AVAAZ dossier n°2, ovvero…una cortina di fumo che copre i proiettili all’uranio impoverito

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Wednesday 11 september 2013

 
Leggete anche: AVAAZ
dossier n°1…come ti erudisco il pupo

di Dominique Guillet

Poco dopo l’operazione speciale
psicologica chiamata 11/9, il generale Wesley Clark, ex comandante in
capo della NATO (North Atlantic Terrorist Organization),
incontrò al Pentagono un ufficiale di stato maggiore che
l’invitò a guardare un documento riservato del
dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e che
prevedeva, nei successivi 5 anni, l’invasione di sette
Paesi (da “liberare” nel linguaggio orwelliano) da parte
degli Stati Uniti: Iraq, Siria, Libano, Libia, Somalia,
Sudan e Iran.
 Il generale Wesley
Clark, in pensione, ha più volte dichiarato pubblicamente in
proposito: “E’ stata una dichiarazione sorprendente:
l’esercito servirebbe a scatenare le guerre e far cadere i
governi e non a impedire i conflitti. Invadiamo Paesi. I miei pensieri correvano. L’ho messo da
parte, era come una pepita da conservare. Un gruppo di
persone ha preso il controllo del Paese con un colpo di
Stato politico, Wolfowitz, Cheney, Rumsfeld…
 Potrei
citare una mezza dozzina di altri dipendenti del Progetto per
un Nuovo Secolo Americano (PNAC). Volevano che il Medio
Oriente sia destabilizzato, incasinato e posto sotto il nostro
controllo.” (1)

E’ una coincidenza che l’organizzazione chiamata Avaaz ha sostenuto l’intervento militare in Libia (19/20/21) e Siria (25/26/27/28)?
E’ una coincidenza che Avaaz s’immischia negli affari
interni della Somalia (2/3/4)?
E’ un caso che Avaaz s’immischia negli affari interni del
Sudan (5) accusando inoltre l’assai demonizzato Iran di rifornirlo di armi (7/8)?
E’ una coincidenza che Avaaz s’immischi negli affari interni
dell’Iran (9/10)?
Chi sono questi “attivisti di Avaaz” coinvolti concretamente, nel 2012, nelle operazioni per destabilizzare la Siria (11)?
L’organizzazione Avaaz non è semplicemente una testa di
ponte della CIA, ma una gigantesca cortina fumogena che
nasconde le bombe liberatrici all’uranio impoverito
dell’imperialismo occidentale?

Nell’autunno del 2009, scrivendo i
miei quattro articoli sulla truffa del riscaldamento globale
antropogenico (13),
ho scoperto che gli attivisti di questa organizzazione hanno
cercato di raccogliere fondi in pochi giorni, fino a 150.000
dollari US, per creare un blog per il vertice di Stoccolma.
“Abbiamo solo un paio di giorni, da qui a lunedì potremmo
raccogliere 150000 dollari, Avaaz potrebbe impegnare maggiori
risorse in questo progetto, costruendo una mappa del mondo e
un blog tipo twitter per collegare tutti gli eventi
organizzati per il clima entro il 21 settembre, creando un
database globale telefonico per permettere a migliaia di noi
d’inondare i nostri leader di telefonate, ed infine, assumendo
un team di professionisti per fare un balzo di qualità
mediatico, contro le potenti lobbie industriali e del
petrolio.” 150.000 dollari finanziati da
ingenui attivisti per creare un blog! La mente vacilla. Al
momento pensai che Avaaz fosse una ONG fraudolenta,
un’organizzazione per gabbare i gonzi all’unico scopo di
sottrarre un sacco di soldi agli attivisti, e il cui
strumento principale si basa su patologie moderne, il
petizionismo acuto e la sfrenata coniugazione del verbo
“cliccare”.
 Ed è chiaro che Avaaz eccelle
quale gigantesca macchina per cliccare/spillare dollari/euro.
Basta  verificare su internet una delle sue campagne, del
2009, per raccogliere fondi, con grande enfasi sulle piccole
quantità: “Questo è un momento cruciale per l’Iran e per il
mondo. Possiamo scoprire la verità attraverso l’organizzazione
di un sondaggio post-elettorale rigoroso e urgente di
cittadini iraniani, chiedendogli per chi hanno votato e
pubblicando i risultati nei media. Più di un terzo dei voti è
in gioco, e il nostro sondaggio può ben dimostrare che diciamo
la verità, se siamo in grado di raccogliere 119.000 euro nelle
prossime 24 ore, pubblicheremo i risultati prima che il
Consiglio dei Guardiani della Costituzione non renda pubblici
i risultati del conteggio dei propri voti. Se possiamo
raccogliere più soldi, possiamo estendere la portata della
campagna. Abbiamo urgente bisogno che 10.000 di voi forniscano
una piccola somma. Aiutateci a finanziare l’indagine
utilizzando il modulo sicuro qui di seguito.”(10)

