AMAZON.COM CREA 5.000 POSTI DI LAVORO E NE DISTRUGGE 25.000

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Un articolo argomentato, anche se di parte, ci spiega la nostra impotenza contro la frenesia dell’efficienza a tutti i costi, malgrado qualche piccolo inevitabile “fastidio” che dovrà sopportare chi ha perso o perderà il posto di lavoro nall’attesa di un nuovo “gattopardesco equilibrio economico” (NdT)

L’enigma del lavoro tecnologico

Nelle ultime settimane c’è stato molto fermento di quei media che si occupano di affari e tecnologia per un bel mercatone aperto recentemente in Tennessee. Si tratta di un centro di distribuzione, che è stato inaugurato a suon di grancassa e invitando anche un paio di politici amici. Non è un semplice nuovo Grande Magazzino di Macy’s o di qualche altro grande Shopping Centre ma è l’ultimo di una serie di nuovi punti vendita aperti grazie alla tecnologia del gigante della vendita al dettaglio Amazon.com.
Con questa attività hanno promesso di creare 5.000 nuovi posti di lavoro.

Tra i politici che hanno fatto un salto in Tennessee per parlare davanti alle telecamere c’è stato anche il Presidente Barack Obama, che ha tenuto un discorso entusiasmante non solo per l’importanza che possono avere i 5.000 posti di lavoro promessi con questo nuovo impianto (oltre a altre 2.000 posizioni collaterali che si offriranno nel resto del paese per il servizio alla clientela ), ma anche per la “necessità” di aumentare le tasse e le entrate fiscali su questo tipo di imprese, per far si che con queste tasse si possa finanziare la creazione di altri posti di lavoro, particolarmente nelle “infrastrutture per l’nergia verde e il gas naturale”.

Questo discorso, inaspettatamente politico, tenuto durante una conferenza stampa promossa da Amazon.com per pubblicizzare la propria capacità di creare posti di lavoro ha sollevato comprensibili reazioni da parte di qualche scettico.
Sorprendentemente però quello che si è sentito sui media in questi ultimi giorni non è la rabbia per l’aumento dell’aliquota fiscale, anticipato da Obama, ma per il fatto che Amazon potrebbe creare meno posti di lavoro di quelli che sta promettendo e per la possibilità che alla fine si distruggeranno più posti di lavoro di quanti se ne potranno creare veramente.

Per questa conferenza stampa l’ufficio relazioni pubbliche di Amazon si era preparato a rispondere alle prevedibili critiche dei media sulla qualità del lavoro offerto che dovrebbe generare salari a livello dei lavori più umili.
La loro replica? Questi nuovi posti di lavoro saranno pagati in media il 30% in più di quello che si applica nel commercio al dettaglio. Questa è, senza dubbio, una buona cosa per il lavoratore, che verrebbe pagato di più per il proprio lavoro, senza richiedere altre specializzazioni.

Ma come fa Amazon, che vende tutto a prezzi “low cost” a permettersi di aumentare i salari ? Punta tutto sulla sua efficienza. Confrontiamo Amazon con un altro gigante delle vendite al dettaglio, che non arriva allo stesso livello di vendite, ma che vende sempre a “prezzi bassi”. Prendiamo un’azienda come TJX (proprietaria di TJ Maxx, Marshall, e Merci).
L’anno scorso, Amazon ha fatturato al dettaglio oltre $ 60 miliardi a livello mondiale ( 47 miliardi di dollari nel 2011); TJX ha incassato la metà, circa 26 miliardi di dollari a livello globale (23 miliardi di dollari nel 2011).

Benché si possano trovare molte somiglianze tra le due società, le differenze non potrebbero essere più grandi, e queste differenze hanno profonde ripercussioni sia sugli investitori che sul futuro della nostra economia.

Da un lato, ci sono aziende come TJX- definiamole “distributori- rivenditori”- che per vendere devono gestire qualche migliaio di negozi e tanti dipendenti per tenerli aperti per 10- 12, o anche 24, ore al giorno. Questo significa dover pagare venditori, controllori, security, servizio alla clientela, magazzinieri, luci scintillanti, pubblicità ammiccanti e tutte le altre amenità comuni agli shopping centre che puntano sulla qualità nella vendita al dettaglio.

