Una guerra per coprire le prove che la NATO usa armi chimiche

agosto 30, 2013

 Aleksandr Mezjaev Strategic Culture Foundation[1] 30.08.2013

 Steve Bell
              15.03.2012

[2]Gli Stati Uniti hanno annunciato i loro piani per colpire la Siria al più presto. Mosca ha reagito immediatamente. La dichiarazione del Ministero degli Esteri della Russia era molto risoluta. “Tutto questo ci ricorda gli eventi accaduti 10 anni fa, quando sulla base di informazioni false sul possesso degli iracheni di armi di distruzione di massa, gli Stati Uniti scavalcarono le Nazioni Unite e avviarono un’azione le cui conseguenze sono ben note a tutti”, ha detto il ministero in un comunicato pubblicato sul web. Inoltre sottolineava che la decisione di lanciare un intervento veniva presa ignorando le ampie prove che dimostravano che l’azione fosse una provocazione inscenata dalla cosiddetta ‘opposizione’. Mosca invita l’occidente dall’astenersi da azioni che contrastano con le norme giuridiche internazionali. E’ assai importante rendersi conto che una guerra occidentale contro la Siria si tradurrà in una grave violazione del diritto internazionale. In primo luogo, sarà un’aggressione, il crimine internazionale più grave. In secondo luogo, l’uso della forza a dispetto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, violerà il fondamentale trattato internazionale della Carta delle Nazioni Unite. Questo è il trattato che gode di priorità rispetto a qualsiasi altro accordo. Non importa che il ministro degli Esteri britannico William Hague abbia già dichiarato che l’azione non ha bisogno dell’approvazione del Consiglio di sicurezza.

 L’occidente è preda dell’isteria pre-bellica, ma non tutti sono disposti a farne parte. Parlando con il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, l’inviato speciale dell’ONU Lakhdar Brahimi ha detto che questo è un momento critico e tutte le parti, compresi gli attori stranieri, dovrebbero agire in modo responsabile per non ripetere gli errori del passato. Nella conferenza stampa del 28 agosto, è stato più esplicito dicendo che è contrario a un intervento militare per principio. Ban Ki-Moon ha sottolineato due punti importanti nella sua dichiarazione sulla Siria. In primo luogo, parlando all’Aja, ha esortato i membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a cercare una soluzione diplomatica, dicendo: “Date alla Pace una chance, date una possibilità alla diplomazia, smettete di combattere ed iniziate a parlare”, aveva anche sottolineato la necessità di rispettare le disposizioni della Carta delle Nazioni Unite. In secondo luogo, ha pronunciato una dichiarazione alquanto straordinaria, nel suo caso, menzionando il fatto che il Tribunale sui crimini internazionali dell’Aja dovrebbe essere preso in considerazione da coloro che vogliono commettere un crimine internazionale. Sembrava molto convincente, non importa se si riferisse agli Stati Uniti d’America e alla Gran Bretagna o meno. E’ assai chiaro chi stia per commettere un altro crimine internazionale, oggi. Nel frattempo, non è chiaro cosa esattamente sia accaduto in una periferia di Damasco il 21 agosto. Il basso livello di consapevolezza è corroborata dalle dichiarazioni rese da persone che ne sanno più di chiunque altro. Per esempio, Brahimi ha detto alla conferenza stampa del 28 agosto che, “in questi ultimi giorni, gli sviluppi sono stati ancora più drammatici, con ciò che è successo il 21 agosto, la settimana scorsa. Sembra che un qualche tipo di sostanza sia stata utilizzata, uccidendo molte persone. Centinaia. Sicuramente diverse centinaia. Alcuni dicono 300, altri 600, forse 1.000, forse più di 1.000 persone. Questo è ovviamente inaccettabile. È scandaloso. Ciò conferma quanto sia pericolosa la situazione in Siria e quanto sia importante per i siriani e la comunità internazionale avere davvero la volontà politica di affrontare seriamente la questione e cercarvi una soluzione”. (1) Questo è un modo ridicolo di parlare di “dettagli” precisi. E’ semplicemente chiaro che non ci sono vere prove in relazione agli eventi del 21 agosto.

