Bergamo: rissa tra immigrati, dottoressa accorre e viene uccisa

il multiculti che uccide, ancora. Vittima una donna, ma non è stata uccisa dal compagno quindi non si può pronunciare né femminicidio né razzismo

Bergamo: rissa tra immigrati, dottoressa accorre e viene uccisa
amb9 set. – Due persone sono morte e sei sono rimaste ferite, in seguito a un ‘incidente’ stradale, ieri sera, poco prima delle 23, a Chiuduno, nella bergamasca.
Secondo le prime informazioni, si e’ trattato di un investimento ‘voluto’. Le persone coinvolte, tutti immigrati, precedentemente avevano avuto una rissa, e alcune erano in stato di ubriachezza. La rissa sarebbe poi degenerata. E un uomo, gia’ fermato e portato in caserma, si sarebbe messo alla guida della sua auto e avrebbe travolto un uomo e una donna uccidendoli.
Le due persone morte, secondo quanto si apprende sono state investite intenzionalmente da un’auto. E altre due sono rimaste gravemente ferite. Le vittime sono Eleonora Cantamessa, 44 anni, ginecologa di Trescore Balneario (Bg) che lavorava alla clinica Sant’Anna di Brescia, e un immigrato indiano. E’ successo tutto nella tarda serata di ieri con quello che pare un regolamento di conti fra immigrati indiani o pakistani
. Questa la dinamica accertata: quattro di loro su una Volkswagen Golf ne hanno bloccato altri due che erano su un’Audi scura, e, armati di spranghe, hanno colpito prima la vettura, poi il conducente e il passeggero. Uno dei due e’ morto. In pochi minuti sul posto si sono fermate diverse persone. La dottoressa, che passava in auto, si e’ fermata per soccorrere i due aggrediti. Ma a questo punto la Golf e’ ritornata indietro a grande velocita’ piombando sul gruppo di persone, ha investito e ucciso il medico, e ferendo gravemente almeno altre due persone.
http://www.imolaoggi.it/2013/09/09/bergamo-rissa-tra-immigrati-dottoressa-accorre-e-viene-uccisa/

Il senso dell’Italia bipartisan per la guerra

di Anthony Muroni – 09/09/2013
Se un dubbio poteva essere rimasto, a dissiparlo ha provveduto il presidente del Consiglio Enrico Letta. Prima ha schierato l’Italia, senza chiedere nemmeno uno straccio di autorizzazione al Parlamento, tra gli otto Paesi (altri dieci, tra i venti riuniti a San Pietroburgo, si sono rifiutati) che si candidano a sostenere acriticamente l’azione che Stati Uniti e Francia preparano ai danni della Siria.

Poi, con quella sua aria da professorino, concentrato e salvifico, se n’è uscito con una dichiarazione dal grande significato rivelatore: «Una cosa è certa: l’Italia starà sempre dalla parte di chi considera l’utilizzo delle armi chimiche come un crimine contro l’umanità». E meno male, viene da dire.
Le altre armi, da quelle all’uranio impoverito, alle bombe a grappolo, dai missili “intelligenti” a quelli chirurgici (delle quali i “liberatori” della Siria, gli stessi che hanno recentemente regalato un presente di grande serenità e democrazia a Egitto, Libia e Tunisia, faranno presto largo uso), sono invece equiparabili alle caramelle in vendita nelle bancarelle della festa paesana.

Letta, lo sanno tutti, è un democratico enfant prodige, di grande intelligenza e arguzia. Dunque lui sa per certo, in quanto illuminato, chi è stato materialmente a utilizzare armi chimiche in Siria. Obama gli ha chiesto di fidarsi della parola degli americani («è stato Assad, c’è un’intercettazione telefonica satellitare del Mossad che ce lo fa credere») e all’Italia bipartisan dell’anno 2013 questo basta.
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=46132

DIECI ATTACCHI CHIMICI DI CUI GLI USA NON CI VOGLIONO FAR PARLARE

Attendiamo con ottimismo che gli Stati Uniti sottopongano il proprio arsenale nucleare, chimico e batteriologico alla tutela delle Nazioni Unite.

di Wesley Messamore

Washington non solo non dispone dell’autorità legale per un intervento militare in Siria. Gli manca anche l‘autorità morale. Stiamo parlando di un governo che durante la storia ha fatto uso di armi chimiche, contro persone innocenti, molto più prolifiche e letali di quelle per cui ora viene incolpato Assad, costretto a doversi difendere dalle accuse provenienti dal complesso militare-industriale occidentale dal grilletto facile, deciso a soffocare ulteriori indagini prima di colpire.

