Il dissesto italiano. Una terapia

Antonio Rossini

 Dove e come trovare i soldi occorrenti per mettere a posto il dissesto finanziario dell’Italia?

Professori, Economisti, Tecnici e Burocrati si cimentano a fare conti stratosferici, invenzioni e spostamenti di spese e entrate, invenzione di tasse e finti contenimenti di imposte. Togliere l’IMU, non aumentare l’Iva. Sbilancio dello Stato e problemi che tengono occupate le menti dei parassiti che ci rappresentano, dei “professori” e di gente che si affanna a discutere in fiumi di trasmissioni televisive che turlupinano gli italiani. L’ importante è parlare: è l’unica cosa che ci lasciano fare dal dopoguerra.

Al momento abbiamo un enorme problema di spesa. Sappiamo tutti che i danni italiani sono stati causati dalle eccessive spese che gravano quotidianamente sul bilancio dello stato per motivi politici e partitici. Un costo eccessivo della macchina istituzionale con il gravissimo costo della politica, oltre a quanto viene rubato e dissipato così come recitano procedimenti e condanne da parte di Magistratura e Tribunali.

Leggiamo ogni giorno quanto costa e contro ogni logica per esempio lo stipendio di un Commesso di Camera e Senato, quanto guadagnano gli eletti, stipendi di alti magistrati, Corte Costituzionale, Cassazione, cosiddetti managers degli Enti di Stato come l’Inps, stipendi ad alti ufficiali, stipendi diversificati ad impiegati dello stato come quelli del Senato e della Camera che guadagnano il triplo dei loro colleghi, costi di gestione della Camera e del Senato, fiumi di auto di servizio dette blu, soldi ai consiglieri comunali ed assessori, soldi ai consiglieri provinciali ed assessori. Soldi ai consiglieri regionali ed assessori, sprechi relativi alla frammentazione delle nostre forze dell’ordine: Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Polizia Forestale, Polizia Provinciale, Polizia Regionale, Polizia Municipale, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Croce Rossa; Marina Militare, Guardia Costiera, Capitanerie e Carabinieri, Finanza, Polizia, Vigili del Fuoco, che stanno anche in mare; Aeronautica Militare e Carabinieri, Finanza, Polizia, Polizia Forestale, Protezione Civile, che agiscono con loro mezzi in volo; Esercito ancora numeroso e discutibile, dislocato anche all’estero con tutte le altre Armi.

Questo solo un frammento di quando spendiamo, perché poi esistono centinaia di Enti inutili dei quali non conoscono l’esistenza neppure il Governo, Camera e Senato. Enti che gravano sulle nostre tasche e che assorbono decine e decine di milioni di euro al mese.

Fotocopie di Enti e Istituzioni che fanno la stessa cosa – pensate ai neonati “Garanti” e“Autorità” varie – che si pestano i piedi quotidianamente, servizi che esistono solo sulla carta ma paghiamo, senza contare che una larghissima fascia degli impiegati dello stato, strutture periferiche, enti di ogni genere non fa il proprio dovere ma viene pagata anche se assente dal posto di lavoro e viene pagata. Vi assistiamo ogni giorno, indirettamente grazie alle inchieste giornalistiche e direttamente con i nostri occhi.

Questo è spreco, è malcostume, è corruzione di un sistema e una energica frenata può ridurre drasticamente questa grande ruberia e contenere il debito. Certo: non è soltanto per questo (ma per le superbollette energetiche, per le rapine dell’economia reale) che l’Italia è sotto zero, ma la gente è da questo che vuole si inizi a cambiare.

Pensate all’imbroglio del finanziamento pubblico ai partiti bocciato da un referendum popolare. In barba al popolo sovrano (secondo la Costituzione), hanno raggirato l’ostacolo ed è diventato rimborso elettorale e altro ancora. Si decide finalmente di abolirlo, però dal 2017. Perché ?

Perché sino al 2017 cadrà nel dimenticatoio quotidiano e sarà mantenuto sotto mentite spoglie.

