Alle mense della Caritas ora gli italiani sono la maggioranza

saranno solo dei choosy taccagni che fingono di essere poveri per il fisco. Ricordate, noi siamo tutti ricchi e siamo in ripresa tanto da poter offrire lavoro a chiunque approdi qui.

Gli stranieri, fino a poco tempo fa il 65%, ora sono il 40
E si abbassa l’età media, arrivata a 45 anni
BOLOGNA – Segno dei tempi: alle mense della Caritas di Bologna gli italiani sono tornati a essere la maggioranza, come 20 o 30 anni fa. Il rapporto, in pochi anni, si è invertito: se fino a poco tempo fa, le presenze in mensa erano 65% stranieri e 35% italiani, oggi si conta il 60% di italiani e il 40% di persone che vengono da altri Paesi.
ETA’ MEDIA 45 ANNI – Ma preoccupa anche il costante abbassamento dell’età: chi chiede un pasto alla Caritas oggi ha in media 45 anni. Sono i dati forniti da Paolo Santini, direttore della Mensa della Fraternità, nel corso del 23esimo convegno della Caritas diocesana.

I PASTI DISTRIBUITI – In via Santa Caterina nel 2012 sono stati distribuiti 65.575 pasti, circa 180 al giorno, tutti i giorni, festività incluse, «grazie agli oltre 180 volontari impegnati, in maggioranza giovani e giovanissimi», spiega Santini. Per quanto riguarda il 2013, i primi dati testimoniano un aumento di richieste. «A settembre abbiamo registrato una media di presenze giornaliere quest’anno di 190 persone», sottolinea Santini. Nel centro di via Santa Caterina è disponibile anche il servizio docce, compreso di cambio completo di biancheria intima, che l’anno scorso ha ricevuto circa 3.000 richieste. Alla Caritas diocesana si affiancano poi le mense parrocchiali, che nel 2012 hanno distribuito circa 27.000 pasti (anche in questo caso, «soprattutto a persone e famiglie italiane»), e la Tavola della solidarietá al dormitorio comunale di via Sabatucci, che nel 2012 ha dato circa 18.700 pasti. Infine, c’è l’iniziativa benefica avviata da un paio d’anni dai ristoratori dell’Ascom (una ventina), che nel 2012 hanno distribuito 12.000 alle famiglie bisognose attraverso la Confraternita della misericordia. (fonte: Dire)

26 ottobre 2013
http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2013/26-ottobre-2013/alle-mense-caritas-ora-italiani-sono-maggioranza-2223548532621.shtml


Indesit: spostato il tavolo al Ministero

il 4 novembre 8 ore di sciopero

FABRIANO Otto ore di sciopero per i lavoratori Indesit il 4 novembre, nuova data del tavolo presso il Ministero dello Sviluppo. Le hanno proclamate le segreterie provinciali di Ancona di Fim. Fiom e Uilm in modo di permettere la partecipazione dei lavoratori a Roma. Ieri i lavoratori di Indesit Company, tolto il presidio sulla SS76, erano tornati allo stabilimento di Albacina, invadendo tutte e due le carreggiate della Sp 256. Si erano ritrovati alle 8,30, davanti allo stabilimento di Albacina, gli operai della Indesit degli impianti di Melano e della stessa Albacina. Quindi Il corteo di 300 lavoratori di Indesit Company aveva presidiato la SS76, bloccando il traffico. I manifestanti, guidati dai vertici locali di Fim, Fiom e Uilm avevano distribuito volantini agli automobilisti, in cui si scusavano per gli eventuali disagi e ribadiscono i tre punti cruciali che porteranno al tavolo ministeriale del 31 ottobre sul piano di riassetto del gruppo: «mantenere sviluppo, industria e occupazione in Italia». Il traffico era stato deviato verso altre uscite prima di quelle di Albacina.

