Avvenimenti in Siria ed I “cani scodinzolanti” agli ordini degli USA

di Luciano Lago

La notizia recentissima è che sono stati liberati i giornalisti italiani che erano stati sequestrati in Siria da miliziani islamisti che operano nella guerriglia contro le forze lealiste dell’Esercito Nazionale Siriano.

Il Ministero degli Esteri  ha comunicato per bocca del sottosegretario De Mistura (lo stesso che insieme al ministro Terzi ha gestito così “egregiamente” la vicenda dei marò in India) che in realtà i quattro giornalisti non sono stati sequestrati ma soltanto “fermati” dai miliziani islamisti.

Si capisce così l’attenzione della Farnesina a non urtare la suscettibilità del fronte dei  ribelli siriani, la così detta “coalizione nazionale siriana”, quella che il ministro Terzi voleva riconoscere come “legittimo rappresentante” del governo in Siria. Si comprende facilmente che il governo Italiano prende direttamente ordini dalle centrali  del  Dipartimento di Stato USA e dal governo israeliano, le vere contrali direttive che guidano la regia degli avvenimenti in Siria ed in tutto il Medio Oriente.

Appare chiaro che, come fanno anche  tutti i giornali e le TV italiane (con pochissime eccezioni), si deve promuovere la versione (fornita ufficialmente dal Dipartimento di Stato USA) di una “ribellione spontanea” avvenuta in Siria e quindi di una guerra civile interna anche a costo di falsificare grossolanamente la realtà, fingendo di non sapere che in Siria in questo momento si sta combattendo una guerra di aggressione contro l’integrità di uno Stato sovrano, membro dell’ONU,  ed un regime, quello di Al Assad che, malgrado i suoi difetti, esiste da 40 anni ed è appoggiato dalla stragrande maggioranza della popolazione che teme di finire  sotto “protezione” degli USA come lo sono finiti prima l’Iraq e poi la Libia con tutte le nefaste conseguenze.

Naturalmente basta vedere anche dalle dichiarazioni rilasciate dagli stessi giornalisti sequestrati che hanno capito di non essere caduti  in mano a militanti siriani ma a miliziani jihadisti arabi di altre nazionalità (libici e marocchini) che conducono una “guerra santa” contro gli infedeli  ed infatti avevano minacciato i nostri connazionali, accusati di essere spie ed “infedeli “ (kafir), di portarli quindi davanti una corte islamica per processarli.

Già da queste dichiarazioni è facile constatare la veridicità di quanto da tempo sosteniamo: che in Siria operano miliziani integralisti fanatici, di fede “salafita” (una delle confessioni più arretrate e fanatiche dell’Islam ) che combattono contro il regime di Al Assad in quanto questo risulta essere un regime laico e tollerante con tutte le confessioni  dove convivono alawiti, sunniti e sciiti (lo stesso Al Assad è alawita) oltre ad una minoranza cristiana che viene protetta e rispettata.

Questi miliziani, divisi fra loro in vari gruppi, sono principalmente stranieri  (Libici, afgani, marocchini, egiziani) che sono entrati in Siria attraverso la Turchia ed il Libano, forniti di armamenti in abbondanza tramite gli USA con l’assistenza logistica della Turchia, finanziati da Arabia Saudita e dalle altre petromonarchie del Golfo, sono per lo più arruolati dai servizi segreti occidentali e si tratta  di gente fanatica che ha commesso crimini contro la popolazione civile (nascosti dai media occidentali) che ha compiuto azioni terroristiche con autobombe (ultimamente in centro a Damasco con 13 morti) e con mortai ed armi pesanti, azioni volte a seminare il panico tra la popolazione civile, gli stessi miliziani che avevano lanciato attacchi suicidi contro le caserme della polizia a Bengasi determinando la reazione dell’Esercito Nazionale Siriano che è poi intervenuto in forze.