Ci si chiede anche di cosa sia sicura Avaaz, con la seguente frase in grassetto rosso: “228449 dollari donati per aiutare a finanziare un sondaggio per la verità in Iran“,
che vi appare? Sul sito di Avaaz-Francia di oggi, novembre
2012, si può premere il pulsante Paypal per contribuire
finanziariamente al sondaggio, quantomeno molto
“post-elettorale”. Dopo aver controllato la stessa campagna sul  sito statunitense, si scopre che la sede centrale si è profusa in scuse, nel 2009, circa l’impossibilità di fare il sondaggio, secondo essa a causa della corruzione in Iran.
 All’epoca, Avaaz propose
ai derubati, in tutta sincerità naturalmente, di recuperare il
maltolto inviando una e-mail, o di renderlo disponibile per
un’altra campagna che aveva appena lanciato per garantire la
connessione internet gratuita in Iran! (12)…
assicurandosi il jackpot di Paypal.

 
Perché Avaaz ha bisogno di soldi, tanti soldi, per organizzare le sue petizioni virtuali su alcuni computer, specialmente per la remunerazione dei suoi dirigenti. Perché, affermiamolo forte e chiaro, i dirigenti di Avaaznon sono pagati con arachidi virtuali:
il fondatore e direttore esecutivo Ricken Patel ha
ricevuto nel 2010 la modesta somma salariale di 183.264 dollari (15.200 dollari al mese), un leggero aumento rispetto al suo stipendio di 120.000 dollari dell’anno precedente, mentre il manager delle campagne, Ben Wikler, ha raggiunto 111.384 dollari di stipendio.
 Quello stesso anno, il 2010,Avaaz disse nella sua dichiarazione dei redditi (modulo 990) dichiarò 921.592 dollari per “nuove campagne e
consulenze”, 182.196 dollari per “spese di viaggio”, 262.954 dollari per “spese pubblicitarie”, 404.889 dollari per “costi nella tecnologia dell’informazione”, ecc, ecc. Tutto questo puzza di clientelismo e truffa finanziaria arci-dollarizzata. Tra le poche spese di gestione
di Avaaz vi è Milena Berry (e il marito Paul) per il lavoro di consulenza IT (Information Technology), qualcosa come 245.182 dollari nel 2009 e 294.000 nel 2010. Nonostante l’elevato stipendio di Milena Berry, che si presenta come il capo tecnico della gestione IT, l’organizzazione Avaaz ha lanciato un appello alla generosità nelle donazioni per rafforzare il proprio sistema informatico, a seguito di un presunto attacco informatico nel maggio 2012. No comment. 
L’organizzazione Avaaz non sembra aver fretta di pubblicare la sua dichiarazione dei redditi del 2011, il che è abbastanza comprensibile data la pletora di articoli apparsi su internet che denunciano questa organizzazione fraudolenta. A metà novembre 2012, il “modulo 990″ era ancora assente dal sito, mentre la revisione della relazione finanziaria venne rilasciata da una società di revisione di New York (Lederer,
Levine e Associati), il 19 giugno 2012. Avaaz fu creata nel 2006 da MoveOn.org e Res Publica. “Avaaz” in diverse lingue dell’Asia e dell’Europa orientale significa “voce”. La voce silenziosa dietro
Avaiaz e Res Publica è quella di tre individui: Tom Perriello, ex-membro del Congresso degli Stati Uniti;
Ricken Patel, consulente di molti enti controllati da predatori psicopatici; e Tom Pravda, ex-diplomatico inglese e consulente del dipartimento degli Interni degli Stati Uniti. Altri fondatori di Avaaz sono Eli Pariser (direttore esecutivo di MoveOn), Andrea Woodhouse
(consulente per la Banca Mondiale), Jeremy Heimans (co-fondatore di GetUp! e di Purpose) e l’imprenditore australiano David Madden (co-fondatore di GetUp! e di Purpose).

