Il “dado è tratto”: gli USA pronti ad attuare il piano in M.O.

di Luciano Lago

 Il “dado è tratto”. L’apparato militare degli USA, la superpotenza mondiale, si appresta ad aprire il fuoco contro la Siria per “punire” quel paese e quella popolazione di avere un regime ostile agli interessi degli USA e di appoggiarlo con una strenua resistenza del suo Esercito nazionale contro le milizie mercenarie multinazionali dei salafiti e wahabiti armati ed appoggiati dagli USA e finanziati dall’Arabia Saudita.

Il pretesto, per quanto risibile, è stato trovato nella provocazione inscenata dai miliziani del falso attacco con gas realizzato proprio quando (guarda caso) una commissione dell’ONU era appena sbarcata in Siria. Provocazione smascherata da una quantità di prove, di foto e video fatti sul posto, alcuni ottenuti dalle registrazioni dei satelliti russi nonché dalle stesse confessioni di alcuni miliziani che avevano inscenato il falso attacco.

L’opposizione di Putin e della Russia, nonché l’opposizione di tutti i principali e paesi del mondo (dalla Cina all’India, al Brasile, al Sudafrica, all’Argentina e tutti i paesi del Sud America) non basterà per impedire l’aggressione programmata del premio nobel per la pace Obama che rivela di essere un vero criminale travestito.

Gli Stati Uniti dimostrano di essere uno stato fuorilegge che calpesta qualsiasi norma di diritto internazionale quando deve perseguire i propri fini di egemonia ed i suoi interessi economici e strategici e, quel che è peggio, dimostrano di poter contare su una corte di opportunisti e servitori pronti sempre a giustificare e legittimare le loro azioni criminali, dalla complicità della grande stampa occidentale alle TV, efficientissimi nella disinformazione e propaganda, fino ai governi servili dell’Europa occidentale, incapaci di far sentire una voce di opposizione ma che, balbettando qualche motivazione di dissenso (aspettare rapporto dell’ONU, attendere prove certe, ecc.), finiscono poi inevitabilmente per accodarsi alle tesi americane come avvenuto per Letta nel comunicato finale del G20.

Una vergogna per l’Europa tanto più colpevole perché incapace di levare anche una sola parola di sostegno per la popolazione civile fatta oggetto di massacri e  per le comunità cristiane assediate e sottoposte ad attacchi e genocidio dai miliziani integralisti: le più antiche tracce del cristianesimo sono in Siria e vengono distrutte dal fanatismo wahabita. Al contrario tutti questi misfatti vengono oscurati dai media, intenti solo a diffondere la propaganda di USA Sion che vorrebbe il regime di Assad colpevole di tutti i massacri.

Da ben due anni si trascina questa guerra , grazie al massiccio rifornimento di armi a favore delle milizie ribelli fatto dai servizi USA e degli alleati, Francia e Gran Bretagna in primis e dell’Arabia Saudita che si occupa anche di pagare gli stipendi ai miliziani, come testimoniato da molte fonti.

Gli europei sono incapaci di focalizzare i propri interessi che non sono certo quelli di avere uno scenario di guerra che sarà inevitabilmente esteso nel Medio Oriente, con il coinvolgimento sicuro dell’Iran e del Libano, piuttosto seguono a ruota il padrone USA, a sua volta totalmente condizionato dagli interessi della lobby sionista,  deciso a destabilizzare anche la Siria, come già avvenuto con l’Irak e con la Libia.

Questa cecità degli stati europei è dovuta alla presenza al governo di politici e partiti totalmente asserviti alle direttive dei padroni USA e obbedienti alle centrali del potere finanziario che hanno assoggettato l’Europa agli interessi del cartello bancario che domina l’economia di quasi tutti gli stati occidentali e che dispone del suo braccio armato, l’apparato militare USA.

