STATINE: LA PIU’ GRANDE FRODE MEDICA DI TUTTI I TEMPI

DI HEIDI STEVENSON
Gaia Health

Un nuovo studio chiarisce che le statine sono la più grande frode medica di tutti i tempi. I loro presunti benefici sono falsi. La quantità dei danni che fanno è sconcertante, provocando la devastazione di milioni di vite e la loro fine. Quel che è peggio è che era tutto prevedibile, ma gli studi sono stati progettati per nascondere la verità. I media, gli enti sanitari e i medici hanno fornito, tutti insieme, la copertura a Big Pharma. Dopo tutto, c’era un gruzzolo da spartire.

Le statine sono uno dei farmaci su prescrizione più pericolosi, i cui rischi erano evidenti ancor prima della commercializzazione.

Tuttavia esse sono tra i farmaci più venduti di sempre.

Alla fine, la scienza autentica ha preso in considerazione gli effetti negativi e la mancanza di benefici documentando quella verità che era evidente fin dall’inizio:

Le statine sono la più grande truffa medica mai perpetrata.
In una nuova analisi scientifica dei dati disponibili troviamo, testualmente:
“L’industria delle statine, con tutto il suo indotto, assomma a 20 miliardi di dollari all’anno. Stiamo osservando il dispiegarsi della peggiore tragedia medica di ogni tempo. E’ senza precedenti che il settore sanitario abbia involontariamente indotto una carenza di nutrienti mettendo in pericolo la vita di milioni di persone altrimenti sane.” [1]
L’unico punto su cui posso non essere d’accordo è l’affermazione che la pagliacciata delle statine sia stata in qualche modo “involontaria”. Infatti non c’è assolutamente alcuna scusante per quanto è successo.
Gli autori dello studio, Sherif Sultan e Niamh Hynes, hanno redatto un documento che condanna in maniera assoluta l’uso di statine. Non solo condannano il medicinale, ma condannano anche la pseudo scienza che vi sta dietro. Benché essi non lo affermino apertamente, e ovviamente non potevano correre un tale rischio, in pratica non c’è modo di aggirare il fatto che la scienza di supporto alle statine è stata in gran parte fraudolenta e che la frode è stata perpetrata da Big Pharma.
Ma cosa riferisce precisamente lo studio?
Sultan e Hynes hanno recensito un gran numero di studi, utilizzando Pubmed, EM-BASE, e il data base Cochrane per trovarli. Si sono concentrati principalmente su studi clinici, meta-analisi e studi randomizzati controllati su larga scala. L’intera lista degli studi considerati si trova nel loro articolo, che si può leggere liberamente in quanto non è celato da nessun filtro a pagamento.
Affermano:
“Ci sembra di essere cascati nella trappola del marketing e di aver ignorati i fastidiosi effetti collaterali per quanto riguarda gli inibitori della HMG-CoA reduttasi”
Il “Ci” cui gli autori si riferiscono è l’industria medica. Gli inibitori della HMG-CoA reduttasi sono le statine. La loro funzione è quella di interferire con la HMG-CoA, che è una molecola precursore del colesterolo. Naturalmente, lo scopo di una statina è ridurre il colesterolo, compito che assolvono.
Dunque, qual è il problema? Come dicono gli autori:
“Il colesterolo è fondamentale per l’energia, l’immunità, il metabolismo dei grassi, la leptina, l’attività degli ormoni tiroidei, la sintesi epatica, l’intolleranza allo stress, la funzione surrenale, la sintesi degli ormoni sessuali e la funzione cerebrale.”
Il colesterolo è un requisito fondamentale per una serie enorme di funzioni corporee assolutamente critiche. Ovviamente, se il colesterolo si riduce, la salute ne risulta conseguentemente danneggiata:

• I livelli energetici si riducono.

• Ci sono interferenze col metabolismo dei grassi.

• La tiroide può non funzionare in maniera regolare.

• La nostra capacità di far fronte allo stress viene indebolita.

• Il funzionamento delle ghiandole surrenali viene alterato.

• Le funzioni sessuale e riproduttiva ne soffrono.

• Il nostro cervello viene danneggiato, il che vuol dire che qualsiasi aspetto della nostra esistenza potrebbe risentirne, compreso il funzionamento mentale, i processi autonomici, la coordinazione e ogni altra funzione, compresa quella cardiaca.

Semplicemente non c’è nessuna scusa per non vedere che, non solo c’è un evidente rischio inerente alle statine, ma che sarebbe oltremodo sorprendente se non producessero danni.
I Benefici delle Statine
Parlando dei benefici, gli autori hanno notato che le uniche persone che possano aver tratto giovamento dalle statine sono uomini di mezza età che avessero già subito attacchi di cuore. E questo vantaggio è minimo. In realtà, gli autori sottolineano che per questo insieme di uomini le statine producono meno benefici dell’aspirina. Si prega di notare che Gaia Health [sito originale n.d.T.] non sostiene nemmeno l’aspirina come trattamento per le malattie di cuore.
In effetti, le statine non producono un briciolo di beneficio a nessuno e in nessun modo.