Ecco una lista di 10 attacchi con armi chimiche effettuati dal governo degli Stati Uniti o dai suoi alleati contro i civili…

1. L’esercito americano  lanciò 20 milioni di galloni di sostanze chimiche sul Vietnam tra il 1962 e il 1971

oranfe

Durante la guerra del Vietnam, l’esercito americano ha lanciato oltre 20 milioni di galloni di sostanze chimiche , tra cui l’altamente tossico Agent Orange, sulle foreste e i campi coltivati ??del Vietnam e dei paesi limitrofi, distruggendo deliberatamente le scorte alimentari, mandando in frantumi l’ecologia della foresta e devastando le vite di centinaia di migliaia di persone innocenti. Il Vietnam ha stimato che oltre 400.000 persone sono state uccise o mutilate, 500.000 bambini sono nati con malformazioni e 2 milioni di persone sono state colpite dal cancro o da altre malattie. La Croce Rossa del Vietnam ha invece stimato che fino a 1 milione di persone sono rimaste disabili o con problemi di salute a causa dell’uso dell’ Agent Orange.

2. Israele attaccò i civili palestinesi con fosforo bianco nel 2008-2009

fosforo

Il fosforo bianco è un’orribile arma chimica incendiaria che scioglie la carne umana fino all’osso.

Nel 2009, molti  gruppi per la difesa dei diritti umani , tra cui Human Rights WatchAmnesty International e la Croce Rossa Internazionale, riferirono che il governo israeliano stava attaccando i civili con armi chimiche. Un team di Amnesty International affermò di aver trovato “la prova inconfutabile del diffuso utilizzo del fosforo bianco” come arma in aree civili densamente popolate. L’esercito israeliano negò in un primo momento le accuse ma, alla fine, dovette ammettere che erano vere.

Dopo la serie di accuse da parte di tali organizzazioni non governative, l’esercito israeliano colpì anche una sede delle Nazioni Unite (!) a Gaza con un attacco chimico .

3. Washington attaccò civili iracheni con il fosforo bianco nel 2004

alt=”bianc” width=”489 height=”232 />

Nel 2004, giornalisti “embedded” con le forze armate Usa in Iraq, iniziarono a scrivere sull’uso del fosforo bianco a Falluja contro gli insorti iracheni. Prima l’esercito mentì, affermando che l’utilizzo del fosforo bianco serviva per creare cortine di fumo o per illuminare obiettivi. In seguito dovete invece ammettere di aver utilizzato questa sostanza chimica volatile come arma incendiaria. In quel periodo, la RAI, la televisione italiana, trasmise un documentario dal titolo “Fallujah, la strage nascosta“, il quale, tra terribili filmati e fotografie, interviste a testimoni oculari con i residenti di Falluja e soldati statunitensi, rivelava come il governo degli Stati Uniti avesse indiscriminatamente lanciato fosforo bianco sulla città irachena e arso completamente donne  e bambini.

4. La CIA aiutò Saddam Hussein a massacrare iraniani e curdi con armi chimiche nel 1988

CONTINUA SU FRONTE DI LIBERAZIONE DEI BANCHIERI

 

Razionalità occidentale

di Thierry Meyssan – 09/09/2013

 Fonte: megachip [scheda fonte]

 

Vi sono piaciuti l’incidente del Golfo del Tonchino e la guerra del Vietnam, le incubatrici del Kuwait e la prima guerra del Golfo, il massacro di Račak e la guerra del Kosovo, le armi di distruzione di massa e la seconda guerra del Golfo, le minacce su Bengasi e la guerra di Libia, vi piacerà la gasazione di civili di Ghouta e il bombardamento della Siria.

