Strauss-Kahn fu arrestato per aver scoperto che l’oro della Federal Reserve era scomparso

Nel maggio 2011 l’allora direttore del Fondo monetario internazionale Dominique Strauss-Kahn era stato arrestato all’aeroporto di New York con l’accusa di atti sessuali criminali, di tentativo di stupro e di sequestro ai danni di una giovane inserviente nell’hotel Sofitel di New York. Un rapporto dei Servizi federali per la sicurezza della Federazione russa (FSB) sostiene che Strauss Kahn era stato arrestato perché non rivelasse una scoperta fatta nei giorni precedenti il suo arresto: aveva scoperto che le riserve d’oro della Federal Reserve, depositate al Bullion Depository di Fort Knox, erano scomparse.

Stando al rapporto del FSB, Strauss-Kahn era diventato un personaggio pericoloso. All’inizio del maggio 2011, gli Stati Uniti avevano iniziato ad accumulare ritardi nella consegna di decine di tonnellate d’oro al Fondo monetario internazionale. Recatosi a New York, Strauss-Kahn aveva sollevato la questione con i funzionari del governo americano e poi aveva chiesto un’indagine alla CIA.

Prima del suo arresto, Strauss-Kahn doveva incontrare un amico, il banchiere egiziano Mahmoud Abdel Salam Omar, per discutere su documenti confidenziali sulla scomparsa delle riserve d’oro americane.
Come era accaduto a lui, il 30 maggio anche il 74enne Omar era stato arrestato con l’accusa di delitti sessuali verso una cameriera al The Pierre, hotel di lusso di New York.

Dopo la lettura del rapporto, il presidente russo Vladimir Putin ha pubblicamente preso le difese di Strauss Kahn. E’ il primo leader politico che afferma che l’ex direttore del FMI è stato vittima di un complotto organizzato dagli Stati Uniti.

E’ interessante ricordare che da tempo che il politico americano Ron Paul, candidato alle presidenziali del 2012, si dice convinto che il governo americano abbia mentito sulle riserve di oro a Fort Knox e accusa la Federal Reserve di nascondere la verità.
Quando un giornalista gli aveva chiesto se pensava che a Fort Knox non vi fosse più oro, Paul aveva risposto “Credo sia una possibilità.”
Nel 2010 aveva presentato un progetto di legge per far eseguire delle verifiche ma il progetto era stato invalidato dal campo del presidente Obama.

(Fonte : The Huffington Post)

FONTE

http://sapereeundovere.it/strauss-kahn-fu-arrestato-per-aver-scoperto-che-loro-della-federal-reserve-era-scomparso/


 

E’ di Chioggia la famiglia che oggi dorme in auto dopo la perdita della casa.

ma gli italiani son tutti ricchi ed han tre case a testa perché si son fatti soldi con l’evasione, narra la leggenda

05/10/2013 21:15 | CONFLITTI – PUGLIA | Autore: g.m.
Chioggia, la famiglia sfrattata dorme in automobile. “Dateci un garage”

E’ di Chioggia la famiglia che oggi dorme in auto dopo la perdita della casa.
La vicenda la racocnta una ventiquattrenne che, con i genitori e il fratello di 13 anni, da lunedì dorme dentrouna Fiat Punto. «Mio padre ha perso il lavoro – spiega – era imprenditore edile, ma ha dovuto chiudere l’azienda qualche anno fa. Da allora ha inviato decine di curriculum per fare il manovale ma nessuno lo ha mai contattato. Io ho il diploma turistico – alberghiero ma sono riuscita a lavorare solo un mese questa estate. Purtroppo non c’è lavoro e non siamo riusciti più a pagare il mutuo. Per 15 anni lo abbiamo pagato regolarmente, fra pochi anni sarebbe stato estinto. Ora ci troviamo in mezzo a una strada e dobbiamo vivere in auto perché non sappiamo dove andare. L’ufficiale giudiziario mandato dalla banca ci ha mandato via in cinque minuti».

