E se gli animali facessero a noi quello che noi facciamo loro?

DI FRANCO LIBERO MANCO

luigiboschi.it Da millenni noi esseri umani sfruttiamo sistematicamente gli animali, tormentandoli in ogni modo, coinvolgendoli in tutte le nostre losche situazioni belliche, uccidendoli nei mattatoi, nei boschi, nei mari, costringendoli a lavorare per noi come schiavi, e oggi sperimentando su di loro ogni tecnica chirurgica, ogni medicinale, ogni veleno, ogni cosmetico, ogni prodotto chimico, rubando loro non solo la libertà, il loro manto, il loro latte, le loro uova, il loro miele, ma anche il loro unico bene, la vita.

 E se per ipotesi gli animali facessero a noi quello che noi facciamo a loro?

 

Se fin della nostra nascita gli animali avessero il potere di privare noi e i nostri bambini della libertà e della luce del sole e ci allevassero in gabbie e in capannoni lager per tutta la nostra vita per poi ucciderci nel modo più crudele sezionando ogni parte del nostro corpo e mangiassero i nostri arti, il nostro cuore, il nostro fegato, il nostro cervello, i nostri polmoni, i nostri intestini, la nostra lingua e scaricassero il nostro sangue nelle fogne come succede nei mattatoi?

 Se le donne venissero ingravidate con mezzi rudimentali e meccanici, come succede per le mucche, per farle partorire continuamente e dopo il parto gli animali, ghiotti del latte delle nostre donne, sottraessero i bambini alle loro madri, li richiudessero in gabbie alimentandoli con pastoni innaturali e dopo pochi mesi li uccidessero per mangiare le loro tenere carni, e le donne disperate e rese folli dal dolore quando non più in grado di procreare e produrre latte venissero soppresse per diventare il loro pasto? E immaginiamo che tale specie sia talmente stupida e avida della nostra carne da trascurare gli effetti devastanti sulla loro salute?

 E immaginiamo che gli animali usassero torturarci per mero divertimento; oppure che usassero sperimentare, su centinaia di milioni di esseri umani, ogni loro strumento, ogni loro veleno, ci aprissero il torace per studiare su di noi le loro malattie e prelevassero i nostri organi interni per trapiantarli nei loro corpi?

 E immaginiamo ancora che il loro divertimento preferito fosse quello di entrare nel nostro ambiente, nelle nostre case, ad uccidere noi e i nostri piccoli, (come succede con la caccia); immaginiamo che usassero mettersi addosso la nostra pelle, ritenuta pregiata a seconda del colore bianca, nera, rossa, gialla, ci allevassero in condizioni disumane e ci spellassero spesso ancora vivi e lasciassero marcire i nostri corpi?

 Immaginiamo pure che, come succede per la pesca, che gli animali avessero la possibilità di catturare un gran numero di umani e che li facessero morire spasimanti, agonizzanti senza aria o devastati dai loro artigli, come succede con la pesca e con gli arpioni?

 E immaginiamo ancora che fossero gli animali ad aver reso questo pianeta invivibile, la causa della distruzione delle foreste, dell’inquinamento dell’aria, della terra, dei mari, dei fiumi, dei laghi e che avessero portato questo pianeta sull’orlo della catastrofe ecologica?

 

E immaginiamo che tale progenie usasse da sempre massacrare i suoi stessi simili in assurde battaglie fratricidi. Ora, se esistesse una simile specie, capace di una così spietata freddezza, cieca e sorda al nostro dolore e alle nostre suppliche, non saremmo forse concordi nel ritenere questi animali dei mostri sanguinari, come la specie più perniciosa del pianeta? Non spereremmo forse che il cielo provvedesse a farla sparire per sempre dalla faccia della terra?

 Franco Libero Manco

Fonte: www.luigiboschi.it

Link: http://www.luigiboschi.it/content/e-se-gli-animali-facessero-noi-quello-che-noi-facciamo-loro

23.10.2013

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12520


Terrorismo, Putin: “si vuole indebolire la Russia usando l’Islam radicale”

28 ottobre 2013
Pubblicato da ImolaOggi ESTERI, NEWSott 28, 2013

28 ott – Era diretta a Mosca Naida Asiyalova, la kamikaze daghestana che lunedì si è fatta esplodere su un autobus a Volgograd in Russia. Gli inquirenti ora cercano di capire perché abbia deciso di cambiare autobus prima di uccidere sei giovani di età compresa tra i 16 e i 26 anni.
Il leader del Cremlino, Vladimir Putin, incontrando i mufti di varie regioni islamiche russe, parla di “politicizzazione dell’Islam” per indebolire il Paese. “Alcune forze politiche usano l’Islam – sostiene Putin – o meglio le componenti radicali, tra l’altro lontane dalla tradizione dei musulmani russi, per indebolire il nostro Stato e creare conflitti probabilmente gestiti dall’estero”.
Gli investigatori ritengono che la Asiyalova portasse addosso mezzo chilo di tritolo. Almeno 30 passeggeri restano ricoverati: a una donna è stata amputata una gamba.
Questo martedì un’altra bomba è stata disinnescata in Daghestan. Il timore è quello di una nuova ondata terroristica non lontano da Sochi, la cittadina che ospiterà i giochi olimpici invernali.
A 100 giorni dall’evento è stato di massima allerta. Il capo della ribellione islamista nel Caucaso ha diffuso un appello “a fare di tutto” per impedire lo svolgimento dei Giochi. I servizi di sicurezza russi hanno introdotto un sistema di intercettazione delle comunicazioni di spettatori e atleti o chiunque altro si trovi a Sochi durante le olimpiadi invernali. euronews

PER NON DIMENTICARE I sauditi a Putin: terrorismo sui Giochi se difendi Assad


ECCO PERCHE’ VOGLIONO (ELIMINARE) IL NOSTRO CONTANTE

di Paolo Cardenà- Secondo quanto riportato dalla Reuters, il Ministro Saccomanni avrebbe espresso la volontà da parte dell’esecutivo di ridurre ulteriormente i limiti di utilizzo del contante.

