Rodotà, che cambiamento!!

uno della casta europeista. Grillo lo citò in due posts, di cui libero ha preso degli estratti. Nonostante libero lavori parecchio di fantasia in genere, qui riprende i posts di Grillo per cui è facilmente verificabile quanto scritto.

Scurdammoce ‘o passato

 “Il maledetto ha 8 mila euro di pensione” Ecco chi è Rodotà per Beppe Grillo

 Nel 2010 il leader dei Cinque Stelle impallinava il candidato al Colle senza pietà per la sua pensione d’oro. Ora i grillini scordano tutto e lo vogliono al Quirinale. Ma lui non fa parte della casta?

 di Ignazio Stagno

 Il quadro nonostante appaia confuso è sempre più chiaro. Milena Gabanelli ha vinto le Qurinarie del Movimento Cinque Stelle, ma nonostante i proclama di Grillo che vuole imporla a Bersani,il vero candidato al Colle del Movimento Cinque Stelle è Stefano Rodotà. Anche lui appartiene a quella strana specie politica che nel nuovo casellario anticasta di matrice grillina ha le cinque stelle tatuate sulla pelle. Lui come tanti altri grillini last minute. Uno su tutti Romano Prodi, che di grillino ha sempre avuto ben poco. Ora è il turno di Stefano Rodotà. Sembra un alieno calato dall’alto per fare il presidente della Repubblica pentastellato. Uno che a quanto pare non ha un passato e merita tutta la fiducia dei Cinque Stelle.

 

“Maledetto Rodotà” –  Ma le cose sono sempre andate così? Beh no. Assolutamente no. Rodotà per Grillo solo tre anni fa era un “maledetto” a cui togliere la pensione perchè esponente della peggior casta italiana. Beppe nel 2010 sul suo blog attaccava Rodotà dipingendolo come un campione di privilegi e con le tasche ben gonfie grazie ad una pensione pagata dai contribuenti.Il post aveva un titolo di fuco: “Maledetti non vi pensionerò!”. Una fatwa contro i ricconi della casta. Tra questi viene fatto anche il nome di Rodotà: “I parlamentari che chiedono sacrifici agli italiani non sono stati capaci di eliminare l’odioso privilegio dei 30 mesi per il diritto alla pensione e di mettere un tetto massimo. Perché un parlamentare deve ricevere quasi 10.000 euro al mese? In base a quale diritto? Il tetto massimo va ridotto a 3.000 euro lordi al mese. In caso contrario ogni cittadino non deve più versare un centesimo all’Inps”. Grillo indicava poi in 8.455 euro, tra le altre, la somma incassata mensilamente da Rodotà.

 Santo subito –  Ma non finisce qui. Il “santo” Rodotà torna ad essere impallinato da Beppe Grillo anche nel 2011 con un altro post al veleno contro l’assegno dell’ex parlamentare. “Ci sono circa 19 milioni di pensionati contro qualche decina di milioni di italiani che invece in pensione non ci andrà mai. E’ il “pension divide”. Chi ha avuto ha avuto. Chi continuerà a dare non avrà mai nulla. E’ necessario introdurre un tetto pensionistico massimo (3.000 euro?) per chi già percepisce la pensione e garantire a tutti la pensione dopo 30/35 anni di lavoro. C’è gente in pensione da quando aveva 45/50 anni, parlamentari che hanno maturato la pensione dopo una legislatura. Doppi pensionati. Assessori regionali con pensioni d’oro. Questo sconcio è ormai intollerabile”. Ora Rodotà non fa più parte della casta. Amnistia grillina con un click. Tutto perdonato. I Cinque stelle hanno dimenticato subito, con un cenno del leader, che Rodotà stato deputato dal 1979 al ’94, per quattro legislature. Dal ’92 al ’94 è stato iscritto al gruppo del Pds. Ma si sa in politica la memoria è corta. La coerenza pure.

 Chi è Stefano Rodotà, ex ministro del governo ombra creato dal PCI di Occhetto

17 apr. (TMNews) – Chi è Stefano Rodotà, il candidato al Quirinale del Movimento 5 Stelle? Classe 1933, calabrese, di famiglia italo-albanese, professore di diritto civile, Rodotà piace ai paladini dell’antipolitica ma non è quello che si può definire un volto nuovo della politica. Quattro legislature alle spalle, dal 79 al ’94, eletto anche al Parlamento europeo, poi presidente dell’Autorità garante per la privacy, è stato anche il primo presidente del neonato Partito democratico di sinistra nel 1989. E nella sinistra ha svolto tutta la sua carriera politica, fin dal 1979 quando entrò per la prima volta in Parlamento come indipendente nelle liste del Pci.

Nel 1983 viene rieletto, e diventa presidente del Gruppo Parlamentare della Sinistra Indipendente. Deputato per la terza volta nel 1987, viene confermato nella commissione Affari Costituzionali e fa parte della prima Commissione bicamerale per le riforme istituzionali. Nel 1989 è nominato Ministro della Giustizia nel governo ombra creato dal PCI di Occhetto, e successivamente aderisce al Partito Democratico della Sinistra, del quale sarà il primo Presidente.

Nell’aprile del 1992 torna alla Camera dei deputati tra le file del PDS, viene eletto Vice Presidente della Camera e membro della nuova Commissione Bicamerale. Da Vicepresidente della Camera fu lui nel 1992 a proclamare eletto al Quirinale Oscar Luigi Scalfaro, assumendo la presidenza del Parlamento in seduta comune al posto di Scalfaro.

Dal 1997 al 2005 è stato il primo Presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali, mentre dal 1998 al 2002 ha presieduto il Gruppo di coordinamento dei Garanti per il diritto alla riservatezza dell’Unione Europea. È stato componente del Gruppo europeo per l’etica delle scienze e delle nuove tecnologie. È tra gli autori della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione europea. È presidente della Commissione scientifica dell’Agenzia per i Diritti Fondamentali dell’Unione europea.

Recentemente Rodotà si è battuto per la libertà della rete, ed è forse questa la chiave che lo ha reso così gradito a Grillo e alla sua base. Il 29 novembre 2010 ha presentato all’Internet Governance Forum una proposta per portare in commissione Affari Costituzionali l’adozione del seguente articolo “Tutti hanno eguale diritto di accedere alla Rete Internet, in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale”.

http://www.imolaoggi.it/?p=47400

 

Rodotà, che cambiamento!!ultima modifica: 2013-04-17T20:16:00+02:00da davi-luciano
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