Gli Effetti Negativi delle Statine
Per ogni 10.000 individui in buona salute che assumano statine, gli autori hanno trovato che:
• 307 ulteriori pazienti soffrono di cataratta.

• 23 ulteriori pazienti sviluppano insufficienza renale acuta.

• 74 ulteriori pazienti accusano disfunzione epatica.

• Le statine aumentano l’affaticamento muscolare del 30% e causano una incidenza dell’ 11,3% di rabdomiolisi ad alte dosi

• Dichiarano inoltre, “Per di più, (la terapia con statine) induce miopatia infiammatoria, inclusa la miopatia necrotizzante autoimmune con immunosoppressione e la miopatia correlata alla statina può durare per 12 mesi.”

Essi sottolineano inoltre che le statine provocano la disfunzione erettile, e che i giovani sottoposti a statine a basse dosi decuplicano il rischio di disfunzione erettile. Al di là di tutti questi effetti negativi:
• Secondo il sistema di segnalazione delle reazioni avverse della FDA, circa 40 su 10.000 delle segnalazioni per le statine sono per malattia polmonare interstiziale, che provoca cicatrici polmonari che non sono quasi mai reversibili.

• Le statine causano iperglicemia post prandiale nei diabetici e anche nei non diabetici

• Le statine “inducono il diabete conclamato di tipo 2 nelle donne”.

• Le statine aumentano il rischio di sviluppare l’HbA1c in persone con e senza diabete. HbA1c è una condizione che provoca l’adesione del glucosio all’emoglobina, cosa che è un indicatore di ulteriori complicazioni nei casi di diabete.

• Le statine prescritte agli anziani provocano un aumento del 9% di diabete.

• Le statine possono provocare insulino-resistenza.

• Esiste una correlazione tra malattia di Parkinson ed bassi livelli di colesterolo, il che coinvolge chiaramente le statine.

• E’ stata scoperta una correlazione tra le statine e la cataratta ad esordio precoce. Gli utilizzatori di statine potrebbero avere il 50% in più di probabilità di sviluppare la cataratta precoce.

Ecco il più sconvolgente rischio per la salute presentato dalle statine:
“L’uso di statine è associato ad un aumento della prevalenza e della portata della calcificazione delle placche coronariche. Ironicamente, per un farmaco che è stato commercializzato per abbassare il rischio di malattie cardiovascolari, il Confirm Registry [studio del 2012 citato nell’articolo dei due scienziati, ndT] ha identificato una forte associazione delle statine nella progressione delle caratteristiche della placca coronarica.”
Questa non è solamente ironia. Le statine aumentano il danno che si suppone dovrebbero diminuire!
In relazione a questo particolare rischio cardiaco, gli autori hanno anche scoperto che:
“L’uso di statine è stato correlato con una maggiore incidenza di stenosi grave delle arterie coronarie e con l’aumento del numero di vasi coronarici che hanno sviluppato coronaropatia ostruttiva. Inoltre, l’uso di statine è stato collegato a un aumento della prevalenza e della portata della placca mista calcifica. Cinque studi prospettici hanno reso testimonianza del fatto che la terapia con statine non induce alcuna regressione del calcio coronarico e che l’evoluzione del calcio coronarico continua indipendentemente dal trattamento con statine”.
Cioè, le statine aumentano il restringimento delle arterie coronarie, cosa che può solo aumentare il rischio di attacchi di cuore. Esse aumentano lo sviluppo di malattia coronarica ostruttiva. Le statine possono aumentare placche arteriose calcio-correlate.
Le statine producono anche un significativo aumento del rischio di cancro e disfunzioni neurodegenerative negli anziani.
Gli autori proseguono a elencare ulteriormente, ma noi di cosa abbiamo ancora bisogno? Le statine sono farmaci distruttori di salute.
Nascondere Intenzionalmente i Fatti
Lo studio sottolinea che le statine possono aumentare di 1,6 volte il rischio di tumori della cute non melanomatosi. Gli autori hanno poi dichiarano:
“Per ragioni sconosciute, dopo queste pubblicazioni, il carcinoma a cellule squamose è stato escluso in tutti i successivi studi sulle statine.”
L’unico modo di interpretare questo fatto è che l’industria delle statine vuole evitare ulteriori conferme che le statine causano il cancro della pelle. O ci sono altre spiegazioni?
Gli autori citano anche studi che avevano dichiarato di aver dimostrato i benefici delle statine. Tuttavia, quando sono stati analizzati nuovamente da scienziati indipendenti, cioè scienziati che autenticamente non avevano legami con Big Pharma, si è scoperto che i risultati rivendicati erano falsi. Anche quegli studi dimostravano che le statine effettivamente non inducevano nessun beneficio ma solo una grande quantità di danni.
I Complici del Crimine
È già abbastanza disdicevole che Big Pharma produca studi, che possono solo definirsi scienza spazzatura, per dare l’impressione che le statine siano efficaci e sicure. È ovviamente una cosa fraudolenta e tutti coloro che hanno volontariamente preso parte a tali studi, finanziandoli oppure eseguendoli, dovrebbero essere perseguiti penalmente. Non vi è alcun modo per aggirare il fatto che, per lo meno, molte di queste persone sono colpevoli di omicidio colposo, avendo fornito prove false sia di efficacia che di sicurezza.
Media
Anche l’industria dell’informazione è colpevole. Si pensi che questo studio è stato pubblicato più di due mesi fa e ancora non c’è stata praticamente nessuna copertura da parte dei media mainstream. Questa è una notizia che potrebbe salvare la vita di milioni di persone, eppure i media non se ne sono interessati. Chiaramente, non sono interessati alle vere notizie, ma ai resoconti finanziari dei loro proprietari. Ogni corporazione dei media negli Stati Uniti è di proprietà di un’altra società che possiede anche almeno una grande società farmaceutica oppure è controllata da una persona che vi è grandemente coinvolta. Per esempio:
• News Corporation possiede Viacom.