 In un comunicato diffuso dalla Casa Bianca, il direttore dell’Intelligence Nazionale USA, James Clapper, afferma che 1.429 persone sono state uccise in un massiccio attacco chimico su una dozzina di località, il 21 agosto 2013, nell’oasi della Ghuta di Damasco [1].

I servizi francesi non hanno potuto procedere a una conta delle vittime in loco, si precisa in una nota desecretata del coordinatore dell’intelligence Alain Zabulon [2]. Tuttavia, ne hanno individuato circa 281 su dei video, mentre l’organizzazione “non governativa” francese Médecins sans frontières da parte sua ne ha contato 355 presso gli ospedali.

I servizi alleati fanno tutti riferimento a dei video. Così gli statunitensi ne hanno raccolto un centinaio su YouTube, mentre i francesi ne hanno trovato solo 47. Washington e Parigi li considerano tutti come autentici. Tuttavia, alcuni di essi sono stati postati alle sette del mattino, ora di Damasco (il che spiega il motivo per cui siano datati 20 agosto su YouTube, che ha sede in California), ma con un sole quasi allo zenith, il che implica che siano stati girati prima di allora [3].

Tutti gli osservatori hanno notato l’alta percentuale di bambini tra le vittime. Gli Stati Uniti ne hanno contato 426, ossia più di un terzo. Alcuni, ma non i servizi statunitensi né i loro omologhi francesi, sono rimasti colpiti dal constatare che avevano quasi tutti la stessa età e non avevano una famiglia che li piangesse. Ancora più strano, i gas avrebbero ucciso i bambini e gli uomini adulti, ma avrebbero risparmiato le donne.

L’ampia diffusione sui canali satellitari di immagini delle vittime ha consentito a delle famiglie alauite dei dintorni di Latakia di riconoscere i loro figli rapiti due settimane fa dai “ribelli”. Questa identificazione è stata lunga perché ci sono pochi sopravvissuti al massacro perpetrato dagli alleati degli Stati Uniti, del Regno Unito e della Francia presso i villaggi lealisti dove è stato scoperto oltre un migliaio di corpi di civili in fosse comuni.

Statunitensi, britannici e francesi concordano sul fatto che le vittime sono state uccise da un gas neurotossico che potrebbe essere sarin o contenere sarin. Essi sostengono di basarsi sulle proprie analisi, effettuate nei loro laboratori su campioni raccolti da ciascuno dei loro servizi.

Tuttavia, gli ispettori delle Nazioni Unite, che sono venuti sul posto a raccogliere altri campioni, daranno il loro verdetto soltanto fra una decina di giorni. In effetti, le analisi praticate da americani, inglesi e francesi sono sconosciute al mondo scientifico, per il quale la coltura dei campioni richiede un periodo assai più lungo.

Benché sia chiaro che dei bambini sono morti di intossicazione chimica, non è affatto certo che siano stati gasati. I video che li mostrano in agonia lasciano vedere una bava bianca mentre il sarin ne provoca una gialla.

Le tre potenze occidentali hanno inoltre convenuto nell’attribuire la responsabilità di questo avvenimento dalle dimensioni variabili all’esercito arabo siriano. Il direttore dell’Intelligence Nazionale USA precisa che i suoi servizi hanno osservato i militari siriani durante i quattro giorni precedenti, mentre stavano mescolando le componenti chimiche. Il presidente della Commissione britannica sui servizi segreti, Jon Day, assicura che per l’esercito arabo siriano non si trattava della sua prima volta e che anzi esso ha utilizzato i gas ben 14 volte dal 2012 [4], cioè altrettante quanti i casi comprovati di uso di armi chimiche da parte degli Stati Uniti durante la seconda guerra del Golfo.

Le rivelazioni dei servizi statunitensi, britannici e francesi sono corroborate da un’intercettazione telefonica. Un alto funzionario della difesa siriano avrebbe chiamato in preda al panico il capo dell’unità dei gas chimici a proposito del massacro. Tuttavia, questa intercettazione non è stata effettuata da statunitensi, britannici né francesi, ma è stata loro fornita dall’unità 8200 del Mossad israeliano [5].

