Non solo Monsanto: Brevetti OGM anche per BAYER e BASF

di Ruth Tippe (KEIN PATENT AUF LEBEN!) e Philipp Mimkes

 La discussione sui semi geneticamente modificati è dominata dalle critiche rivolte alla MONSANTO. Sulla scia della MONSANTO la compagnia tedesca BAYER è diventata una delle più grandi multinazionali dell’agricoltura nel mondo. La BAYER è già oggi uno dei principali fornitori di pesticidi e di semi. Una recente indagine all’Ufficio Europeo dei Brevetti mostra che, in termini di numero di brevetti sugli OGM, la BAYER è addirittura la prima.

 Mais, frumento, riso, orzo, soia, cotone, barbabietola da zucchero, rape, patate, tabacco, pomodori, uva: la lista delle piante transgeniche di cui la BAYER CROPSCIENCE detiene il brevetto, è lunga. La multinazionale ha brevettato anche alberi geneticamente modificati, come per esempio, pioppi, pini ed eucalipti. Questo è il risultato di una recente indagine presso l’Ufficio Europeo dei Brevetti di Monaco, in Germania, condotta dalla Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer (Germania) assieme a No Patents on Seeds! (No ai brevetti sui semi!). A questo scopo, l’iniziativa ha esaminato tutte le richieste di brevetto presentate dalla BAYER negli ultimi 20 anni. Secondo i risultati dell’indagine, la Compagnia possiede 206 dei 2000 brevetti concessi in totale in Europa su piante transgeniche. Questo mette la BAYER al primo posto, davanti a PIONEER (179), BASF (144), SYNGENTA (135) e MONSANTO (119).

  Brevetti OGM (Bayer, Syngenta)

 Brevetti OGM (BASF, Pioneer, Dow, Monsanto)

 Azione di protesta davanti alla sede di Bayer Regno Unito…

 Crescente concentrazione del mercato

 Con una fetta di mercato del 20 per cento, la BAYER CROPSCIENCE, una sussidiaria posseduta interamente dalla BAYER AG, è la seconda maggior produttrice al mondo di pesticidi, (dopo SYNGENTA). Riguardo ai semi la Compagnia è al settimo posto con una fetta di mercato del 3 per cento.

Il processo di concentrazione del mercato agricolturale sta procedendo da decenni. Nel settore semi e pesticidi, le dieci più grandi multinazionali possiedono una fetta di mercato di oltre il 70%. L’obiettivo di questo oligopolio è quello di spartirsi il mercato, stabilire i prezzi, indirizzare le politiche e, alla fine, controllare il modo in cui l’umanità produce il cibo e quindi controllare le sorti dell’intero pianeta. Chi controlla i semi, comanda il mondo” ha detto una volta l’ex Segretario di Stato statunitense Henry Kissinger. E, a tal fine, i brevetti su piante e animali sono mezzi essenziali.

Già nel 2008 lo studio International Assessment of Agricultural Science and Technology for Development (valutazione internazionale della scienza agricola e della tecnologia per lo Sviluppo, IAASTD), avviato dalle Nazioni Unite e dalla Banca Mondiale, ha espresso preoccupazione per il fatto che la ricerca e la diffusione delle conoscenze vengono limitate dalla crescente registrazione di brevetti. Specialmente nei paesi in via di sviluppo, ciò rende più difficile l’adozione di pratiche agricole adattate alla situazione locale, che contribuirebbero alla sicurezza alimentare e alla sostenibilità economica.

 …in Germania…

 Uso crescente di erbicidi

 MONSANTO è di gran lunga il maggior fornitore nel mondo di semi geneticamente modificati. La multinazionale ha acquisito dozzine di piccoli produttori e coltivatori di semi, raggiungendo una fetta di mercato intorno al 27%. La compagnia statunitense è anche davanti a tutti nella vendita di erbicidi: il 95% della soya OGM e il 75% di piante OGM, tipo il mais o il cotone, sono resistenti all’erbicida glifosato (nome commerciale ROUNDUP), sviluppato dalla MONSANTO.