• Rupert Murdoch ha fondato News Corporation.

• Murdoch siede nel direttivo di GlaxoSmithKline (GSK).

Se ciò non bastasse, si consideri anche che l’industria farmaceutica è, di gran lunga, il maggior inserzionista sui media mainstream. Ipotizzare che i mezzi di informazione non siano stati complici è ingenuo oppure volutamente fuorviante. I media hanno stabilito chiaramente che il loro compito istituzionale, fornire le informazioni di cui il pubblico ha bisogno, non è compito loro.
Enti Sanitari
Le agenzie che dovrebbero proteggerci dai prodotti nocivi per la salute, come la FDA, il CDC e il NIH, sono state tutte complici nella promozione delle statine. Tutt’ora, il CDC raccomanda fortemente l’uso di statine. La FDA non fa altro che aggiungere avvisi ai foglietti illustrativi delle statine, uno sforzo del tutto privo di senso e che non ha mai avuto un effetto significativo sulle vendite dei farmaci. Il NIH afferma: “Le statine sono relativamente sicure per la maggior parte delle persone.”
E’ ovvio che le nostre agenzie sanitarie agiscono quasi esclusivamente come agenti commerciali di Big Pharma.
Medici
Infine, ma certamente non meno importanti, ci sono i medici che prescrivono le statine. Essi tendono a sostenere che non è colpa loro, che possono solo adeguarsi agli studi. Ma la realtà è che il loro lavoro è proprio quello di frapporsi tra i loro pazienti e i farmaci pericolosi. Se non sono in grado o non vogliono fare il loro lavoro, ed è chiaramente il caso di qualcuno di loro quando prescrive le statine senza informare i pazienti dei rischi e della quasi totale mancanza di beneficio, allora non sono diversi da quelli che producono pseudo scienza, scienza spazzatura, o addirittura scienza fraudolenta per sostenere questi veleni. Come minimo, sono colpevoli di non aver ottemperato al loro dovere nei confronti dei loro pazienti. Potrebbero anche essere responsabili di omicidio colposo quando qualsiasi paziente muoia a causa della loro mancanza di diligenza.
La più grande truffa medica di sempre
Le statine sono la più grande frode medica di tutti i tempi. Doveva essere noto fin dall’inizio che con ogni probabilità avrebbero prodotto una grande quantità di danni. Come rimarcano gli autori, le statine interferiscono con la produzione di colesterolo, provocando così un deficit nelle funzioni metaboliche che sono necessarie per la vita.
Non vi è, pertanto, nessuna scusa per i ricercatori di non aver saputo.
Non ci sono scuse per i mezzi di informazione per non avere fatto la ricerca che avrebbe svelato la frode in atto.
Non ci sono scuse per le aziende sanitarie che hanno approvato le statine o quelli che le promuovevano. Non potevano non avere le informazioni pertinenti.
E, infine, non ci sono scusanti per i medici, perché avrebbero dovuto sapere. Non avendolo fatto sono stati negligenti nel loro dovere.
Tutte le persone coinvolte nello sviluppo, il marketing, l’approvazione, la promozione e la prescrizione delle statine sono colpevoli di aver messo in atto la più grande frode medica di tutti i tempi. Conteggiare il numero esatto delle vittime è probabilmente impossibile, ma non ci sono dubbi che la stima sia di diversi milioni.
Si prega di far leggere questo articolo a chiunque conosciate che stia prendendo statine o stia valutando la cosa.

C’è il diritto di sapere la verità e la verità non viene certo detta dal medico che le prescrive.

1. The Ugly Side of Statins. Systemic Appraisal of the Contemporary Un-Known Unknowns; Journal of Endocrine and Metabolic Diseases; Sherif Sultan and Niamh Hynes; doi:10.4236/ojemd.2013.33025.
http://file.scirp.org/Html/3-1980073_34065.htm

Heidi Stevenson
Fonte: www.gaia-health.com
Link: http://gaia-health.com/gaia-blog/2013-09-18/statins-are-the-greatest-medical-fraud-of-all-time-study-reports/
25.09.2013
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da STEFANO PRAVATO
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=print&sid=12384


 

Schulz, enormi turbolenze se Letta cade

ma non era la Merkel che ci dettava i compiti? Parla Schulz e nessuno ha niente da dire?