In sintesi, i servizi statunitensi, britannici e francesi sono certi al 100% che l’esercito arabo siriano ha gasato un numero imprecisato di civili:

1 . Esso ha utilizzato per far questo una nuova variante del vecchio gas sarin che non tocca le donne.

2 . Gli Stati Uniti hanno osservato per quattro giorni la preparazione del crimine senza intervenire.

3 . Alla vigilia del suo utilizzo, questo gas magico ha ucciso bambini che erano stati rapiti dagli jihadisti due settimane prima a più di 200 chilometri da lì.

4 . Gli eventi sono conosciuti attraverso dei filmati autentici girati, e talvolta pubblicati, tempo prima su YouTube .

5 . Sono confermati da un’intercettazione telefonica realizzata dal nemico israeliano.

6 . I servizi segreti occidentali hanno un procedimento segreto per identificare il gas sarin senza dover coltivare i tessuti umani.

7 . Poiché si tratterebbe della quindicesima operazione di questo tipo, il “regime” avrebbe violato una “linea rossa” e dovrebbe essere “punito” da bombardamenti che lo privino dei suoi mezzi di difesa.

 Nel diritto internazionale, la propaganda di guerra è il crimine più grave perché rende tutti gli altri crimini possibili.

 Thierry Meyssan, 8 settembre 2013.

 Note

[1] “US Government Assessment of the Syrian Government’s Use of Chemical Weapons on August 21, 2013“, Voltaire Network, 30 August 2013.

[2] «Synthèse du Renseignement français sur l’attaque chimique du 21 août 2013», Réseau Voltaire, 2 septembre 2013.

[3] “Sui video della strage del 21 agosto“, Rete Voltaire , 30 agosto 2013.

[4] “Letter From the Chairman of the UK Joint Intelligence Committee on Syria“, Voltaire Network, 29 August 2013.

[5] “Il ruolo d’Israele nell’annuncio dell’attacco contro la Siria“, Rete Voltaire , 7 settembre 2013.

 

Traduzione a cura di Matzu Yagi.

Siria: Ufficiali Britannici “Cacciati” dal CENTCOM

BY ANGELO IERVOLINO – 6 SETTEMBRE 2013
Gli Stati Uniti d’America, hanno estromesso una trentina di ufficiali britannici che operano presso il Central Command (Centcom).

-Angelo Iervolino- 06 settembre 2013Prime “rappresaglie” di Washington nei confronti di Londra dopo il no del Parlamento britannico agli attacchi su Damasco. Gli Stati Uniti d’America hanno estromesso una trentina di ufficiali britannici che operano presso il Central Command (Centcom) di Tampa (Florida) dalle riunioni che riguardano la pianificazione delle operazioni sulla Siria. Si tratta della prima conseguenza evidente nei rapporti militari tra Usa e UK del no all’azione militare espresso dalla Camera dei Comuni che ha obbligato il premier David Cameron a ritirare le forze messe a disposizione per “punire” Damasco. La ragione, secondo il Times che cita fonti militari, starebbe nell’impossibilità di poter condividere informazioni d’intelligence di alto livello su un conflitto in cui il Regno Unito non è più coinvolto. Il compito del Centcom, in cui sono presenti anche ufficiali francesi, è di individuare la lista dei bersagli e predisporre le forze e i mezzi necessari per un’operazione che è da due settimane in fase di pianificazione. Dopo il ”no” dei Comuni, agli ufficiali sarebbe stato detto che non potevano più entrare nella ”war room” del Centcom durante i briefing sull’intervento in Siria. Il ruolo dei militari britannici in quello stesso comando resta ovviamente invariato nella gestione delle operazioni in Afghanistan e in altre aree calde nell’area di interesse di Centcom.