MoveOn, il co-fondatore
di Avaaz, distribuì nel 2002, attraverso il suo comitato di
azione politica, 3 milioni e mezzo di dollari USA a 36
candidati del Congresso. Nel novembre 2003, MoveOn ricevette 5
milioni dollari dal miliardario speculatore George Soros.
Ricken Patel, del resto, ha dichiarato pubblicamente che
l’Open Society Institute di George Soros (rinominato nel
2011 Open Society Foundation) è uno dei membri fondatori
di Avaaz. Chi è George Soros? Uno dei predatori psicopatici
alla guida del CFR (Council for Foreign Relations) e membro
del GruppoBilderberg. CFR e Bilderberg Group sono due
tentacoli della piovra del cosiddetto “Nuovo Ordine Mondiale”.
CFR e Gruppo Bilderberg furono creati dai Rockefeller, la
famiglia responsabile di molti mali che affliggono il mondo.
Per la cronaca, la Fondazione Rockefeller promosse le leggi
eugenetiche negli Stati Uniti all’inizio del secolo scorso, ha
finanziato il nazismo prima e durante la seconda guerra
mondiale, e finanziato la ricerca genetica dal 1945, quindi
l’intero settore delle chimere genetiche, e infine ha lanciato
la devastante Rivoluzione Verde…

Avaaz è stata nel giugno 2009 uno
dei partner della campagna Tcktcktck di Havas, accanto
all’EDF, Banca Loyds… e 350.org, un’organizzazione finanziata
da Fondazione Ford, Rockefeller Foundation, Rockefeller
Brothers Fund e dall’organizzazione del miliardario George
Soros. George Soros è il primo finanziatore di tutto questo
movimento delle ONG dagli obiettivi occulti. Durante l’estate
del 2009, l’Open Society Institute (Soros) diede un contributo
di 150.000 dollari ad Avaaz.  In aggiunta a tale
concessione, Avaaz ricevette da Res Publica (finanziata da
Soros) 225.000 dollari nel 2006, 950.000 nel 2007 e 500.000
nel 2008. La Fondazione per promuovere l’Open Society (Soros)
ha dato ad Avaaz nel 2008/2009 300.000 dollari per il sostegno
generale, e 300.000 per la campagna (la truffa) climatica con
cui Avaaz ha la particolarmente brillante esperienza di saper
creare denaro non virtuale per combattere il riscaldamento
globale virtuale con petizioni altrettanto virtuali. Ricken
Patel non dice d’altronde e da nessuna parte, nella sua
crociata contro il riscaldamento globale di origine antropica,
come ridurre l”impronta di carbonio’ generata dagli enormi
emolumenti concessi dai suoi buoni amici di Avaaz (una
redistribuzione delle generose donazioni della cricca di
Soros, mentre Avaaz afferma sfrontatamente che
l’organizzazione riceve denaro da donazioni individuali!), e
l”impronta di carbonio’ generata dagli altissimi salari
diAvaaz! Si tratta probabilmente di una riduzione virtuale. E
per di più, non abbiamo controllato se le multiple tasche di
Ricken Patel abbiano generato molteplici “impronte di
carbonio” associate a stipendi multipli. Anzi, è co-fondatore
e co-direttore di Faith in Public Life (una grande
organizzazione cristiana), e consulente dell’International
Crisis Group, della Fondazione Rockefeller, della Bill Gates
Foundation, delll’ONU, dell’Harvard University, di CARE
International, International Center for Transitional Justice,
co-fondatore e co-direttore di DarfurGenocide.org e
co-fondatore e direttore di Res Publica. Un ecc, ecc, fino
alla nausea.

