VIAGGIO DA DIMENTICARE

Guasto al treno: quattro ore bloccati nel tunnel

di Andrea Cantervi

  Quattro ore bloccati in un treno, tutti zitti, nessuno dice niente. Come si fa a colonizzare un popolo così…?”. Il ragazzo di colore coi capelli rasta è sconvolto dalla reazione troppo composta dei viaggiatori, più che dalla situazione in sé. Ma sul Tgv 9241 Parigi-Milano di venerdì 25, diventato trappola per pendolari e turisti, i momenti di tensione non sono mancati. Il treno, partito alle 7:49 nella parigina Gare De Lyon, dopo un’ora e mezza si ferma vicino a Macon. Ci informano di un guasto al treno precedente, e tra Lione e Chambery il ritardo è già di 50 minuti. Ma lo slogan “Tgv, prendetevi il tempo di andare veloce”, va inteso alla lettera, e di tempo ne abbiamo preso (o perso) molto di più.   INTORNO alle 13 il convoglio si ferma del tutto nella galleria tra Modane e Bardonecchia. Una hostess in italiano, poi uno steward in francese (a parte gli addetti al bar nessuno è bilingue) ci informano di un non meglio precisato calo di tensione che avrebbe causato tra 10 minuti lo spegnimento delle luci. Ma ci rassicurano: “Un locomotore presto ci trainerà a Modane e salirete sul Tgv successivo. Non aprite le porte e non alzatevi”. Di lì a poco ci troviamo davvero al buio, a eccezione delle lampade in galleria e di sparute riaccensioni. Non possiamo nemmeno usare le toilette (i meccanismi di evacuazione dei water sono elettrici) e i telefoni non prendono. Verso le 15 anche il bar viene chiuso, e nessun genere di conforto viene distribuito. Si vocifera che il guasto fosse già noto a Lione, e che attraversare il tunnel sia stato un azzardo come quando acceleri con l’auto a secco sperando di trovare un distributore. Il personale dopo un lungo silenzio ci comunica il “divieto assoluto di fumare”. Ma va? In attesa di sapere che è vietato parlare al conducentee non bisogna gettare oggetti dal finestrino, il tempo passa. Il disagio diventa insofferenza e poi rabbia, ma complice il buio si socializza. C’è una ragazzina diretta nelle Marche che non può avvertire i genitori, un’altra che non arriverà a Verona per la festa di compleanno, un ragazzo che non darà l’esame di ammissione a un master. E appuntamenti di affari che saltano, parenti preoccupati: gli inconvenienti di un treno veloce che diventa lentissimo, praticamente fermo. Quando si annuncia un controllo ai freni, un buontempone chiede: “Mentre ci siete date un’occhiata alle gomme”. Finalmente alle 16:55 il famoso ‘locomotore’ ci trascina via, e verso le 17 qualcuno, telefonino in mano, grida “campo!”. Siamo fuori dal tunnel, ma il divertimento non c’entra.   FINIAMO a Bardonecchia, non a Modane, e rischiamo di perdere i bagagli tra binari e pensilina (nemmeno i predellini funzionano). In bus arriviamo a Torino, alle 19:15, con quasi sei ore di ritardo. E oltre al danno, infine, la beffa: si potrà richiedere il rimborso solo nelle stazioni di Milano o Parigi. “E noi che siamo di Torino?” “Beh, la prossima volta che andate a Parigi…”. Già, magari altro Tgv, altro tunnel. Chi ha detto che l’aereo è scomodo?

Il Parigi-Milano rimasto bloccato nel tunnel

VIAGGIO DA DIMENTICAREultima modifica: 2013-10-27T14:38:00+01:00da davi-luciano
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