FATTO GRAVISSIMO: Le Autorità di Ravenna non concedono Piazza Garibaldi

Le Autorità di Ravenna non concedono Piazza Garibaldi (la piazza su cui si affaccia la banca del presidente ABI Patuelli)
Forse al presidente dell’ABI non piace la manifestazione dei bancari ?

Noi non ci fermiamo
Confermata la manifestazione PACIFICA E DEMOCRATICA per difendere il Contratto

giovedì 31 ottobre 2013 a Ravenna

ore 10.30 concentramento in Piazza Farini (piazzale della stazione)

ore 11. 00 partenza del corteo che passerà sotto la banca del presidente ABI

ore 11.30 Piazza del Popolo con intervento dei Segretari Generali Nazionali di Categoria del Credito

Giovedì 31 ottobre scioperiamo compatti e partecipiamo numerosi alla manifestazione

FABI – Dircredito – Fiba/Cisl – Fisac/Cgil – UILca – Sinfub – UGL Credito

http://www.fisac-cgil.it/wp-content/uploads/2013/10/commanifetsazione31ottobre.pdf

Bancari in sciopero giovedì, l’Abi ha disdetto il contratto   
Una volta erano una categoria invidiata, considerata “ricca” a prescindere dalle figure professionali presenti.

Una volta i bancari venivano tranquillamente confusi con i banchieri, perché era ovviamente anche una categoria “tranquilla”, abituata a risolvere i problemi senza conflitti. Tanto…

Anche per loro le cose si mettono male. Anni di contratti a perdere, licenziamenti, fusioni che hanno ridotto il numero degli istitui, informatizzazione che ha eliminato buona parte delle operazioni che bisogna “fisicamente” fare allo sportello, marginalizzazione del “rapporto col piccolo cliente” rispetto alla centralità assunta daigrandi investimenti… e ora è arrivata anche la disdetta del contratto nazionale. Unilaterale, senza se e senza ma, da parte dell’Associazione delle banche italiane (Abi), quel covo di indagandi in attesa di arresto (il penultimo presidente è stato Roberto Mussari, per anni capo assoluto di MontePaschi prima del crack)

Per lo sciopero della categoria, il primo da 13 anni, tutti i sindacati – anche i “complici”, che qui contano una sigla in più, in onore al corporativismo – hanno organizzato giovedì 31 ottobre un corteo a Ravenna, città del presidente Abi Giovanni Patuelli (numero uno della locale Cassa di Risparmio) e manifestazioni a Roma, Genova, Padova e Milano. L’evento sarà anche preceduto il 30, in occasione della giornata del Risparmio dell’Acri, da un presidio a Roma e a Milano.

Qui di seguito la posizione della Falcri che, per le caratteristiche della categoria, può essere considerato un sindacato di base.

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LA DISDETTA DEL CONTRATTO NAZIONALE

La disdetta unilaterale del Contratto Nazionale, rassegnata formalmente da ABI nell’incontro di ieri, va letta come un atto gravissimo. ABI, evidentemente, non ritiene più sufficiente nemmeno quella politica concertativa che, tra le altre cose, aveva consentito la gestione di migliaia di esuberi nell’ultimo decennio. Tale decisione rappresenta un violento schiaffo a tutte le lavoratrici ed i lavoratori del settore e dimostra come i banchieri siano incapaci di rinunciare ai loro enormi benefit e di calarsi in una realtà complessa, come quella che sta attraversando il nostro Paese, mostrando quell’umiltà e quella consapevolezza necessarie per dare risposte efficaci agli interessi generali delle imprese, delle famiglie, dei giovani, delle comunità locali e dell’occupazione.

Come sono stati utilizzati i tantissimi soldi ricavati dai continui tagli sul costo del lavoro, dalla forte riduzione degli organici e degli sportelli, dalle continue ristrutturazioni e concentrazioni?
Negli ultimi anni nulla è stato fatto per dare risposte alle sollecitazioni provenienti dal mondo del lavoro, delle imprese e della clientela in generale. Al contrario si è assistito ad una costante crescita dei privilegi dei banchieri e del top management.
La gravissima forzatura operata dall’ABI dimostra ancora una volta come i vertici delle banche, anziché affrontare i problemi strutturali del settore, vogliano affrontare la crisi più difficile di sempre facendo gravare sulle spalle dei lavoratori i costi della loro manifesta incapacità di modernizzare il sistema bancario.
Unisin si è espressa – richiedendo anche specifici interventi del Governo ed inviando un documento alla forze politiche – affinché la politica potesse eliminare le distorsioni regolamentari e fiscali (il c.d. cuneo fiscale, il regime fiscale sui crediti ed altro) che penalizzano le banche italiane rispetto ai competitor europei.
Il Sindacato, tuttavia, non può certo avallare un simile scenario dove continua a non essere chiaro quali strade le banche vogliano percorrere per rilanciare l’economia del Paese e valorizzare le opportunità offerte dalla tecnologia e da un personale molto qualificato e professionale.
E’ finito il tempo dei tentennamenti! Soprattutto la parte datoriale ha il dovere di assumere concretamente il ruolo che le compete, con grande responsabilità e con idee innovative e costruttive. Chi non vuole, o non è capace di farlo, deve avere l’umiltà di rinunciare ai propri incarichi.
Adesso il Sindacato e le migliaia di lavoratrici e di lavoratori bancari sono chiamati ad una risposta forte ed unitaria ed Unisin, come sempre, sarà parte attiva e determinata.