Assistiamo ad uno stato politico che prende in giro il popolo che è lo Stato reale. Una continua fregatura per la povera gente che vede sempre di più arricchirsi una piccola fascia sociale. Un lavoratore non sa quando andrà in pensione mentre esistono personaggi politici o presunti “saggi” che riscuotono più pensioni o emolumenti che mensilmente superano l’importo di quanto due operai percepiscono all’anno dopo oltre 40 anni di contributi. Questi superuomini in molti casi non hanno mai lavorato e hanno pensioni o rendite derivanti da pochi mesi di attività politica.

Per il cittadino non esiste il cumulo delle pensioni, non può prendere la sua pensione e la reversibilità del coniuge e forse è giusto, ma perché un politico o un miracolato dalla politica può prendere un numero illimitato di pensioni, rendite e quant’altro?

Dove e come trovare i soldi per aggiustare questa Italia e rendere più vivibile la vita della popolazione?

Dobbiamo spremere come un limone loro, i politicanti, i miracolati dai politici, gli amici degli amici, chi viene pagato e non lavora, chi prende lo stipendio e non sa com’è il suo ufficio, chi vegeta in malattie continue che si chiamano mesi e anni di convalescenza che trasferiti al privato, significa che non puoi più svolgere le mansioni per le quali sei stato assunto e vai a casa.

È arrivata l’ora di fare questo tipo di conti, altro che Imu per la prima casa, Iva, interessi sui debiti.

È arrivato il momento di porre un serio freno alle spese militari, giustificate come “umanitarie” anche dai postcomunisti al governo (vedi aggressioni ai popoli sovrani, armamenti, mezzi e stipendi da missione).

Allora dove trovare i soldi che occorro per risanare il Bilancio dello Stato, per respirare e non essere tartassati.

Proviamo a:

  • congelare il 50% delle entrate dei Parlamentari sul netto della busta paga da subito e riparlare del caso fra cinque anni, stabilendo sin d’ora che nessun arretrato dovrà mai essere dato sotto nessuna forma;
  • proviamo a bloccare allo stesso modo gli aumenti ed il riferimento degli stipendi degli alti Magistrati e Militari che godono del collegamento automatico agli stipendi dei parlamentari;
  • proviamo a pagare gli stipendi dei dipendenti di Camera e Senato alla pari dei loro colleghi degli altri Ministeri e/o Enti dello Stato, togliendo anche i bonus che i loro colleghi non percepiscono o dando l’ulteriore mensilità a tutti i dipendenti pubblici e privati;
  • proviamo a contenere le spese di Camera e Senato iniziando dalla carta igienica, imprese di pulizie che tanto peso hanno sui bilanci del parlamento e a far lavorare i dipendenti (una denuncia costante di “striscia la notizia” e dei cittadini);
  • proviamo a togliere ai parlamentari e alle loro famiglie la Sanità alternativa introdotta dalla presidenza Casini e co., spese assurde che offendono la dignità della nazione;
  • proviamo a togliere agli eletti nazionali, europei e regionali, viaggi e voli gratuiti quando non lo sono per esclusivo servizio, il rimborso per poste, telefoni e telefonate, carta intestata, l’assegno per la casa alloggio, l’assegno per la segretaria. Facciamo vedere loro cosa costa un viaggio fuori servizio, un pranzo, un albergo, i mezzi pubblici. Facciamogli fare la fila alle Poste, alla Banca, alla fermata del Bus. Facciamoli camminare a piedi, salire sui tram che fa bene alla salute oltre a verificare il disagio della popolazione;
  • proviamo a cancellare gli Enti inutili dello stato, regioni e province e a ricercare quali e quanti sono;
  • proviamo a diminuire energicamente, almeno dimezzando, il numero dei soli Ufficiali di ogni arma e corpo esistenti, facciamoli stare più tempo nel grado, evitando che in tenera età prendano lo stipendio di Ten. Colonnello e Colonnello o che si ritrovino automaticamente “generali” a fine carriera;
  • proviamo a dimezzare e a imporre la trasparenza nei concorsi per ufficiali e sottufficiali, affinché possano vincerli i meritevoli;
  • proviamo a bloccare e riformare gli stipendi di tutte le alte cariche dello stato e di quei cosiddetti manager che riescono ad avere anche sei incarichi per volta, e, pur non eseguirli tutti, riscuotono però i sei stipendi;
  • facciamo rientrare immediatamente tutti i militari impiegati nelle cosiddette missioni di pace e a ridurre gli organici che nelle caserme potrebbero ancora pestarsi i piedi;
  • abroghiamo le Regioni, che sono uno Stato nello stato; che hanno un costo inverosimile; l’Italia è una grande nazione ma non è una nazione grande, le Regioni sono inutili, oltre a quanto avviene (leggiamo le cronache, vediamo le indagini, le sentenze che seguono) costano tantissimo;
  • abroghiamo il pagamento di qualsiasi cosa spetti ora ai consiglieri comunali e provinciali; togliamo lo stipendio agli assessori comunali e provinciali; paghiamo solo il Sindaco e il Presidente della provincia scelto fra i sindaci delle città che compongono la provincia e formino loro il consiglio provinciale
  • abroghiamo ogni forma di pagamento nelle commissioni degli Enti di ogni ordine e grado dove ci sono tutti gli amici del sistema e i sindacati;
  • impediamo le consulenze fisse dallo stato alla circoscrizione; aboliamo ogni pagamento a consiglieri e presidente delle circoscrizioni;
  • facciamo una seria riforma dell’Amministrazione Penitenziaria e vedrete quanto denaro si può risparmiare iniziando dal vitto per i detenuti (cucinato e buttato) e finendo agli stipendi e ai premi per i dirigenti; interveniamo sul riordino della Polizia Penitenziaria, dove serve chi lavora e non la valanga di chi porta i gradi con appena sei mesi di servizio;
  • arginiamo le spese militari perché la costituzione italiana ripudia la guerra e ogni forma di violenza, riduciamo allo stretto necessario tutte le spese e i bilanci militari; eliminiamo il megacontratto di acquisti di 90 cacciabombardieri F35;
  • stop alle auto blu, al lavoro si va con la propria auto, quella di servizio serve per i servizi; diverso è l’uso per ministri e sottosegretari e per le persone a rischio da proteggere;
  • riduciamo il numero dei bidelli nelle scuole che risultano essere superiori al numero dei Carabinieri in servizio;
  • diamo serio spazio all’iniziativa privata, incentivandola solo se assume e prestiamo loro denaro a tasso simbolico e direttamente escludendo per sempre il fondo perduto di democristiana memoria;
  • rivediamo le cooperative di lavoro, facciamo un monitoraggio su quanto di sporco avviene, finiamola di aggirare fisco e dare stipendi al di sotto dei ccnl esistenti, pagando meno contributi, spettanze regolari e altro ma agendo come vere imprese e società; rivisitazione totale delle norme sulle cooperative e fine delle allegre compagnie su tutti i fronti;
  • controlliamo veramente il lavoro nero, facciamo muovere diversamente l’Ispettorato del Lavoro oppure eliminiamolo; formiamo una seria classe imprenditoriale che rispetti il lavoro umano (umanesimo del lavoro);
  • facciamo funzionare seriamente gli Uffici per l’Impiego ed eliminiamo il caporalato di stato creato con il lavoro in affitto; con le agenzie di lavoro che vanno chiuse e mai più aperte;
  • abroghiamo la legge Biagi e le circolari di studio D’Antona che hanno fatto una enormità di danni sociali, complici i sindacati;
  • blocchiamo totalmente l’ immigrazione sino a quando perdura la povertà nelle famiglie e la mancanza di posti di lavoro per gli italiani; aiuti in patria alle nazioni bisognose con i miliardi che consumiamo per centri di raccolta, assistenza, impiego diverso delle Forze Armate, di Polizia, Magistratura, Assistenti sociali, Sanità ecc. ecc.;
  • facciamo in modo che i concorsi di ogni ordine e grado siano veramente una cosa seria;
  • introduciamo il limite di età e il massimo dei contributi per il collocamento a riposo per i baroni della medicina, dell’università e per i quadri dirigenti delle alte cariche dello stato;
  • obbligo di una sola pensione per tutti, la migliore fra le pensioni da percepire con un tetto massimo di erogazione netto, per esempio di 5mila euro, cifra più che onorevole;
  • abolizione anche retroattiva di ogni vitalizio a ex senatori, parlamentari e consiglieri regionali;
  • nessuno emolumento in più a Presidente del Consiglio, Ministri e Sottosegretari, nessun emolumento in più al Presidente della repubblica se Senatore a vita, se parlamentare o senatore ecc. nessuna pensione o liquidazione in più, drastica riduzione delle spese generali del Quirinale;
  • nessuna pensione in più o liquidazione ai componenti della Corte Costituzionale e a organismi alla pari (Cnel, Consiglio di Stato etc.);
  • introduzione della selezione per le alte cariche e la selezione meritoria per la suprema Corte di cassazione; divisione delle carriere fra Magistrati e Giudici; impossibilità sindacale ai magistrati e giudici; presidenza del CSM al Ministro della Giustizia e in assenza al Vice Ministro o al Sottosegretario;
  • interveniamo radicalmente su tutta la struttura Giustizia, Magistratura, Tribunali, Carceri, Tribunali dei Minori e quanto ad esso collegato (il risvolto economico sul bilancio dello stato è alto), abrogazione di tutti fattori che gonfiano a dismisura le spese dello stato come il facile ricorso alle intercettazioni e alle consulenze tecnico legali, Ctu di ogni ordine e grado;
  • investiamo nell’ambiente, sulle grandi opere sociali, nella sanità, nella ricerca, nell’istruzione, nell’agricoltura e nel turismo perché è su questo che si fonda lo sviluppo dell’ Italia;
  • blocchiamo lo strapotere delle Banche e delle Assicurazioni sanguisughe del popolo, riprendiamoci l’emissione della moneta, nazionalizziamo la Banca d’Italia.