La famiglia sta tra Chioggia e Sottomarina e dorme ogni notte in un posto diverso. Il fratello ha la febbre e sta male: «Ha la mononucleosi – spiega L.B. – in pronto soccorso ci hanno detto che è una malattia che si cura a casa con il riposo. Ma quale casa?». La famiglia ha chiesto anche un alloggio al Comune, con risposta negativa: «Abbiamo parlato col sindaco – continua L.B. – ma ci ha detto che ci sono delle graduatorie da rispettare, che per noi non ci sono alloggi. Noi siamo disperati e non sappiamo più cosa fare. Facciamo un appello anche ai privati cittadini, se qualcuno almeno avesse una cantina o un garage da prestarci».

Interpellati su questo caso, gli uffici dei servizi sociali dicono che è attivo un contributo economico a favore della famiglia. La sua consistenza non permette però di pagare il mutuo e neanche il mangiare. In attesa di un alloggio ci sono oltre 300 famiglie. E la situazione è destinata anche a peggiorare. Le banche per diversi mesi, a chi non pagava il mutuo, hanno dato delle sospensioni. La situiaizone è drammatica.
http://www.controlacrisi.org/notizia/Conflitti/2013/10/5/37184-chioggia-la-famiglia-sfrattata-dorme-in-automobile-dateci/


Default Usa: Il sistema finanziario si prepara alla possibilità di un panico di massa!

Il sistema finanziario si prepara alla possibilità di un panico di massa. L’ira di Obama: sarebbe il primo default della storia.
NEW YORK(WSI) – L’incertezza sull’esito delle trattative tra Democratici e Repubblicani degli Stati Uniti provocherà una corsa agli sportelli? E’ la domanda che si stanno ponendo alcune banche, stando a quanto riporta un articolo del Financial Times, dal titolo più che eloquente. “US banks fearing default stock up on cash”, ovvero le banche americane temono il default e accumulano contanti”.
Il timore, mentre è in corso il primo shutdown del governo americano in 17 anni, è che le controparti del Congresso non riusciranno a trovare un accordo entro la scadenza del 17 ottobre, sull’innalzamento del tetto sul debito.
“Lo shutdown del governo è un fattore già di per sé abbastanza negativo, ma un’eventuale incapacità di alzare il tetto sul debito sarebbe decisamente peggio – ha detto Christine Lagarde, direttore del Fondo Monetario Internazione – Si tratta di una missione cruciale che deve essere risolta il prima possibile”.

In questo contesto, due tra le dieci principali banche degli Stati Uniti si stanno organizzando contro un eventuale panico di massa. Un funzionario, in particolare, ha riferito al quotidiano britannico che la sua banca sta mettendo a disposizione un aumento dei contanti del 20-30% rispetto al normale, in caso di corsa agli sportelli.

“Un default sarebbe senza precedenti e ha la potenzialità di diventare catastrofico, con il congelamento dei mercati del credito, il crollo del valore del dollaro, il balzo dei tassi di interesse Usa”, ha lanciato l’allarme il Tesoro americano, in un suo report.

Ira del presidente Barack Obama contro la paralisi del Congresso. Obama ha detto che gli Usa rischiano il primo default della loro storia: “Siamo il centro dell’economia mondiale e un nostro default colpirebbe l’intera economia mondiale. Tutto il mondo ne soffrirebbe”.

Fonte: http://www.wallstreetitalia.com/article/1630674/economia/default-usa-banche-temono-corsa-sportelli.aspx