Anche aziende come Amazon sono “distributori- rivenditori”, naturalmente, come abbiamo visto recentemente in Tennessee. Ma oltre a questi impianti non hanno altre strutture. Amazon può operare con una struttura di gran lunga differente da quella della sua concorrenza, con niente altro che scaffali poggiati su pavimenti di cemento, che bastano per servire i loro clienti senza bisogno di tanti punti vendita e senza bisogno di tanta forza lavoro, di cui invece vivono i loro concorrenti. Su quasi tutti i fronti, l’azienda è più efficiente rispetto.
Ma vediamo in particolare due delle maggiori spese che deve affrontare qualsiasi azienda di vendita al dettaglio: infrastrutture e personale.

Incassi & Punti vendita

Lo scorso anno TJX aveva 3.055 punti vendita, ed è stato uno dei migliori rivenditori di vestiti e prodotti per la casa degli Stati Uniti. Ogni suo negozio ha incassato in media 8,5 milioni di dollari. Poi ci sono anche ipermercati come Best Buy, che hanno incassato 25 milioni di dollari ogni negozio nel 2011, ma questa è una eccezione , perché altri rivenditori di prodotti per la casa sono su volumi comparabili (come Sears, che ha locali molto più grandi e incassa 9,5 milioni per punto vendita, o Gap, che ha locali più piccoli nei centri commerciali e incassa solo 5 milioni di dollari per punto vendita) .

Amazon non ha una distribuzione dettagliata, ovviamente, ha solo “centri di rifornimento,” proprio come quello nuovo in Tennessee, quello che ha visitato il POTUS . Ha qualche dozzina di questi centri sparsi in tutto il mondo, 37 sono negli USA, 2 in Canada, e un’altra dozzina in Europa:

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Certo, non basta calcolare solo quanti sono i “Centri di rifornimento”, perché Amazon.com gestisce il servizio clienti in locazioni separate, mentre altri rivenditori come TJX , normalmente lo gestiscono direttamente nello stesso punto vendita (anche se poi fanno vendite on-line, ma questa costituiscono solo una piccola parte del loro fatturato ). In tutto, incluso anche l’ultimo centro Amazon appena aperto, non si arriva nemmeno a100 centri vendita al dettaglio operativi in tutto il mondo.

Se facciamo due conti per approssimazione vediamo che ogni punto vendita di Amazon, l’anno passato, ha incassato 660 milioni di dollari , cioè circa 80 volte più di quello che ha incassato un punto vendita di TJX.

Oltre all’enorme quantità di dollari che incassa per ogni metro quadrato dei suoi magazzini, Amazon può continuare a fare soldi stringendo accordi con trasportatori e aziende di logistica per conquistare altri mercati, senza bisogno di affittare locali o pagare commissioni per la vendita . Questo significa che l’azienda non solo utilizza al meglio ogni suo metro quadrato, ma può anche spingersi a lavorare in aree dove gode di minori imposte, o in aree depresse dove i costi sono minori (e spesso i due fattori si sommano). Il potere negoziale e l’economia di scala di Amazon sono entrambi significativamente superiori a quello che possono raggiungere i suoi concorrenti diretti che inoltre devono sostenera la spera di mantenere aperti molte migliaia di punti vendita.

Impiego del Personale

Naturalmente, più si incassa per ogni punto vendita meno incidono i costi del personale e le spese fisse come energia elettrica e tasse di proprietà, ma la massima efficienza si può ottenere solo se la manodopera è utilizzata intensivamente. Anche in questo caso, le differenze con Amazon sono ampiamente evidenti.

TJX Companies Inc. ha circa 179.000 dipendenti che, come in qualsiasi altra impresa, sono un mix di lavoratori a tempo pieno, a tempo parziale e stagionali.

Come in tutto il settore, anche per Amazon.con la domanda ha dei cicli. Quando, durante la conferenza stampa in Tennessee, qualcuno ha domandato quanti dei 5000 nuovi posti di lavoro promessi sarebbero stati part-time, si è subito cambiato argomento, riprendendo il tema della retribuzione più alta degli altri ma alla fine il portavoce ha detto che un buon numero delle posizioni di lavoro saranno a tempo pieno, per tutto l’anno.

