Ad essere colpita seriamente è soprattutto la famiglia, con una forte tendenza alla disgregazione.

Uno studio sul censimento americano conferma il declino del benessere e del clima sociale

di: Roberto Marchesi
Uno studio condotto recentemente dall’U.S Department of Commerce sui dati emersi dall’ultimo censimento americano (del 2010) confermano quanto già molti economisti avevano valutato, e cioè che la disparità nella distribuzione della ricchezza, nel paese più ricco, più potente e con la più lunga democrazia del mondo, sta aumentando invece che diminuire e che questo fenomeno si è intensificato per effetto della “Grande Recessione” che ha avuto il suo apice nell’autunno del 2008.
In paesi che non sono l’America questo cambio di direzione nella distribuzione della ricchezza, rispetto al secolo scorso, potrebbe anche essere di scarsa rilevanza, ma nell’America che ha fatto del “vanto delle opportunità per tutti” la ragione principale della propria politica sociale, questo dato potrebbe segnalare l’inizio di un declino preoccupante.
I dati più significativi che emergono dal censimento dicono infatti che, nel confronto col censimento precedente (del 2000), il numero di cittadini proprietari della propria abitazione è calato, e anche il numero di quelli obbligati a ricorrere ai sussidi statali è aumentato considerevolmente.
Su queste due voci pesa ovviamente l’effetto delle due devastanti recessioni che hanno colpito gli Usa nel decennio 2000-2010 (ma quella del 2008, anche se formalmente chiusa nel 2009, di fatto non è ancora risolta), ma ci sono altri dati che indicano invece chiaramente una tendenza che non dipende unicamente dalla recessione.
Confrontando alcuni dati del 1970 con quelli del 2010 si nota infatti che ad essere colpita seriamente è soprattutto la famiglia, con una forte tendenza alla disgregazione.
Nel periodo 2005-2011 il numero di coppie sposate, di cui uno è disoccupato, e con figli inferiori ai 18 anni viventi sotto lo stesso tetto, è cresciuto del 33%.
Essendo la coppia con figlio ancora in età scolare pesantemente colpita nella sua fonte di reddito principale, il risultato probabile è che il figlio in questi casi si trova costretto ad abbandonare anzitempo gli studi e, raggiungendo la sua autonomia finanziaria, abbandona anzitempo anche la famiglia.
Quando questo avviene non per scelta ponderata ma per costrizione imputabile a condizioni economiche avverse della famiglia il risultato che ne consegue è spesso negativo, sia sul piano familiare che sociale.
La Grande Recessione ha però formato anche un fenomeno contrario, ma comunque negativo: l’alto livello della disoccupazione, toccato soprattutto nel periodo 2009-2011, ha infatti accentuato il numero dei giovani tra i 25 e i 34 anni che continuano a vivere coi propri genitori, o ci ritornano. Nel 2012 questi giovani sono arrivati a toccare la quota del 17% (dal 13% di due anni prima).
L’effetto della recessione ha fatto salire al 9% il numero di coppie sposate cadute ad un livello di reddito al disotto della soglia di povertà e costrette a ricorrere a sussidi alimentari (food-stamps). Questa statistica, se riferita a madri singole, è quattro volte più alta.
I segnali che arrivano dai dati del censimento non sono perciò confortanti, in quanto confermano nella società trasformazioni che nell’insieme portano sia ad una decrescita della ricchezza diffusa che alla formazione al vertice di un classe benestante sempre meno permeabile alle altre classi. Pesa inoltre anche il fatto di essere una società che sta invecchiando. Sotto questo profilo, pur essendo ancora l’America distante dalle capofila società giapponese, germanica e italiana, che hanno una percentuale di “anziani” (oltre i 65 anni) superiore al 15% della popolazione, gli Stati Uniti si avvicinano tuttavia anch’essi rapidamente a questa soglia (fonte: Bloomberg).
– See more at: http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=22396#sthash.clb0wEWD.dpuf
———–

Ad essere colpita seriamente è soprattutto la famiglia, con una forte tendenza alla disgregazione.ultima modifica: 2013-09-29T18:45:00+02:00da davi-luciano
Reposta per primo quest’articolo