Nell’isola arrivano il commissario Ue Barroso, assistito dai paggetti Letta e Alfano. E si prendono una selva di f ischi e insulti

Lampedusa, un barcone pieno di ipocrisia
di: carlo tata
Di fronte al dramma di Lampedusa, la risposta delle autorità politiche e della stampa politicamente corretta, in primis il partito di Repubblica, appare totalmente immersa nella solita ipocrisia. Tutti parlano di vergogna nazionale ed europea per i migranti morti ma poi si rifugiano nella solita via di fuga meschina: per i più è colpa della legge Bossi-Fini, per altri è colpa della scarsa applicazione delle norme sull’asilo, per altri ancora è colpa dell’indifferenza europea, ed altri ancora che individuano negli scafisti il male assoluto. E tutti fanno a gara nel mostrarsi commossi, afflitti, addolorati e pronti ad aiutare queste persone in cerca di una vita migliore. Ma è tutta facciata. Da quella del papa a quella dei vari esponenti di governo e non, per finire alle associazioni a tutela dei meno fortunati che s’ingrassano grazie ai contributi nazionali ed europei. Il grido di vergogna e di indifferenza di cui si nobilitano il papa, la Boldrini, la Kyenge, il presidente del Consiglio Letta e il capo dello Stato dovrebbe essere prima di tutto sentito da queste persone. Invece di atti concreti non ne abbiamo finora avuto prova. Il Vaticano, tanto per tradurre il concetto di solidarietà, potrebbe benissimo accogliere i circa mille disperati che giacciono nel Cie di Lampedusa; il capo dello Stato potrebbe invece ospitare tutti quelli che giacciono nei centri della regione del Lazio. Tutto sommato il Quirinale è abbastanza grande e con dei bei giardini; la Boldrini e la Kyenge, invece, potrebbero mettere letti a castello nelle loro abitazioni, dando accoglienza e solidarietà nei fatti e non solo a parole.
Poi vorremmo anche ricordare agli smemorati (e sono tanti) che il padre dei Cie, ex Cpt ha un nome e cognome: Giorgio Napolitano. E’ stato lui, nel ’98, in veste di ministro dell’Interno del primo governo Prodi a volere questi centri di accoglienza che oggi tutti reputano dei lager. Semplicemente fingono, come se le responsabilità fossero della legge Bossi-Fini. Eppure le carceri a cielo aperto per gli immigrati sono state istituite da un governo di centrosinistra, a suo tempo sostenuto ed appoggiato dal partito di  Vendola. E naturalmente queste leggi sono state poi ratificate dai governi di centrodestra. Quindi diventa patetico e irritante lo stracciarsi le vesti di Vendola, della Boldrini e della dirigenza del Pd. Altro esempio irritante di queste ore è la raccolta firme di Repubblica per la riforma della legge Bossi-Fini. Se al partito di Repubblica gli stava tanto a cuore cancellarla perché non ha sostenuto il referendum dei radicali per la sua abrogazione? Non per niente gli italiani, giustamente, lo hanno disertato. Perché hanno capito che è un problema che la politica servile e cameriera degli interessi europei vorrebbe scaricare sulla cittadinanza. E i risultati di questa discesa verso la povertà sono eloquenti.
Ci stanno togliendo il lavoro, ci stanno lasciando senza un reddito di sopravvivenza, ci stanno togliendo la dignità e dovremmo pure sobbarcarci le colpe dei processi migratori? Non è possibile assistere ad una Italia a due velocità, con le cricche che scorrazzano tra nugoli di guardie del corpo e privilegi mentre i comuni cittadini ridotti a contendersi un pezzo di pane con gli immigrati. E poi facciamola finita con la storia degli scafisti come unici colpevoli.

Oltretutto seguendo la logica dei politicamente corretto si potrebbe benissimo dire il contrario: ovvero gli scafisti fanno quello che gli ipocriti dovrebbero fare. Se il discorso è quello dell’accoglienza e della solidarietà a tutti i costi perché considerare reato il trasporto di disperati da una sponda all’altra del Mediterraneo? Gli scafisti non fanno altro che mettere in pratica il pensiero buonista della classe politica, del papa e di tutti gli organismi ipocriti internazionali. Se sono dei disperati in cerca di una vita migliore perché osteggiare chi dà loro questa opportunità? Certo a caro prezzo. Ma allora ci chiediamo: perché lo Stato non fa da traghettatore? Basterebbe istituire dei voli di linea o via mare e il gioco è fatto. La verità è che non lo può fare perché in questo modo s’infrangerebbe la legge e verrebbe allo scoperto tutta la loro ipocrisia. Si tratta infatti di gente priva di documenti. E allora perché tutta questa pantomima sull’immigrazione? La legge Bossi-Fini è stata fatta per rispedire nei paesi di provenienza gli irregolari non per fare da palcoscenico per i finti buonisti che poi vanno a ricoprire posti assegnati nei vari organismi europei. Basta con questa sceneggiata delle lacrime e dei sensi di vergogna da scaricare sui cittadini.   
La verità è che il problema dell’accoglienza non può trovare delle risposte positive. L’Italia come tutta Europa è in crisi e nessuno ha voglia di scivolare nel degrado e nell’insicurezza. Oltretutto il trattato di Dublino ci obbligherebbe a prenderli tutti visto che stabilisce lo status di rifugiato nel momento in cui la persona mette piede sul suolo italiano. Per questo motivo l’asilo viene dato con il contagocce e con tempi molto lunghi. Napolitano lo dovrebbe sapere, invece fa lo gnorri. Come d’altronde fanno tutti gli altri politici di centrosinistra e di centrodestra. E quasi tutti i supporter dell’informazione politicamente corretta.
Sullo scaricabarile in atto tra l’Ue, l’Italia e i governi dei vari Stati europei c’è molta ipocrisia. C’è una sorta di conta tra i vari Stati sui numeri dell’accoglienza. La verità è che tutti temono la reazione dei propri cittadini che prima o poi esploderà.
Nessuno nonostante la buona volontà e la voglia di aiutare i meno fortunati potrà fare di più di quello che si fa. Non solo è un problema di economia che non può permetterlo ma è anche un problema di coesistenza. E’ come dire che un teatro che può ospitare 1500 persone debba essere costretto a farne entrare 15mila, senza neppure chiedere il costo del biglietto. Come finirebbe? In tragedia.
09 Ottobre 2013
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Nell’isola arrivano il commissario Ue Barroso, assistito dai paggetti Letta e Alfano. E si prendono una selva di f ischi e insultiultima modifica: 2013-10-12T14:32:51+02:00da davi-luciano
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