Nell’agenzia si legge:

 Il governo intende ridurre la soglia massima di pagamento in contanti, attualmente posta a 1.000 euro.”Questo è un punto su cui l’Italia resta indietro ed è un punto su cui vogliamo intervenire”, ha detto il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, durante un’audizione in Parlamento sulla legge di Stabilità.

 Di seguito vi propongo alcune riflessioni, in parte già ospitate su numerosi articoli presenti sul blog.

 Nella vita comune, l’utilizzo del denaro contante è  una delle cose più normali che esista. La possibilità di utilizzare denaro contante per compensare transazioni commerciali, costituisce elemento di libertà di  ogni essere umano, oltre che motore di sviluppo alla crescita economica e al benessere collettivo.

Quotidianamente, avvengono milioni e milioni di transazioni che hanno come contropartita l’utilizzo del denaro contate,  senza il quale, con ogni probabilità, parte di queste non avverrebbero mai, o avverrebbero in maniera sensibilmente ridotta

L’utilizzo del denaro contante è semplice, è pratico, è efficace, è veloce e non è costoso.

Questo, unito alla possibilità di utilizzare anche altre forme di pagamento che il progresso tecnologico ha reso disponibile, contribuisce ad elevare il grado di efficienza della società e delle pratiche commerciali le quali, a seconda dei casi, richiedono strumenti di pagamento più o meno consoni a talune tipologie di spese

 Ridurre o eliminare del tutto l’utilizzo del denaro contante nelle pratiche commerciali, implicherebbe che chi ha uno stipendio, ad esempio, dovrà riceverlo obbligatoriamente in banca. Così come ogni sostanza contante di cui si dispone, dovrà essere depositata in banca, e da lì spesa attraverso la moneta elettronica.

 Di colpo, grazie ad un atto normativo, il cittadino verrebbe privato oltre che di questa forma di libertà (cioè quella di utilizzare il contante), anche dell’unica forma di dissenso a sua disposizione nei confronti del sistema bancario. Per contro, le banche verrebbero graziate in quello che per loro costituisce il vero e proprio incubo: la corsa agli sportelli.

 A quel punto, essendo il denaro smaterializzato e sostituito con un algoritmo astratto e intangibile, ne deriva che se non esiste moneta contante da scambiare e da prelevare, viene meno anche il pericolo che la popolazione possa chiedere la restituzione di ciò che non esiste. E’ evidente, e le banche festeggiano.Nel corso dei secoli, la necessità degli stati e quindi della politica, di contare sempre più sull’appoggio del sistema bancario per il finanziamento degli abusi di spesa della macchina statale e dei privilegi di politici (spesso corrotti ed incapaci), ha favorito l’instaurarsi di  una connivenza simbiotica tra la politica e il sistema bancario. Ciò  per reciproca convenienza: quella della politica di poter contare sui favori dei banchieri; e quella di quest’ultimi, di poter godere di  un quadro normativo di  favore per incrementare i propri affari e, in caso di dissesti, contare sull’interventismo statale.

 Il denaro, per il sistema bancario, è elemento sul quale fonda i propri affari: in buona sostanza è la merce da vendere.  Avere il controllo e la gestione di tutto il denaro, per la banca, è un moltiplicatore del proprio business e quindi di redditività.

In un sistema basato sulla riserva frazionaria quale è il nostro, accade che i 1000,00 euro che vengono depositati in banca,  possono  diventare (per il sistema bancario) fino a 100.000, ossia cento volte tanto. E ciò è possibile per l’effetto moltiplicativo  dei depositi. Siccome sulle somme depositate la banca è tenuta ad accantonare solo l’1% del deposito (nel nostro caso 10 euro, l’1% di 1000) per far fronte ad eventuali esigenze di cassa e richieste di rimborso delle sostanze depositate, ne consegue che le altre 990 possono essere  immesse nuovamente nel sistema, mediate la concessione di prestiti. A questo punto i 990 euro concessi in prestito, vengono nuovamente depositati sul sistema bancario e la banca, dopo aver provveduto ad accantonare un’altro 1% (9.90 euro in questa seconda fase) della somma depositata,  avrà nuovamente a disposizione 980.10 da poter  concedere di nuovo in prestito, e così via fino a che non si sarà esaurito l’effetto moltiplicatore sul deposito iniziale. Ossia fino a quando non si sarà prodotta moneta virtuale per 100.000 euro a fronte dei 1000 euro di deposito reale iniziale. In sostanza, per ogni mille euro di deposito, la banca potrà moltiplicare fino a 100.000 euro la materia oggetto dei propri affari: il denaro.

