Dittatura UE in marcia

27 aprile 2013 

Autore Nicoletta Forcheri 

Articolo tratto dall’Agence Europe (www.agenceurope.com ), organo di stampa delle istituzioni europee, e tradotto in italiano, circa il caso dell’Ungheria che ha votato norme di sovranità del paese.

(AE) DEMOCRAZIA: nessun meccanismo apposito senza modifica del Trattato (Reding)

Bruxelles, 22/04/2013 (Agence Europe) – Come reagire rapidamente alle derive “antidemocratiche” di uno Stato membro senza dovere ricorrere alle procedure di infrazione, o nel peggiore dei casi, all’arma pesante dell’articolo 7 del Trattato che comporta la sospensione dei diritti di voto al Consiglio? E’ su questo proposito che si sono riuniti lunedì mattina a Lussemburgo i ministri degli Esteri su domanda dei ministri tedesco,  danese, olandese e finlandese che in una lettera dell’8 marzo avevano espresso le loro preoccupazioni circa le constatazioni fatte su alcuni paesi membri, in Ungheria per citarne uno, e avevano chiesto alla Commissione di elaborare un meccanismo intermedio. Lunedì i ministri hanno tenuto un primo scambio di vedute su questa “lettera dei Quattro” ma si sono accordati di ritrovarsi attorno a una relazione della Reding sull’applicazione della Carta dei diritti fondamentali, che dovrebbe presentare intorno all’8 maggio. Sul principio naturalmente “tutti hanno offerto l’appoggio a questa lettera”, riferisce una fonte tranne forse Malta e la Repubblica ceca, quest’ultimo paese si è in particolare preoccupato di un controllo eccessivo sulla vita dei paesi e dei sospetti che potrebbero far sorge questi controlli. Il Regno Unito ha anche esortato a certa cautela nelle critiche che potrebbero sortire l’effetto di favorire i voti estremisti. Ma nell’insieme, “l’accettazione è stata unanime”.

Anche l’Ungheria e la Romania, presi implicitamente di mira, hanno preso la parola per sostenere i principi del meccanismo, l’Ungheria ribadendo persino fino a che punto i diritti fondamentali siano importanti, secondo un’altra fonte.

Nei fatti tuttavia le cose sono un po’ più complesse, ha glossato la Reding, ponendo l’accento più sul medio termine che sul breve e scorgendo difficilmente come detto meccanismo possa essere possibile attualmente senza modifiche del Trattato; comporterebbe in particolare una consultazione dei parlamenti nazionali e accorderebbe un ruolo nuovo alla Commissione. E “non dobbiamo creare nuove norme per un caso particolare” ha notato la Reding. Posizione ritenuta un “po’ tiepida” e “poco sorprendente”, secondo una fonte mentre vari ministri si aspettavano lunedì una “azione rapida” e “proposte concrete, invece di una relazione”. (SP/CG)

Dittatura UE in marciaultima modifica: 2013-04-29T08:14:00+02:00da davi-luciano
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