01 ottobre,

BRUXELLES – “Una caduta del governo creerebbe enormi turbolenze politiche e sui mercati finanziari” non solo in Italia ma in tutta Europa. Lo dice Martin Schulz in un’intervista esclusiva all’ANSA.

“Faccio un appello ai colleghi del Parlamento: riflettano bene, abbiamo tutti insieme una responsabilità verso l’Europa”. E’ uno dei messaggi lanciati dal presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. “Letta ed il suo governo – ha aggiunto – hanno avuto grande successo per riconquistare la fiducia verso l’Italia, soprattutto sui mercati finanziari. Non bisogna giocarsi, a causa di interessi molto particolari, quello che il governo ha riconquistato”.

Osservando che in Europa e in Italia è in corso “un modesto raddrizzamento economico che può portare più lavoro soprattutto ai giovani”, il presidente del Parlamento Europeo aggiunge: “Ogni elemento che possa frenare questo processo è assolutamente superfluo. Dunque tutti quelli che domani voteranno per un governo stabile sosterranno il processo di rilancio in Europa”.

I parlamentari del Pdl che voteranno a favore del governo Letta “non sono né traditori né eroi” ma “gente responsabile”, dice Martin Schulz. “Non bisogna trattare la gente del Pdl come traditori: è gente che, dopo tutto, si prende la sua responsabilità per il paese e per l’Europa”.

Non solo i parlamentari “responsabili” del Pdl, ma “anche il Pd deve sostenere Enrico Letta con tutti i mezzi in questo momento critico”, spiega Schulz, rendendo noto che oggi ne ha parlato con il segretario Guglielmo Epifani.

 

 

Giappone: rialzo tassa consumi a 8%

eppure secondo certi scienziati basta che la banca centrale stampi i soldi che non serve aumentare le tasse…..si vede.
Non è che quando la banca centrale è privata i suoi azionisti vogliono essere ripagati per le iniezioni di liquidità?

Riforma operativa da aprile 2014 a fronte del 5% attuale
01 ottobre
TOKYO  – Il premier giapponese Shinzo Abe ha deciso di rialzare la tassa sui consumi all’8% da aprile 2014, a fronte del 5% attuale, seguendo le scadenze fissate dalla legge approvata nel 2012 sul primo riassetto dei conti pubblici, che prevede poi l’aliquota al 10% a ottobre 2015. Lo annunciato Abe in una riunione del partito Liberaldemocratico.

“Ho deciso di aumentare l’imposta sui consumo all’8%, dal 5%, a partire dal primo aprile”, ha riferito Abe, a completamento di una procedura di analisi di indicatori e dati economici che di fatto si è conclusa oggi con la diffusione del Tankan, il rapporto trimestrale della Bank of Japan che fotografa stato dell’economia e fiducia delle grandi imprese. La decisione, ha detto Abe, “è necessaria per mantenere la sostenibilità del sistema di sicurezza sociale alle generazioni future e la fiducia nelle finanze pubbliche giapponesi” su scala internazionale, visto il debito pubblico schizzato ben oltre il 200% del Pil, al livello più alto tra i Paesi industrializzati. Il premier, che nel pomeriggio terrà una conferenza stampa, ha anche ricordato la messa a punto di un pacchetto di stimoli economici che ha lo scopo di limitare “l’impatto degli effetti della manovra” sull’economia, ritornata verso la crescita grazie alla cosiddetta Abenomics, la ricetta promossa da Abe per portare il Paese fuori da quasi 20 anni di deflazione. La dimensione delle misure di stimolo, così come pianificato dal governo, dovrebbe essere di 6.000 miliardi di yen (circa 45 miliardi di euro), di cui 1.000 miliardi destinati a tagli fiscali per aiutare gli investimenti aziendali.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/10/01/Giappone-rialzo-tassa-consumi-8-_9387839.html


LA BOMBA CHE DISTRUSSE UN’ISOLA

Data: Martedì, 01 ottobre
 DI JEFFREY ST CLAIR
counterpunch.org

L’isola di Amchitka si trova in mezzo al grande arcipelago delle Isole Aleutine, in Alaska, a meno di 900 miglia dalle coste russe, nel Mare di Bering. Amchitka, un territorio spugnoso di tundra marittima, è una delle Isole Aleutine più meridionali. Il clima relativamente temperato dell’ isola l’ha resa per gli uccelli uno dei santuari artici più importanti, un punto di scalo cruciale per più di 100 specie migratorie, nonché casa per trichechi, lontre e leoni di mare. Sulle coste di Amchitka prospera la pesca di salmoni, merluzzi, eglefini, ed halibut.

Tali qualità furono riconosciute già nel 1913, quando fu designata quale rifugio nazionale per la fauna selvatica dal presidente William Howard Taft. Ma tali questioni ecologiche vennero messe da parte nei primi anni sessanta quando il Pentagono e la Commissione per l’Energia Atomica (AEC) si misero alla ricerca di un nuovo luogo per testare le loro bombe H. Quattro decadi fa, Amchitka fu sede di tre grandi test nucleari sotterranei, inclusa la più grande esplosione nucleare mai detonata dagli Stati Uniti.