 
Nella cricca dei fondatori di Avaaz, la cui ideologia si basa sulla pratica della sindrome del click-click e delle piccole somme, Patel non è l’unico a indossare cappelli multipli. Tom Perriello si ritrova consulente o gestore di:National Council of Churches of Christ, Catholics United, Catholics in Alliance for the Common Good, Faithful America, Faith in Public Life, Center for a Sustainable Economy, Center for American Progress Action Fund, Youth and Environmental Campaigns, E-Mediat Jordan, International Center for Transitional Justice, Res Publica, The Century Foundation, l’ONU, Open Society Institute, ecc. ecc. Ha lavorato con il reverendo James Forbes sui concetti di “giustizia profetica”. Tom Perriello supporta la cosiddetta “guerra al terrore“, l’operazione speciale psicologica lanciata da Bush e continuata da Obama. La sua visione d’Israele rientra nella favola: vede questo Paese come una
delle “creazioni più spettacolari ed emozionanti della comunità internazionale” del 20° secolo ed è convinto che “vi sia un rapporto strategico e morale tra Stati Uniti e Israele“, ecc, ecc fino alla nausea. Il grande amore di Tom Perriello per Israele non impedisce ad Avaaz di lanciare una petizione per sostenere i poveri palestinesi perseguitati dallo Stato sionista! E qui sta il grande genio strategico di Avaaz nel sfruttare attivisti sinceri: Avaaz promuove, di volta in volta, “nobili” cause: le api, i palestinesi… e anche Kokopelli. Avaaz ha anche lanciato una petizione per mandare i banchieri in galera, quegli stessi banchieri che hanno promosso assieme adAvaaz la legislazione “cap and trade” (JP Morgan Chase, Bank of America…) o con cui i fondatori
di Avaazcollaborano nell’International Crisis Group (Morgan Stanley, Deutsche Bank…).

Avaaz ha raggiunto il picco della grande farsa quando l’organizzazione lanciò la campagna per fermare la “guerra contro la droga”. Il 3 giugno 2011, il burattino Ban Ki-moon ricevette dalle mani di Ricken Patel, insieme a Richard Branson fondatore della Virgin, una petizione di 600.267 persone: “Terminate la guerra alla droga“. Di cosa stiamo parlando? Di una campagna per depenalizzare cannabis, ayahuasca, funghi di psilocibina e
peyote? O una campagna per fermare la guerra contro la cancrena sociale formata dalla commercializzazione a tutto
campo dell’eroina e della cocaina? Scommetto che è la seconda
alternativa. Eroina e cocaina sono i due più generosi fondi neri della mafia dei predatori psicopatici, così come fonte di contanti per le grandi banche internazionali. La presenza dell’alleanza occidentale in Afghanistan ci dice, tra le altre cose, che il controllo dell’oppio, il 95% della produzione mondiale, si concentra in questo Paese. Quali  giornalisti degni di tale titolo hanno informato il pubblico dell’enorme scandalo del riciclaggio di centinaia di miliardi di narcodollari, dall’eroina e dalla cocaina, delle principali banche internazionali (23/24)
HSBC, Wells Fargo, Bank of America…?

 
Tutte queste campagne sono solo una
grande cortina fumogena per nascondere le finalità odiose
che Avaazsupporta al servizio dell’imperialismo occidentale,
la distruzione della Libia, la destabilizzazione della Siria,
la destabilizzazione dell’Iran, la destabilizzazione della
Bolivia di Evo Morales. Tutte queste operazioni di distruzione
e destabilizzazione di Paesi sovrani sono promosse da Tom
Perriello, le cui opinioni belliciste (“pro-guerra”) non sono
un segreto per nessuno. In un video (14),
Tom Perriello, si presenta come il direttore onorario
di E-Mediat Jordan, un’organizzazione situata in Giordania, un
paese al confine con l’Iraq e la Siria. Si rivolge ai giovani
dell’organizzazione (“un centro di formazione, tecnologie e
strumenti“) che sono pronti, ha detto, “a sacrificarsi per il
loro Paese“, cioè a servire da carne da cannone per
l’avanzamento dell’imperialismo occidentale.