 Sulla massa di prestiti concessi, in questo caso 99.000 euro,  la banca trae un enorme profitto applicando un tasso di interesse che chi ha usufruito del prestito  dovrà rimborsare a determinate scadenze, unitamente al capitale preso in prestito. Alla luce del ragionamento appena esposto, risulta del tutto agevole comprendere l’interesse da parte del sistema bancario affinché si giunga alla completa eliminazione della denaro contante. Tanto meno sarà il contante in circolazione, tanto più elevata sarà la possibilità riservata alle banche di incrementare il proprio giro d’affari e aumentare a la redditività prodotta, che si traduce in bonus milionari pagati ai super manager.

 Il sistema bancario così deterrebbe in deposito la maggior parte della ricchezza del paese. Deterrebbe in custodia i vostri investimenti in titoli, azioni, obbligazioni, i preziosi custoditi in cassette di sicurezza, e ora anche il denaro che, obbligatoriamente, deve essere depositato sul conto corrente.

 Siccome le pretese impositive dello Stato si fondano su imponibili di cui lo Stato stesso ne dovrebbe conoscere le dimensioni e la collocazione, se ne deriva che lo Stato non potrebbe tassare ciò che non conosce, come ad esempio il denaro contante che voi custodite a casa. Almeno fino a questo momento.

 Il pericolo è proprio quello di essere obbligati, tramite un provvedimento di legge, a privarsi dell’utilizzo del contante, per rendere la macchina coercitiva del fisco ancora più efficiente, funzionale, perfetta e micidiale.

 Tra qualche giorno,  le banche italiane dovranno trasmettere all’anagrafe tributaria tutte le movimentazioni dei nostri conti correnti. Lo stato, con un semplice click, potrà conoscere in tempo reale ogni vostra ricchezza: sia la sua collocazione, che la sua dimensione complessiva. Ricchezza incrementata, ovviamente, dai depositi di denaro contante che, oltre a far aumentare la base imponibile da colpire con un’eventuale imposizione patrimoniale, offre allo Stato la garanzia del buon esito della sua pretesa tributaria.

 Quindi, in questo caso, avrebbe a sua completa disposizione ogni forma di ricchezza, e potrebbe tassare, confiscare ed espropriare, ogni importo a suo piacimento, desiderio e necessità, sia per salvare chi tale ricchezza la detiene in deposito (le banche), sia per salvare se stesso e i privilegi del manipolo di gerarchi da un eventuale bancarotta.

 Anzi, questo pericolo è quantomai reale e percepibile al punto che buona parte della nomenclatura politica del paese non nasconde affatto il desiderio di applicare un’imposta patrimoniale.

Volete un esempio su cosa potrebbe fare lo stato con il vostro patrimonio? Bene, basta prendere ad esempio Cipro. La cosa più semplice da fare è proprio quella di aggredire il deposito sui conti correnti. Sono sostanze disponibili e quindi per definizione idonee ad essere immediatamente trasferite, dal conto corrente alle casse dello stato.E poi se lo Stato è fortunato e a voi vi dice male, sul conto corrente potrebbe anche trovare un saldo particolarmente elevato derivante dal mutuo che la vostra banca, magari, vi ha accreditato qualche giorno prima per comprare la vostra casa o finanziare la vostra attività. Quindi un “extragettito” per lo Stato, una maggiore rapina per voi, su dei patrimoni a debito che dovrete rimborsare alla banca.

 La cosa vi sorprende? Nel 1992, con la patrimoniale di Amato, è accaduto proprio questo. Aziende e famiglie di sono viste confiscare ricchezza su delle somme derivanti da un finanziamento concesso dalla banca e temporaneamente depositato sul conto corrente bancario. Vi sembra giusto?

 Volete un’altro esempio? Eccovi serviti. Parte della politica, ad esempio, come dicevamo, non nasconde affatto l’idea che sarebbe favorevole ad un’imposta patrimoniale sui grandi patrimoni. A parte il fatto che non si forniscono chiarimenti su cosa debba intendersi per patrimonio, ossia se si dovranno considerare beni immobili, mobili, investimenti, aziende ecc., il sospetto è che, quando si accorgeranno che il gettito derivante da un’imposizione patrimoniale sarà molto ridotto, probabilmente, abbasseranno di molto il livello di patrimonio dal quale far scattare l’imposizione al fine di aumentare la base imponibile.

 Solo per citare un esempio, qualora dovesse essere tassato il patrimonio immobiliare, non è detto che il contribuente abbia disponibili gli importi per adempiere all’obbligazione tributaria. Ecco quindi che il fisco potrebbe aggredire il conto corrente dove si detengono, per obbligo normativo, anche le risorse indispensabili per il sostentamento dei propri congiunti, lasciando a pancia vuota tutta la famiglia.

 Ma la carrellata di casi e gli aspetti inquietanti di una simile coercizione della libertà individuale è ancora lunga, fitta ,se non interminabile. Si potrebbe andare avanti per ore, ma non cambierebbe affatto il risultato.

 La banca, concludendo, diverrebbe una gigantesca camera di compensazione, ossia soggetto giuridico al servizio (più di quanto lo sia oggi) dello Stato per espropriare ricchezza: ossia il presente e il futuro di liberi ed onesti cittadini.

