No-Tav, Giunti: e se Napolitano ascoltasse i valsusini?

http://www.libreidee.org/2013/10/no-tav-giunti-e-se-napolitano-ascoltasse-i-valsusini/

Montaigne ci ha insegnato a distinguere tra gli uomini politici e le cariche che temporaneamente ricoprono. E’ quindi con il massimo rispetto per la Presidenza della Repubblica italiana che la lettera spedita ieri al direttore de “La Stampa” merita qualche riflessione, amara ma deferente.

Giorgio Napolitano ha scritto perché Massimo Numa ha ricevuto una busta anonima con polvere esplosiva. Le indagini sono in corso, nessuno ha rivendicato l’azione, il movimento ha rigettato ogni responsabilità («pallottole e bombe non ci appartengono») e lo stesso giornalista non ritiene i NoTav autori della spedizione. Dunque l’accostamento è come minimo prematuro o arbitrario. Altri poteri dello Stato, come la magistratura e la Corte dei Conti, hanno investigato sulle imprese e sui bilanci che ruotano attorno al sistema Av italiano. Alcune sentenze hanno stabilito responsabilità rilevanti, tutte a carico di funzionari e politici, privati e pubblici. E’ giusto attendere gli esiti di inchieste appena iniziate, come a Firenze, ma le notizie disponibili descrivono una cricca ignobile volta ai propri interessi e alle proprie poltrone.

Angosciate relazioni della magistratura contabile sono state redatte durante il primo settennato. Eppure, non si ricorda nessun intervento presidenziale in proposito. E il silenzio delle istituzioni parla più di tanti discorsi. Autorevoli studiosi e docenti – persino internazionali – hanno inviato appelli a Napolitano per ripensare l’opera, alla luce di dati obiettivi e condivisi. Una nuova petizione sta raccogliendo altre innumerevoli sottoscrizioni. Tanti sindaci che continuano a ritenere il Tav ingiusto e inopportuno hanno chiesto più volte di incontrarlo, anche in occasione di una sua visita a Torino. Addirittura le madri della valle, preoccupate della violenza incombente ben prima di ministri e polizia, hanno scritto – inascoltate – al Presidente e a sua moglie. La sordità delle istituzioni è micidiale come un ordigno.

Si apprende dalla lettera a “La Stampa” che le informazioni al Presidente arrivano solo dal commissario per la realizzazione della Torino-Lione, Mario Virano. Tra presidenti ci si intende meglio, ma si rischia di non capire e soprattutto di avere una versione parziale dei fatti. E siccome tutti gli italiani sono rappresentati dal Presidente della Repubblica, non solo quelli che vogliono il Tav, egli potrebbe ricevere quei sindaci almeno una volta. Anche loro rappresentano lo Stato. Anzi, per molti cittadini sono lo Stato più vicino e più sollecito. Infine – se l’italiano ha un senso – il Presidente Napolitano apprende dal medesimo architetto che i sindaci e i cittadini che hanno originariamente dato vita a quel movimento continuano ad accrescere il loro impegno (evidentemente contro laTorino-Lione). Ciò equivale a dire che l’Osservatorio Governativo e Virano hanno fallito. Otto anni buttati via. Per non sprecarne altri e chiudere una buona volta questa storia, bisognerebbe ascoltare anche qualcun altro.

Luca Giunti(Luca Giunti, “Modesta esegesi di una lettera presidenziale, 6 ottobre 2013. Naturalista e tecnico della Comunità Montana Valle di Susa, Giunti è un esponente del movimento No-Tav).

 

Il testo della lettera di Napolitano pubblicata il 5 ottobre da “La Stampa”: «Caro Direttore, ho letto sul suo quotidiano notizie dettagliate sul gravissimo episodio del micidiale ordigno esplosivo giunto in redazione e volto a colpire con intenzioni omicide il vostro redattore Massimo Numa e a produrre danni ancora più estesi. Desidero esprimere a lei e al giornalista così pesantemente minacciato nella sua vita la più calorosa solidarietà e al tempo stesso condividere l’appello del Sindaco Fassino e l’allarme del Procuratore Caselli che hanno commentato sulla colonne de La Stampa il drammatico episodio. Si tratta, come ha detto il dottor Caselli, di una escalation di violenza che dalle cose si trasferisce sulle persone e che caratterizza gli “obbiettivi criminali delle frange estreme” cresciute ai margini del movimento No Tav snaturandone ogni legittimo profilo di pacifico dissenso e movimento di opinione. Come ho avuto modo di osservare ricevendo di recente il Commissario Virano e da lui apprendendo l’accrescersi dell’impegno di coloro che – Sindaci e cittadini – hanno originariamente dato vita a quel movimento, non posso che condividere il più netto richiamo al superamento di ogni tolleranza e ambiguità nei confronti di violenze di stampo ormai terroristico. E rinnovo il mio apprezzamento per come magistratura e forze dell’ordine stanno operando in quella tormentata area della Val di Susa». 

No-Tav, Giunti: e se Napolitano ascoltasse i valsusini?ultima modifica: 2013-10-08T09:02:05+02:00da davi-luciano
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