La Francia congela la Tav Torino-Lione

http://www.gadlerner.it/2013/08/27/la-francia-congela-la-tav-torino-lione

MARTEDÌ, 27 AGOSTO 2013

 

La Francia dice sì alla Tav Torino-Lione, ma allo stesso la congela dilatando l’inizio dei lavori per la costruzione dell’opera al 2030. Sulla Gazzetta Ufficiale transalpina è infatti stata pubblicato un decreto che dichiara l’utilità pubblica e l’ urgenza dei lavori per creare un itinerario d’accesso al cantiere del tunnel di base di 57 chilometri nei pressi di Chambery. In questo modo potranno partire i lavori propedeutici alla costruzione dell’infrastruttura, gli espropri dei terreni che saranno effettuati tra i comuni di di Saint Jean de Maurienne, Avressieux, Francin e Montme’lian. La decisione, che apparentemente sembra un’accelerazione sulla realizzazione di questa infrastruttura ferroviaria, rappresenta invece un pesantemente rallentamento. Nella dichiarazione di utilità pubblica e urgenza dei lavori l’orizzonte temporale degli espropri per accedere ai cantieri viene infatti dilatato ad un ritardo massimo di ben quindici anni. Una conclusione della fase preliminare dei lavori nel 2030 che evidenzia il sostanziale congelamento della Torino-Lione, coerentemente a quanto annunciato dal governo francese nei mesi scorsi.

Nel rapporto “Mobilité 21″ redatto dalla commissione guidata dal deputato socialista  Philippe Duron la Tav era stata infatti esclusa dalle opere prioritarie, alla luce delle ristrettezze finanziarie. Il rapporto infatti aveva indicato alcune opere ad Alta Velocità da costruire con i fondi disponibili da qui al 2030, e tra queste non c’era la Torino-Lione. A pagina 57 del documento, gli autori del rapporto Duron rimarcano come la saturazione della linea, la condizione per la costruzione della Tav di collegamento tra Italia e Francia, potrebbe non verificarsi prima del 2035 o del 2040. Di conseguenza, l’opera viene classificata come non prioritaria, e come tale potrebbe non ricevere fondi per la sua realizzazione nei prossimi anni. Senza fondi e con lavori propedeutici spostati fino alla fine del 2029, la Francia pare aver accantonato la Tav.

Tav: in Inghilterra collassa il progetto HS2

http://www.tgvallesusa.it/?p=2112

WRITTEN BY: MASSIMO BONATO – AUG• 28•13

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Francia e Germania locomotive d’Europa. Mai metafora fu più azzeccata trattandosi dei due Paesi ai quali anche da oltre Manica ormai si guarda con una certa attenzione.
La necessità di abbassare la velocità dei Tav tedeschi per risparmiare sull’energia non è tardata a tradursi in realtà. I primi di giugno l’AnsaldoBreda perdeva il contratto con la belga Sncb (Société nationale des chemins de fer belges) e la olandese Ns (Nederlandse Spoorwegen) per difetti nel sistema di frenatura e degli impianti elettrici al nuovo TGV Fyra comandato da Ns alla società italiana («Le Monde»). Nello stesso periodo però la tedesca Bd (Deutsche Bahn) commissionava a diverse società tedesche e francesi (tra le altre Bombardier, Siemens France, Faiveley, Alstom) la costruzione della nuova generazione di Tav Icx, 300 treni la cui velocità si aggirerà attorno ai 230 km/h e che andranno a sostituire la generazione passata di Ice («Les Echos»). Il 21 di giugno poi, la commissione Mobilité 21 presentava al governo francese i suoi studi di fattibilità nella trasportistica francese, elaborati sulle reali risorse del Paese: portare a termine i quattro grandi cantieri in opera e rimandare qualsiasi altra operazione ad Alta velocità al 2030.

hs2 mappaIn Inghilterra la HS2, High Speed 2, è su tutti i giornali in questi giorni. Il motivo è presto detto, e sembra una storia ripetuta e frusta: preventivi lievitati, rapporto costi/benefici insoddisfacenti, drenaggio di capitali alle reti locali sempre più urgentemente nel bisogno di un riammodernamento, e la resistente opposizione dei No HS2, votati a impedire danni economici e ambientali disastrosi al Paese.
Sabato 25 agosto, in un editoriale, l’«Independent» portava proprio la Francia a paragone, trattando del destino della HS2 di casa. Progetto nato nel 2010, la HS2 doveva affiancare la HS1, ovvero la linea St Pancras/ Tunnel della Manica, che connette Londra alla Francia attraverso il Kent. Sostenuta dal governo laburista con un avallo trasversale, la HS2 dovrebbe collegare London Euston a Birmingham dal 2026, e quindi formare due rotte per Manchester e Leeds dal 2032. Intanto “non è chiaro come la Scozia, il Galles e la West Country possono prevedere di beneficiare di una linea ad alta velocità per le Midlands” sottolinea l’Independent. “La HS2 è la risposta sbagliata alla domanda sbagliata” sostiene dalle colonne del «Telegraph» l’esperto Liam Halligan, intanto perché i conti non tornano: progettata con un preventivo di 33 miliardi di sterline, i costi sono aumentati sino a 42,6 mld prima e a 73 mld di sterline secondo le ultime stime, destinate a quanto pare a salire. La auspicata creazione di migliaia di posti di lavoro al Nord, poi, non sembra poggiare su nulla di concreto o quantomeno su di un piano industriale tangibile. E infine, il denaro che pure dovrebbe provenire da investitori privati, oltreché dal governo, verrà drenato da opere ferroviarie che lasciano indietro settori come la East Coast Mainline il cui ultimo ammodernamento risale a 25 anni fa, i treni pendolari del South East o addirittura l’elettrificazione della East Anglia.

nohs2L’ex cancelliere  ha detto chiaro e tondo che la HS2 potrebbe trasformarsi in un “incubo” e ai microfoni di Radio 4’s Today (qui la registrazione della trasmissione) ha confessato: “’La mia preoccupazione principale è… che non avremo i soldi per il mantenimento e il potenziamento delle linee esistenti. La mia esperienza come segretario del ministero dei Trasporti durante il governo laburista è che se non si procede a investimenti per il potenziamento e il miglioramento della rete e dei treni, alla fine le cose cominciano a cadere a pezzi, come è successo a metà degli anni Novanta, e le conseguenze sarebbero catastrofiche” («Dailymail»).