Il perché è chiaro: per rendere solvibile il debitore non c’è via più semplice che quella di compensare debiti del debitore con i crediti del creditore. E il gioco è fatto


Letta: “Venderemo Fincantieri e Terna”.

Sul mercato il 49% delle rete elettrica
Il presidente del consiglio in una intervista alla Washington Post anticipa il piano delle privatizzazioni che verrà presentato a breve, citando la società di cantieristica navale e la rete elettrica, il cui titolo crolla in Borsa e dunque finiremo sempre peggio..

1) IL COLONNELLO RAPETTO  TROVA UNA EVASIONE DI 98 MILIARDI  (QUASI PARI AGLI INTERESSI CHE DIAMO AI BANCHIEIRI PER IL DEBITO PUBBLICO
2) LE SOCIETÀ’  DI GIOCO D’AZZARDO  SONO DI PROPRIETÀ’ ANCHE DI ESPONETI POLITICI DI TUTTE LE VECCHIE OLIGARCHIE POLITICHE DAI BINGO DI GENTE DI SINISTRA ALLE SLOT DI GENTE DI DESTRA ECC
3) C’E UN CONDONO  UDITE UDITE  DA 98  MILIARDI  SI PASSA A DUE MILIARDI  A VOI INVECE VI APPLICANO LE PENALI E L’ANATOCISMO (NESSUNA INDIGNAZIONE DEL POPOLO PECORA)
4)  IERI IL SIGNOR LETTA (FILO WALSTREET ED ALTRE SOCIETÀ TIPO BILDBERG ) CHE HA RICEVUTO FINANZIAMENTI DA ALCUNE SOCIETÀ’ DI GIOCO (E ANCHE UNA SUA FONDAZIONE)  ABBASSA DA 2 MILIARDI A  600 MILIONI..L’EVASIONE DA PAGARE.
ED IL POPOLO PECORA COSA FA? I SINDACATI COSA FANNO? LA GUARDIA DI FINANZA DOVREBBE SEMPLICEMENTE FARE SCIOPERO BIANCO AD IN OLTRANZA….. SI DOVREBBE FARE SCHIFO.
.DA SOLA  ASSERVIRE UNO STATO DI QUESTO TIPO.. SI DOVREBBE VERGOGNARE DI FAR CHIUDERE UNA ATTIVITÀ SE NON HA FATTO UNO SCONTRINO DA 90 CENTESIMI
5) MENTRE CI CONTINUANO AD INIETTARE  FREQUENZE PER ADDOMESTICARCI  UN TALOFEN PER CALMARCI – ATTRAVERSO INFORMAZIONI E VERITÀ’ COSTRUITI ADA ARTE, ATTRAVERSO  ONDE ELETTROMAGNETICHE, ATTRAVERSO OGM, ATTRAVERSO SCIE, ATTRAVERSO IL NEURO MARKETING A STARE SEMPRE PIÙ’  BUONI E SOTTOMESSI
6) HANNO RAGGIUNTO LO SCHIAVO PERFETTO CHE SI STA AUTOSELEZIONANDO NEL SILENZIO E NELLA RESISTENZA  A LAVORARE PRODURRE E GENERARE RICCHEZZA PER L’OLIGARCHIA, GLI ALTRI MORIRANNO PER STRADA (CON CANCRI, SUICIDI E POVERTÀ’, PESTAGGI ECC) E’ UN PRESSO CHE I GENTILI DEVONO PAGARE PER CAPIRE CHI E’ CHE COMANDA
7) QUESTA NOTIZIA DOVREBBE PRENDERE LE PAGINE DEI GIORNALI E LE TRASMISSIONI TELEVISIVE DI PUNTA PER UN MESE  ALMENO ED INVECE NULLA
8) SI CAPISCE  ORA PERCHE’ LO STATO NON RIESCE A VINCERE LA MAFIA O ANCORA NON CI ARRIVATE?
———–

IL PROTOCOLLO DEL POTERE

1) DISTRUGGERE LE SOVRANITÀ’
2) IMPORRE LA DEMOCRAZIA CON LE BUONE O CON LE CATTIVE
3) PROGRAMMARE IL POPOLO PESANTEMENTE CHE LA DEMOCRAZIA E’ IL MIGLIOR TIPO DI GOVERNO
4) ESTORCERE RICCHEZZE CON IL SISTEMA DEBITO PER DARLO ALLE OLIGARCHIE
5) ESERCITARE PRESSIONI INSICUREZZA, SENSO DI COLPA
6) QUANDO IL POPOLO TENTA DI REAGIRE,  ESERCITARE IL MASSIMO POTERE DI SEVIZIA  SCOPRENDOSI E DICHIARANDOSI TALI

OGGI SIAMO AL SESTO PUNTO  (SI LEGGA QUI)
http://tempesta-perfetta.blogspot.it/2013/10/scalfari-e-cacciari-la-democrazia.html [1]

http://www.youtube.com/watch?v=mmtEIcSlJu4 [2]
 http://www.stampalibera.com/?p=67821


 

Il New York Times definisce “patetica” la difesa di Obama nello scandalo “datagate”

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29 ottobre 2013

 

di Luciano Lago

NEW YORK – Il New York Times contro la Casa Bianca sulla gestione dello scandalo spionaggio ai danni di molti leader mondiali e delle loro popolazioni, su cui Washington non ha fornito risposte convincenti, ma “un patetico mix di rassicurazioni, di stereotipi sul bisogno di sicurezza e di una bizzarra difesa del presidente, che non sapeva” dei controlli sul telefono del cancelliere tedesco, Angela Merkel.

