Siria: come ti programmo una guerra mondiale in nome della democrazia

Siria: come ti programmo una guerra mondiale in nome della democrazia-G.C.–28 agosto 2013- Che dietro l’imminente guerra in Siria ci fossero motivi economici c’era da aspettarselo. Alla fine dovremmo pure averlo imparato: non esistono guerre democratiche, dettate da moralismi e falsi eroismi; si tratta sempre, alla fine, di soldi, anche quando la loro presenza è celata e quasi impossibile da riconoscere.
Gli Stati Uniti, come sempre negli ultimi anni, s’improvvisano esportatori di democrazia, la loro, che, soprattutto alla luce del recentissimo datagate, fa acqua da tutte le parti. Ci si poteva anche dimenticare, volendo, di quanto accaduto in Iraq, ma resta comunque difficoltoso riuscire a riconoscere nella superpotenza d’occidente un simbolo di libertà e pace, persino senza Bush. Intanto, in Siria, le persone muoiono; siano esse lealisti o ribelli, restano sempre e comunque individui che stanno perdendo la propria vita nel nome di un conflitto civile che rischia veramente di trasformarsi nella terza guerra mondiale. Non sono pochi coloro che leggono nella decisione degli Usa un tentativo di colpire l’Iran,da sempre alleato del regime di Assad, ma ora è soprattutto la posizione della Russia a spaventare.
Ebbene sì: la Russia di Putin, i cui rapporti con Obama non brillano certo per simpatia, ora si trova alle prese con le minacce dell’Arabia. Tutto nasce, secondo alcune fonti del Cremlino, dall’incontro avvenuto a inizio agosto tra il premier russo e il principe saudita Bandar bin Sultan, il quale vanta di possedere il controllo di nuclei terroristici ceceni. Questi, durante il vertice, avrebbe avvertito la Russia che, qualora non abbandonasse la Siria al proprio destino, allora scatenerà contro il paese ex sovietico i criminali ceceni, proprio durante i Giochi Olimpici Invernali di Sochi.
La minaccia è stata poi confermata dal quotidiano libanese As-Safir, il quale ha aggiunto che il principe Bandar s’è impegnato a “graziare” la base navale russa in Siria se Assad verrà scacciato senza contare sull’aiuto di Putin. In caso di un mancato accordo, però, le olimpiadi verranno inondate dal sangue. Per sventare il rischio di una strage senza precedenti, dunque, il premier russo avrebbe emesso un comunicato in cui ordina “un massiccio attacco militare” contro l’Arabia Saudita nell’esatto momento in cui l’Occidente attaccherà la Siria. Un provvedimento, questo, che va a braccetto con l’ordine dello scorso 17 maggio, taciuto dai media, in cui obbligava le forze militari russe site in Siria a cambiare la situazione operativa da “guerra locale” a “guerra regionale”, prevedendo, pertanto, un intervento di altri paesi che sfocerebbe in un conflitto mondiale.
Questo scenario è stato avallato anche dal Telegraph di Londra, che ha rivelato come l’Arabia abbia offerto alla Russia un accordo per il controllo del mercato mondiale del petrolio e del gas, a condizione che il Cremlino prenda le distanze da Assad. Una richiesta, questa, rifiutata da Putin, che ha irritato di contro Bandar, il quale ha ribadito: “Io posso dare una garanzia per proteggere le Olimpiadi invernali del prossimo anno”. “I gruppi ceceni che minacciano la sicurezza dei giochi sono controllati da noi”, avrebbe aggiunto. “Li usiamo contro il regime siriano, ma non avranno alcun ruolo nel futuro politico della Siria”.
Intanto, l’Fsb, i Servizi di Sicurezza Federali russi, ha confermato la validità di alcuni messaggi forniti dagli hacker riguardo la Britam Difesa, una società privata di difesa britannica. In essi si rivela come Obama avesse intenzione di attaccare la Siria -e conseguentemente l’Iran- ben prima che l’ipotesi venisse anche solo paventata. Tra i tanti messaggi rubati dagli hacker, ne figurano due, importantissimi per comprendere quanto starebbe accadendo. Si tratta di due e-mail scambiate tra il fondatore del Britam, Philip Doughty, e il suo Business Development Director David Goulding. In esse si cita un falso attacco in Siria con armi chimiche, a cui avrebbe preso parte anche la società. Nella prima mail, infatti, si leggerebbe: “Abbiamo una nuova offerta. Si tratta di nuovo della Siria. Il Qatar propone un affare interessante e giuro che l’idea è stata approvata da Washington. Dovremmo offrire una CW (un’arma chimica, ndr) a Homs (Siria, ndr), di origine sovietica g-shell dalla Libia simile a quelle che Assad dovrebbe avere. Vogliono che schieriamo il nostro personale di ucraini che dovrebbero parlare russo e fare un video.”. Nella seconda, invece, viene confermata la “partecipazione di Britam nell’operazione”. Un’approvazione, questa, proveniente “dai sauditi.”
Cosa c’entra, in tutto ciò il Qatar? Consideriamo che questo piccolo stato è tra i principali fornitori di gas naturale, il quale si muove anche attraverso un oleodotto che passa direttamente sul territorio siriano. Inoltre, come si legge sul Financial Times, il Qatar “ha speso fino a 3 miliardi di dollari nel corso degli ultimi due anni, sostenendo la ribellione in Siria.”
Una guerra costruita a tavolino, dunque, dove chi più chi meno, spinge perché si verifichi, in barba ai civili che perderebbero la vita. Da una parte gli Usa, dall’altra la Russia, ma in mezzo tutta la scacchiera del Medio Oriente, che, con i propri giacimenti, può decidere le sorti del conflitto. E l’ennesima prova della costruzione ad hoc del conflitto l’ha resa nota il Cremlino. Il ministro degli Esteri russo ha infatti dichiarato di star “ottenendo nuove prove che questo atto criminale era di una natura provocatoria”, riferendosi all’assallto con armi chimiche. “In particolare, ci sono i rapporti che circolano su Internet”, i quali dimostrano come “i materiali della vicenda e le accuse contro le truppe governative” fossero “state inviate diverse ore prima del cosiddetto attacco”. In poche parole, un’azione pre-programmata, nel nome della sacra economia. Viva la democrazia.
http://www.articolotre.com/2013/08/siria-come-ti-programmo-una-guerra-mondiale-in-nome-della-democrazia/200117

Siria: come ti programmo una guerra mondiale in nome della democraziaultima modifica: 2013-08-29T14:02:00+02:00da davi-luciano
Reposta per primo quest’articolo