Ci sono studi che indicano che l’uso di questa sostanza può causare difetti alla nascita e cancro. Un numero sempre più alto di coltivatori ne vengono avvelenati, soprattutto in America Latina. Contrariamente alle costanti promesse dell’industria, l’uso di piante geneticamente modificate non ha per niente diminuito l’uso di pesticidi, che invece è continuamente aumentato. Le critiche rivolte alla MONSANTO, sono quindi giustificate.

Ma questo mette le compagnie tedesche BAYER e BASF in una posizione di comodo, in quanto non ricevono molta attenzione nel dibattito pubblico. Invece, il glufosinato, un pesticida della BAYER, parente del glifosato, che viene usato anch’esso in combinazione con semi resistenti agli erbicidi, è altrettanto pericoloso. Il principio attivo può causare deformità nel feto ed è perciò classificato come reprotossico. Per questa ragione l’erbicida dovrà essere ritirato dal mercato europeo al massimo entro il 2017. Ma ciò non ha impedito alla BAYER di annunciare, nel maggio 2013, la costruzione di una nuova enorme fabbrica di glufosinato negli USA. Con questa mossa, la multinazionale vuole colmare il vuoto causato dalla crescente inefficacia del glifosato contro le erbe selvatiche.

 Arriva la BAYER

 Nel campo della “tecnologia OGM verde”, la BAYER sta costantemente avanzando.

La Compagnia sta portando avanti la ricerca sulle piante geneticamente modificate, fin dagli anni ’80. Nel 2001 ha fatto il suo ingresso tra le grandi del settore con l’acquisizione di AVENTIS CROPSCIENCE, la quale a sua volta era stata creata dai settori OGM di SCHERING, RHONE POULENC e HOECHST. In seguito la BAYER ha comprato altre compagnie, come PLANT GENETICS SYSTEMS, PLANTTEC, PROSOY GENETICS e ATHENIX. Inoltre ha creato accordi di cooperazione con compagnie di biotecnologia, come la EVOGENE (ricerche sul riso), MERTEC (soia) e FUTURAGENE (cotone), oltre che con istituti di ricerca come il Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (frumento) e il Brazilian Centre for Sugarcane Technology (canna da zucchero).

Al momento la BAYER raggiunge le vendite maggiori con i semi di cotone, su cui la Compagnia possiede 18 brevetti OGM. La BAYER fornisce anche colza, canna da zucchero, mais e soia geneticamente modificati e, già dieci anni fa, ha fatto domanda per l’importazione in Europa del riso OGM resistente agli erbicidi, LL62.

 

 …e in Australia, © Greenpeace/Houspan

 206 brevetti OGM della BAYER

 La nostra indagine mostra che negli ultimi 20 anni, la Bayer ha presentato un totale di 771 domande all’Ufficio Europeo Brevetti e 206 di queste sono state accettate (vedi tabella). Addirittura due compagnie tedesche sono in testa per numero di brevetti assegnati negli ultimi tre anni: la BASF con 69 e la BAYER con 56.

La BAYER, detiene 26 brevetti solo per amido e zucchero. L’obiettivo è quello di produrre amido per uso industriale attraverso piante geneticamente modificate e, sempre attraverso la modificazione genetica, produrre specifici tipi di zucchero per usi speciali.

23 brevetti della BAYER riguardano la resistenza agli erbicidi. I brevetti sul glufosinato risalgono in parte agli anni ’80 e sono ora scaduti. Per estenderne la durata, la BAYER ha apportato piccoli cambiamenti al DNA di piante importanti come la soia e il cotone e ha fatto domanda di nuovi brevetti in tal senso.

Dal momento che il brevetto per il glifosato della MONSANTO è anch’esso scaduto, la BAYER lo sta producendo e detiene 10 brevetti sulle tecnologie di produzione. Per esempio, il brevetto N. EP1994158, descrive un processo di resistenza al glifosato con il quale la BAYER ha avanzato diritti su ben 23 piante diverse, tra cui mais, frumento, orzo, soia e riso, vari alberi e addirittura erbe.