(Comunque Amazon può fare molta più efficienza sul personale di quanto possa fare la maggior parte dei commercianti durante l’alta stagione, grazie al tempo di impiego reale che può gestire con una operatività sulle 24 ore, che permette di chiedere prestazioni in straordinario con un breve preavviso. Cosa ben più difficile per i rivenditori che gestiscono negozi tradizionali, perché far lavorare anche di notte personale di vendita in negozio, non aiuterebbe a vendere molto di più. Quindi è ragionevole supporre che Amazon assumerà più personale stagionale rispetto alla maggior parte di altri rivenditori e punterà sugli straordinare, quando serviranno.)

Amazon è riuscita a raggiungere il suo livello attuale, con quasi 89.000 dipendenti, quasi esattamente la metà della forza lavoro di TJX. Se dovesse aumentare le sue entrate di un altro 50% Amazon diventerebbe circa cinque volte più efficiente di TJX, calcolando il livello che raggiungerebbero le vendite al dettaglio per ogni singolo dipendente.

Amazon può arrivarci facilmente perché il numero di clienti che possono essere serviti da ogni suo impiegato è molto più alto rispetto a quanto fa un normale punto vendita al dettaglio soprattutto nei negozi più piccoli, che sono molto usati da TJX . Lo stesso vale per tutte le altre attività dell’impresa: un ragazzo che lavora nell’IT di notte può evadere molte di richieste in attesa, ma una donna delle pulizie non può pulire i pavimenti di due sedi differenti. E non ci sono solo questi aspetti che rendono sbilanciato il confronto.

C’è efficienza e efficienza ….. ma Amazon vince sempre . TJX non è stato preso come un esempio a caso – ci sono molti altri rivenditori con margini operativi ben peggiori di quelli di TJX – ma il nostro obiettivo non vuole solo confrontare cifre ma mostrare che il sistema di Amazon si eleva di almeno una spanna sopra quasi tutti gli altri rivenditori per efficienza.
Anche quando si paragona con concorrenti più grandi, che possono produrre una miglior economia di scala in questo settore, come ad esempio il megastore Walmart, i cui 470 miliardi di dollari di fatturato non portano a un miglior rapporto fatturato/dipendente:

……………………….Wal-Mart……..CVS Caremark…..Target……….Amazon.com………TJX Grp.
…………………….(NYSE:WMT)…. (NYSE:CVS)……(NYSE:TGT)………..(Nasdaq-:AMZN)….(NYSE:TJX)
Dipendenti………2.200.000……….241.500……….. .361.000…………88.400…………….. 179.000
Rev.xMILIARDI    …… 470………….. 123…………………..73……………..67…………………… 26

Rev. x Dipendente….$214………….$510………………..$203…………….$756…………$147
x Milioni

Come risulta chiaro, il fatturato/dipendente di Amazon supera tutta la concorrenza. L’unica azienda che si avvicina è la CVS, ma, malgrado tutti pensino che questa società sia solo un rivenditore, la stragrande maggioranza dei ricavi attualmente deriva dalla vendita di assicurazione, quindi questa è un impresa parzialmente fuori categoria. Anche così, comunque non si avvicina di molto ad Amazon in termini di efficienza dei ricavi. CVS dovrebbe ancora aumentare le vendite di oltre il 50%, senza assumere nessun altro impiegato per competere alla pari.

Walmart ? Per provare ad avvicinarsi al rapporto fatturato/dipendente di Amazon dovrebbe licenziare più dei due terzi dei suoi dipendenti oppure triplicare le vendite di ogni suo punto vendita!

L’efficienza del revenue di Amazon è notevole rispetto a qualsiasi standard e questo è uno dei motivi per cui malgrado un lungo periodo di performance a bassi utili, la società è sempre rimasta ben posizionata nel mercato ed ha sempre avuto una valutazione migliore dei propri concorrenti. Il mercato vede Amazon per quello che è, una società di tecnologia con effetto leva che può far aumentare i ricavi enormemente. Non è più un rivenditore tradizionale.

Ma questo significa anche che per vendere qualsiasi stupidaggine Amazon paga solo un quarto delle persone di cui hanno bisogno Wal-Mart o altre società … o un quinto di quelle impiegate da TJX.

E il Progetto Lavoro del Presidente?

Questo vuol dire che Barack Obama ha ragione? Che il Governo deve intervenire e tassare le aziende più efficienti, e spendere quei soldi per costruire parchi solari, turbine eoliche e infrastrutture stradali? Dopo tutto, non è possibile distribuire efficientemente decine di milioni di pacchetti se le strade sono intasate e i ponti si stanno sgretolando.