Una protesta chiaro inequivocabile sintomo che le ultime novità illustrate dal presidente e amministratore delegato di Indesit Marco Milani nel corso dell’ultimo confronto non ha convinto affatto i sindacati. Sono stati organizzati sette pullman da lavoratori e sindacati per il viaggio a Roma di giovedì, in occasione del vertice tra Indesit Company e parti sociali al ministero dello Sviluppo economico.

Secondo il segretario provinciale della Uilm Vincenzo Gentilucci, che era alla testa del corteo insieme e Andrea Cocco (Fim) e Fabrizio Bassotti (Fiom), «è stata una manifestazione ampiamente partecipata e sentita dagli oltre 300 lavoratori che hanno aderito questa mattina al blocco della SS76 all’altezza dello svincolo di Albacina. Questo significa – ha aggiunto – che quanto proposto ad oggi dalla Indesit sul tavolo ministeriale non viene giudicato in modo positivo dai lavoratori. Ci aspettiamo che l’Indesit il prossimo 31 ottobre ci porti novità sostanziali che possono permettere di avviare una trattativa seria».
Da fonti sindacali si è poi appreso appunto che il tavolo presso il ministero dello Sviluppo economico sul piano di riassetto di Indesit Company, previsto per il 31 ottobre, è stato rinviato al 4 novembre alle 10.

Lunedì 28 Ottobre 2013 –
http://www.ilmessaggero.it/marche/operai_indesit_protesta_fabriano_statale/notizie/346210.shtml


Sfrattati con figlio ipovedente, occupano casa popolare vuota. L’assessore: «Li butteremo fuori»

Pubblicato da ImolaOggi

 ott 28, 2013

sfratti

28 ott – «LO SAPPIAMO che andremo incontro ad una denuncia, ma le difficoltà ci hanno costretto a fare quello che abbiamo fatto». Ha gli occhi lucidi di frustrazione e di rabbia Raffaella, 30 anni, mamma di un bambino ipovedente di 5 anni e mezzo. Sabato scorso, insieme al marito Mario, 38enne disoccupato, ha forzato la finestra di un appartamento al primo piano del civico 11 di via XXVI strada a Bellocchi e vi si è introdotta, occupandola abusivamente con tutta la sua famiglia.

 Sapeva che quella casa di proprietà dell’Erap era vuota da anni e loro avevano bisogno di un tetto. «I servizi sociali volevano dividerci — racconta la donna —: hanno detto che non potevano fare nulla di più che mandare me e mio figlio in una casa famiglia. Senza tenere conto di quanto il piccolo è attaccato al padre. E così per la disperazione sabato sera abbiamo occupato questo appartamento e ora ci autodenunciamo, perché alla fine noi vogliamo la legalità, sia per noi e sia per le altre famiglie nella nostra situazione. Non è possibile che a Fano ci siano delle case dell’Erap come questa, vuote, quando c’è tanta gente che ha bisogno di un tetto». «I vicini hanno capito la nostra disperazione — prosegue Mario —, non siamo soli…».

 CHE NON siano soli lo dimostra anche il sit-in di protesta organizzato (sotto quel condominio rosa che ospita i 4 appartamenti Erap) per questo pomeriggio alle 15.30 dall’Unione Inquilini provinciale presieduta da Pino Longobardi. «L’appartamento ora occupato dalla famiglia è di proprietà dell’Erap, in gestione al comune, che sembra ne abbia bloccato l’assegnazione con una delibera di giunta — dice Longobardi —: riteniamo doveroso chiedere al sindaco e all’assessore competente la veridicità della decisione e, in caso affermativo, il motivo e il numero di alloggi che sono stati bloccati. Ricordando che gli sfratti per morosità nel 2012 sono stati circa 450, che per quest’anno se ne prevedono un migliaio e che la città di Fano è la più colpita… l’Unione Inquilini chiede che venga immediatamente regolarizzato l’utilizzo dell’appartamento in modo che la famiglia possa provvedere ad allacciare le utenze necessarie».