Il fatto che Stati Uniti e Gran Bretagna abbiano tanta fretta nell’accelerare il passo dopo l’incidente del 21 agosto, rivela l’intenzione d’interferire nelle attività degli ispettori delle Nazioni Unite che hanno iniziato a indagare su ciò che è accaduto in loco. Il ministro degli Esteri russo ha detto, “abbiamo una domanda che sorge spontanea: perché i nostri partner occidentali, che ora sono così preoccupati per il rischio della scomparsa degli indizi, non lo furono affatto riguardo la conservazione di testimonianze materiali, quando bloccarono l’invio degli esperti delle Nazioni Unite per indagare sul caso dell’uso di armi chimiche a Khan al-Asal, il 19 marzo”. Credo che non ci sia nulla di clamoroso. Era un modo che l’occidente ha utilizzato per ostacolare le indagini sugli eventi di marzo, e ora ricorre ad altri modi per lo stesso scopo. Questa straordinaria impulsività nel lanciare un’operazione militare, significa solo una cosa: l’occidente cerca di nascondere le prove della propria partecipazione all’uso di armi chimiche in Siria…

Il 28 agosto, il primo ministro David Cameron aveva scritto su twitter che il Regno Unito stava per presentare un proprio progetto di risoluzione sulla Siria ai cinque membri del Consiglio di sicurezza. (2) I tempi per una tale iniziativa davano un intervallo: il lavoro della missione d’ispezione delle Nazioni Unite non è finito e i colloqui di Ginevra-2 vanno avanti. La dichiarazione del ministro degli Esteri inglese William Hague dava qualche indizio. Pur ammettendo che non aveva le prove dell’uso di armi chimiche da parte della Siria, Hague ha detto (per favore, fate attenzione qui!) che era la Siria che doveva dimostrare di non aver usato armi chimiche. Il tweet di Cameron sul progetto di risoluzione è di natura ancora più provocatorio, dicendo che la bozza condannava l’uso di armi chimiche da parte del regime di Assad. Il progetto viene presentato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, tra cui la Russia, a dispetto del fatto che gli esperti russi avessero condotto una propria indagine e che il dossier completo era stato presentato al Segretariato delle Nazioni Unite, il 24 agosto. La prova era ben documentata e forniva la dimostrazione che era stata l”opposizione’ ad aver usato armi chimiche nel distretto di Aleppo di Khan al-Asal. Ciò in realtà significa che la Russia, il Paese che sa di certo chi ha usato esattamente le armi chimiche, dovrebbe riconoscere che le sue constatazioni sono sbagliate e che il crimine è stato commesso da altri.

 

(1) Registrazione video della conferenza stampa di Brahimi [3]

(2) Tweet del primo ministro David Cameron[4]

 

La ripubblicazione è gradita in riferimento alla rivista on-line della Strategic Culture Foundation[5].

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora[6]

 


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[1] Strategic Culture Foundationhttp://www.strategic-culture.org/pview/2013/08/30/war-as-way-to-cover-evidence-that-west-used-chemical-weapons.html

[2] Image: http://aurorasito.files.wordpress.com/2013/08/steve-bell-15-03-2012-002.jpg

[3] Registrazione video della conferenza stampa di Brahimi : http://webtv.un.org/watch/lakhdar-brahimi-joint-special-representative-for-syria-press-conference-geneva-28-august-2013/2633000402001

[4] Tweet del primo ministro David Cameron: https://twitter.com/David_Cameron

[5] Strategic Culture Foundation: http://www.strategic-culture.org

[6] SitoAurora: http://sitoaurora.altervista.org/home.htm

 

Una guerra per coprire le prove che la NATO usa armi chimicheultima modifica: 2013-09-01T13:58:00+02:00da davi-luciano
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