Questo potrebbe essere un buon inizio per la riduzione e il contenimento della spesa pubblica, perché tanto altro esiste ancora da fare per evitare che migliaia di parassiti vivano alle spalle del popolo.

Per mettere in atto questa procedura di rientro radicale della la spesa pubblica, occorrono governi forti ed intenzionati a “fare” senza perdita di tempo.

Occorrono uomini politici sensibili e proiettati verso il sociale, politici che avessero il solo scopo di voler bene all’Italia, vederla crescere e competere con il resto del mondo così come avvenne prima dell’ultima guerra e, ma solo in parte, con la ricostruzione.

Quanto scritto in linguaggio comprensibile a tutti, non è pura fantasia, sono le riforme necessarie, sono le aspettative degli italiani stanchi di essere offesi, vilipesi e sfruttati da un regime che si impone e non viene neppure eletto.

Potremmo essere una nazione solida e prosperosa invece siamo tartassati per il 55% delle nostre entrate.

Questo dovrebbero chiedere le opposizioni esistenti altro che sceneggiate e la comicità parlamentare.

«Gli economisti neo-liberisti hanno ancora da imparare che il pieno impiego è tutto quel che conta, e i salari sono la chiave della prosperità nazionale» «Ogni politica economica che non tenda al pieno impiego è controproducente ed illusoria, così come ogni politica che permette la concorrenza internazionale fra salari è traditrice» «incoraggiare gli investimenti privati soprattutto attraverso incentivi fiscali», senza investire direttamente nelle imprese. “Triste considerazione: oggi le imprese italiane, dalla democrazia pluripartitica, sono aggravate da tassazioni al 60%” (Henry CK Liu 1932-1984). Lungimiranti questi pensieri, sembrano attualissimi.

24 Settembre 2013 12:00:00 – http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=22437

Il dissesto italiano. Una terapiaultima modifica: 2013-09-26T14:17:02+02:00da davi-luciano
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