http://ununiverso.altervista.org/blog/default-usa-banche-temono-corsa-sportelli/

Anche al Corriere stato di crisi

Firmato al Ministero del Lavoro lo stato di crisi che partirà dal 1° novembre; prepensionamenti operativi se e quando il governo rifinanzierà la legge 416/1981; operativi, invece, i pensionamenti per chi ha 62 anni di età e almeno 35 anni di contributi.
Cigs per un giorno a testa nei prossimi due anni”. “Abbiamo ragione di ritenere che la vendita (o meglio la svendita) dell’immobile (delle vie Solferino/San Marco) abbia subito una battuta d’arresto”. Pubblichiamo la lettera del CdR alla redazione.
Care colleghe e cari colleghi, ecco l’aggiornamento sui principali temi.
1) Piano direttore su organizzazione del lavoro e pianta organica. Su richiesta della direzione la riunione prevista per oggi è stata rimandata a lunedì 7 ottobre.
2) Mercoledì 2 ottobre abbiamo firmato la richiesta dello stato di crisi al ministero del Lavoro. Il documento (pagina 1 e 2 allegate) recepisce tutti i termini dei nostri accordi. Lo stato di crisi partirà dal 1° novembre 2013. La parte sui prepensionamenti ex legge 416 (almeno 58 anni di età e almeno 18 di contributi) diventerà operativa se e quando il governo rifinanzierà la legge. L’azienda potrà contattare i colleghi che rientrano nei parametri (o i colleghi potranno contattare l’azienda) per colloqui preliminari, nei quali discutere le condizioni dell’eventuale prepensionamento. Non va preso alcun accordo scritto prima che i prepensionamenti vengano finanziati. Sarà applicabile da subito, invece, il capitolo che riguarda i pensionamenti ex articolo 33 del contratto nazionale (62 anni di età e almeno 35 anni di contributi). E sarà avviata la cassa integrazione che interesserà ciascun collega per un giorno nei prossimi due anni (fino al 30 ottobre 2015).
3) Lunedì 30 settembre il consiglio di amministrazione di Rcs MediaGroup ha deciso di invitare l’amministratore delegato Pietro Scott Jovane a proseguire le trattative con la società finanziaria Blackstone per la vendita del palazzo del Corriere, compresa la parte storica di via Solferino. Tuttavia, abbiamo ragione di ritenere che la vendita (o meglio la svendita) dell’immobile abbia subito una battuta d’arresto, anche grazie alle pressioni esercitate dal Cdr sugli azionisti, i consiglieri e il collegio sindacale della società. Continueremo a seguire gli sviluppi, a intervenire e a tenervi informati.
4) Come vi avevamo annunciato nell’assemblea di maggio in cui illustrammo l’accordo sulla rimodulazione dei benefit, abbiamo stabilito con l’azienda che per tutti i colleghi con un Cud inferiore a 70 mila euro resterà in vigore l’”incentivo” per la diminuzione delle collaborazioni al Corriere da 12 milioni a 10 milioni l’anno per gli anni 2013-2014-2015. Al raggiungimento di tale risultato i colleghi di cui sopra percepiranno 500 euro lordi l’anno (pagina 3 dell’allegato).
5) Mercoledì 2 ottobre abbiamo cominciato la trattativa con l’azienda per mettere ordine nei criteri di rimborso delle note spese. Ne discuteremo a breve con i delegati.
6) Nel giro di una decina di giorni, dovremmo avere i dati sull’andamento del piano di smaltimento ferie, che prevede alla fine dell’anno premi per chi abbia consumato le sue ferie dell’anno più un giorno (1200 euro lordi) ed eventuali 13 giorni in più (premio di 150 euro al giorno). I premi scattano se tutta la redazione avrà smaltito alla fine dell’anno almeno 7800 giorni di ferie: a luglio ne avevamo fatte 5500, con agosto dovremmo aver raggiunto l’obiettivo.
il Cdr del Corsera
– See more at: http://www.dovatu.it/news/stato-di-crisi-al-corriere-10949/#sthash.PGvAmLGt.dpuf

Caso Snowden: negare i rifornimenti all’aereo del Presidente Morales, fu un tentativo di assassinio

ci avevano già provato nel 2009 ma fallirono

settembre 30, 2013

Asad Ismi Global Research, 29 settembre 2013

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Il 2 luglio, gli Stati Uniti fecero pressione su diversi Paesi europei per evitare che l’aereo che trasportava il presidente boliviano Evo Morales potesse rifornirsi di carburante in uno dei loro aeroporti. La scusa per tale diniego senza precedenti dei diritti di volo, fu la pretesa infondata che Morales nascondesse l’informatore statunitense Edward Snowden a bordo del suo jet presidenziale.  L’aereo stava rimanendo pericolosamente a corto di carburante, quando finalmente ebbe il permesso di atterrare nell’aeroporto di Vienna. C’era ragione di credere che si trattasse in realtà del tentativo di uccidere Morales e Snowden.

