ESERCITAZIONI E FALSE FLAG

Nel corso degli ultimi anni ci si è accorti che, durante i “false flag” più importanti, uno dei denominatori comuni, è rappresentato dalle esercitazioni. Tali “esercitazioni” hanno luogo lo stesso giorno dell’attentato e rispecchiano perfettamente le dinamiche dell’evento. Si tratta probabilmente di un sistema per insabbiare le prove.

 ATTENTATO ALLE TORRI GEMELLE

 Esattamente la mattina dell’ 11-9-2001, cinque esercitazioni militari e addestramenti antiterrorismo venivano condotti da diverse agenzie di difesa USA, compresa una esercitazione “live fly” con VERI aeroplani. L’allora in carica Capo del Consiglio di Stato Maggiore, il generale dell’ aeronautica Richard B. Myers, ha ammesso 4 dei war games in una testimonianza congressuale leggi qui la trascrizione guarda qui il video (6 minuti e 12 secondi). Il NORAD ha compiuto esercitazioni per parecchi anni riguardanti aerei usati come armi contro il World Trade Center e altri edifici statunitensi di alto profilo, e “numerosi tipi di aerei civili e militari furono usati come finti voli dirottati”. In altre parole, furono eseguite esercitazioni con VERI AEREI per simulare attacchi terroristici volti a schiantare aerei contro edifici, incluse le torri gemelle.

Guarda anche il sito militare ufficiale che mostra una esercitazione militare del 2000, usando miniature, riguardante un aereo che si schianta sul Pentagono.

 Infatti, un ex investigatore del Dipartimento di Polizia di Los Angeles, la cui newsletter è letta da più di 45 membri del congresso, delle commissioni di intelligence della camera e del senato, e da professori da più di 40 università nel mondo, afferma che ha ottenuto una conferma registrata dal NORAD che, l’11-9, il NORAD e il Consiglio di Stato Maggiore stavano conducendo una esercitazione unificata ‘live fly’, di dirottamento che coinvolgeva un aereo governativo nella parte di un volo dirottato.

 L’ 11 Settembre il governo stava pure portando avanti una simulazione di schianto di un aereo su un palazzo . In più, il 9 Dicembre 2001, un articolo del Toronto Star, riportato qui, afferma che l’ “ Operazione Northern Vigilance è disdetta. Ogni informazione simulata, nota come ‘iniezione’, è eliminata dagli schermi”. Questo indica che vi erano falsi segnali radar inseriti negli schermi dei controllori di volo come parte delle esercitazioni militari.

Inoltre, vi sono indicazioni che alcuni dei maggiori war games precedentemente programmati per l’ Ottobre 2001, furono SPOSTATI all’ 11 Settembre da personaggi ignoti (primo paragrafo).

 E’ interessante che il Vice Presidente Cheney era apparentemente responsabile di TUTTE le esercitazioni e coordinava la “risposta” del governo agli attacchi. Guardate questo articolo della CNN , e questo scritto già citato in precedenza. questo breve video della testimonianza del Segretario ai Trasporti davanti alla commissione sull’ 11 Settembre, mostra che Cheney ha monitorato il volo 77 per molte miglia mentre si avvicinava al Pentagono. Come può essere stato attaccato con successo uno degli edifici più pesantemente difesi al mondo proprio quando il Vice Presidente degli Stati Uniti, responsabile l’ 11-9 del controterrorismo, lo vedeva avvicinarsi dalla distanza di molte miglia?

 Inoltre questo grafico mostra come l’11 settembre gli aerei dirottati hanno sorvolato numerose basi militari prima di schiantarsi. Guardate anche questo articolo sugli war games e questo sull’ inattività dei militari; e guardate questa proposta di esercitazione, fatta prima dell’ 11-9, centrata sulla figura di Bin Laden e che include prove “live-fly” con veri aerei, più tardi confermata da questo sito ufficiale del Dipartimento della Difesa. Quale scenario è più probabile da un punto di vista strettamente logico:

(1) Un estraneo seduto in una caverna che batte la difesa aerea dell’ unica superpotenza militare; o (2) Qualcuno come Cheney – che l’11-9 aveva apparentemente il pieno controllo della difesa, delle esercitazioni militari e del controterrorismo— che manipola e si prende gioco di tutto il sistema?