“E’ davvero meglio per noi credere che ogni attività di spionaggio possa essere fatta e che nessuno abbia pensato di informare il presidente Obama su quelle riguardanti uno degli alleati americani più importanti?” si chiede il quotidiano, in un editoriale.

http://worldnewsviews.com/2013/10/29/the-new-york-times-shreds-the-obama-administration-as-pathetic-on-nsa-spying/

Nel contempo i funzionari dell’intelligence  Usa sono  furibondi a causa dell’atteggiamento della Casa Bianca.  Lo scrive il Los Angeles Times, pubblicando lo sfogo di diversi componenti, rimasti anonimi dello spionaggio Usa.

“Barack Obama ci ha scaricato, ci ha abbandonato al nostro destino, prendendo le distanze dallo scandalo Nsa”. Il presidente – prosegue la fonte – potrebbe non aver ricevuto “briefing” sullo spionaggio dei leader, come dice la Nsa. Ma il Consiglio Nazionale della Sicurezza della Casa Bianca sapeva esattamente cosa stesse accadendo, sostenere il contrario è ridicolo”.

http://www.latimes.com/world/la-fg-spying-phones-20131029,0,3235295.story#axzz2j8LCDNo3

Una cosa è certa: lo scandalo “Datagate “, oltre a  incrinare  i rapporti fra gli USA ed i propri alleati, sta nuocendo gravemente al prestigio del presidente Obama e contribuisce a dare l’immagine di un presidente incerto, titubante e non sicuro delle proprie stesse affermazioni (poco credibili per qualunque osservatore).  Questo non mancherà di dare più forza ai detrattori di Obama ed avrà l’effetto di influire negativamente sul grado di popolarità, già molto basso, di cui gode l’attuale presidente degli Stati Uniti.

 CENTINAIA DI MANIFESTANTI SI SONO RADUNATI A WASHINGTON PER PROTESTARE CONTRO LA NSA

Hundreds march in Washington against NSA spying

On 26 ott, 2013By admin With No Comments

WASHINGTON (Reuters) – Hundreds of protesters marched on Capitol Hill in Washington on Saturday to protest the U.S. government’s online surveillance programs, whose vast scope was revealed this year by former spy agency contractor Edward Snowden. People carried signs reading: “Stop Mass Spying,” “Thank you, Edward Snowden” and “Unplug Big Brother” as they gathered at the foot of the Capitol to demonstrate against the online surveillance by the National Security Agency. …

– See more at: http://mginvestment.biz/site/?p=21771#sthash.Fq8Xwdkx.dpuf

 Datagate: manifestazione a Washington contro la NSA

27/10 

 Hanno manifestato in centinaia a Washington, davanti a Capitol Hill, per chiedere al Congresso di fare chiarezza sulle controverse attività di spionaggio della NSA, l’Agenzia per la Sicurezza Nazionale Americana.

 La protesta è avvenuta simbolicamente il 26 ottobre, 12esimo anniversario della firma del Patriot Act, la legge antiterrorismo che i dimostranti chiedono venga riformata e che fu approvata mentre gli Stati Uniti erano ancora sotto shock per gli attentati dell’11 settembre.

 

Un manifestante dice che Edward Snowden, la cosidetta talpa del Datagate dalle cui rivelazioni è partito tutto, dovrebbe essere considerato un eroe e messo su un piedistallo, invece di essere trattato al pari dei criminali.

 La mobilitazione rientra nella campagna “Stop Watching Us”, che sta avendo un grande successo in rete ed è stata lanciata da un video, al quale hanno partecipato anche celebrità di Hollywood, come il regista Oliver Stone.

 Copyright © 2013 euronews

VIDEO http://it.euronews.com/2013/10/27/datagate-manifestazione-a-washington-contro-la-nsa/

 

L’aviazione israeliana bombarda il nord della Striscia di Gaza

28 ottobre 2013
Fonte: http://www.infopal.it/laviazione-israeliana-bombarda-il-nord-della-striscia-di-gaza/
News – 28/10/2013
Gaza – Ma’an/InfoPal. Lunedì mattina, F-16 israeliani hanno bombardato il nord della Striscia di Gaza.L’Esercito israeliano ha fatto sapere che si tratta di “una risposta al lancio di numerosi razzi e mortai contro Israele, avvenuto nelle ultime 24 ore”.
L’attacco aereo avrebbe preso di mira “due basi di lancio di razzi nel nord della Striscia di Gaza”.
Testimoni sul posto hanno affermato che l’attacco ha colpito un’area usata dai combattenti del gruppo militare di Hamas, a ovest di Beit Lahiya, ma che non ci sono stati feriti.
Nella mattinata di lunedì, diversi razzi sono stati lanciati da Gaza, di cui uno è stato intercettato su Ashkelon con il sistema dell’Iron Dome israeliano, secondo quanto ha dichiarato l’Esercito di occupazione.


Jack Straw: l’AIPAC (lobby filo israele) principale ostacolo per la pace in Medio Oriente

sarà un “antisemita”, come chiunque sostenga il popolo palestinese.

