Dio dovrebbe fulminarli all’istante

Siamo abituati a vedere su internet foto di cani massacrati in Romania, Ucraina, Moldavia, Nordafrica, Cina e altri paesi canaglia, ma qualche volta ci arrivano segnalazioni da regioni italiane dello stesso genere, abitate da barbari incivili per i quali non abbiamo più aggettivi da usare per descriverli. Questa foto è stata fatta a Sovereto, una frazione di Isola Capo Rizzuto, in Calabria e vale solo la pena ricordare che, fra tutti gli italiani, i calabresi sono i più pericolosi, più ancora dei siciliani. A coloro che dovessero accusarmi di qualunquismo o di generalizzare, rispondo che questa reazione è semplicemente sterile, perché conduce a un circolo vizioso. Finché le persone reagiranno a queste immagini dicendo che non si può fare di tutta l’erba un fascio, che fra rumeni e ucraini ci sono degnissime persone e che i cattivi sono dappertutto, resteremo confinati nell’ambito dei luoghi comuni, senza andare oltre la mera indignazione. Invece, è necessario superare i campanilismi e ammettere che ci sono isole etniche peggiori di altre. Per esempio, in provincia di Brescia, tanto per superare la contrapposizione terroni-polentoni. Non mi basta più il buonismo e il romanesco “volemose bene”. Voglio giustizia per le vittime animali, ovunque siano massacrate e da chiunque siano rese tali. Di vigliacchi che se la prendono con gli animali è pieno il mondo, ma è innegabile che in certe zone del Pianeta ce ne sia una concentrazione maggiore che in altre parti. All’autore del gesto mostrato in foto, auguro anch’io, come molti altri utenti di Facebook, una morte lenta e dolorosa.

 La foto è di Antonio Russo