USA-Russia.
 
– Nucleare, Iran ed Israele 2013
 
La Francia nel novembre 2013 blocca l’ accordo tra Iran e i paesi (5 + 1) che trattano sul nucleare iraniano.
 
La settimana successiva Hollande in Israele dichiara che terrà ferma la sua posizione contro l’accordo, aprendo inquietanti scenari di tensione internazionale e di guerra.
 
Il 20 novembre, mentre si stava discutendo in Parlamento, e poi in Senato, sul rifinanziamento delle missioni militari italiane all’estero spacciate per “missioni di pace”, si è svolto a Roma l’incontro tra Enrico Letta ed il Primo Ministro francese Hollande. L’incontro non ha riguardato solo la riconferma della decisione comune di portare avanti la costruzione della TAV, la faraonica ed inutile opera che dovrebbe sconvolgere la Val di Susa, assicurando ingenti profitti a grandi gruppi capitalistici italiani e francesi, nonostante le inascoltate e represse proteste popolari nella Valle e nella stessa Roma.
Certamente un altro argomento di discussione è stato quello degli interventi militari di stampo neo-coloniale, non solo in Libia, dove l’Italia si prepara a finanziare ed addestrare un esercito di mercenari per riportare “ordine” in quel paese sconvolto e nel caos, ma anche in Siria. Infatti Francia ed Italia continuano a far parte del gruppo di “amici della Siria”, ovvero un gruppo di paesi che sostiene finanziariamente e militarmente i cosiddetti “ribelli” che stanno tentando di distruggere anche quel paese.
Il completamento di questo disegno sarà il programmato incontro – il 2 dicembre prossimo a Roma – tra lo stesso Letta e Netanyahu, primo ministro di uno stato colonialista come Israele, che continua a praticare l’apartheid nei confronti dei Palestinesi. Si parlerà di accordi militari e della vendita di armi ad Israele. Si prenderanno gli ultimi accordi per una grande esercitazione militare congiunta tra Italia ed Israele, già programmata da tempo, in cui è simulata una minaccia esterna contro il territorio israeliano. Gli stati “canaglia” della regione, Iran e Siria, già sottoposti ad embargo e messi sotto accusa soprattutto da Francia, Israele e petromonarchie, sono nel mirino. Tutto torna: il quadro è completo.
 
Enzo Brandi,
 in collaborazione con Marco Palombo
http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=2068

La Francia neocolonialista e le relazioni pericolose di Enrico Lettaultima modifica: 2013-11-26T20:58:16+01:00da davi-luciano
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