A prima vista, sarebbe facile saltare a questa conclusione che è poi quella che ho sentito da parecchi commentatori che parlano alla radio quando vado al lavoro, come su Bloomberg Radio, quella che ascolto sempre la mattina.
E sì, in un certo senso, per ogni posto di lavoro che “crea Amazon “, si perdono quattro posti di lavoro che offrirebbero società come TJX.

Ma non è così semplice. In primo luogo, una qualsiasi efficienza deriva da una inefficienza in un altro punto. La relativa competitività di due modelli di business è guidata dal peso economico di elementi che sono contrapposti, è una equazione che cambia nel tempo. Per esempio, anni fa Clayton Christensen eloquentemente sottolineò – nel suo libro The Innovator’s Dilemma – che le normali ruspe e scavatori idrauliche che infestano ogni cantiere nel mondo, una volta erano considerate molto inferiori per rendimento a quelle a trazione manuale usate fino ad allora. Negli spazi piccoli, non potevano e non possono scavare un fossato stretto. Ma queste limitazioni hanno avuto poca importanza. Hanno vinto e hanno conquistato il mercato per le loro piccole dimensioni, la facile manutenzione e la maggior sicurezza. Il peso delle loro inefficienze era semplicemente minore del valore del miglioramento apportato.

E’ più o meno la stessa cosa se discutiamo dell’efficienza di Amazon e di quella di TJX, bisogna stare attenti a non sottovalutare anche le inefficienze. Per esempio, in un negozio come TJ-Maxx, un camion carico di merce può rifornire un magazzino per quello che si vende in varie settimane. Per consegnare gli ordini di qualche decina di clienti invece Amazon fa decine di pacchetti e li spedisce con tanti sistemi logistici differenti e si serve di decine di camion diversi.

TJX gode dei vantaggi di tutto lo sterco di dinosauro bruciato dai suoi clienti che vengono a comprare la merce nei suoi negozi e poi se la portano a casa loro stessi, mentre Amazon, d’altra parte, evita ai suoi clienti di fare tutti quei chilometri inutili, ma li assorbe dentro il proprio modello di business. In questo senso possiamo dire che : Amazon è incredibilmente inefficiente.

Quello che Amazon non spende in assunzioni dirette di dipendenti lo deve esternalizzare ad altre aziende e la somma di queste spese è enorme.

In realtà, la società è così brava a spendere il margine lordo che ottiene da ogni suo dipendente, che di solito riesce a spenderlo tutto. Basta guardare questo grafico che mostra il reddito lordo di Amazon e i profitti degli ultimi cinque anni …

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Qualcuno potrebbe dover strizzare gli occhi per riuscire a trovare le colonnine rosse che indicano i profitti. La differenza tra questi due gruppi di colonnine colorate è quello che spende Amazon, oltre ai salari per i suoi 89.000 dipendenti e tutte le altre operazioni e di marketing. E’ un grosso flusso di dollari che scorrono nell’economia, sia pagando gli autisti che i piloti della FedEx, o i programmatori in outsourcing, o gli accordi commerciali, o l’acquisto di inventari capaci di mantenere aggiornata la sua incredibile scelta di merci ecc.. E ogni attività che compra crea una serie di posti di lavoro ed una serie di imposte che alla fine generano quel flusso di denaro che permette al governo di finanziare tutte le sue attività, dalla costruzione di recinzioni per tenere fuori i messicani, al personale di polizia tributaria.

Ma questo accadrebbe anche se la società avesse utili più alti, certo che chi ha investito i suoi soldi in questo business sarebbe contento e più incline a investire e spendere di più. Più alta è la redditività relativa, più sono i soldi che si vedono, più alta è la probabilità di vederli trasformare in altre spese.

Qualsiasi azienda la cui tecnologia fa migliorare la sua efficienza tende a ridurre l’occupazione nel suo settore occupazionale. Si crea un break, ma questo non significa necessariamente che quei posti di lavoro siano persi del tutto.

Verrà un tempo in cui la massima efficienza dell’automazione, dell’aggregazione, della logistica, e di altre tecniche intaccherà in maniera significativa e pesante la domanda di lavoro – l’abbiamo già visto nel lavoro manuale di bassa qualificazione – ora lo vediamo prendere piede nelle vendite al dettaglio. Ma questo non deve essere inteso come la fine dell’economia o di una economia senza posti di lavoro. Invece, l’efficienza fluisce verso l’esterno per creare nuove opportunità che accompagnano nuove attività e nuovi investitori.

