La nuova mentalità anglosassone degli italiani: il Forum Ambrosetti

Proprio mentre impartiscono lezioni di democrazia al mondo intero, gli oligarchi travestiti da benefattori dell’umanità, sbarrano le porte ai comuni mortali per il The European House-Ambrosetti svoltosi anche quest’anno nella Villa d’Este di Cernobbio, sul lago di Como.

di Sebastiano Caputo · 9 settembre 2013

 Proprio mentre impartiscono lezioni di democrazia al mondo intero, gli oligarchi travestiti da benefattori dell’umanità, sbarrano le porte ai comuni mortali per il The European House-Ambrosetti svoltosi anche quest’anno nella Villa d’Este di Cernobbio, sul lago di Como. Al tradizionale Forum economico internazionale, sotto la guida del premier italiano Enrico Letta, si è parlato di finanza e di mercati, di strategie e di possibili scenari politici nazionali ed internazionali. Il “meeting” ideato da Alfredo Ambrosetti nel 1965 è solo uno dei tanti circoli elitisti, a porte chiuse, “strettamente riservati” ai destinatari, Presidenti e Amministratori Delegati dei principali gruppi imprenditoriali, che con la democrazia e le sue istituzioni “del popolo per il popolo elette dal popolo” – delle quali gli stessi partecipanti si dicono portatori ed esportatori – c’entrano ben poco.

 Alfredo Ambrosetti, uomo vicino al mondo anglosassone, ha avuto prima dei lunghi periodi di specializzazione post-universitaria e stage presso Università americane ed importanti aziende degli Stati Uniti e del Canada (Standard Oil N.J., ora Exxon; IBM; General Motors; Ford; Eastman Kodak; Olin Mathieson Chemicals Corp.; Metropolitan Life Insurance Co.; Hydro-Electric Power of Ontario; ecc.), poi dopo una lunga esperienza Oltreoceano ha fondato “The European House-Ambrosetti”, (l’organizzazione riprende infatti il nome dal think tank più influente dell’Inghilterra, lo “Chatham House”) ed infine, è divenuto membro dell’International Board of Governorsdel PeresCenter for Peace (organizzazione non governativa situata fondata nel 1996 dall’attuale presidente israeliano Shimon Peres).

 Nella storia recente del Forum Ambrosetti si possono intravedere nella lista dei partecipanti, i nomi delle stesse persone che si riciclano – o scelgono tra di loro – anno dopo anno a capo delle Università, delle banche d’affari, dei governi, dei settori strategici italiani, europei e mondiali. Raffaele Bonanni, Ferruccio De Bortoli, Enrico Letta, Mario Monti, Emma Marcegaglia, Tommaso Padoa Schioppa, Gianni Riotta, Giorgio Napolitano, Romano Prodi, Gianroberto Casaleggio, Camillo Ruini, per citare alcuni degli italiani. E ancora, Christine Lagarde, Jean Claude Trichet, Peter Sutherland (presidente British Petroleum e Goldman Sachs), Shimon Peres. Riunioni che si svolgono secondo la celebre “Chatham House Rule”, vale a dire in base alla regola che “i partecipanti possono liberamente divulgare le informazioni ricevute senza rilevare l’identità né l’eventuale affiliazione di chi le ha fornite, né degli altri partecipanti”. Campioni della democrazia, una democrazia insegnata dalla manualistica sulla base della trasparenza, ma che in realtà è fondata su una logica opposta alla rappresentazione politica dei cittadini. Ognuno è quindi portatore dei suoi interessi in un’aula dove tutti portano i propri interessi, nella massima segretezza. Il potere ha cambiato volto, o meglio è senza volto. Finita la politica dei Congressi, delle manifestazioni, del sacrificio, del volontariato, dell’elevazione culturale degli elettori, dei grandi dibattiti in quell’aula “sorda e grigia” che è il Parlamento. La Modernità offre solo mediocri personaggi, perfetti funzionari, silenziosi burocrati e ancora “tecnici”, “saggi”, “professori”. Il Parlamento è oramai un dettaglio delle democrazie del terzo millennio (vedi la percentuale delle assenze). A che serve votare?

http://www.lintellettualedissidente.it/il-potere-senza-volto-il-forum-ambrosetti/

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La nuova mentalità anglosassone degli italiani: il Forum Ambrosettiultima modifica: 2013-09-10T07:16:00+02:00da davi-luciano
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