 Lo scandalo della contaminazione

 In agosto 2011, la BAYER ha ricevuto dall’Unione Europea, il permesso di importare la soia resistente al glufosinato del tipo A5547-127. Questo tipo di soia sarà coltivata principalmente in Sud America e importata in Europa come mangime per animali. Solo pochi mesi prima, la Compagnia aveva ottenuto, per questa soia, un brevetto che sarà valido fino al 2026. Il brevetto, con il prevedibile proposito di evitare controlli indipendenti, dà alla Compagnia anche il diritto esclusivo di controllare i semi per quanto riguarda le contaminazioni da questo tipo di soia geneticamente modificata.

Una pianta resistente al glufosinato, è anche stata la responsabile del più grande scandalo da contaminazione nella storia dell’ingegneria genetica. Nel 2006, il riso genetico modificato del tipo LL 601, fu trovato nei supermercati di tutto il mondo, anche se non esisteva alcun permesso. Poco più del 30% del raccolto degli Stati Uniti risultò contaminato. L’Europa e il Giappone bloccarono tutte le importazioni di riso dal Nord America. Nel 2012 la BAYER dovette pagare oltre 900 milioni di dollari di indennizzo ad agricoltori danneggiati dalla contaminazione.

Il riso LL 601 esiste ancora e viene regolarmente trovato nel riso commerciato convenzionalmente.

 Brevetti Terminator

 Per migliaia di anni gli agricoltori hanno prodotto i loro semi creando tipi di piante che si adattavano in modo ottimale alle condizioni locali. Questo metodo auto-perpetuante è chiaramente problematico per i produttori su vasta scala. Il trucco più insidioso usato dai giganti dell’agricoltura contro la libera riproduzione dei semi, è la cosiddetta “tecnologia terminator”: una modificazione genetica che rende la pianta sterile dopo un solo ciclo di semina e costringe quindi gli agricoltori a comprare ogni anno nuovi semi.

Tutte le grandi compagnie del settore agricolo conducono ricerche sui semi “terminator” e hanno ottenuto dei brevetti in questo campo. Dopo l’acquisizione di Hoechst Schering Agrevo GmbH (in seguito divenuta AVENTIS), anche la BAYER detiene brevetti sulla tecnologia “terminator”. Per esempio, uno si chiama “Processo per la produzione di piante a sterilità femminile”.

Le piante terminator non sono usate al momento, perchè dal 2000, esiste una moratoria dovuta alla Convenzione ONU sulla diversità biologica. Questa però non è legalmente vincolante e ci sono stati svariati tentativi di indebolire il bando. Se questi tentativi dovessero aver successo, ne deriverebbe una immensa minaccia alla biodiversità e alla sicurezza alimentare di milioni di persone che vivono solo di agricoltura, specialmente nei paesi in via di sviluppo. Per questo, ci sono in tutto il mondo iniziative ecologiche che chiedono un bando permanente su questa tecnologia, così come sui brevetti che la riguardano.

 Scambio di brevetti

 Malgrado l’alto numero di brevetti e cooperazioni, il programma di ingegneria genetica della BAYER si basa principalmente su due sole tecniche: prima, semi resistenti agli erbicidi, venduti in combinazione con gli erbicidi glufosinato o glifosato; seconda, piante che contengono il Bacillus thuringiensis (Bt), un batterio velenoso che uccide gli insetti.

Entrambi i metodi sono sul mercato dagli anni ’90. A causa dei pericoli che causano all’uomo e all’ambiente, la Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer (CBG Germania) chiede che il glufosinato e il glicosato siano immediatamente ritirati dal mercato.

Dal momento che le piante geneticamente modificate perdono via il loro effetto, la BAYER ha scambiato molti brevetti con MONSANTO, DUPONT, SYNGENTA e DOW. Le compagnie usano ora le tecniche dei loro concorrenti e offrono semi che sono resistenti a due o anche tre erbicidi. Nel 2012 è stato introdotto un tipo di soia resistente al glufosinato, al glifosato e al 2,4D (quest’ultimo era un componente del defoliante Agent Orange, usato in Vietnam). La MONSANTO ha recentemente fatto domanda per avere il permesso di importare in Europa il mais dolce “Smartstax”, che non solo è immune al glifosato e al glufosinato, ma contiene anche sei tossine del Bacillus thuringiensis.