 «Quello che hanno fatto è un reato e saranno fatti sloggiare immediatamente — dice l’assessore Delvecchio — come è avvenuto un paio di mesi fa con un’altra famiglia che occupò la casa cantoniera di Ponte Sasso. Longobardi invece si prende una bella denuncia per le sue affermazioni perché quella casa è assegnata ad una signora con figlio disabile grave, che per motivi personali non la abita. Ma è vincolata a lei. A Fano abbiamo più o meno 800 case, tutte assegnate e sono occupate. Se ne liberano in media 10 l’anno. Questa famiglia la conosco bene… una volta gli ho dato persino soldi di tasca mia».

 Tiziana Petrelli resto del carlino

http://www.imolaoggi.it/2013/10/28/sfrattati-con-figlio-ipovedente-occupano-casa-popolare-vuota-lassessore-li-butteremo-fuori/


Alcoa MILLE e trenta esuberi-

naturalmente per i giornali il dramma è costituito dai petardi…

Alcoa, tensione a Roma: feriti due poliziotti

Tensione davanti al ministero dello Sviluppo economico a Roma, dove oggi hanno protestato gli operai dello stabilimento sardo dell’Alcoa. Al termine del tavolo tra Governo e sindacati una ventina di manifestanti ha lanciato grossi petardi contro la polizia. Un funzionario ed un agente sono rimasti lievemente feriti e sono stati medicati sul posto.
Gli operai avevano passato tutta la giornata di fronte al ministero. Prima di andare via sono partiti i petardi contro le forze dell’ordine. In seguito i manifestanti sono tornati tutti sui pullman per ripartire. Circa 300 cassaintegrati sardi hanno protestato chiedendo «lavoro vero, non ammortizzatori sociali». Aria tesa tra lanci di petardi e insulti per i politici.

Il tavolo tra le istituzioni e i sindacati si è concluso con la promessa di valutare la possibilità di un altro anno di cassa integrazione per i circa 500 lavoratori, di cui la multinazionale dell’alluminio aveva annunciato la mobilità, e una serie di appuntamenti: il 31 ottobre al ministero del Lavoro sulla cigs, il 6 novembre presso la Regione Sardegna per affrontare la situazione dell’indotto, dove diverse aziende hanno già inviato le lettere di licenziamento, e il 13 novembre al ministero dello Sviluppo per fare il punto sullo stato di attuazione del piano per il Sulcis. Inoltre, entro fine novembre ci sarà un confronto tra Alcoa e Klesch per verificare se ci sono le condizioni per una conclusione positiva della vendita.

«La novità importante di oggi è che abbiamo istituito uno schema di garanzie reciproche tra Alcoa e l’acquirente che consentono la ripresa del negoziato», fermo da giugno, ha detto il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, al termine dell’incontro. La finanziaria regionale sarda garantirà infatti il rapporto finanziario fra Klesch e Alcoa e un advisor esterno, concordato fra le due aziende, si esprimerà sul piano industriale del gruppo acquirente.

Intanto il governo continua la ricerca di altri eventuali interlocutori e comunica che Alcoa «ha già restituito» per cinque sesti i 295 milioni di aiuti di stato sotto forma di agevolazioni per l’elettricità per i quali l’Italia è stata condannata dalla Corte di giustizia Ue. Soddisfatti a metà i sindacati, con posizioni diverse. Il segretario nazionale della Fim Cisl Marco Bentivogli parla di «piccoli passi avanti» mentre il sindacalista della Uilm Mario Ghini dice «basta ritardi», convinto che ci sono «tutte le condizioni» per una soluzione positiva.

Il segretario nazionale della Fiom Rosario Rappa e il responsabile per la siderurgia, Gianni Venturi, invece, parlano di un «incontro insoddisfaciente» e chiedono l’intervento della presidenza del Consiglio. La giornata è calda anche alla Indesit dove un corteo di circa 300 lavoratori ha bloccato la SS76 all’altezza dello svincolo di Albacina per protestare contro il piano di ristrutturazione presentato dall’azienda, che ha annunciato 1.030 esuberi.