Le scosse di assestamento successive alla detonazione si sentono ancora oggi. Nonostante le affermazioni della AEC e del Pentagono, secondo i quali i siti dei test dovrebbero tranquillamente contenere le radiazioni causate dall’esplosione per altre centinaia di anni, una ricerca indipendente condotta da Greenpeace, e documentazioni rilasciate di recente dal Dipartimento dell’Energia (DOE), mostrano che i test di Amchitka hanno da subito causato perdite di materiale radioattivo. Elementi e gas altamente radioattivi, quali trizio, americio -241 e plutonio si sono riversati fuori dai pozzi dei test e sono filtrati nelle falde acquifere, fino a raggiungere pozzi, torrenti e il Mare di Bering.

Allo stesso tempo, centinaia di lavoratori di Amchitka e di abitanti delle isole vicine sono stati messi in pericolo. Dozzine ne sono morti per cancro legati alle radiazioni. La risposta del governo federale a tali inquietanti scoperte è stata altrettanto problematica: uno schema consistente di indifferenza, negazionismo e manovre di insabbiamento continua fino ad oggi.

Diversi fattori concorsero alla scelta di Amchitka quale luogo dei test. Uno di questi fu senz’altro la vicinanza all’ Unione Sovietica. Quelle esplosioni volevano essere un messaggio. Infatti, i test furono ideati per calibrare le prestazioni dei missili anti-balistici Spartan, costruiti per eliminare l’arsenale nucleare sovietico. Pubblicamente però le ragioni offerte da AEC e dal Dipartimento della Difesa furono che per la sua remota posizione, Amchitka era un luogo sicuro e ideale per i test. “Il sito fu selezionato, e lo sottolineo, per la virtuale impossibilità di qualsiasi danno collaterale”, affermava James Schlesinger, allora capo della AEC.

Quello che Schlesinger e i suoi ignoravano, era l’importanze della cultura aleutina. Amchitka può anche essere stata lontana dagli Stati Uniti continentali, ma per quasi 10,000 anni è stata la dimora degli aleutini. Di fatto, gli antropologi credono che le isole intorno ad Amchitka siano tra le più antiche aree abitate del Nord America. Gli aleutini lasciarono Amchitka a partire dal 1880, dopo che i mercanti di pellicce russi avevano sterminato le popolazioni di lontre marine, tuttavia continuarono ad abitare le isole circostanti e a servirsi delle acque nell’area di Amchitka per la loro sussistenza. Gli aleutini sollevarono energiche obiezioni ai test, indicando il rischio di perdite radioattive, terremoti e tsunami, che avrebbero potuto distruggere i loro villaggi costieri. Tali questioni non furono mai affrontate dal governo federale. Infatti, gli aleutini non vennero mai consultati a proposito dei possibili pericoli.

Nel 1965, il test di Long Shot fece esplodere una bomba da 80 kiloton. Il test da 10 milioni di dollari, il primo supervisionato solo dal Pentagono e non dall’ AEC, fu in realtà un giro di prova per cose più grandi a venire. Ma per quanto piccolo, il test causò subito problemi. A dispetto delle dichiarazioni del Pentagono, che il sito non avrebbe accusato perdite nocive, trizio radioattivo e krypton-85 iniziarono subito a filtrare nei laghi d’acqua dolce. Ma le prove della radioattività, raccolte da scienziati del Dipartimento della Difesa tre mesi dopo il test, rimasero segrete per cinque anni. Il luogo della bomba continua a riversare tossine nell’ ambiente. Nel 1993 scienziati dell’ EPA (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente) riscontrarono alti livelli di trizio in campioni prelevati da falde acquifere vicine al sito dei test.

La contaminazione del Long Shot non dissuase gli sperimentatori di bombe del Pentagono. Nel 1969 la AEC trivellò il suolo di Amchitka per 4000 piedi di profondità ed avviò il test nucleare di Milrow. L’esplosione da un megaton fu 10 volte più potente di quella di Long Shot. La AEC lo chiamò “un test di taratura” ideato per capire se Amchitka potesse sopportare un test più imponente. Prove evidenti avrebbero dovuto dissuaderli da continuare la loro follia. L’esplosione innescò una serie di piccoli terremoti e numerose e massicce frane; fece schizzare l’acqua di stagni, laghi e torrenti nell’aria a più di 50 piedi di altezza; e, secondo i resoconti del governo, “trasformò tutto il mare circostante in schiuma”.

Un anno dopo AEC e Pentagono annunciarono i loro piani per il test di Cannikin. Con i suoi 5 megaton, Cannikin sarebbe stata la più grande esplosione nucleare sotterranea mai detonata dagli Stati Uniti. L’impatto sarebbe stato di 385 volte più potente della bomba sganciata su Hiroshima.