alistair darlingE a pronunciare queste parole è lo stesso Alistair Darling che per primo, durante il suo mandato nel 2010, firmò il progetto della HS2 e che oggi si ricrede, visti i costi esorbitanti a cui l’opera predispone le casse inglesi non del tutto floride se si pensa che nel solo mese di luglio 2013 la spesa pubblica è salita del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2012, e del 4,3% dal gennaio di quest’anno, il che significa che anche l’Inghilterra continua a indebitarsi di circa 100 mld di sterline all’anno.
Nonostante figure di spicco del Labour come Lord Mandelson, Ed Balls e lo stesso Alistair Darling un tempo favorevolissime all’opera dichiarino ora che non si possa firmare un assegno in bianco, la difesa a oltranza si profila dalle stesse fila del Labour attraverso voci come Maria Eagle della commissione trasporti, che si dice convinta di come la HS2 sia assolutamente in linea con il programma laburista, e di per sé l’”unica soluzione” alla mancanza di capacità del sistema ferroviario. La questione HS2 rivela crisi all’interno del partito laburista che porta a dire al ministro dei Trasporti, Patrick McLoughlin, che il sostegno trasversale all’opera sta crollando, e a Lord Ashcroft, storico sostenitore dei Tory e influente sondaggista che “E’ ormai chiaro che Cameron deve rottamare la HS2 e che la rottami ora”. Una crepa che divide sempre più quel consenso bipartisan originale, e che sta facendo a sua volta indietreggiare gli stessi investitori privati.
hs2_2243796bMa del resto i conti son sotto gli occhi di tutti, come se non fossero bastati i recenti studi compiuti dalla «Oxford Review of Economic Policy» che ha preso a campione 58 grandi progetti ferroviari di tutto il mondo per scoprire che i preventivi aumentavano mediamente del 45% rispetto alle originali aspettative, a fronte di un dimezzamento – come minimo – dei benefici che ci si aspettava di ricavarne in termini di viaggiatori paganti. Viaggiatori che peraltro devono potersi permettere salati viaggi ad alta velocità che tra Londra e Manchester farebbero risparmiare loro qualcosa come 20 minuti.
L’idea è che l’Inghilterra si trasformi sempre più in una periferia Londrocentrica, e la cosa agli inglesi non piace per niente. Perché come dimostrava l’«Economist» nel numero 3 del settembre 2011, un treno ad alta velocità mette in collegamento un punto A e un punto B che possono avvantaggiarsi economicamente reciprocamente (sempre che uno dei due punti non prevalga sull’altro drenando al contrario risorse a questi), ma la questione rimane che tra A e B si fa il deserto. Quindi, il settimanale finanziario consigliava già allora di abbandonare i sogni faraonici per dedicarsi alle più modeste faccende quotidiane che le linee secondarie usate da studenti e pendolari richiedono. Anche se, concludeva con ironia del tutto british, a un amministratore incravattato giova molto di più inaugurare una favolosa stazione all’avanguardia che la segnaletica di una rete provinciale.

Massimo Bonato 28.08.13

No Tav, per i fatti di agosto indagato il giovane di “pecorella”. Ma lui era in Sicilia

http://www.nuovasocieta.it/torino/no-tav-per-i-fatti-di-agosto-indagato-il-giovane-di-pecorella-ma-lui-era-in-sicilia.html

  • Martedì, 27 Agosto 2013 16:04 
No Tav, per i fatti di agosto indagato il giovane di “pecorella”. Ma lui era in Sicilia

 

di Marta Tondo

Tra gli iscritti nel registro degli indagati, che oggi hanno visto perquisire le loro abitazioni dalla Digos di Torino per i fatti avvenuti nella notte tra l’1 e il 2 agosto c’è anche Marco Bruno.
Il giovane accusato di aver dato l’assalto a un tir sull’autostrada Torino-Bardonecchia non è un volto sconosciuto. Infatti è il ragazzo barbuto che apostrofò con il nomignolo di “pecorella” un carabiniere dei reparti mobili in assetto antisommossa.
Secondo i pubblici ministeri Andrea Padalino e Antonio Rinaudo lui avrebbe partecipato al presunto danneggiamento del tir, peccato che poche ore dopo la perquisizione sia saltato fuori la matrice di un biglietto di imbarco che mostrerebbe che Marco Bruno non poteva trovarsi in Val di Susa visto che era in Sicilia, infatti il biglietto è datato 31 luglio 2013 ore 21, partenza da Genova direzione Palermo, nave Fantastic, numero di poltrona C08, compagnia di imbarco Grandi Navi Veloci.
Il tagliando è stato pubblicato in tempi record da SpintaDalBass tramite Twitter. Secondo invece l’accusa, Marco Bruno sarebbe stato riconosciuto durante un incidente probatorio dallo stesso autista aggredito, a cui era stato refertato lo stato di shock, anche se l'”alibi”, come si dice in questi casi, dell’indagato parrebbe reggere.
Ora da cronisti ci poniamo la domanda: come può essere stato individuato e identificato quel giorno e il cui nominativo in un secondo tempo è stato trasmesso ai magistrati se il Bruno era appena giunto in terra siciliana? Può essere che l’autista olandese nei riconoscimenti non sia stato poi così attendibile.

No Tav, nuovo blitz della Digos per l’assalto al tir olandese

http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/08/27/news/no_tav_nuovo_blitz_della_digos_per_l_assalto_al_tir_olandese-65361629/

In corso un’operazione con perquisizioni, sequestri e misure cautelari contro i presunti responsabili del blocco di un camion sulla A32 sospettato di trasportare pezzi della “talpa” al cantiere di Chiomonte. Tra loro anche il giovane che chiamò “pecorella” un carabiniere

di ERICA DI BLASI

Perquisizioni, sequestri e misure cautelari nei confronti di alcuni esponenti del movimento No Tav, tra i quali c’è anche Marco Bruno, il giovane che, ripreso da un video durante un blocco autostradale, apostrofava un carabiniere con il nomignolo di “pecorella” e al quale è stato sequestrato un personal computer.

È in corso da questa mattina un’importante operazione della Digos, nei confronti di sei persone sospettate di essere responsabili dell’assalto a un tir avvenuto sull’autostrada Torino-Bardonecchia nella notte tra il 1° e il 2 agosto. Intorno alle 23, un centinaio di manifestanti bloccarono all’altezza di Chianocco un camion perché pensavano contenesse i pezzi mancanti della “talpa” inviata al cantiere della Maddalena per scavare il tunnel geognostico della Torino-Lione.