Fonte:

http://www.analisidifesa.it/2013/09/ufficiali-britannici-cacciati-dal-centcom/

Siria, ex militari Usa scrivono ad Obama:”la colpa dell’attacco chimico non è di Assad”

IBTimes
domenica 8 settembre 2013 17:40 GMT

“Ci dispiace informarla che alcuni nostri ex colleghi ci dicono, in modo categorico, che contrariamente a quanto afferma la sua amministrazione Bashar al-Assad non è responsabile dell’attacco chimico del 21 agosto che ha ferito e ucciso molti civili siriani”. A scrivere queste parole sono una dozzina di ex militari e funzionari dell’Intelligence Usa in una lettera destinata a Barack Obama, spazzando via tutte le certezze sbandierate fino a questo momento da Washington, sicura della colpevolezza di Damasco.
Sempre secondo i mittenti, convinti che il presidente degli Stati Uniti non sia stato informato dal suo entourage, anche “i funzionari dei servizi segreti britannici sono a conoscenza della non responsabilità di Assad”, aggiungendo che le fonti a cui si riferiscono “confermano l’uso di armi chimiche che ha causato morti e feriti il 21 agosto, poco fuori la città di Damasco. Insistono, tuttavia, che quanto successo non è il risultato di un attacco da parte dell’esercito siriano. Questo – continua la lettera – è il fatto più saliente secondo gli ufficiali della CIA che si muovono attorno alla questione siriana”.
Ed è proprio contro la Central Intelligence Agency che arriva l’accusa più pesante fatta nelle righe inviate al presidente:”secondo nostre fonti confidenziali – scrivono gli ex militari e funzionari dell’Intelligence – il direttore della CIA John Brennan sta ingannando il Congresso, i media, l’opinione pubblica e forse persino voi (Obama, ndr) sfruttando il ‘disegno’ già usato per il conflitto iracheno”, spettro da cui Washington ha sempre cercato di allontanarsi durante la ‘sponsorizzazione’ in patria di un intervento armato contro la Siria.
Continuando con la lettera, inoltre, i dodici che scrivono ad Obama impallinano la ricostruzione della amministrazione Usa:”Molte fonti del Medio Oriente, provenienti da Paesi che sostengono l’opposizione siriana, starebbero aumentando le prove che l’attacco del 21 agosto altro non fosse che una provocazione pianificata dalla stessa opposizione aiutata dai suoi ‘supporter’ turchi proprio con l’obiettivo di scatenare una reazione militare degli Stati Uniti”.
“Secondo alcuni rapporti – scrivono ad Obama – taniche contenenti agenti chimici sarebbero state portate sul luogo del disastro e aperte, causando così la morte e il ferimento dei civili che si trovavano nelle vicinanze”.
La lettera, di cui sicuramente andrà verificata l’attendibilità dei mittenti e del contenuto, apre in ogni caso una voragine nella sicurezza dimostrata da Washington, rimescolando quindi le carte e rischiando di essere lo strappo definitivo con l’opinione pubblica degli Stati Uniti, già poco incline a seguire Obama in un’azione militare che porterebbe a complicazioni devastanti.
Ma l’aspetto forse più inquietante che viene portato alla luce nelle righe che gli ex militari scrivono al presidente, è la probabile trama di accordi che l’Intelligence Usa avrebbe tenuto con Turchia, opposizione siriana e altri paesi, senza però informare – almeno stando a quanto scritto – Obama. “I primi incontri tra gli alti comandanti dell’opposizione, il Qatar, i turchi e i funzionari dell’intelligence USA hanno avuto luogo presso il presidio militare turco di Antakya, oggi utilizzato come centro di comando e sede dell’Esercito siriano libero e dei loro sostenitori stranieri”, aggiungono infatti i mittenti.
Inoltre, concludono la lettera affermando che “i funzionari dell’Intelligence del Qatar e della Turchia hanno assicurato ai comandanti dell’opposizione siriana che sarebbero stati forniti di armi per la prossima offensiva. Un’operazione di distribuzione senza precedenti in Siria, cominciata tra il 21 e il 23 di agosto. Le armi – aggiungono – sono state prese da magazzini controllati dall’Intelligence del Qatar e della Turchia, sotto la stretta sorveglianza di alcuni ufficiali dei servizi segreti Usa”.
http://www.news-republic.com/Web/ArticleWeb.aspx?regionid=6&articleid=12822416#.Ui3D1-yxvVM.facebook