Cannikin divenne luogo di manifestazioni da parte di gruppi nativi, attivisti anti-guerra e anti-nucleare, e dell’allora nascente movimento ambientalista. Di fatto, furono le proteste degli ecologisti canadesi e statunitensi che volevano fermare i test radunando le loro imbarcazioni vicino l’ isola, a dare la scintilla iniziale per la nascita di Greenpeace.

Fu presentata una causa alla corte federale, con l’accusa che il test violava il Trattato sulla messa al bando parziale dei test (LTBT) e il National Environmental Policy Act appena promulgato. Con una decisione di maggioranza, la Corte Suprema si rifiutò di far cessare i test. Quello che la Corte non sapeva, era che sei agenzie federali, inclusi i Dipartimenti di Stato e dell’ Interno e la giovane EPA, avevano presentato serie obiezioni ai test di Cannikin, a partire da questioni ambientali e sanitarie, fino a quelle legali e diplomatiche. Nixon emise un ordine esecutivo per non far rilasciare commenti. Tali documenti, noti come le Carte di Cannikin , finirono per simbolizzare il continuo lavoro di insabbiamento e segretezza che caratterizzò il programma nucleare della nazione. Ciò nonostante, cinque ore dopo aver dato l’ordine, il 6 novembre 1971, la AEC e il Pentagono premettero l’interruttore, detonando la bomba di Cannikin.

Nel tentativo di calmare la crescente opposizione pubblica, il capo della AEC Schlesinger liquidò i manifestanti ambientalisti e gli aleutini definendoli catastrofisti, e portando la propria famiglia ad assistere ai test. “I ragazzi si divertono, e mia moglie si rallegra di stare un po’ lontana da casa”, ironizzò.

Con gli Schlesinger che assistivano, la bomba di Cannikin, un ordigno lungo 300 piedi, impiantato a un miglio di profondità sotto il lago Cannikin, esplose con la forza di un terremoto da 7.0 gradi della scala Richter. L’impatto scavò un cratere largo un miglio e profondo 60 piedi nel terreno del test, e causò enormi frane.

L’immediato danno ecologico fu sconcertante. Quasi 1000 lontre di mare, una specie un tempo cacciata fino quasi all’ estinzione, furono uccise, i crani frantumati dall’ onda d’urto dell’esplosione. Altri mammiferi marini morirono, con gli occhi spazzati via dalle loro orbite o i polmoni lacerati. Migliaia di volatili perirono, con la colonna vertebrale spezzata e le zampe conficcate nei loro corpi. (Né il Pentagono né il Fish and Wildlife Service hanno mai studiato gli effetti ambientali a lungo termine delle esplosioni di Amchitka). Più preoccupante fu che un’ enorme massa d’ acqua dal torrente White Alice sparì dopo la detonazione. La scomparsa del torrente fu più che un segnale della terribile potenza di Cannikin. Era anche indice del fatto che il progetto era andato terribilmente male; l’ esplosione aveva lacerato la crosta terrestre, risucchiando il torrente in una nuova falda acquifera, radioattiva.

Nei mesi dopo l’esplosione vennero prelevati campioni di sangue e delle urine dagli aleutini che abitavano il villaggio di Adak, su di un isola vicina. I campioni mostrarono livelli abnormemente alti di trizio e cesio-137, entrambi noti cancerogeni. A dispetto di tali inquietanti rilevamenti, i federali non tornarono più ad Adak per condurre ulteriori accertamenti medici. Gli aleutini, che continuano con il loro stile di vita marittimo, sono particolarmente vulnerabili al pesce ed ai mammiferi marini contaminati, ed alle radiazioni diffusesi nel mare di Bering nonché tra la flora e i banchi di ghiaccio.

Ma gli aleutini non furono gli unici ad essere esposti all’ira radioattiva di Cannikin. Più di 1500 persone coinvolte nei lavori di costruzione del sito, e che avevano partecipato ai test o ai successivi ripulimenti furono messi a rischio. La AEC non ha mai condotto studi su quegli operai. Quando il Consiglio Distrettuali dei Lavoratori d’Alaska dell’ AFL-CIO iniziò ad esaminare da vicino il problema, negli anni 90, il Dipartimento dell’ Energia asserì che nessuno degli operai era stato esposto a radiazioni. Vennero poi costretti ad ammettere che i registri e gli esposimetri impiegati erano stati perduti.

Nel 1996 due ricercatori di Greenpeace, Pam Miller e Norm Buske, ritornarono ad Amchitka. Buske, un fisico, raccolse campione d’acqua e di vegetali da diverse zone dell’ isola. Nonostante le affermazioni del DOE, che le radiazioni sarebbero state contenute, i campioni prelevati da Buske mostrarono la presenza di plutonio e americio-241 in piante d’acqua dolce ai limiti del Mare di Bering. In altre parole, Cannikin continua ad aver perdite. Entrambi gli elementi radioattivi sono estremamente tossici ed hanno un tempo di smaltimento di centinaia di anni.