Posted By Luciano Lago On 28 ottobre 2013
British Foreign Secretary Jack Straw meets with Sec Def Rumsfeld [1]

di Luciano Lago

L’ex ministro degli esteri britannico Jack Straw, durante un dibattito parlamentare,  ha dichiarato che “i fondi illimitati di cui dispone l’AIPAC (una delle più importanti lobby pro Israele presente negli USA) sono da considerare il maggior ostacolo per la pace in Medio Oriente”. Straw ha aggiunto che “questo denaro viene utilizzato di fatto per controllare la politica statunitense nella regione e per influenzare ed intimidire i politici americani.”  Al fallimento del processo di pace tra Israele ed i suoi vicini arabi, in primo luogo con i palestinesi, secondo Straw, ha contribuito anche la ossessione della Germania nel difendere Israele sempre e comunque, atteggiamento questo  che rappresenta un ostacolo al processo di pace.

Queste dichiarazioni hanno provocato l’ira dei politici filo israeliani ed una reazione rabbiosa dei media di Israele.

I commenti fatti a queste dichiarazioni hanno determinato la reazione furiosa  della rappresentante del  governo israeliano, Einat Wilf, la quale, oltre a criticare aspramente le sue dichiarazioni, ha accusato l’esponente laburista britannico di  ”antisemitismo”.

Ricordiamo che nel 2001 Straw aveva criticato e qualificato come “eccessiva e sproporzionata” l’azione di forza militare fatta dagli israeliani nella cità di Beit Jala,  quando i soldati israeliani aprirono il fuoco in uno scontro con dei civili palestinesi.

Nel 2002 lo stesso esponente laburista esortò il governo di Tel Aviv  a ritirarsi dalla Cisgiordania  e durante le operazioni di repressione del 2004 (“giorni della penitenza”)  dichiarò che l’esercito israeliano stava causando la morte e sofferenze  ingiustificabili  alla popolazione civile  palestinese.

Più di recente, nel Giugno del 2013, Straw aveva dichiarato alla BBC ed a Radio 4 che “il regime israeliano mantiene un ampio programma di armi nucleari  malgrado  non abbia ambizioni territoriali, a parte quelle di rubare le terre ai palestinesi”.

Parlamentare laburista dal 1979, segretario agli esteri durante il governo di Tony Blair e segretario alla Giustizia durante il mandato di Gordon Brown,  Straw è conosciuto per essere sempre stato molto critico con il governo israeliano.

Dalle dichiarazioni dell’esponente britannico e dalle rabbiose reazioni degli israeliani, emerge quale sia il ruolo e la funzione dell’AIPAC (American Israel Public Affairs Committee) e di similari associazioni, ve ne sono altre come la ZOA (Zionist Organization of America), o l’AFSI (American for a Safe Israel) oltre a varie con svariate sigle, che dispongono di enormi quantità di denaro per poter influenzare i membri del Congresso USA (finanziando la  rielezione di coloro che sono dichiaratamente filo israeliani), orientando i giornali e le TV, in Nord America ed in Europa, nella propaganda a favore di Israele, utilizzando campagne di vera e propria disinformazione per nascondere i crimini e le azioni violente fatte dalla polizia israeliana contro i civili palestinesi.

Inoltre l’AIPAC risulta che svolse  una importante opera di “persuasione” verso il governo di Washington per determinare l’invasione dell’Iraq, ultimamente ha operato per appoggiare presso il Congresso USA la decisione del governo Israeliano di realizzare il grande muro di cemento armato  intorno al villaggio palestinese di Qualqilya, isolando circa 12.000 residenti palestinesi e privandoli delle loro necessita’ di vita e di sussistenza.

Ma le autorità di Israele non sopportano di essere criticate per la loro politica verso i palestinesi e per le loro azioni di sopraffazione, piuttosto sono rapide a tacciare di “antisemitismo” chiunque accusi loro di crimini contro l’umanità, salvo volersi sempre assumere il ruolo delle eterne “vittime” anche quando, con ogni evidenza, hanno assunto il ruolo di persecutori.

 http://www.stampalibera.com/?p=67825


Reato penale di opinione anti-UE in Grecia

l’Europa dei popoli…..teme i popoli. Repressione totale, al bando anche le idee

Posted By Redazione On 28 ottobre 2013

BLOG | 28 OTTOBRE, 2013 – 17:28 | DA MONIA BENINI [1]

Un destino cupo attende le persone che non sono d’accordo con le strutture, le istituzioni, i rappresentanti, i provvedimenti o gli strumenti di questa Unione Europea. Come spiega George Delastik, noto giornalista, da giovedì 24 ottobre, il Codice Penale della Grecia ha inserito l’articolo 458 a, ossia il provvedimento relativo alle “Violazioni alla normativa UE”, con il quale si prevede la reclusione fino a due anni per chi agisce contro le strutture europee, protestando o manifestando dissenso o contrarietà verso le sanzioni, i governi, i rappresentanti dell’UE.

Il governo greco degli opposti (così simile al nostro governo PD-PDL) composto da Pasok e Neo Democrazia ha infatti approvato un emendamento-bavaglio per gli oppositori dell’Europa della grande finanza: chiunque osteggi la politica dell’UE rischia la galera! Dopo i 2 milioni di euro spesi dal Parlamento europeo per bloccare blog, siti e post degli euroscettici, ora in Grecia entra nel Codice Penale il reato di opposizione alla nuova dittatura, l’Europeismo.