Morales era stato invitato al vertice sull’energia a Mosca, dove Snowden si era rifugiato per sfuggire all’arresto da parte del governo degli Stati Uniti, per aver svelato i dettagli della sorveglianza segreta dei cittadini statunitensi. L’aereo di Morales doveva volare da Mosca a Lisbona, in Portogallo, per fare rifornimento, ma poco dopo essere decollato da Mosca, il Portogallo improvvisamente revocava il permesso di atterraggio, senza dare alcuna motivazione. Ciò aveva indotto la prevista modifica della rotta, per rifornirsi di carburante nelle Isole Canarie della Spagna, ma anche la Spagna negava il diritti di atterraggio all’aereo di Morales, come fecero Francia e Italia. A questo punto, l’aviogetto del presidente boliviano restava pericolosamente a corto di carburante, mettendo in pericolo la sua vita e quella dell’equipaggio. Infine, all’aereo fu permesso di atterrare a Vienna, Austria. Il presidente della Bolivia era sopravvissuto a quello che potrebbe giustamente essere definito un tentativo di assassinio combinato USA-UE. E’ difficile immaginare un trattamento più letale, ostile e offensivo a un capo di Stato che, incredibilmente, è stato perseguitato  presso l’aeroporto di Vienna, dove l’ambasciatore di Spagna in Austria aveva effettivamente chiesto di perquisire l’aereo del Presidente Morales. Morales, naturalmente, si rifiutava di sottoporsi a un tale violazione umiliante della sua immunità diplomatica. José Manuel García-Margallo, ministro degli Esteri della Spagna, in seguito ammise che la decisione di ostacolare il rientro di Morales si basava sulla “voce” che Edward Snowden fosse a bordo. “Ci hanno detto che le informazioni erano valide, che era dentro“, aveva spiegato il ministro. Non aveva divulgato la fonte di questa informazione speciosa, ma nessuno mette in dubbio che fosse Washington.

Dopo esser finalmente arrivato a La Paz, Morales non perse tempo nell’incolpare del suo calvario e scampato pericolo esattamente gli Stati Uniti. “E’ stata una chiara provocazione“, aveva detto, “e non solo per il presidente di una nazione latino-americana, ma per tutto il continente. Hanno usato l’agente dell’imperialismo nordamericano per spaventarci.” Il vicepresidente boliviano Alvaro Garcia Linera ha descritto il maltrattamento intollerabile di Morales come “la pagina più vergognosa della storia politica di certi Paesi europei, non solo perché hanno violato gli accordi internazionali, ma anche perché hanno violato la loro dignità. S’è dimostrato che le colonie di oggi non sono in America e in Africa ma, purtroppo, in Europa.” Molti altri governi latinoamericani hanno condannato l’attentato alla vita di Morales da parte dei Paesi nordamericani ed europei. Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha dichiarato che “I popoli europei hanno visto la vigliaccheria e la debolezza dei loro governi, che appaiono essere le colonie degli Stati Uniti“. José Mujica, presidente dell’Uruguay, ha chiarito che “non siamo più colonie. Ci meritiamo rispetto, e quando uno dei nostri governi viene insultato, sentiamo l’insulto in tutta l’America Latina“. Cercando di scoraggiare i Paesi dal concedere asilo a Snowden, in modo così arrogante e spietato, gli Stati Uniti hanno finito per provocare l’effetto opposto: Snowden ha avuto offerto asilo da Venezuela e Nicaragua, così come dalla Bolivia, e gli è stato permesso di rimanere in Russia per un anno intero. Resta la questione se il vero obiettivo del governo degli Stati Uniti non fosse soltanto  molestare e insultare Morales, ma in realtà assassinare uno schietto avversario politico dell’imperialismo USA e un leader fortemente progressista della rivoluzione latino-americana. E, se l’amministrazione Obama davvero credeva che Snowden fosse sullo stesso aereo, causandone l’abbattimento avrebbe avuto l’ulteriore “bonus” di eliminare un informatore che aveva svelato il massiccio e clandestino spionaggio di Washington verso milioni di cittadini degli Stati Uniti.