 Brevetti su piante convenzionali

 Negli ultimi 25 anni, la BAYER e i suoi simili non sono riusciti a scuotere lo scetticismo dei consumatori Europei nei confronti dell’ingegneria genetica. La BASF si è arresa e ha spostato negli USA l’intero settore della ricerca sugli OGM.

Inoltre le profezie sugli esiti delle manipolazioni genetiche si sono rivelate sbagliate. I raccolti non sono aumentati significativamente e l’uso dei pesticidi non si è ridotto. Per questi motivi la BAYER sta ora intensificando di nuovo l’uso di metodi di coltivazione convenzionali. Ma la coltivazione convenzionale genera profitto solo se la compagnia ha dei brevetti su di essa, e così la BAYER mira a ottenerli e ci è già riuscita. Nell’agosto del 2011, l’Ufficio Europeo Brevetti, ha concesso un brevetto per la coltivazione di piante con accresciuta resistenza allo stress (brevetto EP1616013). Il brevetto è valido fino al 2024. I fattori considerati di stress sono, per esempio, siccità, troppa luce o troppo calore o un terreno povero di sostanze nutrienti.

Solo 100, dei 2000 brevetti rilasciati dall’Ufficio Europeo Brevetti, riguardano piante coltivate convenzionalmente. Una prassi comune è anche quella di prendere piante coltivate prima convenzionalmente e geneticamente manipolate in seguito, perché in questo modo è più facile ottenere il diritto al brevetto. Concedendo questi brevetti, l’Ufficio Europeo Brevetti accetta, di fatto, che anche piante coltivate convenzionalmente siano dichiarate “invenzioni” e che le risorse genetiche vengano monopolizzate.

Questo dimostra che la legge internazionale sui brevetti è cambiata significativamente. Sia la Convenzione di Strasburgo sui Brevetti, nel 1963, che la Convenzione Europea sui Brevetti, nel 1977, escludevano richieste di diritti proprietari riguardanti “procedure essenzialmente biologiche”. Razze e speci di animali o piante non venivano considerate invenzioni da proteggere e l’obiettivo della decisione era quello di impedire che i processi vitali divenissero beni di mercato. Questa situazione avrebbe reso pressoché impossibile che l’ingegneria genetica diventasse un settore economico redditizio. Perciò le lobby della BAYER e delle altre compagnie, hanno fatto di tutto per reinterpretare la legge con qualche acrobazia legale. Il colpo buono è venuto nel 1980, quando un ufficio brevetti statunitense ha concesso il copyright su un batterio, sostenendo che era molto più simile a un composto chimico senza vita che non a un cavallo, a un’ape o a una fragola. Da quel momento in poi le cose si sono mosse in fretta. Nel 1988, l’Università di Harvard è riuscita ad ottenere la proprietà intellettuale sul cosiddetto oncomouse (un topo particolarmente suscettibile di contrarre il cancro) e ha immediatamente concesso un contratto di licenza alla compagnia farmaceutica DuPont. Oggi, l’Ufficio Europeo Brevetti concede diritti proprietari anche su piante coltivate convenzionalmente.

C’è comunque uno spiraglio di speranza. Nell’ultimo incontro prima della pausa estiva, il Deutscher Bundestag, il parlamento tedesco, ha deciso di cambiare la legge tedesca sui brevetti e bandire la concessione di diritti proprietari su animali e piante allevati convenzionalmente. E’ vero che questa legge non interferisce con le pratiche dell’Ufficio Europeo Brevetti, ma è possibile che altri paesi decidano di imitarla e bandiscano i brevetti sugli organismi viventi.

