Caso Snowden: negare i rifornimenti all’aereo del Presidente Morales, fu un tentativo di assassinio

ci avevano già provato nel 2009 ma fallirono

settembre 30, 2013

Asad Ismi Global Research, 29 settembre 2013

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Il 2 luglio, gli Stati Uniti fecero pressione su diversi Paesi europei per evitare che l’aereo che trasportava il presidente boliviano Evo Morales potesse rifornirsi di carburante in uno dei loro aeroporti. La scusa per tale diniego senza precedenti dei diritti di volo, fu la pretesa infondata che Morales nascondesse l’informatore statunitense Edward Snowden a bordo del suo jet presidenziale.  L’aereo stava rimanendo pericolosamente a corto di carburante, quando finalmente ebbe il permesso di atterrare nell’aeroporto di Vienna. C’era ragione di credere che si trattasse in realtà del tentativo di uccidere Morales e Snowden.

Morales era stato invitato al vertice sull’energia a Mosca, dove Snowden si era rifugiato per sfuggire all’arresto da parte del governo degli Stati Uniti, per aver svelato i dettagli della sorveglianza segreta dei cittadini statunitensi. L’aereo di Morales doveva volare da Mosca a Lisbona, in Portogallo, per fare rifornimento, ma poco dopo essere decollato da Mosca, il Portogallo improvvisamente revocava il permesso di atterraggio, senza dare alcuna motivazione. Ciò aveva indotto la prevista modifica della rotta, per rifornirsi di carburante nelle Isole Canarie della Spagna, ma anche la Spagna negava il diritti di atterraggio all’aereo di Morales, come fecero Francia e Italia. A questo punto, l’aviogetto del presidente boliviano restava pericolosamente a corto di carburante, mettendo in pericolo la sua vita e quella dell’equipaggio. Infine, all’aereo fu permesso di atterrare a Vienna, Austria. Il presidente della Bolivia era sopravvissuto a quello che potrebbe giustamente essere definito un tentativo di assassinio combinato USA-UE. E’ difficile immaginare un trattamento più letale, ostile e offensivo a un capo di Stato che, incredibilmente, è stato perseguitato  presso l’aeroporto di Vienna, dove l’ambasciatore di Spagna in Austria aveva effettivamente chiesto di perquisire l’aereo del Presidente Morales. Morales, naturalmente, si rifiutava di sottoporsi a un tale violazione umiliante della sua immunità diplomatica. José Manuel García-Margallo, ministro degli Esteri della Spagna, in seguito ammise che la decisione di ostacolare il rientro di Morales si basava sulla “voce” che Edward Snowden fosse a bordo. “Ci hanno detto che le informazioni erano valide, che era dentro“, aveva spiegato il ministro. Non aveva divulgato la fonte di questa informazione speciosa, ma nessuno mette in dubbio che fosse Washington.

Dopo esser finalmente arrivato a La Paz, Morales non perse tempo nell’incolpare del suo calvario e scampato pericolo esattamente gli Stati Uniti. “E’ stata una chiara provocazione“, aveva detto, “e non solo per il presidente di una nazione latino-americana, ma per tutto il continente. Hanno usato l’agente dell’imperialismo nordamericano per spaventarci.” Il vicepresidente boliviano Alvaro Garcia Linera ha descritto il maltrattamento intollerabile di Morales come “la pagina più vergognosa della storia politica di certi Paesi europei, non solo perché hanno violato gli accordi internazionali, ma anche perché hanno violato la loro dignità. S’è dimostrato che le colonie di oggi non sono in America e in Africa ma, purtroppo, in Europa.” Molti altri governi latinoamericani hanno condannato l’attentato alla vita di Morales da parte dei Paesi nordamericani ed europei. Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha dichiarato che “I popoli europei hanno visto la vigliaccheria e la debolezza dei loro governi, che appaiono essere le colonie degli Stati Uniti“. José Mujica, presidente dell’Uruguay, ha chiarito che “non siamo più colonie. Ci meritiamo rispetto, e quando uno dei nostri governi viene insultato, sentiamo l’insulto in tutta l’America Latina“. Cercando di scoraggiare i Paesi dal concedere asilo a Snowden, in modo così arrogante e spietato, gli Stati Uniti hanno finito per provocare l’effetto opposto: Snowden ha avuto offerto asilo da Venezuela e Nicaragua, così come dalla Bolivia, e gli è stato permesso di rimanere in Russia per un anno intero. Resta la questione se il vero obiettivo del governo degli Stati Uniti non fosse soltanto  molestare e insultare Morales, ma in realtà assassinare uno schietto avversario politico dell’imperialismo USA e un leader fortemente progressista della rivoluzione latino-americana. E, se l’amministrazione Obama davvero credeva che Snowden fosse sullo stesso aereo, causandone l’abbattimento avrebbe avuto l’ulteriore “bonus” di eliminare un informatore che aveva svelato il massiccio e clandestino spionaggio di Washington verso milioni di cittadini degli Stati Uniti.

Gli Stati Uniti, dopo tutto, avevano anche tentato di uccidere il presidente del Venezuela Chavez, stretto alleato di Morales, così come altri presidenti latinoamericani progressisti. Dalla sua elezione nel 2005 e poi nel 2009, Morales non solo ha liberato la Bolivia dal prolungato dominio degli Stati Uniti, ma in realtà ha espulso l’ambasciatore degli Stati Uniti, l’US Drug Enforcement Administration e l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, soprattutto per il loro coinvolgimento nei tentativi di rovesciarlo. Ha nazionalizzato la ricca industria del petrolio e del gas della Bolivia e ha drasticamente ridotto il ruolo delle aziende straniere nel Paese, in particolare quelle degli Stati Uniti. “L’azione degli Stati Uniti contro Morales può certamente essere considerata un tentativo di assassinio“, mi ha detto a Toronto l’attivista boliviano-canadese Juan Valencia. “Gli Stati Uniti hanno agito di proposito contro Morales a causa della sua posizione antimperialista. Washington diceva alla Bolivia che non tollera coloro che sfidano l’ordine mondiale in cui gli Stati Uniti decidono ciò che gli altri Paesi devono fare“.

 Asad Ismi è corrispondente internazionale del CCPA Monitor. E’ autore del documentario radiofonico “La Rivoluzione Latinoamericana”, trasmesso da 40 stazioni radio che raggiungono un pubblico di 33 milioni di persone. Questo articolo è il 21° della serie su questo tema. Tutti gli articoli sono stati pubblicati dal CCPA nell’antologia che può essere ordinata al Centro.

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 Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

 

Caso Snowden: negare i rifornimenti all’aereo del Presidente Morales, fu un tentativo di assassinioultima modifica: 2013-10-08T08:26:50+02:00da davi-luciano
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