Qualcuno potrebbe iniziare a chiedersi, arrivati a questo punto, il perché di tanta ostinazione di Obama ( nonostante l’isolamento diplomatico e le distanze prese da tutti i principali paesi del mondo) nel volersi attaccare comunque al pretesto dei gas per scatenare la guerra al fine di abbattere il regime di Assad in Siria. La spiegazione non si trova nelle azioni e nelle dichiarazioni rilasciate adesso ma risale a decisioni già prese dagli strateghi americani ed israeliani da parecchi anni prima.

Bisogna risalire al 2009 quando fu presentato il progetto dei “neocons” presentato dal “Brookings Institute” per un cambio di regime in Iran che prevedeva la necessità di abbattere il regime di Assad in Siria, sostituendolo con un governo filo USA, per indebolire l’Iran che rimane il vero nemico degli USA e l’obiettivo strategico su cui puntare.

Il progetto era basato allora sui rapporti elaborati da John Hannah e Martin Indyk, due funzionari neoconservatori dell’amministrazione W. Bush/Dick Chenney, sostenitori di una strategia di cambiamento nella regione del M.O. con la possibilità di una alleanza tra neo con statunitensi con gli islamisti che fanno capo al regime saudita, passando per l’abbattimento del regime di Assad.

http://www.brookings.edu/~/media/research/files/papers/2009/3/syria%20israel%20rabinovich/03_syria_israel_rabinovich.pdf

L’Asse formato dagli USA, Israele ed Arabia Saudita è quello che preme per il nuovo assetto del Medio Oriente, muovendo ciascuno da propri interessi diversi. Quello di costituire un nuovo “califfato” nella regione sotto influenza saudita, l’interesse dei sovrani di Riad, quello di abbattere e disarticolare uno dei nemici storici di Israele, quello dei governanti di Tel Aviv.

Una alleanza che avrà, fra gli altri effetti, quello di cancellare la presenza di qualsiasi comunità cristiana nel Medio Oriente, in Siria come in Libano sotto la spinta del nuovo integralismo sunnita di stampo wahabita e salafita che imporrà stati confessionali in ogni paese del Medio Oriente.

Un effetto del quale è ben consapevole la popolazione siriana che ha potuto sperimentare da vicino quale sia l’ideologia e la finalità dei miliziani, quasi tutti stranieri, che sono stati infiltrati in Siria, verificandone il fanatismo, l’intolleranza religiosa, la ferocia  che hanno dimostrato tagliando le gole, decapitando e brutalizzando tutte le persone considerate  ostili al proprio credo, dagli sciiti (considerati eretici), agli alawiti, ai curdi ed ai cristiani, questi ultimi massacrati senza pietà.

Questo ha spinto la popolazione (anche chi non era un sostenitore di gli Assad)  a stringersi attorno al presidente Assad ed al proprio Esercito nazionale, un esercito di leva, popolare, composto da uomini e donne, espressione di tutte le confessioni presenti nel paese. In particolare le giovani donne, terrorizzate di dover precipitare, da una condizione di laicità, ad uno stato di soggezione alle regole islamiche, con l’obbligo del burka e la perdita di ogni diritto.

Rimane un ultimo fattore che forse gli strateghi americani non hanno ben calcolato: l’Iran e la sua capacità di reazione.  La caduta della Siria rappresenterebbe per Theran, il suono delle “campane a morto”, che preannuncierebbero il loro paese come il prossimo obiettivo per gli USA, per Israele e per l’Arabia Saudita,  magari con il facile  pretesto del “riarmo nucleare”.

Tutto indica che l’Iran non rimarrà inerte ad attendere di divenire “target” degli strateghi USA ed i messaggi intercettati dai servizi USA con provenienza Theran e destinazione Beirut, non  lasciano ben sperare, la possibilità di un incendio su vasta scala, nella regione dove sono presenti le grandi riserve petrolifere mondiali, turba i sonni di Obama, il “premio nobel per la pace”.
http://www.stampalibera.com/?p=66327

Il “dado è tratto”: gli USA pronti ad attuare il piano in M.O.ultima modifica: 2013-09-09T07:47:04+02:00da davi-luciano
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