In parte a causa della denuncia attuata da Miller e Buske, un nuovo senso di urgenza ha spinto gli operai dei test a dichiarare di essersi ammalati dopo aver lavorato ad Amchitka per i test nucleari. Nel 1998, fu commissionato uno studio a Rosalie Bertell, una ex consulente della Nuclear Regolatory Commission (che aveva rimpiazzato la AEC). La Bertell scoprì che centinaia di lavoratori di Amchitka erano stati esposti a radiazioni ioniche cinque volte superiori alla soglia di pericolosità. Ad ogni modo, le ricerche sono complicate dal fatto che numerosi registri relativi alle esplosioni di Amchitka rimangono riservati, e molti altri sono semplicemente stati fatti sparire. “La perdita dei rapporti sull’ esposizione dei lavoratori alle radiazioni, o il fatto di non essere riusciti a conservarli, fu imperdonabile” dice la Bertell.

Una delle principali forze nella ricerca della giustizia per i lavoratori di Amchitka e gli abitanti delle Aleutine è Beverly Aleck. Suo marito Nick lavorò nelle trivellazioni per il posizionamento della bomba di Cannikin. Quattro anni più tardi morì di Leucemia Mieloide, un tipo di cancro associato all’ esposizione a radiazioni. Aleck, una aleutina, ha intrapreso una battaglia pluriennale contro il DOE per riaprire i rapporti ed avviare un programma di monitoraggio sulla salute degli operai di Amchitka. Per più di quattro decadi le promesse indagini sanitarie sono rimaste bloccate prive di finanziamento.

Le vittime del disastro di Amchitka avranno mai giustizia? Non ci contate. Per cominciare, gli aleutini sono specificatamente esclusi dal Radiation Exposure Compensation Act (un decreto per il risarcimento delle vittime di radiazioni), e dunque esentati dal ricevere assistenza medica, indennità e risarcimenti finanziari. Ci sono iniziative per sistemare questa scappatoia legale, ma ciò non significa che gli aleutini saranno mai trattati correttamente. Il DOE ha ripetutamente provato a contrastare l’insorgere di altri casi sia negando il collegamento tra cancro e radiazioni, sia, qualora non bastasse, appellandosi a una sorta di dottrina della sovranità, secondo la quale l’organizzazione è immune dalle cause civili.

Il Dr. Paul Seligman, ex vice segretario dell’ Ufficio Studi Sanitari del DOE, considera il tutto uno dei prezzi della Guerra Fredda. “Erano operazioni pericolose,” dice Seligman, “I rischi erano noti, ma le priorità dell’ epoca erano la produzione di armi la difesa della nazione.”

In un tempo in cui la stampa del mainstream e i politici repubblicani si lamentano della troppa indulgenza sulle armi nucleari e sullo spionaggio cinese, un più grave tradimento della fiducia è il voler celare i rapporti dei test al pubblico americano. La Cina potrà anche utilizzare i segreti di Los Alamos per aggiornare il suo minuscolo arsenale nucleare, ma le esplosioni di Amchitka hanno già messo a repentaglio un prospero ecosistema marino e causato dozzine di cancri letali.

Il continuo occultare e manipolare l’ informazione da parte del DOE, non solo nega la giustizia per le vittime di Amchitka, ma indica che chi vive vicino ad altre aree utilizzate dal DOE potrebbe essere in gran pericolo. “La gestione del DOE del complesso della armi nucleari targate USA fa parte della vecchia scuola, secondo la quale le cattive notizie rimangono nascoste” , afferma Pamela Miller, ora direttrice dell’ Alaska Community Action on Toxics. “Ciò collide con il controllo dei rischi e rende tutto il sistema intrinsecamente rischioso. La minaccia è di una immensa e inattesa catastrofe.”

JEFFREY ST. CLAIR è editore di CounterPunch e autore di Been Brown So Long Looked Like Green To Me: the Politics of Nature, Grand Theft Pentagon e Born Under a Bad Sky. Il suo ultimo libro è Hopeless: Barack Obama and the Politics of Illusion. Può essere contattato al seguente indirizzo: sitka@comcast.net

Fonte: www.counterpunch.org
Link: http://www.counterpunch.org/2013/09/27/the-bomb-that-cracked-an-island/
27/29.09.2013

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di STEFANO GRECO

Questo articolo è un adattamento dal un capitolo del libro Grand Theft Pentagon
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=print&sid=12391

 

Questo non toccherà i militari

OTTOBRE 1, 2013 DI BYEBYEUNCLESAM

 OBAMACARE SUSPENSE

Washington, 1 ottobre – Il presidente Barack Obama ha firmato un provvedimento per il pagamento dello stipendio dei soldati malgrado lo ‘shutdown’ forzato di gran parte dei servizi. In un messaggio video diretto alle truppe, Obama ha voluto personalmente rassicurare i militari. “Chi e’ in divisa manterra’ il suo normale status di servizio”, ha affermato, sottolineando che verra’ fornito tutto il necessario per l’andamento delle missioni all’estero.