 Numero di brevetti emessi dall’Ufficio Europeo Brevetti

1. BAYER 206

2. DUPONT-PIONEER 179

3. BASF 144

4. SYNGENTA 135

5. MONSANTO 119

6. DOW 20

 Numero di domande di brevetto

1. DUPONT-PIONEER 1.454

2. BASF 1.273

3. SYNGENTA 961

4. MONSANTO 811

5. BAYER 771

6. DOW 228

http://tlaxcala-int.org/article.asp?reference=10701

 

 

LANNUTTI, PRELIEVO FORZOSO 10% ATTO CRIMINALE

fatemi capire: lacrime e sangue per entrare in EUropa che ci avrebbe aperto le porte del paradiso, sacrifici per restarci in Europa per rimanere nel Paradiso.
Il paradiso delle banche?

Martedì 15 Ottobre 2013 11:30

Christine Lagarde e la Baronessa Rothschild FMI: LANNUTTI, PRELIEVO FORZOSO 10% ATTO CRIMINALE CONTRO ITALIANI

(AGENPARL) – Roma, 15 ott – Il “modello Cipro”, che ha ingiunto una taglia sui conti correnti e sul risparmio, rilanciato dal Fondo Monetario Internazionale in un paper intitolato “Proposte del FMI sulla crisi fiscale” per imporre un prelievo forzoso del 10% del risparmio privato nei 15 paesi della zona euro come veicolo per affrontare i problemi di sostenibilità del debito pubblico, ha la finalità di demolire definitivamente un modello sociale costituito sul “valore del risparmio”, sostituendolo con società fondate sul “debito”, per rafforzare il dominio dei banchieri e della finanza di carta, degli algoritmi che strutturano i derivati killer e della troika, innescando un circolo vizioso per alimentare i profitti delle banche sulla pelle di intere generazioni intossicati dalle carte di debito.
“Vivere a credito dà dipendenza come poche altre droghe, e decenni di abbondante disponibilità di una droga non possono che portare a uno shock e a un trauma quando la disponibilità cessa. Oggi ci viene proposta una via d’uscita apparentemente semplice dallo shock che affligge sia i tossicodipendenti che gli spacciatori: riprendere (con auspicabile regolarità) la fornitura di droga…. I clienti che restituiscono puntualmente il denaro preso in prestito sono l’incubo dei prestatori… Non riesci a ripagare il tuo debito? Non preoccuparti: a differenza degli avidi prestatori di denaro vecchio stile, ansiosi di veder ripagate le somme prestate entro termini ben precisi e non differibili, noi prestatori di denaro moderni e disponibili non ti chiediamo indietro i nostri soldi, bensì ci offriamo di prestartene altri per pagare il vecchio debito e avere un po’ di disponibilità (cioè di debito) in più per toglierti nuovi sfizi. Siamo le banche che dicono “sì”, le banche disponibili, le banche col sorriso, come diceva una delle pubblicità più geniali…” scrive Zigmunt Bauman sulla Società Liquida.
Se si vanno a studiare le dinamiche che hanno portato alla crisi finanziaria, a partire dalla vicenda dei mutui subprime negli Stati Uniti, ci si rende conto del fatto che la grande criminalità finanziaria sfugge praticamente a tutti i controlli- ha affermato Jean De Maillard, giudice specializzato in reati economici e finanziari, membro dell’Osservatorio nazionale sulla criminalità francese, autore di diversi volumi tra i quali, ‘La truffa:la finanza al di sopra della legge e delle regole’ (Gallimard 2010) e ‘Criminalità e globalizzazione’ (Feltrinelli 2002).
De Maillard ha addirittura teorizzato, tra le attività illegali del sistema finanziario, “illegalità legittima”, tollerata dagli Stati, perché attraverso la deregolamentazione gli Stati ancora oggi lasciano che siano i mercati a fare le loro leggi. Quando parla di “illegalità legittima” si riferisce al privilegio che abitualmente appartiene agli Stati di poter infrangere la legge. Infatti, ciò che caratterizza lo Stato è l’avere il monopolio della forza. Lo Stato è colui che fa le leggi e nella sua azione può, in alcune circostanze molto limitate, anche infrangerle. Questo privilegio che appunto è chiamato “illegalità legittima” è stato delegato nel corso degli anni dagli Stati ai mercati finanziari. Questo era già accaduto in passato quando in alcuni Paesi il privilegio dell’illegalità legittima era stato trasferito a organizzazioni criminali come la mafia. Ma oggi questo privilegio è stato completamente abbandonato ai mercati finanziari, ciò spiega la forte criminalizzazione dell’economia e della finanza, come anche tutti i legami che si sono stabiliti tra le mafie e il sistema economico e finanziario per garantirsi guadagni rapidi ed elevati.
I nuovi dittatori di Troika e Fondo Monetario Internazionale, ai quali governi democratici hanno delegato funzioni vitali per le democrazie costituite su suffragio e sovranità popolare, non hanno alcuna autorità morale, dati i disastri provocati con i loro “piani di protezione” per risolvere le crisi che hanno finito per aggravare, come testimoniato dalla Grecia con una medicina che di fatto ha peggiorato lo stato di salute di Atene, gettando la popolazione nella disperazione e nella miseria, vogliono alimentare le paure – come testimoniato dalle preoccupate telefonate che stanno arrivando da ieri agli sportelli Adusbef, da parte di pensionati che hanno faticato una vita per mettere da parte qualche spicciolo per il futuro loro e dei loro figli e nipoti, unici ammortizzatori sociali- con il rischio di una corsa ai bancomat ed al ritiro dei soldi agli sportelli, così come è accaduto in Grecia lo scorso anno ed a Cipro, prima che le banche rendessero inservibili gli sportelli automatici, bloccandoli per molti giorni.
Adusbef e Federconsumatori auspicano che tale proposta criminale, che sta scatenando il panico soprattutto per un popolo di risparmiatori come l’Italia, venga urgentemente smentito dalla signora Lagarde, dalla Troika e dal Governo Letta.
http://seigneuriage.blogspot.it/2013/10/fmi-lannutti-prelievo-forzoso-10-atto.html?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

