Un chip come metodo alternativo alla vivisezione

By Edoardo Capuano – Posted on 27 aprile 2013

Il dispositivo realizzato in Olanda darà la possibilità ai ricercatori di studiare gli effetti e l’efficacia dei farmaci senza ricorrere ai test sugli animali

La Mimetas con sede a Leiden, è stata fondata nel 2011 dal ricercatore dell’Università di Leiden Paul Vulto, dal Preside della Facoltà di Scienze della medesima università, Thomas Hankemeier e dal fondatore e proprietario della Kopla High Tech Communication, Jos Joore.

La loro è una società specializzata nello studio di sistemi biomimetici in 3D per i test di tossicologia predittiva, efficacia dello screening e terapia personalizzata.

Il co-fondatore Paul Vulto ha realizzato una piastra di coltura in 3D su cui è possibile far crescere micro-organi; il rivoluzionario chip permette di testare contemporaneamente 35 composti con lo scopo di studiare l’efficacia e gli effetti collaterali di nuovi farmaci.

Il prototipo può identificare i possibili effetti tossici di un farmaco e potrebbe essere impiegato dalle aziende farmaceutiche per sostituire in modo economico e rapido gli antichi e disumani test tossicologici e citotossici condotti solitamente su animali, salvando la vita a numerosi ratti e topi, le specie più utilizzate per questi tipi di esperimenti.

I ricercatori, nella seconda fase del progetto, aspirano a realizzare, grazie anche al finanziamento di 200.000 euro ricevuto dalla Technologiestichting STW una piastra di coltura che permetterà di testare contemporaneamente migliaia di farmaci; l’obiettivo finale – dichiara Paul Vulto – sarà riuscire a personalizzare la medicina, valutando gli effetti dei farmaci direttamente su cellule provenienti da pazienti.

Fonte: ilcambiamento.it

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Un chip come metodo alternativo alla vivisezioneultima modifica: 2013-04-27T23:32:00+02:00da davi-luciano
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