Tav, il giudice non rivela i nomi dei poliziotti

http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/10/25/news/tav_il_giudice_non_rivela_i_nomi_dei_poliziotti-69412160/

Gli avvocati del “Legal team” volevano le generalità degli agenti in servizio durante gli scontri al cantiere del 27 giugno e 3 luglio 2011 “per stabilire le singole responsabilità” ma la corte ha detto no: “Istanza respinta, le aree sono di interesse strategico nazionale”. In mattinata protesta in aula di alcuni imputati

Tav, il giudice non rivela  i nomi dei poliziotti

Conoscere i nomi dei poliziotti che il 27 giugno e il 3 luglio 2011, durante gli scontri al cantiere della Tav, avevano la responsabilità di gestire varie zone del cantiere e di impartire gli ordini. E’ quanto chiesto oggi dagli avvocati dei No Tav al maxiprocesso che si celebra a Torino e che vede 52 imputati alla sbarra accusati di resistenza, violenza a pubblico ufficiale e lesioni. Gli avvocati del Legal team hanno chiesto in particolare alla Corte che vengano tolti gli “omissis” dai documenti che il questore aveva emesso relativamente alle due giornate, impartendo ai sottoposti le direttive su come gestire situazioni violente e con quali mezzi. L’obiettivo delle difese era individuare “le singole responsabilità dei singoli poliziotti”. Il giudice Quinto Bosio ha respinto la richiesta con un’ordinanza. “Le aree del cantiere individuate – ha detto – sono aeree di interesse strategico nazionale. Esiste l’esigenza del segreto d’ufficio. Quindi l’istanza è respinta”.

 Il 27 giugno ed il 3 luglio 2011 l’area della Maddalena NON era sito strategico, lo è diventata solo molti mesi dopo.

Ma questi giudici “autoproclamati” applicano retroattivamente i decreti?

 E gli avvocati difensori che ci stanno a fare? Perché non ribattono immediatamente e magari ricusando il giudice? 


Articolo 101 della Costituzione della Repubblica Italiana:

“La giustizia è amministrata in nome del popolo”. 

Signori Magistrati: Voi dovreste amministrare la giustizia in nome del Popolo, ma quale Popolo vi ha nominati? Siete solo degli “autoproclamati”!

(Come la polizia che ci avvelena con gas tossici, vietati dalla convenzione di Ginevra e lo fa in nome del Popolo!).

 

Il 21 febbraio del 2012 (quasi due anni fà) il bisettimanale “Luna Nuova” ha pubblicato la mia lettera sotto riportata. Non è che “per caso” la Procura della Repubblica di Torino, non procedendo, si sia resa responsabile del reato di OMISSIONE?

no tav,generale russo venaus,susa,chiomonte,torino-lione,chianocco,davi luciano

I presunti reati che potevano e dovevano essere contestati potrebbero essere ad esempio:

 

1) Attentato alla Costituzione della Repubblica Italiana (violazione degli articoli 16, 17, 35 e 42 della Costituzione a causa di una Ordinanza del Prefetto di Torino reiterata illegittimamente più volte)

2) Crimini di guerra in tempo di pace (in più occasioni, sono state sparate granate, a volte migliaia, contenenti gas tossici, contro la popolazione civile, contro abitazioni civili e in terreni coltivati)

3) Attentato alla salute pubblica (in più occasioni, sono state sparate granate (a volte migliaia) contenenti gas tossici, contro la popolazione civile, contro abitazioni civile e in terreni coltivati)

4) Tentato omicidio (in più occasioni sono state sparate granate contenenti gas tossici, a distanza ravvicinata, a tiro teso, direttamente contro le persone)

5) Tentata strage (il 3 luglio 2011 sono state sono state lanciate pietre e sparate granate contenenti gas tossici da un viadotto dell’autostrada A32 sulle persone sottostanti, l’altezza del viadotto è quasi di 20 metri. Ricordo che quando erano dei ragazzi a lanciare sassi dai ponti sulle autostrade sono stati minacciati di essere incriminati appunto per strage)

6) Devastazione di beni privati e pubblici (è stato devastato un sito archeologico di oltre 6.000 anni. In assenza di progetti esecutivi ed autorizzazioni sono stati occupati e devastati terreni di proprietà privata e pubblica e su questi sono state realizzate recinzioni del tutto abusive)

7)  Altre illegalità e violenze varie; tra cui almeno un possibile sequestro di persona.

 Per i fatti citati esisteva la procedibilità d’ufficio in quanto:

1)  si tratta di reati gravi

2)  sono stati commessi pubblicamente

3)  hanno coinvolto migliaia di persone

4) di quanto successo, i mezzi di informazione hanno dato notevole risalto nelle cronache

5) Il bisettimanale “Luna Nuova” il 21-febbraio-2012 ha pubblicato una lettera dello scrivente, in risposta all’intervista rilasciata dal Dottor Giancarlo Caselli, la settimana precedente, in cui si evidenziavano alcuni reati commessi da dipendendti pubblici, per cui esiste la perseguibilità d’ufficio.

6)  sono stati commessi da dipendenti pubblici.

7) La Procura non poteva non sapere; in quanto per i fatti citati, ha inquisito ed imposto misure restrittive delle libertà personali a decine di persone che protestando, per richiedere il rispetto della Costituzione ed il ripristino della legalità, in qualche caso potrebbero aver superato certi limiti.

 

Ampia documentazione dei fatti citati (fotografie, filmati ecc.) è disponibile sui siti internet, nelle redazioni dei giornali e telegiornali e nelle documentazioni depositate in Procura della Repubblica di Torino dalla Questura .

 http://www.lastampa.it/2013/10/25/cronaca/al-processo-tav-show-degli-imputati-V5fVyEPst4LqtsJDUwSGXN/pagina.html

Al processo Tav show degli imputati

 25/10/2013

Un paio di imputati si sono avvicinati alla cella dell’aula bunker del carcere delle Valette, dove si svolge il procedimento, chiedendo che l’imputato detenuto sedesse in aula insieme a loro

Piccolo show di alcuni imputati No Tav alla ripresa del maxi processo per gli scontri con la polizia avvenuti in Valsusa nell’estate 2011. 

 Un paio di imputati si sono avvicinati alla cella dell’aula bunker del carcere delle Valette, dove si svolge il procedimento, chiedendo che l’imputato detenuto sedesse in aula insieme a loro.  

 Si tratta di Marcelo Jara, in carcere dopo essere stato arrestato durante i disordini alla statale di Milano. «È uno di noi, voi cercate di dividerci» ha urlato Maurizio Ferrari, ex brigatista imputato anche lui nel processo. Alla fine il giudice Quinto Bosio ha consentito a Jara di seguire il procedimento seduto vicino al suo difensore. «Alla prossima intemperanza – ha però avvertito Bosio rivolgendosi al pubblico che aveva applaudito – continuo il processo a porte chiuse».  

 

Tav, il giudice non rivela i nomi dei poliziottiultima modifica: 2013-10-26T23:30:39+02:00da davi-luciano
Reposta per primo quest’articolo