Lunedì 28 Ottobre 2013 – 21:16
http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/alcoa_scontri_ministero_roma_poliziotti_feriti_petardi/notizie/346713.shtml


Sventano rapina ad anziano, tassista accoltellato da un algerino

Pubblicato da ImolaOggi

 ott 29, 2013

 29 ott – Tassisti sventano una rapina ai danni di un anziano, bloccando il malvivente, arrestato dalla polizia, e recuperando la refurtiva. Nella violenta colluttazione uno e’ stato accoltellato ad un braccio, l’altro, invece, ha accusato una distorsione ad un polso e contusioni in varie parti del corpo.

 Il fatto e’ accaduto in tarda serata in piazza Garibaldi, a Napoli. I due tassisti notavano un uomo mentre veniva avvicinato da uno straniero, identificato successivamente in un algerino, all’altezza del posteggio taxi.Minacciandolo con un coltello, il rapinatore derubava l’anziano del borsello. A quel punto, i 2 sono scesi dalla macchina di uno di loro, hanno cercato di fermare il malvivente tentando di persuaderlo a ridare il borsello. Dopo diversi tentativi, lo straniero ha restituito il bottino, da cui pero’ mancava il telefono cellulare. Mentre negava di avere preso il cellulare, il ladro lo lasciava cadere a terra. Sentendosi accerchiato, l’algerino si faceva strada agitando minacciosamente il coltello, vibrando una coltellata ad uno dei tassisti colpendolo ad un braccio mentre il secondo riusciva a bloccare il fendente. Quindi, il ladro si dava alla fuga inoltrandosi nei vicoli della Maddalena. Dopo pochi secondi, arrivava in piazza Garibaldi una pattuglia della polizia che, informata dell’accaduto, si metteva sulle tracce del rapinatore arrestandolo poco dopo.

Costretti a farsi medicare in ospedale, i due feriti, curati, sono stati giudicati guaribili in 10 giorni.


Istat: “Raddoppiati poveri, 5 milioni” Pil a -1,8%, calo peggiore del previsto

poveri in Italia? Impossibile, siamo ricchi. Al massimo siamo evasori. Come disse il Bersani, inorridito al pensiero che il 50% degli italiani dichiarava di guadagnare sotto i 15mila euri l’anno, disse che erano tutti evasori. Fonte

Istat: “Raddoppiati poveri, 5 milioni” Pil a -1,8%, calo peggiore del previsto
Seguirà poi “una debole variazione positiva” e a fine anno dovrebbe “terminare la fase recessiva iniziata nel secondo semestre del 2011”

11:35 – L’Istat prevede per il terzo trimestre del 2013 un calo del Pil dell’1,8%: si tratta di una flessione lievemente superiore rispetto alla previsione del governo (-1,7%). A ciò seguirà “una debole variazione positiva” e a fine anno dovrebbe quindi “terminare la fase recessiva iniziata nel secondo semestre del 2011”.

“Raddoppiati poveri, sono quasi 5 milioni” – L’Istat rileva poi che la recessione ha determinato “gravi conseguenze” sull’intensità del disagio economico: dal 2007 al 2012 il numero di individui in povertà assoluta è raddoppiato da 2,4 a 4,8 milioni. Quasi la metà (2,3 milioni) sono al Sud e di questi poco più di 1 milione sono minori. Aumentano le famiglie che comprano meno: il 65%.

“Più 0,3% inflazione 2014 con Iva” – Secondo le previsioni Istat, per il 2014 – in presenza dell’aumento dell’aliquota Iva – l’aumento dei prezzi acquisito a fine 2013 e trasferito al 2014 risulterebbe di 0,3 punti percentuali più elevato rispetto ad una situazione di assenza di manovra.