Caccia alla “talpa”: gli episodi incriminati

In realtà il mezzo pesante era diretto in Francia e non a Chiomonte. Si trattava di un camion olandese addetto al trasporto eccezionale di una torre di raffreddamento per impianti industriali, condotto da un ignaro cittadino olandese. Per obbligare il tir a fermarsi, i manifestanti circondarono il mezzo

 

arrampicandosi sul carico. L’autista venne costretto a mostrare i documenti di viaggio e rimase bloccato per circa 40 minuti. Al momento sono state eseguite quattro misure cautelari, con le quali il gip Massimo Scarabello applica l’obbligo di dimora, e alcune perquisizioni. Le persone interessate dall’operazione sono cinque in provincia di Torino e una in provincia di Genova. I reati ipotizzati dai pm Padalino e Rinaudo sono sequestro di persona e violenza privata.
 

(27 agosto 2013)

No Tav: ancora perquisizioni e restrizioni cautelari

http://www.tgvallesusa.it/?p=2105

Written By: Massimo Bonato – Aug• 27•13

 vernettoEnnesimo cardiopatico risveglio per alcuni attivisti No Tav stamane. Sei perquisizioni tra Val di Susa, Giaveno e Genova, a cui han fatto seguito l’obbligo di dimora per due giovani di Condove e Bruzolo.

A tutti viene contestato il reato di sequestro di persona e violenza privata, in relazione al blocco attuato il primo agosto a Vernetto, e in particolare all’episodio che coinvolse il blocco di un autorticolato olandese, che parve a tutta prima trasportare materiale atto alla composizione della talpa, in arrivo al cantiere Tav della Val Clarea.
A casa di Leonardo Capella per esempio la digos è arrivata alle 7,25. Leonardo è consigliere comunale a Meana, si occupa di sicurezza sul lavoro, è fotografo e redattore di TG Vallesusa. Usa quindi apparecchi informatici e fotografici per lavoro e con essi cura le pubblicazioni su notav.eu e tgvallesusa.it. A lui son stati sequestrati tutti i pc, compreso quello del figlio, hard disk esterni e pen drive – contenenti peraltro dati sensibili legati alla sicurezza sul lavoro -, scanner, iPad, telefoni cellulari, nonché videocamera e macchina fotografica, non bastando requisire le schede di memoria in essa contenute. Si son fermati soltanto di fronte all’antenna del wifi, tergiversando sulla sua utilità alle indagini A nulla sono valse le richieste di poter rimanere in possesso di materiale informatico e fotografico indispensabile allo svolgimento del suo lavoro.

Qualche imbarazzo ai funzionari di Polizia ha creato la occasionale presenza del senatore Marco Scibona.

Sul decreto di perquisizione si leggono i capi di imputazione che han portato agenti della Polizia in casa di Leonardo e Loredana. Come detto, i fatti relativi ai reati contestati sono quelli del primo agosto. Il problema, almeno per Leonardo è però che il primo agosto a Vernetto non c’era. È ora da stabilire come abbiano potuto i Pubblici ministeri risalire a reati commessi da L. Capella in un luogo in cui non era presente. Pare quindi un escamotage, un pretesto per scopi altri, diversi dalla realtà virtuale escogitata per entrare in possesso di materiali informatici privati e dunque di private informazioni.

M.B. 27.08.13

Rivelazioni scottanti mettono nell’angolo la politica Imperialista Americana in Siria.

Il Pentagono prepara la guerra in Siria

 FONTE

Tradotto e Riadattato da Fractions Of Reality

 La Siria non ha alcuna responsabilità per l’incidenti di Mercoledì. Prove convincenti incolpano gli insorti.

 Il 25 agosto, Reuters CBS News, il Guardian di Londra e altre fonti di notizie titolavano la stessa storia.

 Un alto funzionario della Casa Bianca, rimasto Anonimo, ha riferito che non ci sono “molti dubbi” sul fatto che Assad abbia usato armi chimiche contro i civili la scorsa settimana.

 L’Intelligence USA non ha basato la sua valutazione su prove credibili. Lo ha fatto basandosi solo su “il numero riportato di vittime e di testimonianza indirette.”

 Il funzionario ha anche detto che il governo siriano non ha lasciato agli investigatori dell’ONU ispezionare il sito, per permettere in questo modo alle sostanze chimiche usate di disperdersi assieme alle prove tangibili.

 Al contrario Assad ha collaborato pienamente. Funzionari siriani e delle Nazioni Unite hanno concordato in anticipo quelli che sarebbero dovuti essere i siti esaminati.

 Domenica scorsa, la Siria ha accettato di lasciare che gli investigatori dell’ONU ispezionassero il sito Ghouta. Lo ha fatto però facendo notare che il territorio è sotto il controllo degli insorti e pertanto la protezione non poteva essere garantita.

 Poco dopo è arrivata la tipica risposta Americana, una dichiarazione che marcava il fatto che il permesso siriano, per visitare i luogo del fantomatico attacco chimico, sia arrivata troppo tardi.

 L’anonimo funzionario della Casa Bianca ha mentito naturalmente. La risposta di Domenica è stata doppia. La chiara evidenza dei fatti smentisce quindi le false affermazioni della Casa Bianca.

  Il 25 agosto, AP titolava:  “il Segretario alla Difesa Hagel dice che gli  USA stanno ancora soppesando la risposta da dare in Siria.”

 Hagel si è guardato bene dall’entrare nel dettaglio e parlare di piani specifici. Alla domanda se fosse una questione di quando, non se, ha detto:

 “Quando avremo più informazioni la risposta sarà chiara.” Il suo tono suggeriva chiarezza. In realtà i funzionari di Obama hanno mostrato il loro lato più autentico: la non necessità di una prova credibile.

 “Ci sono rischi per qualsiasi opzione. Qualunque decisione avrebbe conseguenza, sia che si faccia qualcosa sia che si resti inerti.” Hagel ha aggiunto.

 “Bisogna arrivare al nocciolo della questione di quello che sarebbe l’obiettivo sia che si decida di intervenire, sia che si decida non perseguire alcuna azione. Tutte queste valutazioni sono sul tavolo e vengono continuamente vagliate.”

 Hagel è stato volutamente vago. Una lingua biforcuta e piena di retorica non può mascherare la lunga politica di cambiamento di regime voluto in Siria.

 Il 24 agosto, a Londra il Guardian titolava “Siria: Cameron e Obama si muovo verso ovest, e sono più vicini ad un intervento”, dicendo:

 Hanno parlato Sabato. Il tempo sta per scadere, hanno detto. L’hanno detto molte volte prima. Forse questa volta fanno sul serio. Entrambi i leader “sono d’accordo che un presunto attacco chimico necessita di una ‘risposta seria.’ “

 Un portavoce  ha dichiarato: ” Il primo ministro e il presidente Obama sono entrambi gravemente preoccupati per l’attacco che ha avuto luogo a Damasco, il Mercoledì e i crescenti segnali che questo sia stato un significativo attacco con armi chimiche condotto dal regime siriano contro il proprio popolo. “

 “Essi hanno ribadito che l’uso significativo di armi chimiche meriterebbe una seria risposta da parte della comunità internazionale, ed entrambi hanno incaricato i funzionari di esaminare tutte le opzioni.”

