LAVORO, IN 5 ANNI -29% I MORTI. NAPOLITANO: “GUARDIA SEMPRE ALTA”.

è per questo che fanno di tutto per distruggerlo? E’ diminuita la percentuale di incidenti?? Mavà? Sarà mica perché è diminuito il campione statistico???????????

Giorgio Napolitano
Domenica 13 Ottobre 2013

ROMA – Meno morti sul lavoro, ma l’attenzione per il problema non deve diminuire. L’andamento decrescente del drammatico fenomeno degli infortuni sul lavoro, soprattutto in termini di perdita di vite umane, non deve far abbassare la guardia su quella che continua a rappresentare una drammatica piaga sociale». Lo scrive il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, all’Anmil per la 63/ma celebrazione.
«In occasione della 63/ma giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro – scrive Napolitano in un telegramma – rivolgo il mio omaggio alla memoria dei caduti ed esprimo la mia vicinanza a quanti hanno perduto salute e integrità fisica nei luoghi di lavoro. Come ho più volte sottolineato – prosegue Napolitano – l’andamento decrescente del drammatico fenomeno degli infortuni sul lavoro, soprattutto in termini di perdita di vite umane, non deve far abbassare la guardia su quella che continua a rappresentare una drammatica piaga sociale. Il recente gravissimo incidente di Lamezia Terme con la morte di tre operai in un silos, ne è drammatica conferma. E desta particolare inquietudine l’entità degli infortuni tra i lavoratori stranieri. Apprezzo quindi il vostro impegno nel promuovere una forte cultura della sicurezza e della prevenzione per il rispetto delle regole poste a tutela dell’incolumità sul posto del lavoro e in difesa della vita e della dignità di tutti i lavoratori, valori essenziali garantiti dalla nostra Costituzione. Con questo spirito – conclude Napolitano – rivolgo il mio partecipe saluto a Lei presidente Bettoni, ai mutilati, agli invalidi e ai familiari delle vittime sul lavoro che in questa giornata particolare ricordano il sacrificio dei loro cari tragicamente scomparsi».
 
I DATI Gli incidenti sul lavoro continuano ad essere in calo, tanto che dal 2008 al 2012 si registra una diminuzione degli infortuni del 22,8% e del 28,8% dei morti, ma questo «non deve indurre ad abbassare la guardia»: lo sottolinea l’Anmil (Associazione nazionale fra lavoratori mutilati ed invalidi del lavoro) in occasione della 63ma Giornata nazionale per le vittime, che si celebra oggi. Nel 2012 gli infortuni denunciati all’Inail hanno sono stati 744.916 (-8,9% sui 817.586 del 2011), i morti 790 (-8,8% rispetto 866 del 2011).
La flessione, evidenzia ancora l’Associazione, risulta ancora più significativa se inquadrata nel quinquennio 2008-2012: rispetto ai quasi 965.000 infortuni del 2008 il calo complessivo è stato del 22,8%. Per quanto riguarda gli episodi mortali, il decremento è del 28,8% rispetto ai 1.110 del 2008. Ancora più sostenuto il calo fatto registrare dai lavoratori stranieri che operano in Italia: nel 2012 gli infortuni sono stati circa 111.000, in calo del 18,2% rispetto ai 136.000 del 2011 e del 25,8% rispetto ai 150.000 casi del 2008. Più consistente ancora la riduzione dei casi mortali: 112 nel 2012 con un calo del 22,2% rispetto al 2011, che aveva segnato 144 decessi e di oltre il 40% rispetto al 2008 quando si contarono 188 stranieri morti sul lavoro. Anche per le malattie professionali, nel 2012 si è registrato un calo anche se molto più contenuto rispetto agli infortuni sul lavoro: in questo anno, infatti, sono state 47.417 le denunce protocollate dall’Inail, un migliaio in meno rispetto alle 48.458 del 2011, con un decremento del 2,1%. A fronte di questa «modesta ma significativa diminuzione» resta, tuttavia, il fatto che nel corso degli ultimi anni c’è stata una crescita complessiva del 75%, passando dai circa 27.000 casi del 2007 ai 47.500 del 2012: oltre 20.000 denunce in più nel giro di pochi anni.
 
LORENZIN: “LAVORO NON DEVE ESSERE CAUSA DI MALATTIA E MORTE” «Nonostante la costante contrazione del numero degli infortuni in tutti i settori produttivi, sul lavoro si muore ancora. Dobbiamo però lavorare ancora tutti insieme per far sì che ciò non avvenga. Il lavoro deve essere fattore di vita e di progresso e non causa di morte e di malattia»: lo scrive il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in un messaggio all’Anmil, in occasione della 63ma Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, ricordando che nel periodo compreso tra il 1978 ed il 2012 «i casi mortali accertati dall’Inail sono passati da 2.524 a 790». «Il complesso degli impegni assunti con le Regioni ci aiutano a realizzare concrete politiche di intervento nel campo della salute e della sicurezza sul lavoro. Infatti – scrive ancora il ministro della Salute – le attività di vigilanza delle Asl sono state fortemente incrementate e in cooperazione con la cabina di regia interistituzionale vengono valutate e approntati piani di controllo, informazione e assistenza. Certo, non mancano difficoltà e ritardi, ma sono certa che i risultati ci saranno». Per quanto riguarda le malattie professionali, Lorenzin sottolinea «un dato positivo: registriamo una aumentata sensibilità nella segnalazione delle stesse da parte dei medici, non solo dell’area della medicina del lavoro, ma anche dei medici di famiglia e questo è un importante segnale di attenzione.
 
BOLDRINI: “MORTI SUL LAVORO INACCETTABILI” «Sebbene gli ultimi dati sugli infortuni sul lavoro sembrano mostrare una lieve flessione, il fenomeno conserva tuttora dimensioni inaccettabili in un Paese civile»: lo scrive il presidente della Camera, Laura Boldrini, in un messaggio all’Anmil per la 63ma Giornata nazionale per le vittime, chiedendo «anche nella particolare congiuntura economica» di non abbassare «i livelli di sicurezza in un’ottica di risparmio. Non si può barattare la vita dei nostri lavoratori per il perseguimento del profitto a ogni costo».
http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/morti_lavoro_dati_napolitano/notizie/338929.shtml

LAVORO, IN 5 ANNI -29% I MORTI. NAPOLITANO: “GUARDIA SEMPRE ALTA”.ultima modifica: 2013-10-14T15:26:00+02:00da davi-luciano
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