Gli imprenditori No Tav riciclano i rifiuti a freddo

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Prima edizione in bassa val Susa degli Stati Generali del Lavoro voluto dall’associazione Etinomia. Tra i progetti, un impianto per trattare l’immondizia, il risparmio energetico nelle scuole e la certificazione etica delle aziende

di FABIO TANZILLIGli imprenditori No Tav riciclano i rifiuti a freddo


Un impianto per riciclare i rifiuti a freddo, risparmio energetico nelle scuole e certificazione etica delle aziende: sono queste alcune delle  proposte emerse nella prima edizione degli Stati Generali del Lavoro, conclusi domenica pomeriggio a Vaie, in bassa val Susa. Un evento organizzato dall’associazione degli imprenditori No Tav “Etinomia”, per proporre ed elaborare progetti concreti, all’insegna dello sviluppo sostenibile e dell’economia alternativa. Erano otto tavoli di lavoro con amministratori pubblici, cittadini, cooperative ed esperti provenienti da tutta Italia. Erano oltre 300 i partecipanti, e nei vari tavoli hanno partecipato anche dei docenti universitari provenienti dalla East University di Londra, dalla Finlandia e dall’Austria. Una delle proposte più interessanti fatte dai gruppi di lavoro, consiste nella realizzazione in Val Susa di un nuovo impianto per differenziare i rifiuti a freddo: senza inquinare, e quindi “alternativo” all’inceneritore del Gerbido. Seguendo l’esempio concreto del Centro riciclo di Vedelago, realizzato nella provincia di Treviso e premiato nel 2011 dall’Unione Europea. 

“L’impianto potrebbe nascere in bassa Val Susa, recuperando una delle tante aree industriali ormai abbandonate  – spiega Eleonora Ponte di Etinomia – garantirebbe lavoro ad almeno 60-70 persone. Per finanziarne la costruzione, i Comuni interessati potranno chiedere aiuto alla Banca Etica, puntando sull’ampio bacino di utenza della Val Susa, e usufruire di contributi a fondo perduto dell’Unione 


Europea”. Nell’impianto trevigiano arrivano circa 100 tonnellate di rifiuti al giorno, già differenziati dai Comuni e dalle aziende. Il 35 % di questo materiale  viene subito rivenduto ad altre aziende in tutta Europa per poterlo riciclare. Sono gli stessi operai dell’impianto a separare subito i materiali ancora “buoni” e che hanno valore di mercato, come il ferro e l’alluminio, da quelli che andranno invece rielaborati nell’impianto di trattamento a freddo. Il risultato finale è la produzione della cosiddetta “materia prima secondaria”, proprio grazie ai rifiuti riciclati: un elemento utilizzato dalle industrie plastiche per costruire sedie ed altri materiali, e anche nel settore dell’edilizia al posto della sabbia, e per produrre mattoni o realizzare pavimenti. Si tratta di un prodotto costa meno di altre materie prime, garantendo anche un risparmio economico alle aziende che lo utilizzano. La centrale di Vedelago è costata alla Provincia di Treviso 1 milione e 600mila euro. 


Ma a Vaie gli imprenditori No Tav non hanno solo parlato di rifiuti: l’istituto comprensivo di Sant’Ambrogio, che ospita gli allievi delle scuole medie ed elementari, farà parte di un progetto pilota per promuovere il risparmio energetico. “I professionisti di Etinomia lavoreranno con le scolaresche e gli insegnanti – aggiunge la Ponte – per controllare insieme l’edificio scolastico, e individuare gli interventi da fare per sprecare meno energia elettrica e di riscaldamento”. Altro argomento di dibattito ha riguardato la circolazione delle monete complementari, che in tutta Italia si stanno diffondendo in questi anni di crisi: la proposta è quella di far nascere una federazione delle valute locali già esistenti, in modo che possano utilizzarsi in tutto il territorio nazionale, aldilà della provenienza (dallo Scec napoletano al Danee milanese). Infine, è stata consegnata ai parlamentari del Movimento 5 Stelle presenti all’incontro, una proposta di legge per l’istituzione del “Bilancio del bene comune”: una sorta di certificazione etica, già utilizzata con successo in Germania e Austria. Le aziende che hanno questa certificazione, rilasciata da un apposito comitato scientifico sulla base di alcune regole e principi (ad esempio analizzando il divario tra il salario dato agli operai rispetto ai compensi per i manager), usufruiscono di sgravi fiscali e acquisiscono di punteggi maggiori nel caso in cui partecipino ad appalti pubblici.
 

Gli imprenditori No Tav riciclano i rifiuti a freddoultima modifica: 2013-10-01T09:44:16+02:00da davi-luciano
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