IL NOSTRO UOMO A MOSCA

DI PEPE ESCOBAR – atimes.com

Ma che deve fare quest’amministrazione di Obama “tanto delusa”, con il suo complesso Panopticon Orwelliano e con il suo Congresso tanto screditato?
Deve mandare i marines a sequestrarlo o deve ordinare di ammazzarlo – muovendosi a Mosca come in una Abbottabad 2.0?
Deve mandargli un Drone? Deve fargli avvelenare il caffé? Deve cospargere la sua casa nuova con uranio impoverito?
O deve dichiarare tutta la Russia No-Fly Zone ?

Edward Snowden, con il suo nuovo status giuridico in Russia non può essere semplicemente sottoposto a linciaggio come stanno facendo con Bradley Manning. Legalmente, Washington ormai è impotente come è impotente una qualsiasi ragazza di una tribù pashtun quando vede arrivare sulla sua casa un missile Hellfire.
Eppure il POTUS (Presidente degli Stati Uniti) che è tanto fiero del suo pedigree su diritto costituzionale – quello con cui ha appena calpestato più volte la Costituzione degli Stati Uniti e non parliamo del rispetto delle norme di diritto internazionale – sembra non aver capito il messaggio.

Barack Obama si è spolmonato per dire al Presidente russo Vladimir Putin di consegnargli Snowden “ai sensi del diritto internazionale”e Putin ha risposto più volte che non l’avrebbe fatto.

Obama gli ha perfino telefonato, a Putin. Niente. Washington allora ha costretto i suoi fedeli barboncini europei a dirottare l’aereo del Presidente boliviano Evo Morales . Peggio. Mosca ha continuato a rispettare alla lettera quello che prevede la legge russa e, alla fine, ha anche concesso l’asilo temporaneo a Snowden.

Con la saga di Edward Snowden tutta la dottrina della Dominazione Assoluta del Pentagono della Spectrum sembra essere diventata una Idra a nove teste. Non solo per l’umiliazione che ha dovuto subire tutto il suo apparato di sicurezza statale, ma anche perché è caduto il mito del dominio assoluto della Spectrum del POTUS.

Obama si è rivelato ancora una volta politico mediocre e negoziatore incompetente.
Putin se lo è sgranocchiato come una pannocchia arrostita. Certo Glenn Greenwald lo metterà in croce, con le migliaia di file già rivelati, perché è lui che ha le chiavi della cassa del tesoro digitale di Snowden. E intanto Snowden ha preso un taxi e ha lasciato l’aeroporto – come voleva lui.

Siamo riusciti a catturare cinquanta sfumature di grigio in questa affascinante discussione sul blog di Yves Smith – è una cosa che è impossibile vedere su qualsiasi media ufficiale occidentale. Tutto quello che si può ancora fare il POTUS, è boicottare, forse, l’ incontro bilaterale con Putin del mese prossimo, dopo il vertice del G20 a St Petersburg. Patetico non ha nemmeno cercato di spiegare bene perché.

I did it my way
Ma ecco delle buone idee per scrivere un romanzo : Snowden ha passato la maggior parte del suo tempo nella sala transiti dell’aeroporto di Mosca a leggere “Delitto e castigo” di Dostoevskij, una raccolta di racconti di Cechov, la storia della Russia nel 19° secolo di Nikolai Karamzin – e a studiare l’alfabeto cirillico.

Poi quando si sono risolte le cose, ha preso un taxi e ha lasciato Sheremetyevo, insieme a Sarah Harrison di WikiLeaks. Sarà andato in un posto sicuro, di quelli dove la CIA di Mosca non riuscirà a trovarlo …. anche se il suo avvocato ha detto che avrebbe potuto scegliere residenza e forma di protezione. Suo padre Lon dovrebbe andarlo a trovare presto e anche la sua fidanzata Lindsay Mills, quella che si è descritta come una ” super campionessa di ballo” , potrebbe ricicciare presto.

Deve proprio aver goduto ad essere riuscito a chiudere quello snervante gioco di attesa ed aver avuto l’ultima parola – come ha scritto nella sua ultima dichiarazione pubblicata da Wikileaks: “Nelle ultime otto settimane abbiamo visto che l’amministrazione Obama non ha manifestato nessun rispetto per il diritto internazionale e per quello nazionale, ma in alla fine è stata la legge a vincere. Ringrazio la Federazione russa per avermi concesso asilo politico, in conformità con le sue leggi e nel rispetto degli obblighi internazionali “.