 Ricordate che per poter completare con successo gli attacchi era necessario che alcune azioni fossero compiute durante le esercitazioni militari e i veri attentati per contrastare la normale risposta militare. Ad esempio, Cheney guardò il volo 77 avvicinarsi al Pentagono da molte miglia di distanza ma ordinò ai militari di non fare nulla (come mostrato nella testimonianza del Segretario ai Trasporti, nel link riportato sopra). Avrebbe potuto farlo Bin Laden?

 Aerei da caccia furono inoltre mandati fuori rotta sull’ Oceano Atlantico durante gli attentati (testimonianza del Senatore Mark Dayton), in modo da neutralizzare la loro capacità di intercettare i voli dirottati. Osama Bin Laden e la sua banda di seguaci usciti dalle grotte avrebbe potuto esercitare questo grado di controllo sui militari? Ovviamente no.

 E i controllori di volo affermano che stavano ancora seguendo le tracce di quelli che pensavano essere aerei dirottati molto dopo che i 4 veri aerei si erano schiantati. Questo implica che falsi segnali radar rimasero sui loro schermi dopo che i 4 aerei erano caduti e molto dopo che i militari affermano avere eliminato i segnali radar fantasma legati alle esercitazioni. Bin Laden avrebbe potuto interferire con la completa eliminazione dei falsi segnali radar inseriti come parte degli war games? In altre parole, Bin Laden avrebbe potuto neutralizzare il processo di eliminazione in modo che alcuni dei falsi segnali rimanessero e confondessero i controllori di volo? La risposta è evidente.

 Perciò, è statisticamente molto più probabile che Cheney e/o altri ufficiali di alto livello delle forze armate o del governo abbiano premuto il grilletto dell’ 11 Settembre piuttosto che lo abbia fatto Bin Laden. Come minimo fecero significativi passi per garantire che gli attentati dei dirottatori avessero successo.

 ATTENTATO DI LONDRA

 Peter Powerdirettore di Visor Consultants, un’azienda privata sotto contratto con la polizia della città di Londra, ha descritto, proprio il 7 luglio, durante un’intervista alla BBC, come lui avesse organizzato e condotto, quello stesso giorno, un’esercitazione di simulazione di attentati per conto di un cliente anonimo.

P. Power: “alle 9.30 di quella mattina noi eravamo, in effetti, in piena esercitazione, per una società che conta più di mille persone a Londra, esercitazione basata su alcune bombe sincronizzate ed esplodenti esattamente dentro le stazioni del metro dove si sono poi verificate quella mattina. Ho ancora i capelli dritti quando ci penso“.

 ITV: “Per essere più chiari, voi organizzavate un’esercitazione per sapere come gestire questa situazione e questa si è verificata mentre voi conducevate questa esercitazione?“

 P.Power: “Precisamente, erano circa le 9 e 30 di mattina. Noi avevamo pianificato questa esercitazione per una società, e per delle ragioni evidenti non vi dirò il suo nome, ma loro sono davanti al televisore e lo sanno. Noi eravamo dentro una sala piena di gestori di crisi che si incontravano per la prima volta. In cinque minuti abbiamo deciso che quello che stava accadendo era reale e abbiamo attivato le procedure di gestione di crisi in modo da passare dalla riflessione lenta alla riflessione rapida, e così via (…)” (1).

 In previsione di una inondazione di posta elettronica, Peter Power, ex-ufficiale di Scotland Yard, specializzato in anti-terrorismo, ha preparato la seguente risposta automatica:

 “Grazie per il vostro messaggio, a causa del volume di mail concernenti gli avvenimenti del 7 luglio, e gli smarrimenti farebbero credere che la nostra esercitazione avesse della premonizione, o fosse qualcosa come una cospirazione (da notare come diversi siti web hanno interpretato il nostro lavoro del 7/7 in modo inappropriato), è stato deciso di produrre questa risposta automatica: E’ confermato che un piccolo numero di scenari “walk through” programmati in anticipo hanno avuto luogo questa mattina per conto di una compagnia privata di Londra (nell’ambito di un programma molto più vasto e che rimane confidenziale) e che due scenari rappresentavano attentati dinamitardi, alla stessa ora di quelli che poi hanno avuto luogo con le conseguenze tragiche che tutti conosciamo. Uno degli scenari, in particolare, era molto simile agli avvenimenti reali.

 Pertanto, tutte le persone a conoscenza delle minacce portate nei confronti della capitale, sarà al corrente che

A) I servizi d’urgenza avevano già effettutato diverse esercitazioni basate su esplosioni di bombe all’interno del sistema sotterraneo.