L’efficienza del prodotto crea maggior domanda per servizi di altre imprese. Quello che non è prodotto in casa si produce usando reti di fornitori-con-servizi-appaltati da chi vende o da chi compra. Inoltre, l’efficienza del profitto crea maggior reddito per gli investitori, che possono reinvestire in altre nuove imprese. Basta guardare ai capitale di rischio della Silicon Valley per vedere che tanti anni di guadagni e utili sugli investimenti sono tornati nuovamente a essere investiti nei mercati per miliardi di dollari l’anno. Investendo in società che si occupano di reinventare ogni settore dell’economia, dai giochi, alla creazione di nuovi sistemi di supporto, alle biotecnologie, a ridisegnare processi lavorativi attraverso la tecnologia.

Il maggior rischio per la nostra economia e per l’occupazione non è l’innovazione, che accelera il flusso di capitali ma tutti i cavilli che bloccano la ricerca e compromettono la capacità delle imprese di innovare. E’ il rischio che ostacola il flusso di capitali, è il rischio che limita la disponibilità dei prestiti, che blocca e non fa investire denaro alla gente o alle società, o che genera paura e diffidenza con chi lavora nel commercio.

I timori dei fallimenti bancari nel 2008 hanno dimostrato quanto sia grave questo rischio. E mentre la reazione a breve termine, che ha fatto contrarre la liquidità nei mercati finanziari, può essere sembrata una mossa intelligente, vista in retrospettiva, nel lungo termine la mancanza di reali provvedimenti presi dai governi contro quelle aperte attività criminali, sta deteriorando definitivamente il futuro dell’economia. La fiducia nel governo, nei banchieri, e nella moneta continuano ad essere ai minimi di sempre, tutti fattori che possono solo rallentare la ripresa della crescita economica.

Se Barack Obama e i suoi vogliono far aumentare le entrate fiscali, dovrebbero fare marcia indietro sulle nuove tasse e concentrarsi invece su come limitare le norme che impediscono la circolazione dei capitali. Dovrebbero creare fiducia nell’economia, non solo sostenendo i mercati azionari, ma vigilando con giustizia e attenzione sul valore reale dei nostri soldi e sulla sicurezza dei risparmiatori.

Aziende come Amazon per fortuna continuano a investire e crescere nonostante tutti i regolamenti operativi (come la deregolamentazione bancaria degli ultimi 20 anni, tanto drastica come non è avvenuto in nessun altro settore) e l’immunità costante garantita dalla politica a tutta la casta bancaria. Con i suoi investimenti, le sue innovazioni Amazon sta rendendo la vita migliore a molta gente, anche se tutti i cambiamenti lavorali nell’industria saranno dolorosi per molta altra gente, ma con il tempo l’economia si regolarizzerà, come ha sempre fatto, e altre opportunità di lavoro riempiranno i vuoti che si sono creati.

Ma Amazon non è l’unica azienda al dettaglio ad alta efficienza, anche la , Costco, un mostro tra gli iper-mercati genera oltre 975 mila dollari di fatturato per dipendente.
Sì, sembra che anche Amazon abbia ancora qualcosa da imparare.

L’innovazione in definitiva porta benefici alle aziende, quindi dobbiamo stare attenti a non ostacolarla solo per paura di un futuro sconosciuto.

Mentre il lavoro che può creare la tecnologia rappresenta un enigma per i politici, le aziende come Amazon continueranno ad accrescere le loro quote di mercato e a fare lauti guadagni per i loro investitori. Se ancora non avete investito in questo campo, consiglio un abbonamento prova, senza impegno per … omissis…. per avere tutta la consulenza su come fare investimenti concreti e proficui che il nostro team tecnologico vi può offrire. Per saperne di più e iniziare subito.

Alex Daley, Chief Technology Investment Strategist Fonte: www.zerohedge.com
Link: www.zerohedge.com/news/2013-08-02/guest-post-amazoncom-creates-5000-jobs-destroys-25000-process
9.08.2013

Traduzione per www.ComeDonChisciotte.org a cura di Bosque Primario
http://www.comedonchisciotte.org/site//modules.php?name=News&file=print&sid=12191

AMAZON.COM CREA 5.000 POSTI DI LAVORO E NE DISTRUGGE 25.000ultima modifica: 2013-08-17T13:46:50+02:00da davi-luciano
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