Gli Stati Uniti, dopo tutto, avevano anche tentato di uccidere il presidente del Venezuela Chavez, stretto alleato di Morales, così come altri presidenti latinoamericani progressisti. Dalla sua elezione nel 2005 e poi nel 2009, Morales non solo ha liberato la Bolivia dal prolungato dominio degli Stati Uniti, ma in realtà ha espulso l’ambasciatore degli Stati Uniti, l’US Drug Enforcement Administration e l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, soprattutto per il loro coinvolgimento nei tentativi di rovesciarlo. Ha nazionalizzato la ricca industria del petrolio e del gas della Bolivia e ha drasticamente ridotto il ruolo delle aziende straniere nel Paese, in particolare quelle degli Stati Uniti. “L’azione degli Stati Uniti contro Morales può certamente essere considerata un tentativo di assassinio“, mi ha detto a Toronto l’attivista boliviano-canadese Juan Valencia. “Gli Stati Uniti hanno agito di proposito contro Morales a causa della sua posizione antimperialista. Washington diceva alla Bolivia che non tollera coloro che sfidano l’ordine mondiale in cui gli Stati Uniti decidono ciò che gli altri Paesi devono fare“.

 Asad Ismi è corrispondente internazionale del CCPA Monitor. E’ autore del documentario radiofonico “La Rivoluzione Latinoamericana”, trasmesso da 40 stazioni radio che raggiungono un pubblico di 33 milioni di persone. Questo articolo è il 21° della serie su questo tema. Tutti gli articoli sono stati pubblicati dal CCPA nell’antologia che può essere ordinata al Centro.

Copyright © 2013 Global Research

 Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

 

Lo sguardo di un uomo malvagio

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Oggi, 4 ottobre, un gruppo di circa 15 amici degli animali erano in fila per entrare nel “rifugio municipale” e recuperare i cani accalappiati, o adottare un cucciolo. Alle 15.00, il cancello di metallo del rifugio è stato chiuso e le guardie all’ingresso non hanno più permesso ad alcuno di entrare nel rifugio, anche se molti erano in fila fuori da due ore, cioè dalle ore 13.00, addirittura con una lista d’attesa concordata con la direzione del rifugio. Va sottolineato che, dalle ore 14.00 fino alle 15.00, solo due cani erano stati fatti adottare, perché il veterinario e la guardia avevano permesso di entrare nel canile solo a due persone. Esasperate dall’attesa, le persone in coda fuori dal canile hanno iniziato a bussare alla porta di metallo. A quel punto, il veterinario ha detto loro con cinismo scandaloso: “Che spingete così? Venite lunedì a prendere i cani. Se ancora ce ne sono, che stasera abbiamo un sacco di lavoro!” Poco dopo, un impiegato del ricovero ha detto: “Fino ad adesso non abbiamo ucciso nessun cane, ma oggi aspettiamo un ordine da Oprescu per cominciare l’eutanasia.”