Dopo che il Congresso non ha approvato il bilancio per l’anno fiscale 2014, l’amministrazione americana si e’ vista obbligata a ordinare il taglio di una serie di servizi. “I prossimi giorni -ha ammesso il presidente- potrebbero portare incertezze”, compresi congedi forzati di dipendenti pubblici. Ma questo non tocchera’ i militari: “Le minacce alla nostra sicurezza militare non sono cambiate e vogliamo che voi siate pronti per ogni evenienza -ha dichiarato Obama- le operazioni militari in corso, come quella in Afghanistan, proseguiranno”.

(Adnkronos/dpa)


Missioni/ M5S: “Senza decreto militari lasciati allo sbaraglio”

“Disporre immediato rientro”

Roma, 1 ott. “Mentre si consuma la ridicola baruffa fra alleati che tiene in sospeso i destini di tutta Italia, le missioni militari da oggi sono senza copertura politica ed economica. E’ infatti scaduta ieri l’ultima proroga. In queste condizioni il governo ha l’obbligo morale e politico di disporre l’immediato rientro dei 6650 soldati all’estero in Italia”. E’ quanto si legge in una nota del gruppo M5S alla Camera, diffusa a nome dei deputati stellati componenti delle commissioni Difesa ed Esteri.

“Il decreto-legge per la proroga del rifinanziamento delle missioni internazionali per questo ultimo trimestre del 2013 – sottolineano i deputati stellati – non è stato emanato, anche perché manca la copertura finanziaria. L’autorizzazione data dal parlamento alle missioni militari è scaduta alla mezzanotte di ieri. La partecipazione dell’Italia alla guerra in Afghanistan non ha più base giuridica, economica e politica, e lo stesso discorso vale per tutte le altre missioni, soprattutto quella in Libano, che vede coinvolto il nostro Paese”.

Secondo M5S “quello che sta avvenendo in queste ore è sconvolgente. Gli stessi personaggi che si sciacquano la bocca con le parole Patria ed onore, che consumano ogni genere di retorica di fronte alla parata militare o al ritorno di una bara di un nostro militare, hanno tolto ogni protezione giuridica, economica e politica ai nostri contingenti. I nostri militari sono semplicemente lasciati allo sbaraglio. Un atteggiamento – conclude la nota – che non possiamo che definire a tutto tondo come antipatriottico”.

Romania, via libera alla legge ‘ammazza-randagi’

La Corte Costituzionale rumena ha dato il via libera alla legge che dispone l’eliminazione in massa dei cani randagi. Il provvedimento provvede che i cani catturati vengano portati in rifugi e, se non adottati o rivendicati da nessun padrone entro 14 giorni, siano uccisi.

di ENPA – 30 Settembre 2013

cane randagio
La Corte Costituzionale rumena ha dato il via libera alla legge che dispone l’eliminazione in massa dei cani randagi
“Siamo rimasti sgomenti nell’apprendere che la Corte Costituzionale della Romania, dopo una seduta di appena quattro ore, ha dato il via libera alla legge che autorizza la soppressione dei randagi”. Lo dichiara l’Ente Nazionale Protezione Animali che prosegue: “abbiamo più volte detto, e lo ribadiamo anche oggi, che, come sostenuto da autorevoli istituzioni internazionali, lo sterminio di massa è del tutto inutile a risolvere situazioni di randagismo. In questa prospettiva, riteniamo che con l’ok al massacro si cerchi non una soluzione all’emergenza ma quasi una vendetta, compiuta ai danni di animali innocenti, per la morte del bambimo deceduto in seguito ad una ipotizzata aggressione di randagi”.

La luce verde accordata dalla Corte Costituzionale purtroppo vanifica i tentativi messi in atto nei giorni scorsi dall’Enpa e da Save the Dogs per evitare la strage. Appena tre giorni fa – lunedì 23 settembre – le presidenti della Protezione Animali, Carla Rocchi, e di “Save the Dogs”, Sara Turetta, avevano incontrato l’ambasciatore della Romania in Italia, trovando un interlocutore attento alle istanze delle associazioni protezionistiche. In quella circostanza l’Enpa aveva offerto la propria disponibilità e il proprio supporto a collaborare, ad ogni livello istituzionale, con le autorità romene per risolvere il problema randagismo nell’unico modo realmente efficace, ovvero incentivando le sterilizzazioni e le adozioni dei cani, anche all’estero.

La Protezione Animali comunque non mancherà di fare il possibile per ottenere la revoca in extremis di un provvedimento che risulta, tra l’altro, osteggiato anche da molti cittadini romeni, e ribadisce la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni della Romania per portare a soluzione “l’emergenza”, ma è necessario anzitutto che esse tornino sui propri passi. Anche perché, come è stato segnalato da Sara Turetta, nel giro di due o tre anni l’Europa dovrebbe emanare una direttiva sugli animali d’affezione e la Romania sarebbe necessariamente costretta a rivedere la propria policy in materia. La situazione dunque è paradossale.

“Ma c’è anche un altro pericolo: che alle vittime istituzionali si aggiungano quelle provocate da improvvisati carnefici vestiti da ‘giustizieri’ – conclude l’Enpa -. In Romania si rischia un massacro immane, le autorità lo fermino finché sono in tempo”.
http://www.ilcambiamento.it/cattivita/romania_via_libera_legge_ammazza_randagi.html