“Taglio cuneo, più benefici per famiglie ricche” – Sono le famiglie più ricche a beneficiare di più degli sconti sul cuneo fiscale, perché hanno più occupati. E’ quanto rileva poi l’Istat nell’audizione in Senato sulla Legge di Stabilità. “Dato il maggior numero di occupati per famiglia – spiega – sono le famiglie dei due quinti più alti a trarre maggiori vantaggi monetari in valore assoluto”.
http://www.tgcom24.mediaset.it/economia/2013/notizia/istat-calo-pil-peggiore-di-attese_2006358.shtml


Antimafia: Rosy Bindi eletta presidente. Chiarisca la sua posizione in merito alla Comunità del Forteto

lei è membro della società civile, evidentemente non considera la pedofilia qualcosa di ripugnante e gravissima.

 

di Italo Romano

 La scorsa settimana Rosy Bindi è stata “eletta” Presidente della Commissione Antimafia.

 C’è un piccolo problema in seno a questa sua nuova investitura. Un problema non di poco conto e che i media hanno teso a trascurare più o meno volutamente. Si tratta di un pesante conflitto di interessi.

 L’On. Bindi, oltre a non avere alcuna particolare credenziale per ricoprire tale incarico, deve ancora spiegare il suo ruolo rispetto alla comunità di accoglienza “Il Forteto” (che è al contempo un’affermata coop agricola e una fondazione culturale), dove è stata chiamata come testimone. L’esponente del Partito Democratico avrebbe intrattenuto rapporti e frequentato la comunità anche dopo che i capi del Forteto erano stati condannati per indicibili atti di pedofilia e violenza contro i bambini.

 

In quali rapporti erano Rosy Bindi, Gianni Romoli e il “profeta” Rodolfo Fiesoli, fondatore della comunità? Ad oggi non è dato saperlo.

 La vicenda del “Forteto” è stata prontamente oscurata dai media, ma la sua gravità è direttamente proporzionale alle forze impiegata da alcuni ambienti “che contano” per affossare le indagini e limitare all’essenziale la ricostruzione dei fatti.

 

Rodolfo Fiesoli

 Solo le “Iene” hanno dedicato un servizio più approfondito su quanto accaduto nella comunità.

 Possibile che la piddina Bindi, vecchia volpe della politica nostrana, non fosse a conoscenza dell’esperimento educativo del “Forteto”, che come scritto nella relazione finale della Commissione Costituita dalla Regione Toscana, si basava sull’abuso e la sevizia di giovani uomini, donne e minori?

 La sua presenza è testimoniata da una delle vittime del Forteto (verbale 6 dell’11 luglio 2012, pagina 36), P.Z., che dichiara:

 “Bruno (l’ex parlamentare comunista Eduardo Bruno, ndr) era quello che manteneva i collegamenti tra il Forteto e la politica soprattutto a livello nazionale, cioè la Bindi, la Turco, Fassino… è stato Bruno a creare tutti questi legami”.

 Niente male per una moralista di punta della pseudosinistra italiota.

 Alla luce di ciò, fin quando non sarà chiarita nelle sedi opportune la sua posizione in merito a questa vicenda l’On. Rosy Bindi – a mio modesto parere – è la persona meno adatta a ricoprire questo ruolo tanto difficile e delicato.

 Per cui è si rende necessario quantomeno un chiarimento, rispetto alla sua vicinanza alla pedomafia del “Forteto”, per decenni sorretta e protetta da istituzioni corrotte e conniventi, ambienti paramassonici e fanatici radicaliberali.

 Per il momento la Bindi nega ogni rapporto con la comunità del Mugello:

 “Non so dove sia la comunità Il Forteto, non l’ho mai visitata e non ho mai avuto rapporti. E’ del tutto arbitrario accostare il mio nome e la mia foto alle vicende di questa comunità. Non so come mai il mio nome compare della relazione finale della Commissione d’inchiesta della Regione Toscana, ma sono intenzionata a capirlo per evitare strumentalizzazioni sulla mia persona”.