Da notare che in Siria è entrata, tra gli altri,  una intera brigata libica composta da circa 6.000 uomini, tutti fanatici jiahadisti, la famigerata brigata Liwaa al-Umma comandata da un certo Al-Mahdi al-Harati, un libico di origine irlandese che risulta finanziato dall’Arabia Saudita, che fu fra i primi ad entrare a Tripoli ed a occupare i palazzi del regime di Gheddafi. Notizia confermata anche dall’agenzia reuters.

http://www.ilpost.it/2012/07/29/la-brigata-internazionale-in-siria/

https://syrianfreepress.wordpress.com/2012/08/15/also-reuters-confirm-that-libyan-mercenaries-are-among-terrorist-groups-in-syria-anche-la-reuters-conferma-la-presenza-di-mercenari-libici-tra-i-gruppi-armati-terroristi-in-siria-eng-ita/

La strategia degli USA e di Israele, appoggiati anche da Francia, Gran Bretagna e Turchia è quella di arrivare ad una destabilizzazione del paese, in una forma similare a quanto avvenuto in Libia, per favorire gli interessi delle grandi potenze che vorrebbero stabilire in Siria uno stato frazionato, come già avvenuto in Irak e conforme agli interessi di Israele e degli USA che vedrebbero cadere quello che fino ad oggi è stato un bastione arabo antagonista di Israele e degli interessi americani nel M.O. Oltre a questo si sovrappone l’interesse della Turchia, quale potenza regionale,  che avanza pretese territoriali sulla zona confinante siriana.

In questo caso però le potenze occidentali hanno sbagliato i calcoli per almeno due fattori:

1)    la popolazione siriana si è stretta intorno al regime ed alle sue forze armate ed ha sostenuto lo sforzo dell’Esercito Nazionale Siriano  di respingere l’invasione delle milizie islamiche che, nonostante i massicci rifornimenti di armi (gli USA stanno attuando anche un ponte aereo utilizzando la base di Al Udeid nel Qatar e  quella turca di Esenboga, già sede del comando USA con personale americano di stanza in Turchia), le forze lealiste sono riuscite a sbaragliare sul campo le milizie integraliste della Coalizione nazionale Siriana, dimostrando capacità tattica e di combattimento sottovalutate dai comandi USA;

2)    forte determinazione della Russia di Putin nell’appoggiare e sostenere il regime siriano, visto che la Russia non intende consentire agli USA e la Nato di realizzare un rovesciamento del regime siriano che la Russia provvede a rifornire ed a sostenere militarmente, vista anche la presenza di una importante base militare Russa nel paese, Tartus, che è l’unica nel Mediterraneo ed ha una grande importanza strategica. Gli avvertimenti lanciati da Putin alla Turchia ed agli USA sono stati molto chiari e precisi: “provate a far entrare nel paese un solo soldato NATO e sarà la guerra.”

In altre parole la Siria non è la Libia ed gli strateghi di Washington e di Tel Aviv  hanno sbagliato i loro calcoli ancora una volta. Non è bastata la campagna mediatica di menzogne e di disinformazione lanciata in tutta Europa ed utilizzando anche le testate arabe filo occidentali come Al Jatzeera ed Al Arabija per convincere l’opinione pubblica della necessità di abbattere il “tiranno” per difendere i diritti umani violati in Siria.

Ancora una volta gli americani utilizzano il risibile pretesto della difesa dei diritti umani quando poi sono loro i principali supporter delle monarchie del Golfo come Arabia Saudita, Qatar e Barhain che risultano gli stati più assolutisti e tirannici esistenti in tutto il M.O., dove ad esempio sono avvenute rivolte della popolazione come in Barhain, represse nel sangue e celate dai mezzi d’informazione occidentali  poiché trattasi di un regime filo americano ed amico di Israele.