 Il ministro degli Esteri britannico William Hague ha chiamato l’incidente “un attacco chimico da parte del regime di Assad.”

 Il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius ha detto che “tutte le informazioni a nostra disposizione converge per indicare che ci fu un massacro chimico nei pressi di Damasco e che il governo di Assad è responsabile”.

 Il 25 agosto, Itar Tass intitolava “Il Pentagono si sta preparando per iniziare l’intervento militare in Siria”, dicendo:

 “[L’intervento in Siria] Inizierà se il presidente Barack Obama prenderà una decisione sulla Siria, ha riferito il Segretario della Difesa degli Stati Uniti Chuck Hagel.”

 “Ha detto che il Pentagono aveva chiesto al Dipartimento della difesa di prendere in considerazione diverse linee di azione che possano adattarsi alle diverse situazioni, e l’esercito americano è pronto a sceglierne uno di essi.”

 In un articolo non più accessibile del 29 Gennaio 2013, il UK Daily Mail pubblicò un rapporto intitolato “Piano di appoggio per lanciare attacchi  chimici contro la Siria e dare la colpa a regime di Assad”, dicendo:

 “Alcune E-mail trapelate hanno presumibilmente dimostrato che la Casa Bianca ha dato il via libera a un attacco di armi chimiche in Siria, che potrebbe essere attribuito a regime di Assad e, a sua volta, per stimolare l’azione militare internazionale nel paese devastato.”

 “Un rapporto pubblicato il Lunedi contiene uno scambio di email tra due alti funzionari britannici che parlavano di un piano ‘approvato da Washington’ che delinea la strategia in cui il Qatar avrebbe finanziato le forze ribelli in Siria incoraggiandole ad usare armi chimiche”.

 “Barack Obama ha chiarito al presidente siriano Bashar al-Assad, il mese scorso che gli Stati Uniti non avrebbe tollerato in  Siria l’uso di armi chimiche contro il proprio popolo.”

 “Si legge [dalle email di due funzionari britannici]:

 ‘Phil. Abbiamo una nuova offerta. Si tratta della Siria di nuovo. Il Qatar propone un affare interessante e giura che l’idea è stata  approvata da Washington. “

 “‘Dobbiamo consegnare un carico di Armi Chimiche a Homs, le G-Shell arrivano dalla Libia ma la produzione è sovietica e sono simile a quelle che Assad dovrebbe avere.’ “

 “‘Vogliono inoltre impegnare il nostro personale ucraino che dovrebbero parlare russo e girare un video sul luogo dell’attacco.’ “

 “‘Francamente, non credo che sia una buona idea, ma gli interessi in gioco sono enormi. La tua opinione? ‘ “

 “‘Cordiali saluti, David.’ “

 Le e-mail sono stati rilasciati da un hacker malese che ha anche ottenuto dettagli su questi dirigenti, oltre a curriculum e copie di passaporti attraverso un server aziendale non protetto, in base alle notizie di Cyber ​​War”.

 “Il profilo Linkedin di Dave Goulding lo annovera come Business Development Director di Britam Difense Ltd specializzato in Sicurezza ed Investigazioni.”

 “Un profilo di business networking per Phil Doughty lo annovera come Chief Operationg Officer per Britam, società degli Emirati Arabi Uniti operante nel campo della sicurezza e delle indagini.”

 “Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti non ha riferito alcune risposta in merito a queste email pubblicate.”

 Il 24 agosto, il Syrian Arab News Agenc  (SANA) ha intitolato “Ministro Informazioni: Abbiamo la prova incontrovertibile che i terroristi hanno usato armi chimiche.”

 Il ministro dell’Informazione Omran al-Zoubi ha categoricamente negato l’uso siriano di armi chimiche “in qualsiasi modo o forma, nella zona di Ghouta in campagna a Damasco e altrove.”

 Al contrario, una prova convincente dimostra che gruppi di insorti hanno utilizzato “tali armi”. I proiettili lanciati a Ghouta provenivano da “siti controllati da terroristi.”

 Sono “pienamente responsabili” di quanto accaduto. Le forze siriane hanno sequestrato un magazzino zona Jobar. Hanno trovato “grandi contenitori di sostanze chimiche prodotte in Arabia Saudita e in alcuni paesi europei.”

 Ha aggiunto che la Siria sta cooperando pienamente con gli ispettori dell’ONU. Sono siti concordati in anticipo per l’esame.

 “Le condizioni internazionali e regionali non consentono un attacco militare degli Stati Uniti in Siria”, ha detto SANA.

 “Quando le indagini dimostreranno che i gruppi armati sono stati quelli che hanno utilizzato armi chimiche,cosa faranno gli Stati Uniti attaccheranno i  gruppi terroristici che hanno armato? “

 “La comunità internazionale deve fare una vera e propria presa di posizione o continuerà a cercare una giustificazione per l’uso di questo tipo di arma da parte dei terroristi-ribelli?”

 Il 25 agosto, il sito collegato con il  Mossad, DEBKAfile (DF) titolava “L’azione militare è stata preparata per la Siria. Israele, Giordania, Turchia sono pronte per una risposta Siriana. La Russia è in allerta di guerra “.

 I potenti alleati di Washington sia in occidente che i medio oriente hanno cominciato a muoversi verso “un primo attacco contro la Siria”.

 Ciò potrebbe “segnare l’inizio di una seria di attacchi a guida Usa volti a rovesciare il regime di Assad.”

 Essi possono “imporre una no-fly zone”. Essi possono iniziare “sigillando settori del nord e del sud della Siria contro le forze governative.”

 Obama sta si sta dirigendo verso l’intervento diretto. E ‘convinto che questi attacchi “devono essere condotte anche al di fuori della giurisdizione delle Nazioni Unite.” In questo modo viola il diritto internazionale. L’America viola questi principi ripetutamente e lo fa da sempre con impunità.

 Comandanti militari occidentali e regionali si incontreranno Domenica ad Amman. Sono azioni coordinate contro la Siria.

 “Le forze armate israeliane si stanno muovendo in segreto.” Stanno preparandosi “per contrastare la Siria e proteggersi da eventuali attacchi missilistici. Come loro anche la Giordania e la Turchia.”

  Una “esplosione del terrorismo” è prevista. La Russia ha collocato le sue flotte nel Mediterraneo, compresa quella proveniente dal Mar Nero e ha alzato l’allerta in “Stato di guerra”. Lo ha fatto per le sue forze di intervento rapido della zona sud / centrale. “

 I leader occidentali cercano la prova che la Siria sia responsabile per l’incidente di Mercoledì. Essi non possono ottenere ciò che vogliono.