Ascanio Celestini: “No Tav? I sabotaggi sono poca cosa in confronto alla distruzione di una montagna

http://www.notav.info/post/ascanio-celestini-no-tav-i-sabotaggi-sono-poca-cosa-in-confronto-alla-distruzione-di-una-montagna/

ascanio_venausdi Laura Eduati, L’Huffington Post – Non è un mistero la simpatia di Ascanio Celestini nei confronti del movimento No Tav. Attore di teatro e drammaturgo da sempre impegnato nella denuncia civile, l’autore di Scemo di guerra e Pecore nere ora dichiara di essere pronto alla mobilitazione nel caso Erri De Luca finisse davvero in tribunale con l’accusa di istigazione al sabotaggio per avere espresso in una intervista all’HuffPost che “la Tav va sabotata”.

Amatissimo dalla sinistra, Celestini non teme di attaccare i media che riportano le notizie dalla Valsusa: “Spesso sono barzellette”. E il pericoloso terrorismo, paventato dal procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli, diventa “ridicolo e irresponsabile”. Perché i valsusini che sabotano le reti con le cesoie sono al massimo paragonabili a Rosa Parks, la donna nera che osò sedersi sull’autobus destinato ai bianchi. “Mentre dall’altra parte c’è un esercito che per fortuna non ha ancora sparato”.

Basterebbe una visita ai cantieri dell’alta velocità, aggiunge Celestini, per comprendere che “persino i militari e le forze dell’ordine non vedono l’ora di tornare a casa”. E gli incendi alle aziende che secondo gli inquirenti sono attribuibili alle frange dure del movimento? “Non c’è confronto tra il danno causato a un capannone e il danno di una montagna distrutta. E comunque verificherei le reali responsabilità”.
Celestini è impegnato in numerosi progetti di teatro. A ottobre sarà al Teatro Vittoria di Roma con lo spettacolo “Discorso alla nazione”.

Una bufera mediatica si è scatenata su Erri De Luca per avere detto che “la Tav va sabotata” dopo l’arresto di due ragazzi.
Erri De Luca ha ragione quando dice che nella macchina dei due arrestati c’era materiale da ferramenta. Anch’io sono rimasto stupito quando ho letto la quantità di oggetti che, secondo la polizia, venivano trasportati in quella Toyota Yaris. Mi sono chiesto: ma quanto grande era quella macchina? M’è venuto in mente un episodio legato a quegli attivisti No Dal Molin intercettati mentre dicevano di avere “grosse quantità di Gnp” e immediatamente le forze dell’ordine pensarono a chissà quale esplosivo. In realtà si trattava di “genepì”, l’amaro piemontese.

I media amplificano dunque il pericolo No Tav?
Quello che viene scritto si tramuta in una barzelletta. I media sono a volte superficiali quando trattano argomenti complessi come la Tav, ma è anche vero che spesso è il pubblico a non chiedere un approfondimento. E allora penso che della Tav non bisognerebbe parlarne più perché le notizie che circolano, quelle sì, sono pericolose. Basta andare in Val di Susa per rendersi conto che la situazione è completamente diversa e che coloro che si oppongono al progetto non sono terroristi. Il vero pericolo in quella valle sono lo Stato e le aziende che tentano di entrare nel gigantesco affare.

Chi danneggia e sabota un cantiere deve comunque rispondere alle legge, no?
Ognuno si prende le proprie responsabilità. Chi taglia una rete con delle cesoie sa benissimo che sta infrangendo le regole ma non per questo possiamo dire che quelle regole siano giuste. Rosa Parks decise di prendere un posto dell’autobus nonostante non fosse destinato a una donna nera come lei, l’autista la denunciò e la polizia la arrestò: oggi però nessuno sosterrebbe le ragioni di quell’autista e di quegli agenti.