 Nessuno condanna preventivamente la Bindi. Ma si dimetta dalla presidenza della Commissione Antimafia e chiarisca il suo ruolo in questa oscura vicenda.

http://www.oltrelacoltre.com/?p=17364


Germania, cane rapito e stuprato da un gruppo di uomini

Pubblicato da ImolaOggi

 ott 28, 2013

cane

28 ott – Nessun pudore, nessuna spiegazione in questa storia agghiacciante. In Germania, protagonista di questa brutale storia, è un bellissimo meticcio di tre anni. Kessie, il nome dell’animale, è stato prima portato via dal suo padrone poi ripetutamente violentato da un gruppo di uomini. Ad accertare le violenze un gruppo di volontari che, trovato il cane impaurito e dolorante, l’hanno subito portato da un veterinario.

 L’inizio della tragedia – Lasciato dal suo padrone fuori dal supermercato, Kessie viene portato via su un’automobile. Appena uscito dal negozio, il proprietario si accorge che il cane non c’è più: lo cerca ovunque, denuncia la scomparsa, appende volantini in ogni angolo ma nulla… di Kessie nessuna notizia. Qualche giorno dopo, arriva una telefonata da uno studio veterinario, che gli racconta che l’animale era stato trovato da un gruppo di volontari accanto a un recinto, tremante e dolorante.

 Atti barbarici – Il veterinario ha poi effettuato una visita in profondità, scoprendo che Kessie era stato violentato ripetutamente: a testimoniarlo alcune profonde lesioni, opera certamente non di un altro cane ma di uomini. Il padrone dell’animale, sicuramente felice per il ritrovamento, è rimasto scioccato da queste rivelazioni. Una storia assurda e difficile da credere: soprattutto pensare che mente e azioni umane possano raggiungere tali livelli. Alla polizia è stata prontamente sporta denuncia non solo per il furto ma anche per il maltrattamento.

 tgcom24


Insulti razzisti ad un agente da parte di un NO TAV?

 

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 Ciao sono Stefano, vi scrivo in merito agli articoli comparsi in data odierna 28 ottobre 2013 sui quotidiani La Stampa e La Repubblica. Secondo quanto letto, avrei insultato il poliziotto in questione apostrofandolo con gli insulti “negro” ed “extracomunitario di m…”. Ma partiamo dall’inizio. I fatti in questione fanno riferimento alla marcia over 50 tenutasi il 10 agosto 2013, che videro me e mio cognato prede di un aggressione da parte di personaggi in incognito privi di documenti identificativi, a bordo di un fuoristrada con vetri oscurati, i quali, rischiando di provocare un incidente per via di un sorpasso azzardato prima di una curva, dalla quale sopraggiungeva una vettura dal senso opposto, ci fermarono tagliandoci la strada intimandoci di scendere dalla macchina sforzando le portiere e battendo insistentemente i pugni sui vetri . Riconoscendo le persone viste poco prima all’interno del cantiere, scendemmo tranquillamente invitando gli individui a calmarsi e chiedendo il motivo di quanto stava succedendo. La loro reazione fu di piegarmi il braccio e sbattermi sulla portiera dell’ auto imprecandomi di stare zitto, di dare tutto quello che avevo, minacciandomi di morte e accusandomi letteralmente di essere una mmmerda (il tutto mentre mi veniva strappato il portafogli dalla tasca). Mio cognato nel frattempo aveva consegnato, su richiesta, i documenti di sua spontanea volontà e dopo essere coperto anch’egli di insulti e sbattuto insieme con me contro il guard-rail. Va ricordato che in macchina era presente anche mia suocera, la quale non era neanche stata notata e, anzi scese dalla vettura solo nel momento in cui apprese che volevano portarci via perchè riconosciuti dietro le reti durante la manifestazione e ricordo che disse : “Allora portateci via tutti perchè dietro le reti c’eravamo tutti!”. Nel frattempo si erano incolonnate parecchie automobili che avevano visto la scena, oltre ad alcuni abitanti che vista la scena erano accorsi in nostro aiuto provocando tempestivamente la fuga degli individui. Ora tornando all’articolo, va detto che anche per l’occasione (a ferragosto) era uscito un articolo con i nomi e cognomi per esteso di me e mio cognato, nel quale veniva reso noto che eravamo stati denunciati per danneggiamento e per non aver favorito i documenti alla digos. Com’è possibile che a noi le denunce non sono ancora arrivate? Ma soprattutto com’è possibile che i diretti interessati apprendano di essere stati denunciati leggendo fortuitamente un quotidiano?? Trovo ignobile inoltre essere accusato di razzismo, a me che viste le vicende che imperversano fanno venir voglia di andarmene dall’Italia, la mia famiglia poi, che ha sempre fatto di tutto per aiutare persone di etnie diverse con problemi economici. Sfido questi inquisitori a fornirmi delle prove tangibili che dimostrino tali accuse, mosse a mio parere, solo per infangare il movimento, visti gli ultimi episodi mediatici che nelle ultime settimane hanno aperto uno spiraglio di luce.