Snowden è legalmente autorizzato a lavorare – e ha già ricevuto una proposta di lavoro, dal fondatore di Vkontakte (il Facebook della Russia), Pavel Durov, che gli ha offerto un posto nella sua squadra di sicurezza all-star”. Entro il 2018 avrà diritto a chiedere la cittadinanza russa. Ha promesso a Putin che non fornirà nessuna ” informazione che possa ledere gli Stati Uniti” – e questa è la condizione chiave perché la richiesta di asilo potesse essere accolta. Ma poi lui non ne ha nemmeno bisogno, dato che ha già consegnato tutto a Greenwald fin dai primi giorni inebrianti passati a Hong Kong. Che deve fare Washington ? Mandare i suoi uomini nell’appartamento di Greenwald a Rio e lasciarlo come dopo un addio al celibato ?

Il momento non poteva essere più teatrale. Snowden è finalmente arrivato in Russia subito dopo che Greenwald ha raccontato i dettagli di XKeyscore [1] – sottolineando, ancora una volta, che tutta l’opinione pubblica USA, tutti i media USA e tutti gli inetti del Congresso USA non avevano nemmeno la più pallida idea di quella che era la vera portata del sistema di ricerca dati messa in opera dalla NSA. Non c’era stato nessuno che aveva preso in considerazione l’opportunità di verificare se “le implicazioni dei controlli della NSA fossero costituzionali” ?

Ci deve essere una anomalia seria nel coefficiente intellettivo comune a tutte queste persone. Tutta l’amministrazione Obama, così come il Panopticon complesso orwelliano sono sotto shock, semplicemente perché non possono più tenere sotto controllo migliaia di dati. La nostra rubrica è tra quelli che sospettano che la NSA non abbia ancora nessuna idea di quello che Snowden, come amministratore di sistema, sia riuscito a scaricare (soprattutto perché qualcuno con le sue stesse capacità potrebbe aver facilmente eliminato tutte le tracce di accesso). Anche i capi della NSA – il Generale Keith Alexander –hanno ammesso, tra le righe, che “nessuna agenzia” conosce bene tutto quello che Snowden ha tirato fuori. Potrebbe aver lasciato qualche bug, o aver infettato il sistema con un virus. Forse il vero divertimento non è ancora iniziato.

Guarda il POTUS sembra un’anatra zoppa

Se si vuol dare credito a voci che arrivano da certe latitudini ciniche, come il Sud America, dove ci si è divertiti per tanti anni , si sente dire che “i gringo spiano sempre tutto quello che facciamo”, Internet, dopo tutto, in origine era un programma militare americano. Il professor John Naughton della Open University in Gran Bretagna fa ancora un passo avanti, [2] e dice che “i giorni di Internet come rete veramente globale sono ormai contati.” Quello che ci aspetta è una balcanizzazione – si creeranno delle sottoreti geografiche governate dagli Stati Uniti, dalla Cina, dalla Russia, dall’Iran, ecc

Naughton sottolinea anche che gli altri paesi occidentali, quelli che rientrano sotto-la sfera degli Stati Uniti, hanno perso la legittimità di governare Internet a casa loro. E poi per finire, la “ libertà in Internet non è all’ordine del giorno”-come ripete a pappagallo l’amministrazione Obama-. Questa ossessione da Grande Fratello nel guardare, monitorare, controllare, decodificare praticamente tutte le operazionidigitali sta portando a fare delle stupidaggini monumentali come nel caso delle ricerche fatte su Google che hanno attratto gli agenti del governo USA tanto da farli arrivare a casa di una persona qualsiasi, come si capisce chiaramente da questa storia .

E questo Paradiso della Paranoia non è nemmeno servito a Washington per evitarsi di prendere grandi calci in culo sia in Afghanistan che in Iraq, e poi forse non è servito a prevedere la crisi finanziaria del 2008. Oppure no, forse qualcuno l’aveva previsto, e le élite, quelle che hanno in mano tutta quella enorme massa di informazioni privilegiate, ne hanno regalmente approfittato.

Per il momento, c’è solo un complesso Panopticon-orwelliano che continuerà a esercitare i suoi poteri incontrollati; c’è una popolazione afasica, c’è un tranquillo uomo che si confonde in mezzo alla folla di Mosca, e c’è un POTUS giallo di rabbia. Stiamo attenti però, potrebbe essere tentato di sguinzagliare il suo cane (da guerra).

Pepe Escobar è autore di Globalistan: How the Globalized World is Dissolving into Liquid War (Nimble Books, 2007) e Red Zone Blues: a snapshot of Baghdad during the surge. Il suo ultimo libro è Obama does Globalistan (Nimble Books, 2009).

Fonte: www.atimes.com

Link: http://www.atimes.com/atimes/World/WOR-01 02.08.2013

Traduzione per www.ComeDonChisciotte.org a cura di BOSQUE PRIMARIO

Note:

1.    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12144 CON XKEYSCORE LA NSA PUO’ SAPERE QUASI TUTTO The Guardian, 31 luglio, 2013

2.     www.theguardian.com/technology/2013/jul/28/edward-snowden-death-of-internet The Observer, July 28, 2013

IL NOSTRO UOMO A MOSCAultima modifica: 2013-08-13T12:21:00+02:00da davi-luciano
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