In Val di Susa però un’azienda la scorsa settimana ha chiuso per continui danneggiamenti ai suoi macchinari. Non proprio una protesta non-violenta…
Le aziende hanno una assicurazione e comunque io verificherei su quello che è realmente accaduto. Non darei per scontato nulla. E inviterei a soppesare il danno a un capannone dato alle fiamme confrontandolo con il danno provocato da una intera montagna distrutta. Purtroppo qualsiasi cosa accada in Val di Susa immediatamente si pensa a pericolosi terroristi infiltrati.

È proprio l’allarme terrorismo a essere paventato da Giancarlo Caselli, il procuratore capo di Torino che indaga sui danneggiamenti. È esagerato?
Il paragone con gli anni ’70 non regge. Se parliamo del passato di Erri De Luca, diciamo allora che Lotta Continua non era una organizzazione armata come le Br o i Nar. In quegli anni la lotta armata fu possibile perché la situazione storica era molto differente da quella attuale. Parlare oggi di pericolo terrorismo è ridicolo e irresponsabile, soprattutto quando parliamo di un territorio dove le due parti sono gli abitanti che tagliano le reti con le cesoie e l’esercito, che fortunatamente ancora non spara.

È mai andato in Val di Susa?
Sì. L’ultima volta a Chiomonte, o Chiomontistan come ormai viene chiamato dagli abitanti riferendosi all’occupazione. Ho visto le gabbie che proteggono i carabinieri incaricati di vigilare, sembrava di essere allo zoo. Quei militari non si devono difendere da giovani dei centri sociali, come spesso viene riportato dai media, ma da contadini ai quali è stata sottratta la loro terra e per questo possono andare via di testa e tirare sassi. Ho parlato con gli agenti, anche loro non sopportano più la situazione e non vedono l’ora di andarsene.

Se ne andranno?
Purtroppo la questione della Tav è diventata un conflitto pieno di contraddizioni, e come accade spesso in questi casi la situazione cosiddetta emergenziale favorisce prese di posizione autoritarie e anche lauti guadagni. Penso che in qualche modo i valsusini – la maggioranza è No Tav e non scordiamolo – abbiano già vinto perché hanno dimostrato di non essere docili. La loro lotta è simile a quella dei No Dal Molin e ai No Muos a Niscemi, ma anche alla battaglia contro il ponte sullo stretto di Messina: opere e interventi che gli abitanti di quei territori non vogliono, proprio come la discarica di Chiaiano in Campania. Questa strenua difesa del territorio non c’entra nulla col terrorismo, c’entra invece col diritto di cittadinanza. Penso anche a Taranto: basta andare in quella città per capire che la fabbrica chiuderà.

Davvero è immaginabile che lo Stato italiano decida di abbandonare la costruzione della Tav?
Sono anni che la valle è presidiata dai militari e dalle forze dell’ordine e sostanzialmente l’opera non è progredita. Del corridoio 5 che doveva collegare Lisbona con Kiev non c’è traccia. Il Portogallo, la Spagna, ora la Francia stanno ritardando i lavori e sembra che non faranno nulla. L’Italia è rimasta l’unica a non avere dei dubbi.

Intanto De Luca viene denunciato per istigazione al sabotaggio. Che ne pensa?
È ridicolo. Se davvero gli arriverà la denuncia allora ci mobiliteremo.

Usa shock: “Paesi Islamici ci pagheranno per invadere Siria”

04-09-2013

Il Segretario di Stato americano John Kerry ha detto in udienza al Senato che i paesi islamici del Golfo – ovvero le monarchie tiranniche e integraliste – hanno offerto di pagare i costi della guerra alla Siria per scalzare Bashar al-Assad, se gli Stati Uniti prendononil comando militare.

“Per quanto riguarda i paesi arabi che offrono di sostenere I costi, la risposta è sì”, ha detto Kerry.

Invitato a chiarire dalla parlamentare IIleana Ros-Lehtinen (R-Fla.) su quanto questi paesi contribuiranno, Kerry ha detto che hanno offerto di pagare interamente l’invasione.

“In effetti, alcuni di loro hanno detto che se gli Stati Uniti sono pronti per andare a fare tutto nel modo in cui l’abbiamo fatto in precedenza in altri luoghi, loro sosterrebbero il costo economico”, ha detto Kerry.