Sentendo che l’eutanasia sarebbe iniziata questo fine settimana, la gente in coda ha insistito per poter adottare un cane. Alcuni hanno implorato il veterinario di lasciarli entrare per qualche minuto per vedere se i cani che stavano cercando fossero nel rifugio. Altri hanno accusato gli impiegati di stare a bere caffè, così che hanno potuto essere adottati solo due cani in un’ora, o che era stata lasciata entrare una sola persona alla volta, per mezz’ora. Alcuni hanno protestato per il modo barbaro in cui i poveri animali erano trascinati sull’asfalto dagli accalappiacani proprio davanti alle persone in coda per adottarli. Allora, il veterinario, assistito da tre accalappiacani, la guardia e diversi dipendenti hanno iniziato a maltrattare le persone riunite nell’ingresso del canile. Un uomo è stato aggredito dagli accalappiacani che l’hanno immobilizzato strappandogli il cappotto, un altro che era venuto a difenderlo è stato atterrato da accalappiacani e veterinario che, tenendogli le mani, cercavano di strangolarlo. Le donne in coda sono state spinte, buttate a terra e un’altra sopra a un tavolo. Gli accalappiacani hanno rinchiuso la gente in una stanza e in un ingresso, impedendo che lasciassero i locali. Alcune donne rimaste fuori hanno chiamato la Polizia, denunciando che mariti e amici erano stati picchiati e sequestrati dentro al canile dagli accalappiacani. La Polizia è giunta al canile di Mihailesti circa mezz’ora dopo la chiamata, ma la “sorpresa” è stata che la Polizia ha mostrato un atteggiamento più che ostile nei confronti degli amanti degli animali che sono stati portati via per “audizioni” e tacciati come “criminali”. Stranamente, due poliziotti giunti sul posto sono stati molto cordiali con i dipendenti del ‘rifugio’, che hanno ascoltato con grande attenzione e sollecitudine.
http://freeanimals-freeanimals.blogspot.it/2013/10/lo-sguardo-di-un-uomo-malvagio.html#more

Per la nona volta in 3 anni, la città di Bani Walid in Libia sotto assedio

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il razzismo dell’Onu è proverbiale, una città assediata ma è la roccaforte dei fedeli alla Jamahiria, che siano sterminati

Per la nona volta in 3 anni, la città di Bani Walid in Libia, fedele alla guida libica Muhammar Gheddafi, è sotto assedio. Bani Walid resisterà, Bani Walid non cadrà.

Ungari del ventunesimo secolo

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Fonte: NonSoloAnimali

ROMANIA. Un odio potente, di quelli che rendono un uomo una bestia cattiva. Glory viene dalla Romania, Bacau, la sua colpa è stata solo quella di essere una randagia. Le hanno tagliato prima una zampa, ma non bastava, hanno tagliato la seconda e poi la terza per lasciarla morire in agonia. Glory non è morta, ha vinto la sua voglia di vivere. I volontari che l’ hanno salvata hanno pubblicato la sua storia in rete. Una coppia del Regno Unito si è commossa e ha voluto adottarla. Ha speso 4000 sterline per acquistare le 3 protesi per Glory. “Indossa le sue nuove gambe tre volte al giorno, pochi minuti alla volta. Sembra molto felice quando le porta. Ma non vediamo l’ora di scoprire la nuova vita di Glory, ne varrà la pena” ha detto Vanessa, la donna che ora le sta dando tanto amore.
 
I produttori delle protesi hanno spiegato come il processo che attende la cagnolina sarà duro e impegnativo, con risultati tutti da scoprire. La sostituzione di ben tre arti è un fatto rarissimo, tanto che la società non ricorda simili casi in Europa, quindi la rinascita di Glory servirà anche alla scienza per interventi futuri su altri cani sofferenti. Ma a Glory quello che importa è che ora non ha più paura, non vive più sulla strada con il pericolo di incontrare l’ uomo nero che le fa del male. La cagnolina ora pur con la disabilità è serena, ha perso tre zampe ma non ha perso il suo gran cuore che ora trabocca d’ amore per la sua nuova e meravigliosa famiglia.
http://freeanimals-freeanimals.blogspot.it/2013/10/ungari-del-ventunesimo-secolo.html#more

Hamas: 113 palestinesi arrestati dall’Anp e 181 da Israele nel mese di settembre

ma da che parte sta l’Anp?