B) Già da qualche mese, la BBC aveva diffuso un documentario su temi simili, rappresentando conseguenze più drammatiche. E’ dunque abbastanza sorprendente che noi avessimo scelto uno scenario realizzabile, ma il tempismo e il copione erano tuttavia inquietanti.

 In breve, la nostra esercitazione (che non implica che una manciata di persone, come gestori di crisi) si è rapidamente trasformata in realtà e gli attori, quella mattina, hanno reagito perfettamente alla realtà improvvisa degli avvenimenti.

 Non ci sono altri commenti da fare. Dato il numero straordinario di messaggi provenienti da persone male informate, nessuna risposta sarà d’ora in poi data a chiunque non fornirà la prova che ha delle buone ragioni per porci delle domande (vale a dire giornalisti accreditati, ecc.)

 SANDY HOOK

 Nelle stesse ore in cui accadeva il massacro di Sandy Hook,in un’altra scuola locale nei paraggi di Newtown, Connecticut , si stava svolgendo un’esercitazione per una emergenza, finanziata e voluta da enti governativi USA.

Dal sito ufficiale del governo dello stato del Connecticut (ct.gov), questa era l’esercitazione prevista:

 12/14 – 9 AM – 4 PM

 FEMA L-366 Planning for the Needs of Children Disasters

 L’esercitazione governativa che ha avuto luogo lo stesso giorno della sparatoria, nelle stesse ore, è avvenuta a circa 14 miglia di distanza. Il che ci ricorda le esercitazioni di aerei dirottati l’11 settembre del 2001 e le esercitazioni con esplosioni a Londra al Tavistock il 7/7.

 Ecco lo scopo dell’esercitazione:

 FEMA L-366 Planning for the Needs of Children in Disasters

 Lo scopo del corso è quello di migliorare le pianificazioni di emergenza e la prontezza nell’affrontare le necessità dei bambini.

 Il corso fornirà le informazioni necessarie ad affrontare le necessità dei bambini prima, durante e dopo eventuali disastri. Fornirà loro anche i mezzi per creare gruppi e diventare essi stessi responsabili per le necessità dei bambini in tutti gli aspetti delle situazioni di emergenza.

 Dopo aver completato il corso, i partecipanti saranno in grado di:

  • esprimere l’importanza di includere le necessità dei bambini nei piani di emergenza delle vostre comunità
  • spiegare cosa è necessario per tenere al sicuro i bambini durante le emergenze e per quale motivo sono tutte necessità uniche
  • spiegare le ipotesi, il concetto di operazione, di organizzazione e di assegnazione delle responsabilità
  • spiegare i componenti di pianificazione necessari per affrontare i bisogni unici dei bambini prima, durante e a seguito di calamità
  • incorporare le esigenze particolari dei bambini nei piani di operazioni di emergenza
  • identificare le parti interessate e le organizzazioni che possono aiutare nella preparazione in caso di calamità
  • avviare passi per formare gruppi e costruire le squadre che hanno un interesse nel mantenere i bambini in luoghi sicuri durante i disastri

ATTENTATO DI BOSTON

 Due bombe hanno scosso le strade di Boston e ferito decine di persone (12 le vittime). E’ troppo presto per sapere la causa di queste esplosioni, ma potete essere certi che il governo statale e federale cercherà di utilizzare questo evento tragico per biasimare i nemici del momento.

 Nessuno si è ancora fatto avanti per rivendicare la responsabilità dell’attentato e il fatto che non siano state usate armi da fuoco durante l’attacco può indicare che l’evento non faceva parte di uno sforzo governativo per cercare di incolpare i possessori di armi. (Ma è ancora troppo presto per dirlo …)

 Ciò che non è stato segnalato dai media mainstream è che si stava per svolgere una esercitazione con “esplosioni controllate” lo stesso giorno.

 “Continuavano ad annunciare dall’altoparlante che era solo una esercitazione e non c’era nulla di cui preoccuparsi,” ha affermato il Coach Ali Stevenson a Local 15. “Sembrava che ci fosse una sorta di minaccia, ma continuavano a dirci che era solo una esercitazione.”

 Si tratta solo di un breve elenco, altri false flag (Oslo e Madrid per citare due esempi) hanno avuto le stesse identiche caratteristiche. Con il moltiplicarsi di questi eventi e “coincidenze” è possibile capire con sempre maggior chiarezza la vera natura e matrice di questi “auto-attentati” i quali hanno come scopo colpire la sensibilità delle persone, per manipolare l’opinione pubblica.

ESERCITAZIONI E FALSE FLAGultima modifica: 2013-04-17T13:00:00+02:00da davi-luciano
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