Anche in Italia risentiamo di questo clima di propaganda e di manipolazione che naturalmente mobilita in particolare tutta la sinistra progressista ed internazionalista ma anche nel centro destra, trasversalmente tutta la grande stampa risulta succube agli interessi americani e sionisti, tanto da lanciare ipocriti appelli provenienti dagli intellettuali impegnati al “non si può restare fermi” di fronte ai crimini di Al Assad. Guarda caso si tace del tutto su quanto commesso dai “tagliagola” miliziani salafiti che massacrano ferocemente  i civili inermi che vengono accusati di collaborazione con il regime (documentato da decine di filmati lanciati sulla rete da fonti indipendenti).

Ne sanno qualche cosa anche gli 80.000 cristiani fuggiti dalla città di Homs e riparati nei campi profughi in Turchia per sottrarsi agli assassini ed alle torture attuate dai miliziani contro quelli considerati “infedeli”. Questo la dice lunga su quale tipo di regime e quali diritti umani verrebbero rispettati un domani in una Siria “liberata” da Assad.

http://www.fides.org/es/news/33190?idnews=33190&lan=spa#.UWqPRErk0Ys

Le notizie di quello che accade alle minoranze cristiane in Siria nelle zone passate momentaneamente sotto il controllo dei “ribelli” salafiti bisogna leggerle su siti di informazione indipendenti perché in Italia vige la censura sui media su quanto realmente accade il Siria.

Per rendersi contro del grande rispetto dei “diritti umani” che viene attuato dai “liberatori” ,basta andare a vedere cosa succede in Libia e registrare i massacri e le torture a cui sono sottoposti migliaia di persone accusate di essere stati simpatizzanti di Gheddafi. Naturalmente questo agli intellettuali nostrani, quelli che sostenevano a spada tratta la legittimità di intervenire contro il dittatore Gheddafi, non interessa poiché considerato una situazione non più “attuale” e “degna di attenzione”.

In Siria la popolazione ha compreso bene quale tipo di regime vorrebbero instaurare le milizie islamiche e non si lascia ingannare, tant’è che nell’Esercito Nazionale Siriano sono presenti fra soldati ed ufficiali molti cristiani della minoranza presente nel paese che combattono per la loro sopravvivenza: qualcuno di essi è caduto per difendere delle moschee che i miliziani volevano distruggere, altri per difendere le stesse chiese cristiane che vengono incendiate e distrutte dai miliziani integralisti.

Questo in Europa non si comprende e tanto meno che in Siria l’Occidente sta armando i suoi stessi nemici che domani saranno pronti a volgere le armi contro altri paesi ed altri obiettivi come la stessa Francia sta sperimentando in Mali, dove le sue truppe fronteggiano miliziani integralisti che erano in precedenza a combattere contro Gheddafi e forniti di armi  dagli stessi servizi segreti francesi.

I paesi europei (Italia in testa) come al solito seguono come dei “cani scodinzolanti” tutte le strategie decise dagli USA, anche quando queste sono palesemente in contrasto con il proprio interesse nazionale a mantenere nel mondo arabo dei regimi laici e tolleranti evitando la proliferazione degli integralismi i quali, prima o poi, arriveranno per effetto di contagio anche nei paesi europei dove vivono milioni di mussulmani ed il cui numero è sempre in aumento.

Rimangono inascoltati anche gli appelli come quello lanciato dal patriarca Cristiano di Damasco Gregorio III il quale  ha lanciato l’allarme su quanto accade e sulle persecuzioni che subisce la comunità cristiana dai miliziani intervenuti in Siria.

http://www.news.va/it/news/siria-la-denuncia-del-patriarca-gregorio-iii-crist

Quando il peggio accadrà, gli europei non potranno dire anche questa volta “noi non sapevamo noi non credevamo”….

Avvenimenti in Siria ed I “cani scodinzolanti” agli ordini degli USAultima modifica: 2013-04-15T08:28:00+02:00da davi-luciano
Reposta per primo quest’articolo