News Rapporti e statistiche – 7/10/2013
Ramallah-InfoPal. Un rapporto pubblicato dal movimento di resistenza islamico, Hamas, rivela che nello scorso mese di settembre, gli apparati di sicurezza dell’Autorità palestinese (Anp) hanno arrestato 113 cittadini in diverse parti della Cisgiordania, mentre le forze israeliane ne hanno arrestati 181.

Il rapporto ha riferito che nel mese di settembre, le forze di occupazione israeliane hanno ucciso due palestinesi, arrestandone 181, tra cui 22 bambini e sette leader e sostenitori di Hamas, liberati in precedenza dalle carceri dell’Anp.

In un contesto correlato, il rapporto ha rivelato che l’occupazione ha demolito 14 case e 38 strutture agricole, commerciali ed industriali nelle varie città della Cisgiordania.

Nella parte dedicata agli arresti effettuati dagli apparati di sicurezza dell’Anp, il rapporto di Hamas ha riferito di 113 arresti tra i sostenitori e i leader della resistenza palestinese. Si tratta di 107 appartenenti a Hamas, cinque del movimento del Jihad islamico e di un membro dell’Ufficio informazioni di Hizb ul-Tahrir in Palestina (Partito della Liberazione). Inoltre, i servizi di sicurezza dell’Anp avrebbero convocato 58 palestinesi, tra cui 56 appartenenti a Hamas, e esteso l’arresto di altri 13 cittadini, nonostante decisioni che ne decretano il rilascio.
http://www.infopal.it/hamas-113-palestinesi-arrestati-dallanp-e-181-da-israele-nel-mese-di-settembre/

Migrazioni. Chi combatte il sistema costruito dalla grande finanza globalizzatrice non ha nulla di cui vergognarsi.

BLOG | 4 OTTOBRE, 2013 – 10:37 |

DA FERNANDO ROSSI

L’Italia, con Unione Europea, Stati Uniti ed Israele, sostiene, finanzia ed arma le organizzazioni terroristiche capeggiate da Al Qaeda ed Al Nussra, guidate da Arabia Saudita e Qatar che massacrano e creano terrore in Siria, Iraq, Afghanistan, Tunisia, Libia, Centro Africa, ecc, facendo credere agli integralisti islamici di voler edificare il califfato islamico sul mondo, mentre in realtà fanno da mercenari per USraele, combattendo e destabilizzando gli stati, le economie e le organizzazioni sociali che Usraele, per conto della grande finanza globalizzatrice vuole fargli combattere.
Le migrazioni “bibliche” sono prodotte: – dal modello capitalistico che ha distrutto l’economia di sussistenza nei villaggi spostando,nella prima fase, milioni di persone nelle bidonville delle città; – dal “controllo climatico” che produce artificialmente le siccità, carestie e crisi produttive, quando non sono vere e proprie catastrofi ; – da oligarchie governanti per conto della grande finanza, ben disposte a favorire la migrazione per liberarsi di energie che potrebbero metterle in discussione, a godere delle rimesse dei migranti e a collaborare con la creazione di destabilizzazione sociale in Europa. – dalla necessità di centinaia di milioni di persone di fuggire dalla disperazione prodotta dalla fame, dalle guerre e dal terrorismo.
C’è da vergognarsi nel vedere l’ipocrisia di Presidenti, Segretari, …giornalisti e fratelli massoni del CENTRODESTRASINISTRA che versano lacrime di coccodrillo da Lampedusa, dai talk shows, dai telegiornali e dai giornali; loro che sostengono e finanziano (nonostante le vere lacrime, e il vero sangue, che loro fanno versare agli italiani, dietro il paravento della voluta crisi ) i progetti di geoingegneria voluti da Big Pharma e dalle Holding degli OGM… e in più anche le guerre ed il terrorismo contro i paesi non controllati dalla grande finanza globalizzatrice.

VERGOGNA !
 
http://testelibere.it/blog/migrazioni-chi-combatte-il-sistema-costruito-dalla-grande-finanza-globalizzatrice-non-ha-nulla