Nel maggio del 2009, quando 60
membri del Congresso degli Stati Uniti votarono contro
l’assegnazione di 97 miliardi dollari nelle guerre in Iraq e
Afghanistan, Tom Perriello la votò. Nel marzo 2010, un
ricevimento fu organizzato da due organizzazioni pseudo-verdi
“League of Conservation Voters” e “Environmental Defense
Action Fund” per raccogliere fondi per la rielezione al
Congresso degli Stati Uniti di Tom
Perriello. MoveOn.org, co-fondatore di Avaaz, gli assegnò
100.000 dollari per la sua campagna di rielezione. Nel marzo
del 2010, quando 60 membri del Congresso degli Stati Uniti
votarono contro l’estensione della guerra in Afghanistan, Tom
Perriello la votò. Il 27 luglio 2010, Tom Perriello votò
contro il ritiro delle truppe statunitensi dal  Pakistan. Il
27 luglio 2010, quando 115 membri del Congresso degli Stati
Uniti votarono contro l’assegnazione di ulteriori 33 miliardi
dollari per la guerra in Iraq, Tom Perriello la votò. Il 30
luglio 2010, Tom Perriello votò contro il regolamento (HR
3534) per supervisionare la perforazione di  petrolio offshore
e votò a favore di una moratoria all’imposizione di
sorveglianti nelle perforazioni offshore. Il 15 dicembre 2011,
Tom Perriello divenne direttore di CAP Action, uno dei rami
delCenter for American Progress. Sul Democracy Journal, dopo
aver elogiato il “successo” dell’intervento militare in Libia,
disse: “Oggi, Gheddafi è morto e il popolo libico può, per la
prima volta da decenni, avere la possibilità di godere di una
governance responsabile e democratica… Non ci sono stati morti
tra le truppe americane. I combattenti ribelli e la stragrande
maggioranza della popolazione hanno celebrato la vittoria come
una liberazione e i siriani coraggiosi che affrontano la morte
ogni giorno, opponendosi al proprio regime repressivo, hanno
accolto con favore la caduta di Gheddafi. Tutti questi
risultati sono piccole imprese per coloro che hanno a cuore la
dignità umana, la democrazia e la stabilità…“

Queste sono in realtà le grandi
conquiste che caratterizzano la “liberazione” della Libia, che
era il Paese più ricco dell’Africa: un diffuso caos sociale,
attentati quotidiani, continue lotte interne, per non parlare
di 50-100000 civili libici liberati per sempre
dall’”oppressione” di Gheddafi, morendo sotto le bombe
contenenti uranio impoverito dell’occidente. Sia attraverso i
piani guerrafondai dei suoi fondatori o le proprie campagne di
destabilizzazione e d’invasione militare di Paesi
sovrani, Avaaz è chiaramente un’organizzazione complice di
crimini di guerra. Non ho né il tempo, né la voglia di sondare
ulteriormente le profonda immoralità di questa organizzazione
malvagia. Rinvio i lettori ai diversi articoli e storie che
iniziano ad emergere su internet (29/30/31/32)
e, in particolare, a quattro ottimi rapporti investigativi
scritti da Cory Morningstar, in Canada (15/16/17/18).
Ciò che credo sia una grande cortina fumogena, diffusa dalle
campagne “umanistiche” di Avaaz per i palestinesi, le api, la
foresta amazzonica o Kokopelli… sta svanendo
rapidamente. Avaaz è la “voce” occulta del complesso
militare-industriale che cerca di seminare il caos bellico sul
pianeta.

Fonte: liberterre

traduzione francese-italiano Gianni
Fraschetti

AVAAZ dossier n°2, ovvero…una cortina di fumo che copre i proiettili all’uranio impoveritoultima modifica: 2013-09-15T22:17:30+02:00da davi-luciano
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