Una dichiarazione ufficiale shock: gli Usa sono diventati la ‘puttana dei sauditi’. Fanno le guerra su commissione per rovesciare uno Stato laico e instaurare un regime talebano sulla falsa riga di quello saudita.
http://voxnews.info/2013/09/04/usa-shock-paesi-islamici-ci-pagheranno-per-invadere-siria/

Deliri euroatlantici a Cernobbio 2013

Si distingue oggi Giorgio Napolitano, con un suo messaggio al Forum Ambrosetti di Cernobbio, dicendo: «L’Unione Europea rimane un modello di successo ma è chiamata oggi a questo salto di qualità: procedere sulla via dell’integrazione» per avere «maggiore autorevolezza politica» e «maggiore capacità di attirare capitali». Dal pianeta Marte, da dove probabilmente il presidente della Repubblica ha inteso mandarci queste sue perle, viene dell’altro e cioè la sua preoccupazione per «pericolose correnti di scetticismo e di rifiuto verso l’indispensabile ulteriore integrazione» dell’Unione Europea.
 
Il messaggio è stato letto dall’altro uomo di Washington, cioè della troika UE-BCE-FMI, l’ex premier Mario Monti, al quale così si è rivolto il suo degno ‘compagno di merende’, il presidente del Consiglio UE, Herman Van Rompuy: «Senza Monti, l’Italia sarebbe andata incontro ad una situazione drammatica. Grazie Mario». Senza senso del limite e del pudore ha quindi concluso: «La storia ti renderà merito».
 
Meglio chiuderla qui e non lasciarci andare a turpiloqui.
 
 “Indipendenza” (7 settembre 2013)


Mieli ha scritto già la storia: “Berlusconi ormai è finito, lo ricorderemo come Hitler e Stalin”

basta che un tizio della “soc civile” tiri fuori Hitler e stalin a casaccio per mettere il target sulla schiena del “nemico”
Ma che paragone è? E sarebbe un giornalista questo?

Mieli ha scritto già la storia: “Berlusconi ormai è finito, lo ricorderemo come Hitler e Stalin”
Il presidente di Rcs libri è sicuro: “Il Cav è al capolinea. Ma la storia la scrivono i vincitori. Non troverete più un berlusconiano…”
09/09/2013
La storia secondo Mieli: “Il Cav sarà ricordato come Stalin e Hitler”
“I sentimenti si accomodano dove ci sono posti vuoti. E così ha fatto Berlusconi, come hanno fatto Hitler e Stalin”. Paolo Mieli, ospite alla festa de Il Fatto Quotidiano a Marina di Pietrasanta, prepara già la sua puntata de Correva l’anno su Silvio. Il presidente di Rcs libri, è sicuro, Berlusconi passerà alal storia, un pò come i dittatori del passato. “Io non ho dubbi. Andrà in carcere o ai servizi sociali. Però è finito. State attenti non è detto che la storia finisca con la sua fine. Con Berlusconi c’è stato un doppio amore. Quello dei suoi, ed è scontato. Ma anche l’amore di chi avrebbe dovuto osteggiarlo”.

La storia la scrive chi vince – Poi il giudizio da storico: “Berlusconi ha parlato alle periferie. La storia la scriveranno i vincitori. Così come per Stalin  e Hitler, anche Berlusconi passerà alle storia con una luce sinistra. State tranquilli che anche domani, quando Berlusconi sarà finito, non troverete nemmeno un berlusconinano. Tutti a scuotere la testa e bisbigliare parole amare di condanna e sdegno. E’ stato così dopo Tangentopoli: impossibile incontrare uno che fosse stato socialista o democristiano. L’Italia da quando è nata si basa su una memoria truccata. Sarà così anche per Berlusconi”. (I.S.)
http://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/1306667/Mieli-ha-scritto-gia-la-storia—-Berlusconi-ormai-e-finito—lo-ricorderemo-come-Hitler-e-Stalin-.html#.Ui2XG3QOXvk.facebook