 “La prova forense sarà quasi impossibile da ottenere in considerazione della particolare miscela contenuta nei gusci dei gas. Solo piccole quantità di sarin sono state mescolate con una grande quantità di agenti antisommossa “.

 Subito si è parlato di un coinvolgimento dell’Iran ma questo non ha sorpreso. Inoltre non sono state citate alcun tipo di prove credibili. Inoltre è stato sostenuto che Teheran abbia “sviluppato” la “formula usata in questi attacchi per camuffare l’uso di armi chimiche.”

 Il 25 agosto, La Voce della Russia (VR) titolava “I ribelli siriani hanno prodotto armi chimiche fuori da Damasco.”

 Il contenuto dell’articolo riferisce le medesime notizie raccolte qua sopra. Si dice che militari Siriani hanno scoperto  un magazzino con agenti chimici. Il canale Siriano Al-Ihbariya e il suo corrispondente Yara Saleh è stata tra i giornalisti presenti per ispezionare il sito.

 La corrispondente ha riferito a La Voce di Russia,  che contestualmente è stato scoperto un laboratorio attrezzato con conchiglie piene di  sostanze chimiche velenose.

 Gli insorti “hanno lanciato due missili pieni di gas velenoso nel quartiere Jobar che ha causato nausea e asfissia ai soldati siriani” ha detto.

 “Qualche tempo dopo, quando l’esercito siriano è riuscito a riprendere il controllo di quel sobborgo, hanno trovato il magazzino e il laboratorio in cui questi gusci sono stati conservati , ripieni di agenti tossici.”

 “Sono stati trovati anche Scatole con nuove maschere antigas. Portavano le etichette ‘Made in USA’. Il fatto che i ribelli non hanno usato quelle maschere a gas dimostra che essi non erano stati attaccati con i gas velenosi “.

 “Due vasi di vetro con etichette ‘Made in Arabia Saudita’ sono stati trovati anche lì. Armi ed esplosivi fatti in Arabia Saudita sono stati trovati in Siria, in passato pure. Gli esperti determineranno il contenuto di tali ritrovi”.

 “Inoltre, hanno trovato vasi di plastica contenenti sostanze chimiche non identificate, una strana polvere bianca e un sacco di diversi tipi di esplosivi e munizioni.”

 “Il governo siriano è preoccupato che i ribelli potrebbero avere più scorte di tali agenti chimici che potrebbero usare contro i civili”.

 Il 25 agosto, Fars Notizie intitolato “Al-Nusra minaccia di lanciare attacchi chimici sulle città siriane”, dicendo:

 “In un messaggio audio di due minuti oggi, Al-Nusra tramite il suo comandante Abu Muhammad al-Joulani ha minacciato il governo siriano di lanciare attacchi chimici sulle città sciita dominati, aggiungendo che il gruppo terroristico prevede di utilizzare 1.000 razzi per tale scopo.”

 Questo tipo di commento dimostra che le forze dei ribelli hanno accesso alle armi chimiche. Le informazioni discusse in precedenza e gli articolo precedenti indicano chiaramente chi rifornisce gli armamenti chimici ai ribelli. Non aspettatevi che i mascalzoni dei media stiano li a spiegarvi il perché.

 Secondo la Fars News:

 A seguito dell’incidente di Mercoledì “due telefonate hanno rivelato che le armi chimiche in Siria sono state utilizzate dai ribelli.”

 “Una telefonata tra un militante affiliato al cosiddetto Battaglione ‘Shuhada al-Bayada ‘ a Homs e il suo capo chiamato Adulbasit dall’Arabia Saudita ha rivelato che i combattenti antigovernativi utilizzavano le armi chimiche in Deir Ballba nella campagna di Homs”.

 “Un’altra telefonata ha rivelato che due gruppi ribelli avevano cercato di ottenere due cilindri di gas Sarin da Barzeh, un quartiere di Damasco per essere utilizzato a Homs.”

 Russia e Cina si oppongono con forza all’intervento militare contro la Siria. La Siria e l’Iran hanno avvisato che ciò porterebbe infiammare l’intera regione. Lo hanno fatto dopo che i funzionari occidentali hanno promesso una “risposta seria.”

 Hanno in mente la  diplomazia dei Tomahawk  Sono dei missili a lungo raggio, missili subsonici da crociera. Sono stati utilizzati la prima volta nel 1970. Sono stati migliorati militarmente in modo significativo più volte nel corso degli anni.

 Navi di superficie e sommergibili sarebbero pronte a lanciare. Washington ha una presenza regionale formidabile. Le stelle sembrano essere allineate nel modo sbagliato.

 La velocità del vento di guerra è in aumento. La maggior parte degli americani si oppongono ad un attacco contro la Siria. Vogliono che le guerre attuali siano chiuse. Non ha importanza. Obama sembra puntare in tutt’altra direzione.

 L’avanzata imperialista Americana sembra contare di più. In questo modo si consente di sostituire governi indipendenti con quelli asserviti al modello filo-occidentali.

 Queste tattiche includono grandi bugie. Le False flag sono un inganno ed una pratica comune. Un paese dopo l’altro è stato devastato e distrutto. E ‘la politica di lunga data’ degli Stati Uniti.

 L’Incidente di mercoledì assomiglia a quello nel Golfo all’epoca di Lyndon Johnson. Oltre un decennio di guerra seguirono, caratterizzati da  uccisioni di massa e distruzione.

 Questo scenario si è ripetuto contro l’Iraq, l’Afghanistan e la Libia. E’ il turno della Siria che è in cima alla lista. La guerra per procura sembra dirigersi verso un intervento diretto degli Stati Uniti.

 Un altro paese è devastato e distrutto. E’ la politica di lunga data degli Stati Uniti.

http://fractionsofreality.blogspot.it/2013/08/il-mondo-sullorlo-della-terza-guerra.html

 

La Cina rimarca la sua equidistanza da Assad e da Washington.

Ricordatevi delle scuse fasulle inventate per invadere l’Iraq prima di attaccare la Siria

 FONTE

Tradotto e Riadattato da Fractions Of Reality

 PECHINO (Reuters) – Un attacco alla Siria sarebbe pericoloso e irresponsabile, e il mondo deve ricordare che la guerra in Iraq è stata avviata da accuse statunitensi di armi di distruzione di massa che si sono rivelate false.Affermazioni riportate dall’agenzia di Stampa nazionale Cinese Xinhua News Agency, Martedì 27 Agosto.