Prepariamoci dunque, perché la nuova ideologia che sta mietendo vittime in molti paesi europei, imporrà presto i suoi diktat di regime anche a noi, mentre siamo intenti a seguire il reality show della nefandezza politica nostrana e la costruzione della nuova marionetta dei poteri forti.

 Fonti: http://www.sibilla-gr-sibilla.blogspot.gr/2013/10/blog-post_7044.html [2] e http://prin.gr/?p=2291 [3]
http://www.stampalibera.com/?p=67843


Roma: sfrattata 77enne, attivisti su statua Marco Aurelio

Anna sarà davvero sistemata o è stata una passerella elettorale? Chi ha dato facoltà alla Cassa del Notariato di cartolarizzare?

Posted By Redazione On 28 ottobre 2013

Questa mattina Anna, una signora di 77 anni, e suo figlio quarantenne – precario – sono stati sfrattati per morosità incolpevole da una casa cartolarizzata dalla Cassa del Notariato. Attivisti dell’ASIA-USB e dei BPM si sono arrampicati sulla statua di Marco Aurelio per chiedere al Sindaco Marino atti concreti per fermare gli sfratti, gli sgomberi, i pignoramenti, per avviare una politica pubblica della casa, per impedire che nessuno finisca per strada.

Lo sfratto di questa mattina mette in evidenza i primi effetti della politica di gestione speculativa degli enti previdenziali che ricadranno nella nostra città, aggravando la già drammatica emergenza abitativa. Sono decine di migliaia gli inquilini romani oggetto di aumenti insostenibili degli affitti e di conseguenza degli sfratti, delle dismissioni speculative e di conferimenti a fondi immobiliari: molti alloggi sono stati venduti a terzi con gli inquilini dentro, chi invece è stato costretto ad acquistare ha già difficoltà a onorare i mutui accesi.
Durante la protesta è sceso tra gli attivisti che protestavano il Sindaco Marino che ha ribadito il sostegno alle richieste dei movimenti per il diritto all’abitare per una moratoria e ha offerto una sistemazione per Anna e suo figlio.

L’ASIA-USB e Blocchi Precari Metropolitani ribadiscono la necessità di bloccare tutti gli sfratti (anche quelli per morosità incolpevole); di fermare la gestione speculativa degli enti previdenziali; di avviare una nuova stagione per il diritto alla casa e al reddito per tutti; di approvare un piano nazionale di nuova edilizia residenziale pubblica utilizzando tutto il patrimonio disponibile.
Per queste ragioni invitiamo tutti/e a partecipare all’assedio di Palazzo Chigi giovedì 31 ottobre ore 11 a piazza Montecitorio durante la Conferenza Stato-regioni-comuni sulla casa.

ASIA-USB
BPM
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La Monarchia Saudita isolata e “rabbiosa” per il fallimento della sua politica

“I sauditi hanno utilizzato tutte le loro risorse per rovesciare il regime di al Assad e, come loro ultimo obiettivo, quello conclamato di isolare l’Iran.”

Naturalmente in nome dei diritti umani, come solo una petrolmonarchia sa apprezzare e tutelare.

La Monarchia Saudita isolata e “rabbiosa” per il fallimento della sua politica

di Luciano Lago

 Negli avvenimenti verificatisi in Medio Oriente nell’arco degli ultimi mesi, se c’è un chiaro sconfitto, questo è il regime della monarchia saudita che ha visto il fallimento di tutti i suoi obiettivi di egemonia ed un rigetto da parte di altri paesi della regione   della politica attuata dai sauditi per perseguire i
propri interessi.

Il disegno dei sauditi è quello di promuovere i conflitti settari in Siria, in Iraq ed  in Libano con il fine di opporsi alle fazioni sciite e filo iraniane.

In particolare in Siria i sauditi hanno investito risorse enormi per appoggiare i gruppi integralisti  salafiti collegati ad Al Quaeda, utilizzati nella guerra contro il regime di Damasco. Allo stesso tempo i sauditi si sono impadroniti della “coalizione nazionale della Siria” imponendo un loro uomo di fiducia, Ahmad Yarba, come suo presidente.

I sauditi hanno utilizzato tutte le loro risorse per rovesciare il regime di al Assad e, come loro ultimo obiettivo, quello conclamato di isolare l’Iran.

L’artefice principale di questa strategia è stato il principe saudita  Bandar bin Sultan, capo dell’”intelligence” saudita, che ha tessuto la sua tela realizzando centri di spionaggio e di sobillazione in vari paesi del Medio Oriente, dalla linea del fronte in Siria, al Libano, fino in Francia, nel palazzo dell’Eliseo, dove è riuscito ad infiltrare suoi uomini, utilizzando grandi quantità di petroldollari per orientare e “convincere” molti diplomatici europei ed americani della necessità di un intervento militare degli USA, appoggiati da
Francia e Gran Bretagna per facilitare la conquista di Damasco da parte delle milizie ribelli foraggiate da Riad.

In questo suo piano ha provveduto a far arruolare volontari da vari paesi, dalla Tunisia all’Egitto, dalla Libia al Pakistan, ecc..ed  ha coinvolto anche la CIA che ha provveduto ad addestrare ed armare una parte delle milizie composte sia da siriani che da stranieri in una base americana in Giordania vicino alla frontiera con la Siria.