La Leopolda come Donnafugata

http://testelibere.it/blog/la-leopolda-come-donnafugata

Dopo Prodi, dopo Berlusconi, dopo Monti e ora con Letta, la crisi ha continuato a galoppare e invece della promessa ripresa o uscita dal tunnel ci ritroviamo con la produzione tornata ai livelli del 1954 , i disoccupati che hanno superato i 6 milioni, i giovani che cercano di fuggire all’estero, migliaia di attività produttive che ogni settimana chiudono e il debito pubblico che invece di calare…cresce , e sta veleggiando verso i 2100 miliardi di euro.

In questi giorni, agli uffici postali c’è la fila di pensionati che avendo il conto a secco (e ciò non riguarda solo quei milioni che sono condannati a vivere con 490 € al mese, poiché l’aumento di tasse , tributi , tariffe e prezzi lascia indenni solo le pensioni d’oro ), vanno a chiedere come faranno a tirare fuori soldi che verranno accreditati sui loro conti il primo novembre se, a causa delle festività, poste riapriranno solo il 4 … Il decorso della crisi sta accentuando riflessioni critiche, dubbi e perplessità sul funzionamento dell’attuale sistema sociale ed economico, ma anche sulla funzione dei partiti che lo hanno costruito e lo difendono.

Il potere oligarchico, che oggi è rappresentato dalla egemonia conquistata dalla grande finanza (che controlla Banche, Multinazionali, Media, Governi e Partiti) ha il controllo dei servizi informativi dei vari stati, dei social network, delle petizioni via internet con cui attua un continuo monitoraggio, nonché specifici sondaggi, della cosiddetta “opinione pubblica”. Noi non abbiamo i loro mezzi, ma sentiamo che tra la gente …comincia a bollire (“La boje , la boje e de boto la va’ de fora!”. “Bolle, bolle e d’un colpo trabocca” . Questo era il grido di protesta del primo movimento di massa contadino che tra il 1882 e il 1885 esplose nelle campagne del mantovano, del polesine e del cremonese).

Le elezioni politiche, con l’altissimo consenso ai 5 Stelle e con l’ulteriore crescita del non voto/schede bianche e nulle, sono state una conferma dell’avvenuto scollamento tra i loro partiti e l’opinione pubblica (che pure è bombardata dal loro controllo mediatico, massonico e partitico!). La soluzione dei governi tecnici e delle ampie coalizioni sorrette dal grosso dei loro partiti, con poche truppe di riserva a raccogliere il malcontento per riportarlo dentro nella successiva fase di “alternanza”, non sembrano più adeguate alla nuova fase; sono state utili ad approvare e far passare le decisioni di base su poteri alla grande finanza globale, centralità dei mercati e cessione di sovranità nazionale, scritte della troika (FMI, BCE e Commissione Europea), ma ora siamo entrati nel vivo della fase attuativa e le loro sovrastrutture partitiche e istituzionali scricchiolano e si incrinano, sotto il peso degli sconquassi sociali determinati dalla crisi e dallo spostamento delle risorse verso le Banche ed il sistema finanziario.