 Gli Stati Uniti hanno avvisato il presidente siriano Bashar al-Assad che credono sia stato responsabile per le armi chimiche usate contro i civili settimana scorsa.

 I capi militari degli Stati Uniti e dei suoi alleati europei e del Medio Oriente si sono incontrati in Giordania per quello che potrebbe essere un consiglio di guerra, se decideranno di punire Assad, che ha negato l’uso di armi chimiche e ha invece accusati i ribelli di  provocare attentati.

 Xinhua ha detto che i paesi occidentali sono saltati a conclusioni affrettate su chi potrebbe aver usato armi chimiche prima che gli ispettori dell’ONU abbiano persino completato la loro indagine.

 “Tale retorica, così come la recente raffica di consultazioni tra Washington e i suoi alleati, indica che hanno messo la freccia sulla corda dell’arco e sono intenzionati a fare fuoco anche senza un mandato delle Nazioni Unite”, Xinhua, ha riferito in un commento in lingua inglese.

 “Sarebbe irresponsabile e pericoloso. Per cominciare, l’attuale scenario ricorda l’inizio del percorso che portò alla guerra in Iraq, che gli Stati Uniti inscenarono con le accuse sulle armi di distruzione di massa che poi si sono rivelate essere un falso.”

 L’agenzia Xinhua riporta commenti che non hanno lo stesso peso di dichiarazioni ufficiali del governo, ma possono essere letti come un riflesso del pensiero ufficiale cinese.

 La Cina ha esortato tutte le parti a non saltare a conclusioni circa i risultati delle investigazioni delle Nazioni Unite, e ha esortato calma nel trattare le accuse.

 “Nel calore della crisi, tutte le parti interessate dovrebbero mantenere la testa fredda, specialmente quelli impazienti di intraprendere azioni militari senza un mandato delle Nazioni Unite”, ha detto.

 “E ‘imperativo che gli Stati Uniti e i paesi che la pensano così si astengano da frettolose invenzioni e lasciare che l’ONU svolga il suo ruolo e determini come agire di conseguenza.”

 La Russia, alleato chiave di Assad e fornitore di armi, dice con forza che potrebbero esserci i ribelli dietro l’attacco Chimico e ha esortato Washington a non usare la forza militare contro Assad.

 Mosca e Pechino hanno posto il veto nei precedenti tentativi occidentali di imporre sanzioni delle Nazioni Unite su Assad.

 Ma la Cina si è adoperata per dimostrare che non sta prendendo le parti di nessuno e ha invitato il governo siriano a parlare con l’opposizione e adottare misure per soddisfare le richieste di cambiamento politico. Si è detto che un governo di transizione dovrebbe essere formato.

http://fractionsofreality.blogspot.it/2013/08/la-cina-non-prende-posizioni-e-rimarca.html

 

Marocco acquista 12 miliardi di $ di armamenti dal colosso americano Raytheon

fatemi capire. La Ue da i quattrini ai paesi “poveri” perché stanno male, quindi per alleviare le sofferenze dei loro popoli e vengono questi aiuti, convertiti in acquisti per armamenti????

Pubblicato da ImolaOggiESTERI, NEWSago 27, 2013
Raytheon
27 ago – E’ un contratto-monstre per l’acquisto di armamenti quello che il Marocco ha siglato, pochi giorni fa, con gli Stati Uniti. Il contratto, secondo quanto scrive oggi il quotidiano marocchino arabofono Al Massae, ha un valore di dodici miliardi di dollari e si inserisce nella politica di cooperazione tra i due Paesi in materia di ”sicurezza marittima e lotta contro i traffici illegali in mare”.
TUTTI I SOLDI CHE LEUROPA HA REGALATO AL MAROCCO >>
A beneficare del contratto è la Raytheon, colosso americano dei sistemi di armamento, ed in esso è stata compresa anche l’organizzazione di manovre militari navali congiunte nel Mediterraneo e la formazione del personale che utilizzerè i sistemi, tutti di ultimissima generazione e che richiedono una formazione di primo livello.
Il Marocco, quindi, nonostante il periodo molto delicato che stanno attraversando le sue finanze pubbliche, prosegue nei programmi di rafforzamento del proprio dispositivo militare, che ormai la pongono al dodicesimo posto mondiale tra i Paesi importatori, secondo il rapporto annuale dello Stocholm Internationale Peace Research Institute.
Il Marocco, dal 2008 al 2012, ha comprato 24 caccia F16 C (dagli Stati Uniti) e 27 Mirage 2000 (dalla Francia), oltre a tre fregate classe Sigma (Dai paesi Bassi) e 57 carri 90-2 (dalla Cina). L’Algeria alimenta i propri arsenali soprattutto dalla Russia, con l’acquisto di aerei Sukho. In programma l’acquisto di due sottomarini e di due fregate (dalla Germania)
http://www.imolaoggi.it/2013/08/27/marocco-acquista-12-miliardi-di-di-armamenti-dal-colosso-americano-raytheon/

Déjà vu e armi chimiche siriane + Un secondo Iraq in Siria?