Gli agenti sauditi nella loro attività di “orientamento” dei media sono arrivati a minacciare fisicamente un giornalista della Mint Press News, Dale Gavlak, che aveva pubblicato le confidenze ricevute da militanti dell’”esercito libero” della Siria  di essere stati gli autori dell’attacco con armi chimiche avvenuto il
29 di Agosto a Guta.

In effetti da varie prove emerse, risulta evidente che siano stati proprio i servizi sauditi diretti dal principe Bandar quelli che hanno creato la “provocazione” dell’attacco chimico per determinare il pretesto dell’intervento americano nella guerra e sono stati loro per primi a dare la notizia contando anche sui media controllati come Al Jazeera e Al Arabiya e le altre agenzie alle dipendenze saudite.

Da quel momento i sauditi hanno enormemente aumentato il rifornimento di armi alle milizie salafite per dare un vantaggio ai ribelli sul campo e poter determinare la svolta nell’andamento della guerra.

Le vicende successive, come ormai noto, hanno determinato una svolta diversa nel conflitto grazie alla ferma posizione della Russia  di Putin che ha rifiutato di accettare l’intervento militare unilaterale degli USA e della Francia nella guerra, contestando anche la versione  fornita dell’attacco con armi
chimiche ed arrivando poi ad una decisione concordata di smantellamento dell’arsenale chimico siriano, grazie ad un accordo russo americano, appoggiato anche da altri paesi della regione come Egitto, Iraq e Algeria, che ha di fatto tagliato fuori l’Arabia Saudita, unico paese rimasto isolato nel sostenere la necessità di un intervento militare.

In pratica l’Arabia saudita ha subito un rovescio diplomatico mentre le forze ribelli appoggiate e sostenute dai sauditi, subivano il loro rovescio militare sul campo  per effetto della controffensiva militare dell’Esercito nazionale siriano che ha ripreso il controllo di buona parte del territorio, appoggiato dagli Hezbollah libanesi.

Una grande “delusione” manifestata anche dal re saudita Abdulà bin Abdul Aziz che ha criticato duramente la politica degli USA, pur senza nominarli, per la sua  arrendevolezza con i regimi ostili ai sauditi come la Siria e l’Iran.

Lo stesso sovrano che vede come la peggiore delle prospettive quella di un dialogo di pace tra gli USA e l’Iran per disinnescare il pericolo di un  armamento nucleare da parte dell’Iran, come sembrerebbe possibile dai colloqui iniziati con la nuova dirigenza di Theran.

Una situazione nuova mai verificatasi prima di isolamento per Riad ed un allentamento degli stretti rapporti di collaborazione militare fino ad ora intercorsi con gli USA da parte del suo principale alleato nel Golfo Persico e fornitore di petrolio.

D’altra parte l’attivismo di Riad ed il sostegno dei gruppi integralisti salafiti e wahabiti in chiave antisciita non è più ben visto neppure in Egitto dopo il rovesciamento del regime confessionale dei “fratelli Mussulmani” di Morsi, con la nuova giunta militare che aborrisce le forze integraliste ed opera per
evitare che si creino altre sacche di integralismo in Siria o altrove.

In aperta ostilità con i sauditi anche il Libano dove gli Hezbollah sciiti, alleati di Assad in Siria, stanno entrando in un governo di coalizione nel paese assieme alle altre forze e dove si è capito chi fosse l’ispiratore dei gruppi terroristici che hanno colpito a Beirut con gli ultimi attentati per tentare di
destabilizzare il paese.

La  “longa manus” dei servizi sauditi è stata denunciata anche in Iraq come artefice della ripresa del terrorismo settario  che anche in quel paese colpisce obiettivi sciiti seminando morte e distruzione (oltre 4.000 morti nelle ultime settimane) tanto che il leader della coalizione di governo, Kazim al Sharin ha minacciato di chiedere alle Nazioni Unite la condanna dell’Arabia
Saudita come stato che fomenta il terrorismo, considerato che Arabia e Saudita e Qatar sono i paesi che hanno reclutato le milizie mercenarie che sono state infiltrate per combattere in Siria, in Libano ed in altri paesi del M.O. In pratica uno stato che minaccia la stabilità e la sicurezza della regione.

Assistiamo quindi al paradosso per cui  gli Stati Uniti, partiti in pompa magna dall’epoca di Bush e dell’11 Settembre  nella loro “crociata contro il terrorismo”, si trovino oggi, grazie alla vecchia alleanza con Riad, invischiati con le attività terroristiche dello Stato che più di ogni altro viene considerato
oggi l’ispiratore e fomentatore del terrorismo internazionale su vasta scala in tutta la regione medio orientale. Proprio loro che predicavano sugli “stati canaglia” oggi devono ammettere di essere stati i principali complici dello stato canaglia saudita.

Si potrebbe considerare quindi un semplice paradosso della Storia se non fosse che di mezzo ci sono centinaia di migliaia di vittime sacrificate dalla “ragion di Stato” delle grandi potenze che hanno fatto il loro sporco gioco sulla pelle delle popolazioni inermi per acquistare l’egemonia ed imporre i propri interessi nella regione medio orientale.

http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/middleeast/saudiarabia/10399987/Saudi-Arabia-needs-the-protection-of-the-US.html
[2]
http://www.theguardian.com/world/2013/oct/22/saudi-arabia-diplomat-shift-us 
http://www.stampalibera.com/?p=67896