Nulla di nuovo. Dopo le rivoluzioni colorate promosse e gestite dal grade finanziere sionista George Soros, e le primavere arabe, la cui gestione però Soros dovette ripartirla anche con i Rothschild e i Rockefeller, mi sono ripromesso di studiare e rivedere il ’68, alla luce dei protocolli di cui sono entrato a conoscenza, accorgendomi di aver collaborato con il nemico, collegandoli anche al fatto che l’Italia nel ‘64, con l’Olivetti aveva fatto il primo computer (progetto 101) e nel 1966, nonostante il trattato da “nazione sconfitta e militarmente occupata” ce lo vietasse, era il terzo produttore al mondo di energia elettrica di origine nucleare.

Ma possiamo prendere in esame un precedente storico ricco di insegnamenti e di tecniche rivelatrici di come agiscono i seguaci del dio denaro. “Mani pulite” ci presentò DC e PSI come capri espiatori della non attuazione della Costituzione e della dilagata corruzione, ma era un “cambiare tutto per non cambiare niente” (tant’è che la Costituzione ha continuato a restare lettera morta e la corruzione è addirittura aumentata) mettendo da parte chi per matrice culturale si manifestava restio a:

– Chiudere definitivamente la fase ENI/Mattei e la nostra interazione/ collaborazione con il mondo arabo ed in particolare con il mondo palestinese;

– Attuare la distruzione/svendita delle imprese di Stato (decisa dalla grande finanza e dalle logge massoniche, sul panfilo Britannia nel ’92);

– Cedere la nostra sovranità nazionale (cosa concretamente avvenuta con Maastricht prima e con Lisbona poi).

Ora, con la benedizione dell’Ambasciatore israeliano e di quello USA, con il sostegno delle famiglie della grande finanza che già gli hanno messo risorse e media a disposizione, sta nascendo il ventennio di Renzi Matteo, scelto tra gli altri cloni allevati dal sistema massonico-finanziario, come predestinato a governare il loro regno d’Italia dopo Napolitano per portare a termine la distruzione del sistema Italia. Vedere sfilare alla Leopolda Dario Franceschini (già in passato definito da Renzi come «vice-disastro» di Walter Veltroni), La Torre (dalemiano DOC, suo braccio destro anche nella raccolta “donazioni” per Italiani-Europei), il segretario PD dell’Emilia e il sindaco di Bologna (Bersaniani DOC), quello di Bari (già dalemiano, veltroniano, vendoliano, dipietrano, demagistrissiano, poi ingroiano ), addirittura lettiani, come Francesco Sanna e Francesco Boccia (fonte: cronache dalla Leopolda http://www.giornalettismo.com/archives/1186767/matteo-renzi-leopolda-par…) da il segno che a corte si sa già chi è il delfino prescelto e che i giochi sono già fatti !!

Il congresso PD sarà un pro forma, come le elezioni nel 2014 in cui Renzi Matteo risucchierà voti a tutti, Grillo compreso e avrà un parlamento tutto suo (con un po’ di opposizione di sua maestà), disoccupati, pensionati, imprenditori, lavoratori e casalinghe verranno istruiti con immagini e parole in grado di raccogliere consenso e indirizzarlo su Renzi, “il nuovo”, “il giovane”, “l’anti-casta” , “rottamatore” ..avrà i soldi per una campagna elettorale che arriverà in ogni angolo “dalle alpi al Lilibeo”, e dall’estero pioveranno segnali di stima e di sostegno…la DEMOCRAZIA vincerà ancora, per la gioia dei suoi inventori e padroni.

Ma c’è una variante che il loro sistema teme …siete voi, se smetterete di abboccare alle loro esche ideologicche, sociali e mediatiche, e comincerete ad avviare processi che possano davvero unire il 99% del nostro popolo. Anche i tempi di questo cambiamento reale dipenderanno da tutti noi e dall’impegno, onestà e forza che ci metteremo.