L’euro ha centrato il suo obiettivo: .ovvero quello di distruggere le nazioni europee in soli 10 anni!

non ci voleva un genio per capirlo. Bastava vedere la struttura stessa della Ue e leggere i trattati a cominciare da quello di Maachstricht ma criticare la ue e l’euro è stato considerato da estremisti ed era necessario salvaguardarsi da quest’ultimi per non “distruggere il sogno europeo per i popoli”…
ricordiamo chi ha veemente collaborato a difendere il progetto degli usurai

“L’idea che l’Euro sia un fallimento è stupidamente errata, l’Euro sta provocando ciò per cui è stato progettato dal suo ideatore e da quel 1% di oligarchi che l’hanno imposto“.
Così ha scritto il giornalista americano Greg Palast sul Guardian del 26 giugno, ricordando che “l’ideatore”, Robert Mundell, ha sempre visto la sua creatura (l’euro) come l’arma che avrebbe spazzato via norme e regolamenti sul lavoro; “Ho conosciuto Mundell tramite il mio docente universitario Milton Friedman“.
Palast descrive bene l’idea di Mundell: “L’Euro inizia davvero a svolgere il suo compito in tempi di crisi, infatti la moneta unica e soprannazionale toglie ai governi eletti la possibilità di usare politiche creditizie e fiscali capaci di farci uscire dalla crisi, in quanto pone le politiche monetarie al di fuori dalla portata dei politici (eletti) e, senza queste prerogative, l’unico modo che hanno i governi per cercare di mantenere i posti di lavoro è quello di ridurre regole e diritti verso imprese e lavoratori, tutto nel nome della concorrenza”. Per Mundell niente deve interferire col MERCATO“.
euriiiiiiiii
Palast continua dicendo che Mundell gli spiegava che “l’euro è tutt’uno con la Reaganomics; la disciplina monetaria impone la disciplina fiscale ed agisce anche sui politici (servi del mercato invisibile… sic), e quando la crisi morde allora alle nazioni resta ben poco da fare se non liberalizzare, privatizzare, deregolamentare e soprattutto distruggere il welfare garantito dallo Stato“.
Il termine “riforme strutturali” non è altro che un eufemismo per nascondere l’annullamento dei diritti dei lavoratori (e degli imprenditori…), Mundell sostiene che “l’unione monetaria è una guerra di classe con altri mezzi” (la classe oligarchica contro il 99% dei cittadini).
fonte: http://urlin.it/3b9f8
http://www.signoraggio.it/leuro-ha-centrato-il-suo-obiettivo-distruggere-le-nazioni-europee-in-soli-10-anni/?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

