Armi chimiche in Siria? Dei terroristi

 Oggi la riunione del Consiglio di sicurezza 

R. E.    

Vladimir Putin ha quindi sbugiardato i signori del Nuovo Ordine Mondiale: la strage in Siria? Non è stato Assad, ma i ribelli Salafiti, appoggiati dal governo Saudita e dagli USA con i suoi alleati. La prova “finale” è stata fornita dal Cremlino al Palazzo di Vetro dell’ONU. Si tratta di video e foto che illustrano come i satelliti russi abbiano fatto luce sul fatto che i razzi che hanno causato l’ultima strage in Siria (1300 morti) non sono partiti da Damasco o dalla Siria, ma da territori di pertinenza di gruppi Salafiti: ovvero dei cosiddetti “ribelli-mercenari” al soldo di Arabia Saudita e USA.
Secondo Mosca, Washington non poteva non sapere, visto che i satelliti USA sono efficienti quanto quelli russi. E allora perchè tutte queste menzogne? Beh, si sa: i maestri della distrazione di massa sono sempre all’opera.
E la conferma è arrivata, ora, anche se obliquamente, anche dal documento degli ispettori delle Nazioni Unite.
«I campioni raccolti forniscono prove chiare e convincenti che sono stati utilizzati razzi contenenti gas sarin» in Siria. Questo è infatti quanto è emerso dal rapporto degli ispettori Onu sull’uso di armi chimiche che è stato consegnato a al segretario generale Ban Ki-moon.
«Sulla base degli elementi acquisiti nell’ambito della nostra inchiesta sull’incidente di Al Ghouta – si legge sugli stralci del dossier – la conclusione è che armi chimiche sono state utilizzate nel conflitto in corso nella Repubblica araba siriana». Il rapporto è ora sul tavolo del Consiglio di sicurezza che si tiene oggi, 16, nel pomeriggio.
Tra i dati più palesi, sicuramente il fatto che le milizie ribelli in Siria – ormai è ufficiale – sono armate e manovrate da Arabia Saudita ed alleati, che mirano ad innescare una nuova Guerra Mondiale. D’altra parte, Wesley Clark, il generale Usa, ha ammesso che la guerra in Siria era già stata progettata– insieme con quattro altri paesi – subito dopo gli attentati alle ”Twin Towers” a New York. Nel frattempo hanno distrutto l’Iraq sotto il motto di “Libertà per Iraq”! E’ uno dei più grandi crimini contro l’umanità nella storia recente.
Anche Michael Maloof, ex analista politico del segretariato della Difesa statunitense ha rivelato in questi giorni che i ribelli addestrati dall’Occidente e dalle monarchie feudali del Golfo posseggono il gas sarin. In un documento, classificato Secret/Noforn (da non diffondere all’estero) e realizzato dalla comunità di intelligence americana National Ground Intelligence Center (Ngic), si conferma che del gas Sarin «casereccio» è stato confiscato a maggio ai terroristi di al-Nusra, legati ad al-Qaeda. L’arma chimica sarebbe stata prodotta in Iraq dall’Aqi, braccio iracheno di al-Qaeda, e consegnata ai ribelli attraverso la Turchia.
Addirittura la confisca del gas è avvenuta a maggio: forze di sicurezza turche hanno sequestrato un cilindro da due chili contenente Sarin durante la perquisizione di case di militanti siriani di al-Nusra in Turchia. I combattenti erano stati arrestati pochi giorni prima e la perquisizione delle loro case è avvenuta dopo l’interrogatorio. Secondo il documento dell’intelligence americana, nonostante gli arresti, lo «sforzo» per produrre armi chimiche «continua a progredire».
Peraltro è sintomatico come negli ultimi giorni di agosto, il governo USA abbia bloccato la diffusione del canale Russia Today sul territorio nordamericano. L’emittente, che si è sempre contraddistinta dai media controllati dalle corporation per la sua indipendenza da grandi finanziatori americani, ha sempre trattato con obiettività i problemi di politica internazionale dando libertà di espressione a economisti e geopolitologi “fuori dal coro”. In seguito agli sviluppi geopolitici di quest’ultimo periodo, gli USA hanno dichiarato apertamente guerra all’emittente internazionale.
Sul finire del mese di agosto 2013, le tensioni internazionali tra USA e Siria andavano acuendosi. Il Governo nordamericano aveva già predisposto una campagna diffamatoria contro la Siria, sostenendo che il legittimo governo siriano di Bashar Al-Assad stesse usando armi chimiche contro la propria popolazione, giustificando così di fatto un intervento militare statunitense nella regione. Se da una parte i media mainstreamer, come in tutte le altre guerre condotte dagli USA, si stavano adoperando a supportare la versione ufficiale del governo americano, Russia Today e le reti associate, di contro, avevano già individuato delle prove schiaccianti contro quanto sostenuto dal governo americano. Il 22 agosto, durante un’operazione militare dell’Esercito Arabo Siriano contro i terroristi dell’Esercito Libero Siriano nell’area di Jobar, vengono filmate all’interno di un nascondiglio dei terroristi, sostanze chimiche tossiche. Nel video mostrato da una delle reti sorelle di RT, di nome Al Youm, si vede questo magazzino usato dai ribelli per la preparazione di razzi da riempire con sostanze chimiche, e si notano chiaramente sacchi bianchi contenenti una sostanza corrosiva, fabbricata nel Regno dell’Arabia Saudita, alleati storici degli USA all’interno della regione. Come se non bastasse la stessa RT aveva trasmesso il 24 di agosto un video dell’Esercito Arabo Siriano, in un altro magazzino abusivo usato dalla guerriglia, oltre ad armi e maschere antigas, si trovano scatoloni sulle cui etichette si notava la provenienza del materiale si legge chiaramente la scritta: “Made in USA”. Le notizie delle armi chimiche stoccate dai ribelli in diversi depositi vengono addirittura confermate dall’agenzia Reuters lo stesso 24 agosto. Dopo la diffusione di queste notizie su scala internazionale, i media occidentali avevano già iniziato la loro guerra contro il canale di Mosca: prima tacciando il canale di omofobia nei confronti di un giornalista James Kirchik, che in una diretta aveva criticato le misure adottate dal governo russo in materia di diritti per gli omosessuali, in realtà il collegamento era stato interrotto in quanto il giornalista si era messo ad inveire contro i suoi colleghi gridando all’omofobia, invece di rispondere alle domande su cui verteva la trasmissione. Il 30 agosto viene bloccato l’accountReddit del canale russo senza alcuna spiegazione, come denunciato da Margarita Simonyan redattrice capo di RT. Sul sito Reddit, RT contava almeno un milione di iscritti. Il 31 di agosto, sempre la Simonyan dal suo profilo Twitter denuncia il blocco di RT nel territorio USA. Il commento della capo redattrice cita:“Ero in attesa del momento in cui il nostro canale sarà bloccato negli USA. Hanno iniziato. Sono bravi nei confronti delle libertà della parola”. In una precedente intervista della Simonyan alla testata Spiegel Online la giornalista denunciava che l’atteggiamento dei media occidentali nei confronti della Russia non è cambiato dalla guerra fredda. Come darle torto?

16 Settembre 2013 12:00:00 – http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=22386

Armi chimiche in Siria? Dei terroristiultima modifica: 2013-09-17T10:34:18+02:00da davi-luciano
Reposta per primo quest’articolo