Roma, 17 settembre 2013

LA SEGRETERIA NAZIONALE UNISIN FALCRI – SILCEA
http://www.contropiano.org/lavoro-conflitto/item/19971-bancari-in-piazza-giovedi-l-abi-ha-disdetto-il-contratto

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Banche: giovedi’ sciopero e cortei contro Abi, rose a clienti
http://www.fisac-cgil.it/20021/banche-giovedi-sciopero-e-cortei-contro-abi-rose-a-clienti

Bancari in piazza contro la disdetta del contratto

http://www.fabi.it/news/news-in-evidenza/bancari-in-piazza-contro-la-disdetta-del-contratto.html

I bancari sfilano per le vie di Ravenna: ‘contestato’ il presidente dell’Abi Patuelli

Oltre il 90% dei lavoratori del settore bancario ha aderito giovedì mattina, sia a livello regionale che nazionale, allo sciopero proclamato da DirCredito, Fabi, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil, Ugl Credito, Uilca, Unisin Falcri – Silcea e Sallca/Cub

I sindacati dei bancari sottolineano il grande successo della mobilitazione e dalla partecipazione alla manifestazione regionale che si è svolta a Ravenna. La chiusura delle filiali è stata quasi totale in tutta la regione.

La manifestazione a Ravenna ha visto la partecipazione di numerosissimi lavoratori, oltre un migliaio, che sono giunti, con pullman e mezzi propri, da tutta l’Emilia Romagna per protestare contro la disdetta del contratto nazionale. I lavoratori del credito si sono apertamente schierati contro le scelte dell’Abi.

Nel corso della manifestazione gli organizzatori hanno distribuito centinaia di volantini per spiegare le ragioni della protesta. I lavoratori hanno dato vita, per le vie della città, a un lungo corteo che si è concluso in piazza del Popolo dove hanno preso la parola Massimo Masi, segretario generale della Uilca, Giuliano Calcagni, segretario nazionale della Fisac Cgil, e Giuliano Romani, segretario generale della Fiba Cisl.

I tre esponenti sindacali hanno condannato la scelta dell’Abi di disdettare il contratto nazionale e chiesto a gran voce che l’associazione delle banche torni sui suoi passi: “Oltre 300mila lavoratori del credito hanno deciso di aderire allo sciopero. Chiedono che le banche si rimettano al servizio del Paese e che non siano i bancari e le bancarie a pagare il prezzo delle politiche sbagliate che hanno caratterizzato gli ultimi 10 anni. La disdetta del contratto nazionale di lavoro giunge in un momento delicato, in cui ci sono 12 banche commissariate e la dichiarazione di altri 20mila nuovi esuberi. L’associazione della banche non vuole rinnovare l’ammortizzatore di settore, che non pesa in alcun modo sul bilancio dello Stato, e con cui fino ad oggi sono stati gestiti i 50mila lavoratori bancari in esubero”.

Infine dai sindacati è partita una stoccata nei confronti degli stipendi dei manager: “Senza fare la minima autocritica l’Abi, permette, nonostante i richiami di Banca d’Italia e dell’Unione Europea, che le retribuzioni dei top manager raggiungano importi vergognosi ed ingiustificati. L’ultimo esempio, davvero intollerabile e offensivo per tutti, è quello dell’ex amministratore delegato del Gruppo Intesa, Cucchiani: 7 milioni di euro per 21 mesi di lavoro”. Al termine della manifestazione una delegazione dei sindacati è stata ricevuta dal Prefetto di Ravenna.

Foto :

http://www.ravennatoday.it/foto/cronaca/lo-sciopero-dei-bancari-foto-di-massimo-argnani/m-a-01.html

Le percentuali d’adesione allo sciopero nazionale dei lavoratori bancari, indetto oggi giovedì 31 ottobre unitariamente dai sindacati di categoria, si attestano tra l’85% e il 90%, nonostante banche e gruppi bancari si siano rifiutati di accettare l’adesione allo sciopero di quei lavoratori che avevano già programmato una giornata di ferie.

Oltre il 92% delle filiali e delle agenzie in Italia sono rimaste chiuse.
Questa è la risposta della categoria alla scellerata disdetta del contratto nazionale di lavoro dei 309mila bancari italiani.

FATTO GRAVISSIMO: Le Autorità di Ravenna non concedono Piazza Garibaldiultima modifica: 2013-11-03T22:05:53+01:00da davi-luciano
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