di Wayne Madsen – 26/08/2013

Il capo consigliere politico del presidente George W. Bush, Karl Rove, una volta disse tristemente degli Stati Uniti sotto Bush, “Siamo un impero, e quando agiamo, creiamo la nostra realtà”. E la realtà creata da Rove, Bush, dal vicepresidente Dick Cheney e altri falchi convinse il mondo, a torto, che Saddam Hussein in Iraq possedesse armi di distruzione di massa, che gli agenti di Saddam cercassero l’ossido d’uranio in Africa e che l’esercito di Saddam possedesse laboratori mobili per armi biologiche in grado di rilasciare l’antrace. In effetti, l’Iraq non aveva tali armi, non vi era alcuna prova che l’Iraq cercasse di procurarsi l’uranio dal Niger o da qualsiasi altro Paese africano, e che le informazioni sui laboratori mobili per armi biologiche erano disinformazione fornita da un professionista della truffa iracheno, che la CIA chiamava ‘Cacciaballe’. Il Primo ministro britannico Tony Blair sostenne con entusiasmo lo stratagemma statunitense sull’Iraq. Alla fine, le informazioni false furono usate per giustificare un’invasione mortale e la costosa occupazione dell’Iraq da parte delle nazioni occidentali, soprattutto di Stati Uniti e Gran Bretagna.
Ora, un decennio più tardi, l’amministrazione Obama rispolvera i trucchi dell’amministrazione Bush e li utilizza contro il governo di Bashar al-Assad di Siria… L’amministrazione Obama ha già mostrato i suoi tratti neo-conservatori quando giustificò l’intervento della NATO e del Golfo Persico nella ribellione libica contro Muammar Gheddafi, presentandolo come sua ‘responsabilità di proteggere’ i civili attaccati dalle forze di Gheddafi. I media occidentali parlavano di civili libici attaccati senza pietà dalle truppe di Gheddafi, proprio come pubblicizzano la ‘brutalità’ delle forze di Assad contro i civili siriani. Né nel caso libico né nel caso siriano, i media occidentali, salvo un paio di esempi isolati, hanno mai riferito dei crimini contro l’umanità commessi dai ribelli islamisti  sunniti libici e siriani. Casi documentati di genocidio dei lavoratori immigrati africani neri in Libia non sono mai stati riferiti, proprio come gli attuali casi di assassini arbitrari di sciiti, alawiti, cristiani e curdi siriani commessi dagli islamisti radicali, tra cui i ribelli legati ad al-Qaida. Invece di relazionare sui massacri di civili siriani, di cittadini iraniani e preti cristiani stranieri da parte dei ribelli siriani, i media occidentali promuovono la storia non verificata del governo siriano che effettua un attacco chimico contro ‘migliaia’ di civili nel sobborgo di Ghuta, presso Damasco. Medici Senza Frontiere riduce il numero dei civili morti da ‘sintomi neurotossici’ a 355.
Uno dei principali affabulatori dell’occidente, il ministro degli Esteri inglese William Hague, che mentì sulla presenza di Gheddafi in Venezuela dopo che i ribelli islamici avevano preso il potere in Libia, ha dichiarato autentico il video dei civili siriani morti durante un attacco chimico del governo, che i ribelli siriani hanno diffuso. Dopo che delle domande sono state sollevate sulla veridicità del video dei ribelli siriani, quale ‘prova’ di un attacco con gas nervino contro i civili di Ghuta, Hague ha fatto marcia indietro sostenendo che il governo siriano ha distrutto le prove dell’attacco. Le forze siriane avevano scoperto attrezzature e forniture per armi chimiche in un tunnel nel sobborgo di Jubar, a Damasco, utilizzato dalle forze ribelli. La televisione di Stato siriana ha riferito che i soldati siriani che scoprirono il nascondiglio delle armi chimiche, iniziarono a soffocare. L’amministrazione Obama ha cinicamente dichiarato che era troppo tardi per il governo siriano invitare gli ispettori dell’ONU nei sobborghi di Damasco, dove sarebbero state utilizzate armi chimiche. Un déjà vu. Tutte le suppliche di Saddam Hussein verso gli Stati Uniti, secondo cui i suoi depositi di armi erano pienamente accessibili alle Nazioni Unite, vennero anch’esse definite  troppo poco e troppo tardi. Nulla che Saddam potesse fare nel 2003 o Assad possa fare nel 2013, potrebbe dissuadere gli Stati Uniti ed i loro alleati dal lanciare un attacco contro un Paese arabo.
Gli ultimi preparativi di Obama per la guerra contro la Siria, utilizzando un dubbio rapporto dei ribelli siriani sull’attraversamento della ‘linea rossa’ dell’uso di armi chimiche nella guerra civile siriana, hanno origine nelle prime fasi della amministrazione Bush. L’ex comandante della NATO, generale Wesley Clark, avrebbe detto che nelle settimane successive l’attacco dell’11/9, gli fu detto da un generale degli Stati Maggiori Riuniti del Pentagono che gli Stati Uniti si preparavano ad attaccare sette Paesi in cinque anni. Il generale citò a Clark un memorandum classificato, che descriveva “come attaccheremo sette Paesi in cinque anni, partendo dall’Iraq, quindi Siria, Libano, Libia, Somalia, Sudan e infine Iran”. Anche se sono passati ormai dodici anni, la Siria, il Libano e l’Iran sono gli unici Paesi rimasti nella lista degli obiettivi che non sono stati completamente colpiti dagli Stati Uniti. Nel gennaio 2013, un hacker ottenne l’email della società di sicurezza privata inglese Britam Defense di Londra, che si riferiva ad un piano false flag per un attacco con armi chimiche da effettuare in Siria con finanziamenti del Qatar. L’attacco sarebbe stato attribuito ad Assad usando personale ucraino russofono per un video, che sarebbe stato poi diffuso per dimostrare la collusione russa con le forze di Assad. L’e-mail di David Goulding della Britam all’impresa di Philip Dougherty, diceva:
“Phil
Abbiamo una nuova offerta. Si tratta della Siria di nuovo. Il Qatar propone un affare attraente e giuro che l’idea è approvata da Washington. Dovremo portare una CW [arma chimica] a Homs, un proiettile di origine sovietica dalla Libia, simile a quelli che Assad dovrebbe avere. Vogliono che  vi schieriamo il nostro personale ucraino che dovrebbe parlare russo e farci un video.
Francamente, non credo che sia una buona idea, ma gli importi proposti sono enormi. La tua opinione?
Cordiali saluti,
David”
Circa otto mesi prima che i ribelli siriani diffondessero il video che mostra i civili morti a Ghuta, vi sono prove che l’amministrazione Obama, che collabora con il Qatar e l’azienda militare privata inglese, previde di utilizzare un’arma chimica a Homs e farne un video che mostrasse il coinvolgimento di personale russofono. In termini semplici, Washington, Doha e Londra progettavano un attacco terroristico ‘falsa bandiera’, con armi chimiche ad Homs, accusando le forze di Assad di attraversare la ‘linea rossa’ usando armi chimiche contro i civili. È esattamente il modello utilizzato a Ghuta. L’intelligence occidentale per molto tempo ha suggerito che al-Qaidastava cercando di procurarsi armi di distruzione di massa, comprese armi chimiche. Durante l’occupazione statunitense dell’Iraq, unità di al-Qaida usarono gas cloridrico sui civili. Nel giugno di quest’anno, al-Qaida è stata scoperta dalle autorità irachene produrre gas mostarda e altre armi chimiche, compreso il gas sarin, in due stabilimenti a Baghdad. Le armi sarebbero state usate fuori dall’Iraq. Nel frattempo, i media turchi riferirono che gli affiliati di al-Qaida in Siria del fronte al-Nusra, fossero in possesso di gas sarin per condurre attacchi in Siria e Turchia. A marzo, al-Nusra ha utilizzato gas cloridrico in un attacco contro la popolazione civile in Siria. Al-Qaida ha ottenuto le armi di distruzione di massa, e il loro uso in Siria è tollerato da Barack Obama, dal Primo ministro britannico David Cameron e dal suo portavoce in politica estera Hague, dai quartieri generali dei ribelli siriani di Istanbul, Qatar, Arabia Saudita e Israele.
Dopo che la dubbia relazione sull’utilizzo da parte del governo siriano di armi chimiche è stata pubblicizzata dai mass media occidentali, al-Nusra ha detto che si riservava il diritto di colpire i civili alawiti in Siria. Obama ed i suoi alleati inglesi sono rimasti in silenzio. Il falso attacco chimico siriano è un déjà vu anche per un altro aspetto. Ancora una volta, ritroviamo al-Qaida e i suoi ascari dalla stessa parte di Israele e dei suoi servizi segreti. Vi sono rapporti dei media occidentali secondo cui l’agenzia d’intelligence elettronica israeliana, l’Unità 8200, avrebbe intercettato le comunicazioni dei comandanti governativi siriani ordinare l’attacco con armi chimiche. Nello stesso tempo, i leader ribelli siriani in Turchia chiedevano ad Israele di fare pressione sui Paesi occidentali per attaccare militarmente il governo di Assad. Il coordinamento della propaganda tra Israele e i ribelli siriani sull’incidente di Ghuta è un ragionevole indizio sull’ampia cooperazione globale tra wahhabiti e sionisti in Medio Oriente, dalla Libia e dall’Egitto allo Yemen e al Libano.
La diffusione del video dei ribelli siriani sui bambini siriani morti in presunto attacco chimico del governo, è sospettosamente coincisa con il debutto di al-Jazeera America sui quattro principali sistemi televisivi via cavo degli Stati Uniti. Al-Jazeera, interamente finanziata dall’emiro del Qatar, aderente ai Fratelli musulmani e sostenitore delle forze ribelli siriane, ha somministrato al suo nuovo pubblico statunitense una diretta non-stop sull’attacco chimico, trasmettendo più volte il video dei ribelli. Non è un segreto a chi vadano le simpatie di al-Jazeera nella regione. Nel 2006, Gideon Ezra, l’ex vicecapo del servizio d’intelligence israeliano Shin Bet, sarebbe stato citato daForeign Policy dire, “vorrei che tutti i media arabi siano come al-Jazeera”. Raramente emerge il  pieno accordo tra Israele e al-Qaida o che il coordinamento dei loro sforzi venga alla luce durante un’operazione coperta. L’ultima volta che è successo, non furono i civili siriani ad essere intrappolati nel sanguinoso vortice di un’operazione false flag congiunta wahhabita-israeliana, ma gli statunitensi al lavoro e in viaggio l’11 settembre 2001.
La ripubblicazione è gradita in riferimento alla rivista on-line della Strategic Culture Foundation.
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45992