Colpì un connazionale con il machete, arrestato cinese

non avete sentito parlare di questo episodio di cronaca? Perché non coinvolge un italiano e non si poteva ricamare sul “razzismo”.
E poi, gli episodi di cronaca nera  che riguardano le risorse sono inventati dalla propaganda “xenofoba” dice la Boldrini

Pubblicato da ImolaOggiCRONACA, NEWSott 14, 2013
machete14 ott – Un cittadino cinese è stato fermato con l’accusa di tentato omicidio, per l’aggressione avvenuta il 6 ottobre scorso in via Turri a Reggio Emilia. L’uomo è accusato di aver colpito con un machete ed un coltello un connazionale 39enne, tutt’ora ricoverato in gravi condizioni all’ospedale San Maria Nuova. La vittima ha subito l’eviscerazione di circa un metro di intestino. Sull’episodio indagano i carabinieri, coordinati dalla locale Procura.
Secondo gli accertamenti la vittima e l’aggressore avevano cenato insieme, la sera dei fatti. Le armi del tentato omicidio sono già state ritrovate dai Carabinieri, nei giorni scorsi, nella zona di via Turri.
http://www.imolaoggi.it/2013/10/14/colpi-un-connazionale-con-il-machete-arrestato-cinese/

Scandalo corsi di formazione, rubati 9 mln di euro di fondi pubblici. 10 arresti

ah ecco perché Giovannini e repubblica calcano la mano sul fatto che siamo poco occupabili perché ignoranti. C’è da finanziare una cricca, intanto gli esodati e disoccupati sono a bocca asciutta. Ma chi se ne frega. Chissà se i bucatori di montagne son tutti laureati ad Harvard….

Pubblicato da ImolaOggiCRONACA, NEWSott 14, 2013
manetteCatania, 14 ott – Dovranno rispondere dei reati di peculato, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, falso e frode fiscale, le 10 persone arrestate dalla Guardia di finanza di Catania accusate di essersi appropeiate indebitamente dei contributi pubblici, anche comunitari, destinati alla formazione. Lo comunica una nota delle Fiamme gialle che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare e contestuale sequestro preventivo di beni mobili ed immobili per un valore complessivo pari a circa 3,7 milioni di euro, emessa dal Gip di Catania su richiesta della procura della Repubblica presso il tribunale locale.
Piu’ nel dettaglio, l’indagine ha disvelato l’esistenza di un’associazione a delinquere che si e’ appropriata indebitamente di circa nove milioni di euro – allo stato accertati – sul totale dei circa 58 milioni ricevuti sotto forma di contributi ricevuti nel quinquennio 2005-2010 per l’organizzazione e realizzazione di 112 corsi di formazione. Gli enti di formazione professionale coinvolti sono l’A.n.f.e. provinciale (Associazione nazionale famiglie emigrati), l’I.r.a.p.s. (Istituto di ricerche e applicazioni psicologiche e sociologiche), l’A.n.f.e.s. (Associazione nazionale famiglie emigrati siciliani) e l’I.s.s.v.i.r. (Istruzione, servizi, sport, volontariato, italiano e regionale), tutti con sede a Catania e operanti anche in altre province siciliane. Per due dei dieci indagati e’ stata dei quali e’ stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre per gli altri otto sono stati disposti gli arresti domiciliari.
http://www.imolaoggi.it/2013/10/14/scandalo-corsi-di-formazione-rubati-9-mln-di-euro-di-fondi-pubblici-10-arresti/