Le borse No Tav arrivano sul tavolo del ministro all’Istruzione

23/10/2013

– il caso

Decine di genitori stanno firmando ad Avigliana «la petizione per garantire il carattere laico, aperto e neutrale della scuola pubblica»

 Non si placano ad Avigliana le polemiche per il kit ambientalista che il Comune ha distribuito nelle scuole medie ed elementari

roberto travan

avigliana

Non si placano ad Avigliana le polemiche per le borse con la scritta No Tav che il Comune ha distribuito nelle scuole medie ed elementari. Dopo la condanna, unanime, di genitori, Consiglio di Istituto, preside, sindaco, interviene ora l’Age.  

L’Associazione Italiana Genitori, che raggruppa migliaia di iscritti, si è rivolta al ministro dell’Istruzione Maria Grazia Carrozza. «Ribadiamo l’importanza che bambini e ragazzi non vengano mai strumentalizzati nell’ambito di lotte politiche» ha scritto Gian Carlo Clara, presidente della delegazione piemontese dell’Age.  

Nessuna censura

«Non è nostra intenzione, né nostro compito, assumere alcuna posizione sulla Torino-Lione e nemmeno ci permettiamo di censurare l’accaduto» puntualizza Clara smarcandosi dalla disputa che da vent’anni divide la Valsusa. Nel mirino dell’Age «la distribuzione di materiale con scritte No Tav agli alunni dell’Istituto comprensivo di Avigliana».  

È accaduto un paio di settimane fa durante la giornata di Legambiente «Puliamo il mondo». Agli studenti, esauriti i kit ufficiali, il Comune ha regalato quelli con lo slogan «trenocrociato». Immediate le proteste. Quelle dei genitori, innanzitutto: «Una follia coinvolgere i nostri figli in questo scontro politico» hanno denunciato in modo bipartisan. Imbarazzata Carla Barella, preside dell’Istituto comprensivo, otto scuole, un migliaio di studenti. Che ha scaricato sul Comune l’accaduto: «Ci siamo fidati: non si ripeterà più». Infuriato il sindaco Angelo Patrizio, testimonial dell’iniziativa alla media Defendente Ferrari: «Colpa nostra, non sapevo nulla: punirò i colpevoli».  

Venerdì scorso il consigliere comunale Arnaldo Reviglio ha puntato il dito contro gli uffici comunali: «Hanno infilato loro le borse negli scatoloni». Poi, però, ha rivendicato con fermezza lo slogan No Tav «perché indica una precisa scelta contro sprechi, devastazioni ambientali, opere inutili suffragata da innumerevoli delibere del Consiglio comunale». Quindi l’appello dell’Age al ministro. «Lo scorso anno, all’Istituto Tecnico “Enzo Ferrari” di Susa, un’insegnante si è fatta tramite di un volantino del Movimento No Tav in cui il padre di un suo alunno era definito “mafioso” perché impegnato al cantiere Tav di Chiomonte. L’insegnante si è giustificata dicendo di non aver letto il volantino» denuncia l’Associazione genitori. 

Strumentalizzazioni

Non solo. «È stato anche distribuito un questionario dagli scout Agesci, in cui si chiedeva, tra l’altro, se i ragazzi si fidassero o meno della polizia». 

Infine l’allarme: «Questi episodi richiedono a nostro avviso il richiamo all’impegno di tutti perché non si assista in alcun modo alla strumentalizzazione dei più piccoli. Va, infatti, ricordato che dietro al “logo” No Tav si sono radunate non solo istanze ma anche comportamenti di scontro frontale con lo Stato. Simili messaggi non possono essere trasmessi a bambini e ragazzi». 

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Le borse No Tav arrivano sul tavolo del ministro all’Istruzioneultima modifica: 2013-10-23T23:24:15+02:00da davi-luciano
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