Un secondo Iraq in Siria?
di Natalja Kovalenko – 26/08/2013

Fonte: italian.ruvr
 
La Russia esorta gli Stati Uniti ad astenersi da ogni pressione militare sulla Siria. In un colloquio telefonico con il segretario di stato Kerry, il ministro degli esteri Lavrov ha ribadito quanto potrebbero essere pericolose, per tutto il Medio Oriente e il Nordafrica, le conseguenze di un intervento, come ci insegna l’esperienza dell’Iraq e della Libia.
Il Pentagono ha messo a punto un piano militare contro la Siria, che scattera’ all’ordine di Obama.
Agli americani potrenno aggiungersi militari britannici. Il premier Cameron non nasconde pero’ che non sara’ possibile ottenere il consenso del Consiglio di sicurezza, in quanto non lo permettera’ la Russia.
Non e’ detto, dice il politologo Leonid Isaev, che in questa situazione l’Occidente si decidera’ ad affrontare un secondo Iraq:

Gli americani allora commisero un errore e furono costretti a riconoscere che non vi erono armi chimiche in Iraq. E’ stato un colpo doloroso per Bush e per l’immagine degli Stati Uniti. A mio avviso, ora si muoveranno con maggior cautela.
Come minimo, gli Stati Uniti dovranno ricevere dagli esperti delle Nazioni Uniti le prove sul ricorso alle armi chimiche nell’attacco del 21 agosto alle porte di Damasco, in cui sarebbero morti, secondo varie fonti, da 300 a 1300 persone.
A dispetto delle aspettative, il governo siriano ha dato il disco verde alla commissione dell’Onu. Ma, secondo la Casa Bianca, l’inchiesta si svolge troppo tardi.
Cosi’, da una parte, aggiunge Leonid Isaev, l’amministrazione americana ha gia’ discreditato la conclusione degli esperti ancora tutta da trarre. Dall’altra, ha fatto capire chiaramente, quale conclusione si aspetta.

Gli americani per operare in tranuillita’ avrebbero bisogno di un consenso unanimo della Commissione Onu per le armi chimiche. Non credo che sara’ facile ottenerlo, perche’, comunque sia, si tratta della commissione piu’ imparziale che esista al mondo.
A suo tempo Obama aveva annunciato che la linea rossa per l’intervento in Siria, sarebbe stata l’uso di armi di distruzione di massa. E subito dopo arrivarono tantissime notizie sull’uso di queste armi, ma senza uno straccio di prova su chi in realta’, le aveva usate, l’esercito o l’opposizione.
Obiettivamente, non sarebbe negli interessi degli Stati Uniti iniziare l’aggressione in Siria. Forse, riuscirebbero a togliere di mezzo Assad, ma non c’e’ nessun leader in grado di prendere il suo posto. Senza un leader il paese precipitera’ nel caos, il che aumentera’ i problemi di Israele.
Per di piu’, per una guerra, ci vogliono i soldi, che ora mancano nel bilancio americano. Nessuno sa, quanto costerebbe la guerra in Siria. Dice l’orientalista Serghej Demidenko:
Vorrei sottolineare che per il 28 agosto e’ in programma un incontro fra i diplomatici russi ed americani impegnati nella preparazione della Conferenza di Ginevra. Fino ad ora, questa riunione non e’ stata annullata. Per cui non si puo’ dire che la questione attaccare o meno, sia gia’ risolta.
Intanto Mosca lancia un monito a Washington per evitare questa avventura. Ogni operazione militare non sancita dalle Nazioni Unite comprometterebbe gli sforzi della comunita’ internazionale e porterebbe inevitabilmente all’escalation di un conflitto che dilagherebbe in tutto il Medio Oriente.
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45993

Siria. Anziano alawita giustiziato dai “ribelli” salafiti

//davi-luciano.myblog.it/media/01/00/3971410576.jpg

di Redazione
Immagine agghiacciante dell’esecuzione da parte dei miliziani salafiti del Fronte al Nusra, di Sheikh Badr Al Ghazal, condannato a morte perchè alawita. Lo sceicco Badr è stato rapito giorni fa dai terroristi nel suo villaggio nella periferia di Latakia, lo riferiscono i media locali.
http://www.ilfarosulmondo.it/wp/?p=23211