Erri De Luca: perchè No-tav?

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Erri De Luca, non la prima volta che parla con noi, è da tempo ormai tacciato di favoreggiamento alle azioni di sabotaggio dei lavori per la linea alta velocità in Val di Susa. Non è un segreto la sua riluttanza della validità di quest’opera, ma libertà di pensiero e calunnie non dovrebbero andare di pari passo. Cerchiamo di capire la realtà delle cose dal diretto interessato.

 La costruzione dell’alta velocità Torino-Lione ha molti punti bui, e certo ha anche qualche vantaggio. Quali i primi e quali i secondi per lei?

 “La TAV della Val di Susa non ha nessun vantaggio e, cosa silenziata dalla nostra informazione di parte, nemmeno la Francia la vuole più. Hanno tagliato un paio di grandi opere tra le quali la TAV Torino/Lione. Formalmente dicono di essere favorevoli ma hanno rinviato l’apertura del loro cantiere al 2030, DUEMILATRENTA.

Buonanotte TAV.”

 Il sabotaggio non rischia di mettere a repentaglio gli sforzi di cittadini che non sono direttamente implicati nella realizzazione dell’opera? Mi riferisco, è chiaro, agli incendi dei convogli trasportatori di cemento di oggi.

 “Il sabotaggio di quell’opera è frutto di venti anni di lotte di una comunità unita e solidale, all’aria aperta e alla luce del giorno. Rispetto a questo, niente hanno a che vedere i danneggiamenti notturni ai quali lei si riferisce. Sono episodi dei quali si occupa la magistratura. Mentre della lotta popolare si deve occupare la politica. Verrà un governo nuovo, uno qualunque, che lascerà perdere. Tanto l’incasso e lo sperpero di denaro pubblico se lo sono già assicurato.”

 I motivi della resistenza sembrano essere inerenti solamente alla deturpazione del paesaggio piemontese. Non sarebbe più utile concentrare gli sforzi sulle incongruenze economiche che sottendono all’opera di “modernizzazione”?

 “Deturpazione del paesaggio? Lei è poco informato: sotto quelle montagne da trivellare c’è uranio radioattivo e amianto.”

 Amianto e uranio radioattivo. Può spiegare meglio?

 “La Val di Susa è la miniera uranifera d’ Europa, è piena di scavi ora abbandonati. I 114 km di galleria prevista ci vogliono passare in mezzo. Non è una notizia, ci sono documentazioni a non finire. Se ci si limita all’informazione detta embedded, cioè al seguito e al servizio della TAV, poi si sgranano gli occhi.”

 La resistenza “su strada” è certamente utile e visibile, ma non crede sarebbe più utile cercare di creare pressioni sui gruppi dirigenti che hanno scelto di impelagarsi in quest’opera monumentale, tramite esperti nei vari settori implicati che siano favorevoli alla protesta?  O Forse non ci sono individui “ai piani alti” con i quali instaurare un confronto paritetico tra pro e contro l’opera, che dia dei frutti tangibili?

 “Non ho niente da insegnare ai Comitati della Val di Susa che in questi lunghi anni hanno portato le loro ragioni su tutti i tavoli possibili, scontrandosi a tutti i livelli con i buffoni di corte delle banche che dichiarano l’opera “strategica”.”

 Com’è possibile che venga realizzata un’infrastruttura di tale portata apparentemente contro il consenso non solo della maggioranza dei cittadini dell’area interessata, ma anche dei Sindaci dei vari comuni adiacenti al percorso che il super treno dovrebbe affrontare?

 “Com’è possibile? Si tratta proprio di questo, non è possibile e la TAV in Val di Susa non si farà.”

 Con i trasporti italiani non certo ai vertici europei per efficienza, puntualità e costi, non sarebbe stato più utile usufruire dei fondi europei per una riqualificazione delle strutture esistenti?

 “Il principale corridoio di merci oggi sfrutta il San Gottardo via Genova-Milano che è già sotto potenziamento.”

 La confessione che La Repubblica le addita, è stata mai pronunciata da lei o è stato un abile gioco d’interpretazione testuale, magari di qualche intervista?

 “Un titolo balordo di Repubblica mi attribuisce una confessione, sacramento al quale non ho accesso. Chi legge il testo dell’articolo vede che c’è conferma della mia partecipazione alle manifestazioni di massa, autorizzate o no, della Valle che bloccavano e dunque sabotavano la circolazione. Rientra nella categoria del sabotaggio anche lo sciopero che con l’astensione dal lavoro sabota la produzione o l’erogazione di servizi.”

Erri De Luca: perchè No-tav?ultima modifica: 2013-09-17T09:30:00+02:00da davi-luciano
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