Te lo do io l’Egitto

L’intervento di Beppe Grillo sulla situazione egiziana (http://www.beppegrillo.it/2013/08/egitto_massacri_e_democrazia.html ) è la dimostrazione patente dell’incapacità di tale soggetto (e di conseguenza della forza politica di cui è capo) di “filtrare” e rielaborare criticamente le notizie che giungono dal mainstream. Non ci concentriamo sugli strafalcioni (come quello di definire Morsi “Primo Ministro”; era Presidente della Repubblica), né sulle prese di posizione più discutibili, ma che rimangono nel campo delle opinioni (come quella per cui i militari egiziani dovrebbero essere deferiti immediatamente ad un tribunale internazionale; richiesta mai avanzata su quel blog nei confronti di Bashar Assad, responsabile del genocidio siriano).

 Quel che si contesta è, appunto, l’incapacità di valutare criticamente le notizie. Beppe Grillo legge il mondo attraverso schemi concettuali rigidi e stantii. C’è un golpe in un paese del terzo mondo? Allora il golpista è per forza un Pinochet, ci sono dietro gli USA, la comunità internazionale tace e ignora il crimine che si sta consumando. Eppure il golpe egiziano, in sé, non ha prodotto nessuna vittima: i capi dei fratelli musulmani sono vivi e vegeti; nessuno ha torto un capello al preteso Allende, cioé Mohammed Morsi; la repressione è cominciata soltanto dopo che le milizie dei Fratelli Musulmani hanno attaccato, armi in pugno, le postazioni dell’esercito. Gli USA, che avevano puntato tutto sul governo dei Fratelli, sono rimasti spiazzati dal golpe, e ora meditano di eliminare il programma di aiuti all’esercito egiziano. Quasi tutti i governi del mondo condannano a gran voce la violenza dei militari, dall’Iran al Qatar alla Turchia fino alla Unione Europea (http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/16/egitto-oltre-630-morti-polizia-puo-sparare-sui-manifestanti-moschea-come-obitorio/685412/ ) (un bel parterre, non c’è che dire).

 Il post accetta in toto la narrazione dei media occidentali, per cui i militari egiziani hanno fatto strage di civili innocenti. Ma l’esercito egiziano non ha colpito solo pacifici e inermi dimostranti, come è avvenuto in Siria due anni fa; è intervenuto su miliziani armati, i quali avevano occupato un intero quartiere del Cairo, terrorizzandone gli abitanti, rapendo e seviziando in apposite camere di tortura i loro oppositori, e di lì sparando su tutto quello che si muoveva. I “pacifici dimostranti” hanno attaccato la Biblioteca di Alessandria, incendiato il ministero delle Finanze, devastato la facoltà di Ingegneria dellìuniversità del Cairo. I Fratelli hanno assaltato stazioni di polizia, linciandone gli occupanti, hanno assaltato diverse chiese copte spesso incendiandole, con danni culturali notevoli, hanno disperso le manifestazioni dei sostenitori del governo a colpi di bastone e machete. Certo, la reazione dell’esercito è stata spaventosa, ma gli unici a rallegrarsi del numero dei morti sono proprio i capi dei Fratelli Musulmani, che adesso hanno dei martiri da sventolare di fronte alla telecamere dei media di tutto il mondo.

 Si dice spesso che Morsi è stato eletto democraticamente. Ci si scorda di dire che un Presidente eletto con il 25% dei voti ha interpretato il suo ruolo come accentratore di tutti i poteri costituzionali; che ha emanato decreti che lo trasformavano in un soggetto legibus solutus; che il golpe è avvenuto al seguito di manifestazioni molto più grandi di quelle che hanno rovesciato Mubarak; che altri quattro anni di Morsi averebbero distrutto l’Egitto.

 Tutto questo Beppe Grillo non lo vede, e forse non può vederlo, intrappolato nella retorica populista che vede dappertutto, e solamente, masse in rivolta contro poteri dispotici. I Fratelli hanno vinto le elezioni e sono stati rovesciati da un golpe; tanto basta a Grillo. Non importa che quella organizzazione abbia di fatto dichiarato guerra all’Egitto, che non si arrenderà finché i suoi referenti internazionali non le avranno restituito il potere, che se l’esercito non riuscirà a prevalere l’unica prospettiva è il baratro della guerra civile. Anzi, forse in quest’ultimo caso Grillo si accorgerà di quanto è avvenuto: ondate migratorie di egiziani disperati si abbatteranno sulle nostre coste, i movimenti xenofobi denunceranno l’invasione, e il capo del M5S sarà alla loro testa.

 C.M.

Fonte: http://il-main-stream.blogspot.it

Link: http://il-main-stream.blogspot.it/2013/08/te-lo-do-io-legitto.html

127.08.2013

Te lo do io l’Egittoultima modifica: 2013-08-19T08:38:00+02:00da davi-luciano
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